Il film è un capolavoro del fantahorror. | |
Video perfetto da scansione 4K del negativo. | |
In allegato l'ottima graphic novel d'epoca. | |
Prezzo abbastanza basso. | |
Audio accettabile nonostante l'età. | |
Non ci sono gli extra delle antologie di Alien. |
FILM: Alien è il fantahorror assoluto, e la più immersiva esplorazione dell'ignoto, sia esteriore che interiore. Il film di Ridley Scott è epidermico, inesorabile, nichilista, e costruito attorno ad un'unica scena: un parto maschile sanguinoso e orgasmico, e generante un mostro che è il punto zero di tutti gli incubi sulla paura nascosta. La gestazione di quel parto è fatta di tensione, diffidenza, una casa spaziale degli orrori... e sette "piccoli indiani" inviati su un pianeta sconosciuto, dove hanno raccolto ciò che li sterminerà. Il "dopo parto" è pianificazione disperata, fuga in meandri gotici, e la scoperta che nello spazio, come nel futuro, l'uomo non solo è isolato, ma pure insignificante. E' un film "vero", Alien, così palpabile che si riguarda per scoprire se tutto resta come la volta prima, così terrificante che non deve ricorrere all'ironia: e pervaso dal nervosismo autentico dei suoi protagonisti, prima di farsi panico, e paura dello stupro. La sua essenza è nello scontro fra razionale e irrazionale, e due sono gli ambienti che lo rappresentano: il primo è quella casa degli orrori, o astronave dal nome conradiano, Nostromo. il secondo è tutto quanto è alieno, dal pianeta al relitto dove giace il mostro. Uno è un micromondo logorato, opprimente, "analogico", dove si nasce candidi e riparati, e si muore traditi dai computer "aziendali". Distopia tecnologica multistrato e classista, fatta di labirinti nei quali odiarsi, e dove ci si intrufola per sopravvivere, via via più discriminati. L'altro è un macromondo fossile ed estraneo, un "passato futuro" che sconvolge con la sua irriconoscibilità, ma connesso all'inconscio perchè fatto della materia degli incubi. Cioè la stessa materia di cui è fatto l'Alien, il più definitivo degli incubi: quello sulla ricombinazione biomeccanica dell'individuo, e la sua spersonalizzazione nel ciclo più estremo di sesso e parassitismo. Perfetta espressione di ciò che l'uomo teme, o in cui teme di evolvere: carne metallizata e coscienza ossificata. D'altronde Alien è anche un film sull'evoluzione, ed evolve lui stesso: ad esempio nel definire i personaggi, trasformando una comprimaria in eroina, oppure negli shock, passando dal "parto" allo svelamento di un androide violentatore con immutata capacità di sbalordire. Ed evolve nei suoi equilibri: perchè ad un certo punto il nemico dell'uomo non è più l'alieno, ma quell'astronave/industria che vuole "autodistruggerlo", dopo averlo abbandonato, e dalla quale fuggire. Ma fuggire dove? Forse verso un intimo incontro con la creatura, quasi nel tentativo inconscio di accoppiarsi: di nuovo candidi, e pronti a dormire fino alla successiva rinascita.... però con la consapevolezza che nello spazio, come nel futuro, il vero alieno è l'uomo.
PREMESSA: l'edizione 35° anniversario di Alien consiste in un'elegante confezione cartonata nera, con all'interno il film in custodia amaray, più la graphic novel di 68 pagine "Alien: the illustrated story". Il fumetto, con testi in inglese, è la versione in miniatura di quello uscito nel 1979, e reperibile anche in libreria tradotto in italiano. Il Blu-Ray è lo stesso già uscito in passato, singolarmente o nelle varie antologie, mentre la fascetta è una nuova versione che ricalca quella già utilizzata all'estero, e nella quale è ritratto l'alieno anziché l'uovo. Potete vedete il fronte retro qui sotto, assieme alla cover del fumetto.
Il disco include due versioni del film (ottenute via seamless branching), ovvero l'originale del 1979 e la Director's cut del 2003, proiettata anche al cinema. Quest'ultima integra nuove scene (ad esempio quella in cui Ripley scopre Brett e Dallas - quest'ultimo ancora vivo - "incastonati" nel nido dell'Alien), e ne amplia altre, ma presenta anche tanti piccoli tagli che fanno diminuire la durata complessiva rispetto al montaggio originale (116 minuti anziché 117). Il "nuovo" film è sostanzialmente analogo alla prima versione, con un po' più di ritmo ma qualche inquadratura troppo rivelatrice (ad esempio quella dell'Alien "appeso" alle catene, poco prima di uccidere Brett), e senza alcuni frammenti che nell'edizione originale accrescevano la tensione fra i personaggi (il diverbio fra Ripley ed Ash in infermeria). In ogni caso lo stesso Ridley Scott ammette nell'introduzione che la nuova "release" non intende sostituire la precedente, e che quest'ultima rimane la sua preferita.
QUALITA' VIDEO (10 su 10): Il video di Alien è forse il più perfetto mai visto in un titolo di catalogo. Il formato d'immagine è l'originale 2.40:1, e la compressione AVC Mpeg4, con un bitrate di 26 Mbit. Il master risale al 2010 ed è ottenuto da una scansione da negativo più restauro 4K realizzato da Lowry digital (gli stessi dei vari 007 e Star Wars). Fin dalle prime battute, e dopo l'inquadratura con le scritte in sovrimpressione, il quadro "esplode" con una nitidezza strepitosa. I dettagli sono finissimi, la compattezza da record, e la grana più "particellare" che mai. Sarebbe bastato un filo di pulizia digitale in eccesso per rovinare la struttura "organica" del quadro: ma ciò non è accaduto, e questo garantisce una resa precisa e filmica del girato 35mm anamorfico originario (comprese piacevoli ruvidezze e pastosità "tipiche"). Il contrasto è altrettanto eccezionale e rende le immagini ancora più scolpite, complice un nero tridimensionale e mai opprimente anche quando, per ragioni fotografiche, nasconde porzioni del quadro. Le scene che lasciano a bocca aperta non si contano, e sono ripartite fra gli ambienti dell'astronave Nostromo, e del relitto alieno. Gli elementi dei set risaltano in una serie infinita di sequenze "reference": dalle superfici dell'astronave alle tubature dei corridoi, e quindi pannelli, interruttori, cavi, poltrone, luci, macchinari, monitor e via dicendo. Le location spiccano in modo impressionante, senza accentuazioni artificiose dovute all'edge enhacement, e con una tale naturalezza da farle sembrare dipinte sullo schermo. Fra le tante, restano nella memoria la stanza dei letti criogenici, e quella di "Mother", il computer di bordo. Ma eccezionali sono anche le varie postazioni di comando, l'infermeria e la camera in cui Ash, l'ufficiale medico, segue la spedizione verso il relitto. In tutte queste situazioni il video è stabile, granitico, pulito ma "analogico", e ben definito anche quando sono presenti sovrapposizioni ottiche (ad esempio lo spazio fuori delle "finestre"). Menzione particolare va a certi corridoi sempre della "Nostromo", e quindi ad ambienti "gotici" come l'hangar dove viene assalito Brett (Harry Dean Stanton): qui il texture delle superfici metalliche è spesso "radiografico", e si unisce benissimo agli effetti particellari dell'acqua. Altra menzione va agli interni del relitto, ancora una volta ricco di texture iperdefinite sia nelle pareti, sia nel guardiano fossilizzato. In particolare risaltano ossa e altre superfici "organiche", ma nei medesimi passaggi stupiscono anche le tute dei protagonisti, cariche di dettagli perfettamente visibili. L'incarnato è un altro comparto in cui l'immagine eccelle: la porosità dei volti è sempre alta, e le uniche "levigature" sono quelle dei fuori fuoco. I primi piani stupiscono, e come esempio bastano quelli durante la scena con Dallas nel condotto di aerazione, e che coinvolgono tutti gli attori. Ma ci sono anche quelli nei briefing, o durante la fuga di Sigourney Weaver nell'ultima parte. Ovviamente anche l'"incarnato" alieno gode di un dettaglio strepitoso, e addirittura raccapricciante nei primissimi piani delle uova, o del "facehugger" sul volto dell'attore John Hurt, e poi nella scena dell' "autopsia". Come anticipato, il contrasto è spettacolare, ed anche se molto alto non provoca affogamenti del nero, o bruciature di un bianco che comunque è stato spinto al limite. I colori sono naturali e abbastanza caldi, con ottimi primari e molte sfumature beige, ocra o grigie. Come in molte scansioni 4K da negativo, fanno capolino dominanti ciano verdastre, anche se la loro presenza non stona con la cromia generale. In compenso, il bianco di molti ambienti è piuttosto neutro, e lo stesso vale nella scena con Ash "smembrato" (impressionante anche come impatto complessivo). Gli incarnati sono naturali, pur con qualche fluttuazione rosa o arancio, e i primari convincono con il blu che spesso inonda i corridoi (o gli esterni del pianeta alieno) e con il rosso del sangue (nella scena del "parto"). Non ci sono sporcature o artefatti nemmeno nelle tinte più accese, e le sfumature hanno gradienti perfetti. Per notarlo, basta osservare passaggi come quelli dentro "Mother", immersi nel beige, oppure l'esplosione finale (che è un caleidoscopio di colori). Ed anche luci o scritte delle strumentazioni convincono con la loro brllantezza multicolore. La stabilità del quadro è quasi sempre al top, anche se non mancano lievi tremolii, mentre le condizioni della pellicola sono formidabili, con nessun graffio e giusto qualche lieve spuntinatura in transizioni o scene con effetti ottici. Infine la compressione è magistrale: il bitrate non sarà da record per un Blu-Ray Fox, ma l'encoding non genera un solo artefatto, e non impasta mai la struttura della grana. Tutte le difficili scene buie hanno sfumature definite, e non ci sono artificiosità o formicolii sui contorni.
Dati completi del Blu-Ray estratti con BDinfo
Screencapture Blu-Ray: Full HD PNG (occhio agli spoiler!!)
Altri screencapture dopo il commento sull'audio.
QUALITA' AUDIO (6 e 1/2 su 10): Le due versioni del film condividono la stessa traccia italiana DTS 5.1 768 Kbit (approntata nel 2003 per il Director's cut). L'audio non è ovviamente suggestivo come quello di un film odierno, ma riesce lo stesso a coinvolgere, grazie a buone doti di ampiezza e "corposità", e ad un sound design pacato che sfrutta anche il silenzio, oppure subdoli effetti ambientali. Il volume di registrazione è sufficiente, anche se si notano l'asprezza degli alti, ed un fruscio di fondo abbastanza presente. Effetti e musiche suonano un po' ovattati, ma hanno comunque una buona estensione sui medio bassi, come ad esempio nei passaggi con l'astronave vista dall'esterno. Salvo una certa sporcizia, la definizione generale è accettabile, mentre la separazione anteriore raggiunge livelli anche molto buoni: non ci sono chissà quali panning, però non mancano effetti laterali suggestivi, ad esempio rumori di computer o di ambienza, sempre sull'astronave, oppure sbuffi di vapore, macchinari o sirene. Addirittura, l'attivazione di certi interruttori (ad esempio lungo la scena dell'atterraggio), genera "schiocchi" che sembrano fuori dai diffusori. Notevoli anche gli effetti dell'alieno, in particolare sibili e rumore della "mandibola" che colpisce, più quello del vento sul pianeta, capace di saturare la stanza nonostante un po' di crepitio. E infine hanno ottimo risalto il tintinnìo delle catene nella scena con Brett assalito, e i boati del lanciafiamme nell'ultima parte. Il centrale svolge un buon lavoro ma non è ben amalgamato agli altri diffusori: la differenza timbrica è accentuata, soprattutto in presenza dei dialoghi doppiati, e non mancano sequenze in cui, sempre a causa del doppiaggio, anche il suono degli altri diffusori decade (ad esempio musica ed effetti nella scena con il decollo della Nostromo). Probabilmente tale degrado dipende da come è stato ottenuto il nuovo mix, ovvero "cucendo" il centrale della vecchia traccia italiana monofonica ai canali restaurati della traccia originale oppure, nelle scene senza dialoghi, "spalmando" la traccia italiana su quella originale restaurata. Sempre i dialoghi hanno una qualità che varia fra pulito e molto sporco, con anche scricchiolii vari. La resa peggiore è delle voci maschili (soprattutto Dallas e Parker), mentre va meglio con quelle femminili di Lambert e soprattutto Ripley. Non manca qualche dialogo con parole "mangiate" (ad esempio nella scena in cui Ash e Ripley si scontrano nel laboratorio) e infine, anche se questo non riguarda la qualità audio, si avvertono battute non doppiate durante la scena dell'atterraggio (difetto che la traccia si porta dietro fin dal primo DVD). I canali posteriori svolgono un ruolo di supporto, con solo poche eco, ed effetti di ambienza mai attivi, o tantomeno stereofonici. La dinamica è confinata su frequenze medie, e nel complesso la resa dei passaggi forti è un po' nasale, anche se piuttosto avvolgente. Fra le scene con il maggiore apporto posteriore ci sono l'atterraggio e il decollo dell'astronave, poi la fuga di Ripley, piena di sbuffi e riverberi degli allarmi, o di opprimenti avvisi dalla voce del computer. Ma anche la partenza della navetta e l'esplosione finale sono abbastanza avvolgenti, e lo stesso vale per la sequenza con le morti di Dallas e Lambert, satura di grida e "graffi" metallici. In molte di queste scene viene fatto anche un buon uso del subwoofer: di sicuro si tratta di un effetto aggiunto nel nuovo mix, ma i bassi extra si amalgamano bene, con una timbrica piena e un'ottima estensione dinamica che però non risalta troppo sul resto. La traccia inglese loseless è ovviamente più compatta e definita nella timbrica, soprattutto sul canale centrale. Le voci sono cristalline, naturali, e inserite molto meglio nella scena, e non si notano fluttuazioni in dinamica, o fruscio, come invece accade nell'audio doppiato. Salvo questo, non ci sono grosse differenze nell'uso degli effetti, dei canali posteriori e del subwoofer. Ed anche il volume di registrazione è lo stesso.
QUANTITA'/QUALITA' CONTENUTI EXTRA (4 su 10): Su Alien esistono innumerevoli extra, ma questi risiedono esclusivamente nei due Blu-Ray delle antologie da sei dischi comprendenti anche Aliens, Alien 3 ed Alien Resurrection. Nella versione a disco singolo di Alien - 35° Anniversario sono presenti solo tracce audio alternative e poco altro, assieme ovviamente al fumetto cartaceo. In dettaglio abbiamo:
Traccia di commento del cast e della troupe, registrata nel 2003 (sott. ITA)
Traccia di commento di Ridley Scott, registrata nel 1999 (sott. ITA) Introduzione di Ridley Scott al film (SD, 1 min., sott. ITA) 2 tracce musicali isolate con la versione preliminare e definitva della colonna sonora di Jerry Goldsmith (in Dolby Digital 5.1) Indice delle scene reintegrate o ampliate nel film in versione Director's cut (HD, 7 min., sott. ITA) Marcatore delle scene reintegrate o ampliate nel film in versione Director's cut |
La commentary del 2003 è un "taglia e cuci" di vari interventi, alcuni riferiti alla scena sullo schermo, altri più generali. Molti passaggi coinvolgono Ridley Scott e Sigourney Weaver, altri solo Ridley Scott, ed altri ancora gli attori Tom Skerrit, Harry Dean Stanton e Veronica Cartwright. Non manca qualche intervento degli sceneggiatori Dan O'Bannon e Ronald Shusset, più brevissimi stralci del montatore Terry Rawlings. Ridley Scott racconta la maggior parte degli aneddoti: ad esempio sul casting, e sul rapporto con la Weaver, passando per vari commenti sui set, sulle riprese e sul non facile utilizzo del formato anamorfico. C'è pure una spiegazione del regista sullo "Space Jockey", cioè il "pilota" che troneggia all'interno del relitto alieno: quasi un'anticipazione di quanto Scott mosterà in Prometheus. I passaggi con il trio di attori sono meno tecnici ma divertenti, e in particolare Stanton è spassosissimo quando racconta certi contrasti con Sigourney Weaver, e l'incapacità a mostrarsi terrorizzato nelle sue scene di morte. Terry Rawlings svela qualche dettaglio su ritmo e montaggio del film, durante il quale ha utilizzato una colonna sonora preliminare che, a suo parere, e non senza una certa vena polemica, considerava migliore di quella approntata poi da Jerry Goldsmith. Notevoli, infine, i passaggi con Dan O'Bannon: da un lato, lo sceneggiatore fornisce molti dettagli sul processo di creazione del "facehugger", sulla sceneggiatura e sui metodi lavorativi di H.R. Giger (il noto artista svizzero creatore dell'alieno, e da poco scomparso). Dall'altro esprime tutto il suo risentimento per quella che però si è rivelata una delle aggiunte più felici allo script, ovvero Ash l'androide: aggiunta voluta dal produttore e sceneggiatore David Giler e che, a differenza di O'Bannon, il co-sceneggiatore Ronald Shusset ha giudicato importatissima per accrescere potenza e "significato" del film. Nella traccia del 1999 il racconto di Scott è più omogeneo (visto che è solo lui a parlare), ma molti aneddoti sono gli stessi della traccia del 2003, con anche vari silenzi, oppure semplici descrizioni. Comunque i contributi interessanti non mancano e coinvolgono le musiche, la costruzione della Nostromo (soprattutto gli interni), e le performance degli attori, oltre agli espedienti per aumentare il realismo, o astrarre certe tematiche in modo "sinistro" (come nella scena in cui i caschi d'emergenza riflettono le schermate dei computer). C'è anche un' ulteriore spiegazione sulla provenienza dello "Space Jockey", e più dettagli su sequenze come la "nascita" dell'alieno e l'uccisione di Ash. Infine abbondano considerazioni su ritmo, tensione, aspetto e montaggio della pellicola, più curiosità come l'uso dei bambini sui vari set del pianeta, per farli sembrare giganteschi, o sull'utilizzo "improvvisato" della videocamera a mano per riprendere il relitto. L'introduzione (la stessa presente sul DVD del 2003), è brevissima, però puntualizza un aspetto importante, e cioè che il director's cut non sostituisce la versione originale del film, e che quest'ultima resta la preferita del regista. Le tracce musicali isolate sono piacevoli, e dalla qualità piuttosto alta. Le differenze fra versione preliminare e definitiva sta in qualche sottigliezza all'inizio e alla fine dei brani, ma fa comunque piacere riavere su Blu-Ray anche l'edizione preliminare presente solo nel DVD del 1999. L'indice delle scene reintegrate o ampliate nel director's cut è utile per vedere in pochi minuti tutto il materiale aggiunto nella nuova versione: ma sarebbe stato altrettanto utile un'indice delle scene eliminate dall'edizione originale sempre per ottenere il Director's cut. Da notare che il menù degli extra consente di scegliere solo l'indice delle scene aggiunte o eliminate, e il marcatore (in pratica una "x" che appare in basso a destra dello schermo): per accedere a commentary e tracce musicali si deve entrare nella configurazione audio del disco.
link a recensioni esterne:
- DDay.it (Alien Anthology italiana)
DVDWeb.it (Alien Anthology Nostromos italiana)
Evereyeye.it (Alien Anthology italiana)
Forum DVDEssential (Alien Anthology italiana)
Forum AV Magazine (Alien Anthology italiana)
Highdefdigest (Alien Anthology americana)
The Digital Bits (Alien Anthology americana)
Caps-a-holic.com (Alien Anthology americana)
Hardware con cui vedo e ascolto i Blu-Ray (in giallo quello usato per recensire il titolo):
- DISPLAY
Panasonic plasma FULL HD 55' 3D TX-P55ST50E
Panasonic plasma FULL HD 50' TX-P50S20
Panasonic plasma FULL HD 46' TX-P46U20
Panasonic plasma HD READY 50' TH50-PV60
Panasonic plasma HD READY 42' TH42-PX7
Epson proiettore LCD FULL HD EMP TW-980
Epson proiettore LCD FULL HD EMP TW-680
LETTORI
Sony Playstation 3
Sony BDP S-500
Sony BDP S-550
Samsung BDP 1400
Samsung BDP 1500
AMPLIFICATORI + DECODER + DIFFUSORI
Onkyo TX DS-676, Jbl Tlx 500 (centrale), Jbl tlx 700 (frontali, posteriori), Jamo X5 (subwoofer attivo)
Onkyo TX DS-555, Technics Sh-500, Technics Sb-ca21 (frontali), Wharfedale Modus 3 (posteriori), infinity ref. 100 (centrale)
Harman Kardon AVR 164, sistema satelliti + subwoofer Jbl Scs 140
Sony str-db 830, sistema satelliti + subwoofer Jbl Scs 140
CUFFIE
Decoder Sony MDR-1000 + cuffie Sony MDR-XB600
Decoder + cuffie Sony MDR-6500
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