martedì 18 marzo 2008

The pusher (Layer cake)

FILM: Noir "di compromessi" in cui Daniel Craig, trafficante di droga senza nome, tenta il distacco da un mondo criminale strutturato in piani adiacenti, e senza intercapedini (non a caso, il titolo originale della pellicola si traduce in "Torta a strati"). La regia di Mathew Vaughn ha un'impronta estetica molto simile a quella dei precedenti film prodotti dallo stesso Vaughn, cioè Snatch e Lock & Stock: tuttavia, rispetto a questi ultimi il tono è più drammatico, mentre le bizzarie tragicomiche (tipiche dei film sopracitati e presenti anche in questo), sono molto meno ilari. La confezione "leccata" è funzionale a una delicatezza sorprendente, e riesce a non essere di maniera, mentre i virtuosismi registici non vanno mai sopra le righe e addirittura riescono a imprimere le giuste accelerazioni al racconto. Emblematici, fra i tanti, il "flash" durante l'aggressione al bar, che sottolinea lo smarrimento sia dei personaggi che degli spettatori, e lo "stacco" nella sequenza dello specchio, in cui il protagonista "catalizza" il panico in una ricomposizione impeccabile. L'elemento temporale, che gioca con certi "sospesi" per aumentare l'appeal dell'intrigo, è molto più artificioso, ma almeno è innocuo e non viene mai sovraccaricato. Daniel Craig, dal canto suo, recita già nelle corde del nuovo bond (inesperto, viscerale e impulsivo) e suscita nello spettatore un'empatia scaturita dalla sua grande intelligenza, ma non dai suoi propositi, in cui (nonostante la volontà di chiudere con la malavita) non c'è traccia di redenzione. D'altronde, proprio il trafficante di Craig riflette un'etica vaughiana che distingue non fra onesti e criminali, ma fra balordi e gente capace di gestire con equilibrio una componente criminale "di comodo". In pratica, la stessa etica di tutto il cinema gangster di Scorsese, soprattutto "Goodfellas", quasi omaggiato nella cinica ed irresistibile descrizione iniziale. La chiusura è beffarda, ed anche se un po' forzata ribadisce con (forse troppo) cinismo l'impossibilità di rifuggire una gerarichia criminale senza spazi vuoti. Peccato solo per la parte, troppo frammentata, di Sienna Miller, femme fatàle in grado di "spegnere" la razionalità del protagonista e quindi unica, reale minaccia alla sua integrità.

QUALITA' VIDEO (9 su 10): Video 2:35:1 dalla qualità eccezionale, e addirittura incredibile se si pensa che è stato compresso con algoritmo Mpeg2. La definizione delle immagini è sempre altissima e in alcune situazioni così tagliente da rasentare un record assoluto. L'inizio e i primi flashback, processati con una grana che "sporca" l'inquadratura, non stupiscono più di tanto: ma non appena l'azione si sposta nel ristorante dei giorni nostri, il quadro si fa più tridimensionale che mai e sfoggia una trama finissima. L'impostazione, dei colori e della nitidezza, è molto simile a quella di Casinò Royale, anche se, a fronte d'una pulizia appena poco inferiore, l'incisività del dettaglio sembra più alta sia nei torali, che, soprattutto, nei primi piani. In questi ultimi, la "porosità" dei volti è radiografica, mentre i particolari di occhi, barbe e capelli risaltano come non mai. Ogni inquadratura con Daniel Craig rasenta livelli demo: da quelle nella prima scena con il duca, a quelle in cui è in auto con il sicario, passado per i suoi primi piani in casa e allo specchio. Anche i totali, comunque, lasciano spesso a bocca aperta grazie ad un intreccio di particolari così sottile da provocare qualche lieve tremolìo su display HD ready (come quello usato per il test del disco). Su tutti, bastino le inquadrature dei quartieri in cui vive il personaggio di Craig, quelle della fabbrica dove sono nascoste le pasticche (sia gli esterni che gli interni), il magazzino della scena finale e soprattutto, le inquadrature del palazzo in costruzione, da levare il fiato anche per il senso di profondità. I colori hanno le tonalità primarie desaturate, ma nonostante questo sono molto caldi, e, soprattutto, quasi sempre privi di rumore, anche in scene "difficili" come quelle, poco dopo l'inizio, nella discoteca. Alcune dominanti blu s'alternano ad altre seppia o verdastre, risultando sempre compatte, mentre certi bianchi "abbagliano" per la loro decisione, pur senza mangiarsi il minimo dettaglio. Anche tonalità più "insolite" come il giallo non mancano di risaltare, come nelle scene con il Range Rover di uno dei criminali. Luminosità e contrasto sono perfetti, tanto che il nero è non solo fra i più profondi e tridimensionali mai visti, ma non nasconde dettagli nemmeno in scene come quella dell'esecuzione nel giardino, davvero nitida e incisiva. Purtroppo non mancano dei difetti che, pur non compromettendo il giudizio, lo abbassano lievemente: ad esempio, la grana dei flashback è un po' troppo spessa e sporca rispetto a quella vista in altri film. Inoltre, qualche inquadratura (es. il piano sequenza finale) è inspiegabilmente morbida, mentre certi sfondi in interni sembrano un po' "annebbiati" dalla compressione. Ed anche se è un difetto relativo, la ripresa anamorfica in Panavision tende, per sua natura, a sfocare porzioni d'immagine lungo certe inquadrature. Infine, la resa nella scena dell'aggressione al ristorante è un po' "slavata" ed appiattita (anche se poi presenta uno dei mezzi piani più spettacolari del film). Ma davvero si tratta di brevi flessioni in un quadro con istantanee da riferimento ongni 5 minuti, e che per di più non soffre di edge enhancement fastidiosi.

QUALITA' AUDIO (8 e 1/2 su 10): L'audio Dolby Digital 5.1 (640 kbit) è spettacolare quanto il video, anche se l'indole abbastanza "tranquilla" del film gli impedisce d'essere memorabile. L'inizio, comunque, è col "botto", e mette subito in evidenza sia l'ampiezza del fronte anteriore, che la definizione delle frequenze medie. Il volume di registrazione è alto ma non produce alcun fruscio, mentre il centrale risproduce voci molto calde e compatte, a partire da quella del protagonista. Quest'ultima, poi, si fa particolarmente potente nei passaggi con narrazione fuori campo, come quello iniziale. Le musiche sono eccellanti, e molto estese sul fronte anteriore, anche se la loro qualità varia a seconda che si tratti di brani di "repertorio", musiche originali o sottofondi come quello della discoteca. In tutti i casi, comunque, la loro naturalezza è esemplare. Abbastanza frequenti i panning e gli effetti attivi sui canali laterali, soprattutto in scene all'esterno, mentre la bontà dei medio alti è testimoniata da tutte le scene con spari (ad esempio quella della rapina ai serbi, dell'assassinio e dell'attentato nel parco pubblico). Esemplare, più che in altre colonne sonore (anche di altissima qualità), la "secchezza" dei frontali, molto sensibili al tipo d'ambiente in cui si svolge la scena. Ad esempio, è davvero convincente la precisione dei riverberi in scene in interni come quelle a casa di Gene, durante le varie aperture del frigorifero e la scazzottata con il protagonista. I canali posteriori compiono un lavoro "subdolo" ma incessante, e sonorizzano la scena con un'ambienza piuttosto precisa. Gli effetti attivi non sono molti, ma quando richiesto, (come durante l'assalto della polizia alla fabbrica) ravvivano la scena con una buona dinamica. Addirittura, rimane impresso lo sparo nella scena al parco pubblico, che sul posteriore destro è seguito prima da un ottimo riverbero e quindi dalla caduta delle foglie, nitida e precisissima. Come prevedibile, il subwoofer non provoca "terremoti" (non essendoci situazioni che lo richiedono) ma rinforza la scena con sicurezza. Certo è che, con diffusori principali all'altezza, la sua mancanza non si noterà più di tanto. Da sottolienare, infine, la presenza sul disco di tracce PCM 5.1 in italiano e inglese, senza dubbio preferibili a quella Dolby Digital, nel caso siano supportate dal proprio impianto.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (6 e 1/2 su 10): Racchiusi in un menù fisso abbastanza gradevole, trovano posto una traccia di commento del regista Mathew Vaughn e dello sceneggiatore J.J. Connolly, una featurette promozionale di circa 6 minuti, un'intervista a Daniel Craig e a Mathew Vaughn lunga 29 minuti ed una compilation di 16 scene eliminate con il commento opzionale del regista, per un totale di 21 minuti. A parte la traccia di commento (non ascoltata), l'extra più corposo è senza dubbio l'intervista, avvenuta dopo una proiezione del film: in essa, tanto Vaughn quanto Craig dispensano vari aneddoti interessanti, e discutono in modo molto diretto il senso del film, e la sua "urgenza" nel differenziarsi da Snatch e Lock & Stock. Le scene eliminate, invece, sono abbastanza insignificanti e, salvo forse per uno dei due finali alternativi inclusi fra di esse, non alterano gli equilibri del film. Tutti gli extra filmati sono in bassa definizione ed hanno una qualità video discreta. Inoltre, includono sottotitoli sia in inglese che in italiano, proprio come la traccia di commento. Il film è preceduto dal trailer "Prossimamente in Bluray", tipico delle prime uscite Sony e richiamabile, come gli extra, anche dal menù fisso o a scomparsa.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Forum AV Magazine (Bluray italiano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD Talk (Bluray americano)
Home Theater Forum (Bluray americano)
DVD Authority (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

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