venerdì 6 febbraio 2015

The night of the hunter (La morte corre sul fiume - import UK)





Il film è un classico americano.
Video molto buono, e audio originale piacevole.
Fra gli extra un documentario di quasi 3 ore.
La confezione include un bel booklet di 40 pagine.
Prezzo ormai bassissimo.
Audio solo inglese ed extra non sottotitolati.
Il Blu-Ray americano ha un video migliore.


FILM: Nel 1955, Char­les Laughton di­mo­stra con il suo The night of the hun­ter che un bra­vo at­to­re può tra­sfor­mar­si in bra­vo re­gi­sta, e di­ri­ge­re un ca­po­la­vo­ro. An­zi, più di un ca­po­la­vo­ro, per­chè La mor­te cor­re sul fiu­me (ti­to­lo ita­lia­no), è un ve­ro clas­si­co: ri­va­lu­ta­to do­po la mor­te dell'a­u­to­re, co­me tut­ti i film in an­ti­ci­po sui tem­pi, e dif­fi­ci­le da clas­si­fi­ca­re, co­me tut­ti i ca­po­la­vo­ri fuo­ri dal tem­po. L'ope­ra di Laughton è un th­ril­ler con sfu­ma­tu­re da hor­ror go­ti­co, ma an­che fia­ba, e al­la sua es­sen­za c'è una sto­ria di due "fra­tel­li­ni sper­du­ti" in fu­ga ver­so una nuo­va "mam­ma chioc­cia", do­po che la lo­ro è sta­ta uc­ci­sa da un "uo­mo ne­ro" con le fat­tez­ze di Ro­bert Mit­chum. Que­st'ul­ti­mo è un pre­di­ca­to­re as­sas­si­no che in­ten­de car­pi­re un se­gre­to ai pic­co­li: l'ubi­ca­zio­ne di 10 mi­la dol­la­ri ru­ba­ti da un di­sgra­zia­to pa­dre per ga­ran­ti­re ai fi­gli una me­no di­sgra­zia­ta vi­ta, e fi­ni­to per que­sto sul pa­ti­bo­lo. Ha per­si­no spo­sa­to la lo­ro ma­dre in­ge­nua e ve­do­va (pri­ma di eli­mi­nar­la per­chè di­ve­nu­ta... me­no in­ge­nua, ma an­che in­va­sa­ta e di­spo­sta al mar­ti­rio) ed è de­ci­so a per­se­gui­ta­re i bim­bi fi­no in ca­po al mon­do per ot­te­ne­re il suo sco­po. Luo­ghi, cir­co­stan­ze e ac­cen­ti so­no del sud de­gli Sta­ti Uni­ti, ma la sto­ria si ele­va so­pra ogni vin­co­lo per far­si rac­con­to qua­si epi­co di for­ma­zio­ne, con ri­man­di ai per­so­nag­gi bi­bli­ci di Ero­de e Mosè. Lo scon­tro fra i bam­bi­ni e il pre­di­ca­to­re (pri­ma in ca­sa, poi du­ran­te una fu­ga - e­so­do e in­fi­ne in una nuo­va ca­sa ri­fu­gio) di­ven­ta quel­lo più astrat­to fra pu­rez­za e mal­va­gità na­sco­sta die­tro un ser­mo­ne, e pre­lu­de al­la sco­per­ta di un mon­do al­lo stes­so tem­po ter­ri­bi­le e me­ra­vi­glio­so. Un mon­do in cui gli adul­ti so­no inet­ti o vi­gliac­chi, e so­lo qual­che vol­ta co­rag­gio­si, e in cui la na­tu­ra os­ser­va sen­za com­pren­de­re, o tra­sfi­gu­ra quan­to ac­ca­de agli "uma­ni". A sot­to­li­nea­re lo scon­tro / odis­sea è una fo­to­gra­fia più che mai in bian­co e ne­ro, e gli op­po­sti ad es­sa col­le­ga­ti: sa­go­me ed om­bre, le ma­ni "lo­ve - ha­te" del pre­di­ca­to­re, e un'al­ter­nan­za not­te gior­no sen­za tran­si­zio­ni, e che scan­di­sce gli estre­mi sen­za com­pro­mes­si sui qua­li pog­gia il rac­con­to. L'espres­sio­ni­smo di sce­no­gra­fie e re­ci­ta­zio­ne "as­so­lu­tiz­za" i mo­men­ti dram­ma­ti­ci, o li ren­de sur­rea­li, men­tre col pro­gre­di­re del film la nar­ra­zio­ne si fa più so­spe­sa ed oni­ri­ca: tan­to che ad un cer­to pun­to (co­me du­ran­te la fu­ga sul fiu­me) sem­bra di tro­var­si in una pun­ta­ta di "Ai con­fi­ni del­la realtà" an­ni '50, com­pli­ci le can­ti­le­ne ip­no­ti­che dei per­so­nag­gi, o del­la co­lon­na so­no­ra. Nel ro­man­zo da cui è trat­to il film il nar­ra­to­re era uno dei bam­bi­ni, men­tre qui il pun­to di vi­sta sem­bra di una più astrat­ta in­no­cen­za in­fan­ti­le, e a que­sto fil­tro non si sot­trae il pre­di­ca­to­re: fi­gu­ra so­pra le ri­ghe che ve­ne­ra un pu­gna­le sca­bro­sa­men­te "fal­li­co" (co­me nel­le sce­na al bur­le­sque o nel­la pri­gio­ne) e star­naz­za co­me una gal­li­na quan­do vie­ne pre­so a fu­ci­la­te... Ma an­che fal­so pro­fe­ta che stru­men­ta­liz­za la re­li­gio­ne, e se­du­ce pae­sa­ni pri­ma cie­chi poi for­ca­io­li. Il ca­st è me­mo­ra­bi­le, a par­ti­re pro­prio da un Mit­chum in pro­va ge­ne­ra­le del suo psi­co­pa­ti­co ne Il pro­mon­to­rio del­la pau­ra, e poi Shel­ley Win­ters ma­dre vo­lu­bi­le e "sa­cri­fi­ca­le". Quin­di Eve­lyn Var­den, cioè l'in­sop­por­ta­bi­le "gal­li­nac­cia" Icey, e la co­ria­cea Lil­lian Gi­sh che, nel­la par­te del­la pro­tet­ti­va e sag­gia Char­lot­te, rie­qui­li­bra un cer­to tas­so di mi­so­gi­nia. Su tut­ti svet­ta­no però i bam­bi­ni in­ter­pre­ta­ti da Sal­ly Ja­ne Bru­ce e Bil­li Cha­pin: in par­ti­co­la­re que­st'ul­ti­mo che, in un ve­ro - fin­to col­po di sce­na (cioè du­ran­te l'ar­re­sto del pre­di­ca­to­re), riaf­fer­ma una pu­rez­za dell'in­fan­zia in­con­ci­lia­bi­le con il mon­do adul­to, e sin­te­si di un film così ef­fi­ca­ce nel rac­con­ta­re il ma­le con gli oc­chi del be­ne.






PREMESSA: l'edi­zio­ne Ar­row in­clu­de un uni­co Blu-Ray rac­chiu­so in con­fe­zio­ne ama­ray tra­spa­ren­te spes­sa. La fa­scet­ta è del ti­po ri­bal­ta­bi­le, e sul la­to in­ter­no pre­sen­ta un bel ma­ni­fe­sto d'epo­ca, più tra­ma e da­ti tec­ni­ci, esat­ta­men­te co­me sul la­to prin­ci­pa­le. Nel­la con­fe­zio­ne è pre­sen­te an­che un boo­klet di 40 pa­gi­ne con una se­rie di sag­gi cri­ti­ci su film, re­gi­sta e sce­neg­gia­to­re, più re­cen­sio­ni d'epo­ca e con­tem­po­ra­nee, e no­te sul tra­sfe­ri­men­to. Di se­gui­to po­te­te ve­de­re la cu­sto­dia con la fa­scet­ta "se­con­da­ria", più un'im­ma­gi­ne e il som­ma­rio del boo­klet.






QUALITA' VIDEO (8 e 1/2 su 10): Il vi­deo 1.66:1 è ot­te­nu­to da un po­si­ti­vo a gra­na fi­ne scan­sio­na­to a 2K, e pro­ve­nien­te dal­la UCLA Film Ar­chi­ve. Nel com­ples­so la qua­lità è buo­na ma non ec­ce­zio­na­le, e que­sto an­che te­nen­do con­to che si trat­ta di un film del 1955 gi­ra­to con po­chi mez­zi. Il det­ta­glio è all'in­cir­ca quel­lo che ci si aspet­te­reb­be da una pel­li­co­la 35mm, e l'im­pat­to è sem­pre pia­ce­vo­le e mol­to "ci­ne­ma­to­gra­fi­co": però so­no an­che pre­sen­ti va­rie flut­tua­zio­ni, ed una fi­nez­za del­la gra­na non sem­pre al top. Il film è pie­no di sce­ne con dis­sol­ven­ze in­cro­cia­te, op­pu­re com­po­si­zio­ni ot­ti­che (ad esem­pio du­ran­te il viag­gio dei bam­bi­ni sul fiu­me) e ciò pro­vo­ca un de­gra­do di tut­ti i pa­ra­me­tri, tal­vol­ta an­che mol­to evi­den­ti: dal con­tra­sto al ne­ro, e ov­via­men­te la de­fi­ni­zio­ne, che di­ven­ta ap­pros­si­ma­ti­va. Sem­pre in que­sti pas­sag­gi la gra­na si fa più "li­ma­ta" e gros­so­la­na, ed au­men­ta­no le spun­ti­na­tu­re, pur sen­za toc­ca­re li­vel­li al­lar­man­ti. Nei mo­men­ti mi­glio­ri, che co­mun­que so­no la mag­gior par­te, la tra­ma dell'im­ma­gi­ne ap­pa­re sot­ti­le e pre­ci­sa, e seb­be­ne un po' "an­neb­bia­ta" (e con una gra­na mol­to spes­sa ma per for­tu­na sem­pre na­tu­ra­le, e non ro­vi­na­ta da fil­tri DNR) re­sti­tui­sce ot­ti­mi par­ti­co­la­ri, so­prat­tut­to nei cam­pi me­di e lun­ghi. A ri­sal­ta­re so­no i pae­sag­gi ru­ra­li, col­mi di ve­ge­ta­zio­ne, poi gli ester­ni del­le ca­se e tut­te le va­rie lo­ca­tion lun­go il fiu­me. No­te­vo­li an­che gli in­ter­ni (con at­ten­zio­ne par­ti­co­la­re al­la ca­sa di Wil­la, la ma­dre dei bim­bi), e il pae­se dell'ul­ti­ma par­te, sen­za con­ta­re le tra­me det­ta­glia­tis­si­me di ve­sti­ti, sup­pel­let­ti­li e pa­re­ti di va­rio ti­po (il ne­go­zio di Icey e il sog­gior­no di Ra­chel), o per­si­no le su­per­fi­ci dei va­ri ani­ma­li pre­sen­ti. I pri­mi pia­ni so­no al­tret­tan­to pia­ce­vo­li, però mi­na­ti da oc­ca­sio­na­li fuo­ri fuo­co, o con­di­zio­ni dif­fi­ci­li di lu­ce che co­mun­que non ge­ne­ra­no im­pa­sta­men­ti. Il con­tra­sto è un aspet­to fon­da­men­ta­le del­la pel­li­co­la ed è re­sti­tui­to sen­za trop­pe in­cer­tez­ze: si no­ta­no giu­sto qual­che spo­ra­di­co ap­piat­ti­men­to nel­le sce­ne not­tur­ne, e so­prat­tut­to un "boo­st" che tal­vol­ta ac­cen­de un po' trop­po il bian­co (con con­se­guen­te di­stor­sio­ne dei det­ta­gli più fi­ni). Per il re­sto ab­bon­da­no ne­ri pro­fon­di e non af­fo­ga­ti, ed om­bre ric­che di det­ta­gli. I mol­ti chia­ro­scu­ri del­la fo­to­gra­fia non met­to­no in cri­si i con­tor­ni, sem­pre pre­ci­si e sot­ti­li, in più non si scor­go­no trac­ce di ed­ge en­han­ce­ment o al­tre ac­cen­tua­zio­ni del det­ta­glio che po­te­va­no mi­na­re la com­pat­tez­za del qua­dro. Co­me esem­pi in tal sen­so si pos­so­no am­mi­ra­re le va­rie com­par­sa­te in pe­nom­bra del pre­di­ca­to­re, op­pu­re il bel­lis­si­mo fon­da­le in cui i bim­bi rag­giun­go­no il gra­na­io du­ran­te la not­te. La sta­bi­lità non è gra­ni­ti­ca, ma non cau­sa pro­ble­mi di vi­sio­ne, men­tre l'en­co­ding AVC è qua­si per­fet­to: com­pa­re so­lo qual­che ra­ris­si­mo ar­te­fat­to "pul­san­te" sul­la gra­na (più che al­tro in rac­cor­di do­ve an­che la pel­li­co­la è ro­vi­na­ta) e lie­vis­si­me di­scre­tiz­za­zio­ni in cer­ti fon­da­li uni­for­mi. Nel com­ples­so, e con i ma­te­ria­li a di­spo­si­zio­ne, era dif­fi­ci­le fa­re di più, ma ciò non si­gni­fi­ca che il film non pos­sa esi­ste­re in HD con una qua­lità su­pe­rio­re: a di­mo­strar­lo c'è in­fat­ti il Blu-Ray ame­ri­ca­no Cri­te­rion, il qua­le, for­te di una scan­sio­ne da ne­ga­ti­vo (sem­pre a 2K), pre­sen­ta una fi­nez­za stre­pi­to­sa del­la gra­na, e det­ta­gli più pre­ci­si. Sem­pre il Cri­te­rion (che ha an­che un fra­ming di­ver­so) vin­ce per na­tu­ra­lez­za del det­ta­glio gra­zie ad un con­tra­sto me­glio bi­lan­cia­to e bian­chi ben ca­li­bra­ti che non pro­du­co­no aber­ra­zio­ni. Po­te­te ve­de­re la dif­fe­ren­za fra i vi­deo dei Blu-Ray Ar­row e Cri­te­rion nel­le com­pa­ri­son in fon­do al­la re­cen­sio­ne (do­po il com­men­to agli ex­tra e le com­pa­ri­son DVD - Blu-Ray).



Voto al trasferimento: 8 e 1/2 su 10, "Fattore wow": 8 su 10.

Grafico Bitrate (cliccare sopra per ingrandirlo):


Occupazione audio/video: 30,01 Gb - Bitrate (video) 34,50 Mbps

Dati completi del Blu-Ray estratti con BDinfo


Screencapture Blu-Ray: Full HD PNG
(occhio agli spoiler!!)


Altri screencapture dopo il commento sull'audio.


QUALITA' AUDIO (6 e 1/2 su 10): L'au­dio in­gle­se PCM 2.0 è ab­ba­stan­za cor­po­so, e for­ni­sce un buon ac­com­pa­gna­men­to al­le im­ma­gi­ni. Ov­via­men­te la di­na­mi­ca è li­mi­ta­ta, e il suo­no ar­ri­va so­lo dal ca­na­le cen­tra­le, ma pu­li­zia e buon vo­lu­me di re­gi­stra­zio­ne ren­do­no l'ascol­to pia­ce­vo­le. A ri­sal­ta­re so­no so­prat­tut­to le vo­ci, sem­pre cri­stal­li­ne e con un'ot­ti­ma tim­bri­ca: non ci so­no di­stor­sio­ni an­che nel ca­so di ur­la, e i dia­lo­ghi so­no in­tel­le­gi­bi­li e mai fa­sti­dio­si. Le par­ti can­ta­te (del pre­di­ca­to­re o di Lil­lian Gi­sh nell'ul­ti­ma par­te), met­to­no an­co­ra più in ri­sal­to la buo­na de­fi­ni­zio­ne e per­si­no una cer­ta "se­to­sità" del­le vo­ci, sia ma­schi­li che fem­mi­ni­li. Gli ef­fet­ti so­no mol­to più ovat­ta­ti, ma ni­ti­di a suf­fi­cien­za, e in al­cu­ni ca­si pre­sen­ta­no un'esten­sio­ne sui me­dio­bas­si sor­pren­den­te. E il ca­so, ad esem­pio, del fi­schio del­la mo­to­na­ve, o il boa­to del pas­sag­gio del tre­no, o an­co­ra, l'ef­fet­to che ac­com­pa­gna il ri­tro­va­men­to di Wil­la sott'ac­qua. Le mu­si­che han­no un an­da­men­to va­ria­bi­le, ma la mag­gior par­te so­no ab­ba­stan­za pie­ne e ni­ti­de. L'am­bien­te d'ascol­to vie­ne sa­tu­ra­to con ef­fi­ca­cia e la fu­sio­ne con il re­sto dell'au­dio è ec­cel­len­te. Non ci so­no sal­ti o di­stur­bi, e la com­pres­sio­ne sen­za per­di­ta ga­ran­ti­sce un ca­lo­re tut­to "ana­lo­gi­co" del­la trac­cia. Sul di­sco è pre­sen­te an­che l'au­dio re­mi­xa­to in DTS HD MA 5.1: la re­sa non è cer­to quel­la di una trac­cia mo­der­na ma la dif­fe­ren­za con la ver­sio­ne PCM è av­ver­ti­bi­le. A fron­te di un vo­lu­me più bas­so, ed una mi­no­re cor­po­sità, la ver­sio­ne mul­ti­ca­na­le si apre sul fron­te an­te­rio­re, for­nen­do an­co­ra più coin­vol­gi­men­to. Non ci so­no ef­fet­ti ste­reo­fo­ni­ci fron­ta­li evi­den­ti, ma una sor­ta di "ri­ver­be­ro" che co­mun­que crea un buon cir­con­da­men­to. Più sor­pren­den­te è in­ve­ce l'uso dei ca­na­li po­ste­rio­ri, nei qua­li non so­lo fan­no eco le mu­si­che, ma an­che qual­che ef­fet­to più de­fi­ni­to, e che a vol­te ge­ne­ra ac­cen­ni di tran­si­zio­ne fron­te - re­tro. Un esem­pio è po­co do­po l'ini­zio, cioè quan­do il pa­dre dei bam­bi­ni ar­ri­va in au­to, pri­ma di es­se­re rag­giun­to dal­la po­li­zia. Ma at­ten­zio­ne an­che al pas­sag­gio del tre­no o del­la mo­to­na­ve, o agli ef­fet­ti du­ran­te il viag­gio dei bim­bi lun­go il fiu­me, e in­fi­ne all'am­bien­za nel pae­se. In tut­ti que­sti ca­si, co­mun­que, il re­mix non cal­ca trop­po la ma­no, ga­ran­ten­do un ascol­to na­tu­ra­le, an­che se mol­to "dif­fu­so" ri­spet­to a quel­lo più so­li­do del­la trac­cia ste­reo. Da no­ta­re che sul di­sco è pre­sen­te an­che una ter­za trac­cia di so­la mu­si­ca ed ef­fet­ti, che suo­na iden­ti­ca al­la ver­sio­ne 2.0, però sen­za vo­ci.



Screencapture Blu-Ray: Full HD PNG (occhio agli spoiler!!)


Altri screencapture e confronto DVD - Blu-Ray dopo il commento sugli extra.


QUANTITA'/QUALITA' CONTENUTI EXTRA (8 e 1/2 su 10): Gli ex­tra so­no ac­ces­si­bi­li dal menù prin­ci­pa­le o pop-up, e con­si­sto­no in tre con­tri­bu­ti fil­ma­ti, ov­ve­ro:


Documentario Charles Laughton directs The night of the hunter (HD, 169:06 min., ING., no sott.)

Stanley Cortez interview (SD, 12:55 min., sott. FRA.)

Trailer (SD, 1:27 min., ING., no sott.)

L'ex­tra più im­por­tan­te è "Char­les Laughton di­rec­ts...", cioè un lun­go re­so­con­to com­po­sto da in­for­ma­zio­ni su re­gi­sta e at­to­ri, e, so­prat­tut­to, da una quan­tità in­cre­di­bi­le di out­ta­kes. Que­sti ul­ti­mi ri­guar­da­no qua­si ogni sce­na del film, e so­no pro­po­sti nel­lo stes­so or­di­ne de­gli even­ti nar­ra­ti: al pun­to che l'im­pres­sio­ne è di as­si­ste­re a una lun­ghis­si­ma "pro­va ge­ne­ra­le" dell'in­te­ra ope­ra. Ta­li fil­ma­ti, dal va­lo­re ine­sti­ma­bi­le e cu­sto­di­ti per de­cen­ni da Char­les Laughton nel suo ga­ra­ge (!), ri­ve­la­no ogni det­ta­glio sul "mo­dus ope­ran­di" del re­gi­sta, e in par­ti­co­la­re il suo ca­rat­te­re esi­gen­te so­prat­tut­to nei ri­guar­di dei bam­bi­ni e di Shel­ley Win­ters ("tor­chia­ta" a do­ve­re in se­quen­ze ti­po quel­la del­la sua mor­te - sa­cri­fi­cio). Mol­ti de­gli out­ta­kes sve­la­no quan­ti ten­ta­ti­vi sia­no ser­vi­ti agli at­to­ri (com­pre­so Ro­bert Mit­chum) per "az­zec­ca­re" il giu­sto to­no del­le bat­tu­te, al­tri sve­la­no la pre­ci­sio­ne di una mes­sin­sce­na che al­tri­men­ti par­reb­be qua­si im­prov­vi­sa­ta, ed al­tre an­co­ra mo­stra­no la com­ples­sità de­gli ap­pa­ra­ti lu­mi­no­si uti­liz­za­ti per ot­te­ne­re i con­tra­sti, o gli straor­di­na­ri ef­fet­ti di lu­ce. Non man­ca­no ri­pre­se al­ter­na­ti­ve poi non uti­liz­za­te, op­pu­re sce­ne dal ta­glio di­ver­so ri­spet­to a quel­lo vi­sto nel film (ad esem­pio il "ser­mo­ne" del­la Win­ters, in cui l'at­tri­ce è mol­to più in­fer­vo­ra­ta). C'è per­si­no una sce­na (quel­la sul­la bar­ca), con l'at­to­re ini­zial­men­te scel­to per il ruo­lo di "Un­cle Bir­die", e poi rim­piaz­za­to con Ja­mes Glea­son, ed un'al­tra in cui pos­sia­mo ascol­ta­re la ve­ra vo­ce del­la pic­co­la Sal­ly Ja­ne Bru­ce (poi ri­dop­pia­ta) men­tre can­ta la can­zon­ci­na du­ran­te il viag­gio sul fiu­me. Il flus­so qua­si este­nuan­te di out­ta­kes è spez­za­to da in­tro­du­zio­ni su­gli at­to­ri che vi par­te­ci­pa­no: si trat­ta di rac­con­ti det­ta­glia­ti, e che sve­la­no cu­rio­sità sia sul­la lo­ro car­rie­ra che sul­la vi­ta pri­va­ta. Inol­tre non man­ca­no aned­do­ti sem­pre sul re­gi­sta, e sul­lo sce­neg­gia­to­re Ja­mes Agee, e quin­di sul di­scus­so rap­por­to pro­fes­sio­na­le fra i due, ed an­co­ra sul­le am­bien­ta­zio­ni, gli ef­fet­ti ot­ti­ci (spet­ta­co­la­ri quel­li con la mo­to­na­ve e gli ani­ma­li) e l'im­pres­sio­nan­te sce­na con Wil­la sott'ac­qua, rea­liz­za­ta in stu­dio con un'ec­ce­zio­na­le ma­ni­chi­no. Gli aned­do­ti non si con­ta­no, e in chiu­su­ra c'è per­si­no un re­so­con­to sul­le car­rie­re in­tra­pre­se da­gli at­to­ri do­po l'usci­ta del film, più una ri­fles­sio­ne sul flop ini­zia­le del­la pel­li­co­la e sul­la sua ri­va­lu­ta­zio­ne. Al con­fron­to di que­sto con­tri­bu­to ma­sto­don­ti­co, l'in­ter­vi­sta al di­ret­to­re del­la fo­to­gra­fia Stan­ley Cor­tez du­ra un bat­ti­to di ci­glia, ma que­sto non si­gni­fi­ca che sia po­co in­te­res­san­te: il fil­ma­to è in­fat­ti col­mo di in­te­res­san­ti spie­ga­zio­ni dell'ar­ti­sta sul suo mo­do di con­ce­pi­re l'il­lu­mi­na­zio­ne del film, in par­ti­co­la­re la ne­ces­sità di cam­bia­men­ti nel pas­sag­gio da sce­neg­gia­tu­ra a ri­pre­sa dal vi­vo, e la stret­ta con­nes­sio­ne con il mon­do del­la mu­si­ca (che Cor­tez uti­liz­za per sti­mo­la­re la sua crea­ti­vità). Pro­prio a que­st'ul­ti­mo aspet­to si ri­col­le­ga­no gli aned­do­ti più in­te­res­san­ti, e che ri­guar­da­no la ge­ne­si non sol­tan­to del­la fo­to­gra­fia di The night of the hun­ter, ma an­che di buo­na par­te del­la co­lon­na so­no­ra (in­te­sa co­me una "ema­na­zio­ne" pro­prio del­la fo­to­gra­fia a sua vol­ta ge­ne­ra­ta dal­la mu­si­ca). No­te­vo­li an­che le con­si­de­ra­zio­ni di Cor­tez sull' "au­to­rità", e la de­li­ca­tez­za del suo ruo­lo (sia in ge­ne­ra­le che n que­sto film), e sul­la col­la­bo­ra­zio­ne con al­tri gran­di re­gi­sti co­me Or­son Wel­les. La qua­lità vi­deo dei fil­ma­ti è agli an­ti­po­di: il do­cu­men­ta­rio è in HD, e de­fi­ni­to qua­si quan­to il film (non fos­se per una com­pres­sio­ne così così), men­tre l'in­ter­vi­sta è in de­fi­ni­zio­ne stan­dard, e con un li­vel­lo da VHS. Fra l'al­tro que­st'ul­ti­ma ini­zia con un'in­tro­du­zio­ne in fran­ce­se sot­to­ti­to­la­ta in in­gle­se, e pro­ce­de in in­gle­se con sot­to­ti­to­li fran­ce­si.



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Confronto DVD - Blu-Ray: Full HD PNG
(occhio agli spoiler!!)













Confronto Blu-Ray Criterion - Blu-Ray Arrow: Full HD PNG
(occhio agli spoiler!!)







Nota: i capture dell'edizione americana Criterion provengono dal sito cinemasquid.com. Il set completo di capture si trova a questo url.



link a recensioni esterne:
Scheda del film:

Hardware con cui vedo e ascolto i Blu-Ray (in giallo quello usato per recensire il titolo):
    DISPLAY
    Panasonic plasma FULL HD 55' 3D TX-P55ST50E
    Panasonic plasma FULL HD 50' TX-P50S20
    Panasonic plasma FULL HD 46' TX-P46U20
    Panasonic plasma HD READY 50' TH50-PV60
    Panasonic plasma HD READY 42' TH42-PX7
    Epson proiettore LCD FULL HD EMP TW-980
    Epson proiettore LCD FULL HD EMP TW-680

    LETTORI
    Sony Playstation 3
    Sony BDP S-500
    Sony BDP S-550
    Samsung BDP 1400
    Samsung BDP 1500

    AMPLIFICATORI + DECODER + DIFFUSORI
    Onkyo TX DS-676, Jbl Tlx 500 (centrale), Jbl tlx 700 (frontali, posteriori), Jamo X5 (subwoofer attivo)
    Onkyo TX DS-555, Technics Sh-500, Technics Sb-ca21 (frontali), Wharfedale Modus 3 (posteriori), infinity ref. 100 (centrale)
    Harman Kardon AVR 164, sistema satelliti + subwoofer Jbl Scs 140
    Sony str-db 830, sistema satelliti + subwoofer Jbl Scs 140

    CUFFIE
    Decoder Sony MDR-1000 + cuffie Sony MDR-XB600
    Decoder + cuffie Sony MDR-6500

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