venerdì 29 febbraio 2008

Rocky Balboa

FILM: Sesto capitolo della più celebre saga pugilistica cinematografica, diretto e interpretaro da Sylvester Stallone. Delicato e intimista, rinnega la pur spassosa cafonaggine dei precedenti sequel per recuperare le atmosfere "sub urbane" del capostipite, con una sincerità ben superiore ad ogni intento commerciale. Per quanto improbabile e frettolosa, la trama è adatta al respiro crepuscolare, ed è cucita addosso al volto, bolso e gonfio, di Stallone. La sceneggiatura recupera pedissequamente certi snodi della mitologia rockyana (il nero da sconfiggere, la fiducia ritrovata, l'allenamento) ma riesce a non essere banale: forse perchè il fulcro della pellicola, più compatta, asciutta e "navigata" delle precedenti, non è il mero trionfo fisico, intriso di retorica, ma il coraggio (e la necessità) d'assecondare le proprie passioni fino all'ultimo. La regia, elegante e rigorosa, sorregge un tono "meditativo", e in bilico fra il ricordo malinconico (la "via crucis" delle location storiche) ed una presa di coscienza quasi "autobiografica" del protagonista. Tale consapevolezza (del tramonto della propria icona ma anche dell'impossibilità di sfuggire alla propria natura), trasforma il film in un'elegia dell'ostinazione a combattere, soprattutto in un mondo (e, di riflesso, in un tipo di cinema) che ha scordato i suoi miti e che non ha saputo crearne di nuovi. Brillante la transizione, nel match conclusivo, dalla pellicola a una ripresa digitale quasi documentaristica, a sottolinare come la resa dei conti non sia più con l'avversario imbattibile, ma con la realtà. Commoventi, invece, gli addii al pubblico e alla moglie Adriana (morta di cancro), diretti con sorprendente senso pudico. I personaggi del figlio di Rocky (che considera il padre un dinosauro) e dello Zio Paulie (senza ambizioni) forniscono il giusto fattore di "contrasto" ma sono un po' patetici, mentre la nuova presenza femminile viene relegata al ruolo di "amica", in barba ai clichè più triti. Quanto a Stallone, il suo Balboa evita i machismi ma preserva una dignità da asceta "bisontiforme", ribadendo di voler chiudere, e non scimmiottare, un percorso in cui certi traguardi sono irripetibili.

QUALITA' VIDEO (9 su 10): Il video 1.85:1 di questo Bluray ha una resa semplicemente splendida e ciò stupisce, visto che, nonostante l'impego d'un BD a doppio strato, l'algoritmo usato per la compressine è l'obsoleto Mpeg2. La fotografia del film è molto particolare ma non "estrema" come ad esempio in Hostel 2, cosicchè i benefici, in termini di definizione, superano di gran lunga gli "effetti caollaterali". Partendo proprio dalla definizione, il livello di dettaglio sbalordisce, immediatamente, sia negli incarnati che negli sfondi. Il viso di Stallone è un groviglio di "striature" così poroso da uscire dallo schermo, mentre i particolari dei fondali (gli alberi del cimitero e i giardini del vicinato di Rocky) sono taglientissimi e compatti, senza la minima seghettatura. I dettagli, poi, sono incredibilmente accentuati dalla luce diretta, abbagliante e "trasversale", tanto che, in certe inquadrature, la trama diventa super-cristallina. Il livello di contrasto è quasi "al limite" per una precisa scelta fotografica volta a evidenzare gli stacchi fra zone luminose e buie, e questo accende i bianchi fin quasi alla "bruciatura". Per fortuna, però, questi non ingoiano mai gli sfondi o i dettagli in primo piano (salvo forse nella prima scena fra Rocky e suo figlio, comunque buona). L'ottimo dosaggio della luminosità (assieme al contrasto spinto ma non "fuori scala") rende molto brillanti anche le scene scure, dove il nero resta profondo senza mangiarsi nemmeno un pixel, segnando, in questo senso, un vero e proprio record. La pasta dell'immagine è sporcata da una grana abbastanza "ruvidà" ma congeniale al tono della pellicola. In certi passaggi con medie luci (nel ristorante, nella sala della commissione sportiva nel bar, e nel camioncino di Rocky) tale grana aumenta un po', anche se non è mai fastidiosa: primo, perchè non intacca il dettaglio, secondo, perchè è finissima e trasmette comunque un senso d'"esapserazione" del particolare come solo in HD può esserci. Caldi e compatti i colori, che sfoggiano splendide tonalità di rosso e una frequente dominante turchese fra le più belle mai viste. Quest'ultima raffredda molto la fotografia, ma non spegne affatto le altre tonalità, come dimostrano, ad esempio, sia le scene con i quarteri degradati di filadelfia, che quelle al ristorante (in particolare il primo piano dell'enorme quadro nella parete di fondo). La qualità complessiva, dunque, sarebbe già ottima ma nel finale schizza addirittura "fuori parametro" grazie alle riprese in video HD dell'incontro. Queste ultime sfoggiano una pulizia sconvolgente e una profondità notevole. La definizione, già altissima nella parte in pellicola, si fa qui "radiografica" e durante il match rivela dettagli impensabili sulla pelle dei due avversari. Eccellenti anche i colori, i quali, salvo in qualche totale un po' "seppiato" (come tipico di certe rirpese digitali) o sovresposto, sono caldi e compatti. Anche gli occasionali passaggi in bianco e nero tolgono il fiato, mentre i primi piani dei volti (fin da prima dell'incontro) rasentano una nitidezza "Apocalyptica" (cioè analoga a quella, a tratti sconvoglente, del Bluray di Apocalypto). Assenti edge enhancement e artefatti, a conferma d'una qualità video meravigliosa e inficiata solo dalla pastosità di qualche scena buia.

QUALITA' AUDIO (8 su 10): L'audio italiano DTS (768 kbit) non appaga come il video ma accompagna il film in maniera più che adeguata. La colonna sonora ha poca verve ma ciò è da imputare quasi solo alla "tranquillità" del film e non certo a mancanze del mix, che anzi convince in tutti reparti. il volume di registrazione è discreto e, anche se impone d'alzare il volume un po' più del solito, non introduce fruscio. Il fronte anteriore è ampio ma non ha molte occasioni d'esprimersi, soprattutto nella prima parte: giusto un po' d'ambienza, qualche panning e le musiche. Queste ultime, comunque, sono davvero nitide e ben riprodotte ed esaltano fin dalla sequenza iniziale. Durante l'allenamento e l'incontro a Las Vegas, poi, il loro volume si fa addirittura altissimo, portando il coinvolgimento a mille. Il canale centrale è pulito e indistorto, e riproduce voci un po' "rauche" ma sempre molto piene. In qualche passaggio come quello del ristorante, però, gli effetti interferiscono con le voci, tanto da rendere incomprensibili alcune parole. Nulla di grave comunque, soprattutto se si tiene conto che, sempre nelle scena al ristorante, ci sono alcuni degli effetti frontali più aperti. I canali posteriori, dopo qualche panning all'inizio, sono abbastanza tranquilli per tutto il film, mentre nel finale si animano con urla e applausi della folla, fuochi d'artificio e ambienza delle musiche. La nitidezza generale del suono è sempre ottima ma la gamma medio-bassa emergere solo nella scena dell'allenamento, in cui bilanceri e barili vari cadono in terra. Durante l'incontro, gli urti dei colpi sono abbastanza "scarichi", anche se ciò è dovuta a una precisa scelta di missaggio improntata al realismo. Fanno però eccezione i momenti "onirici", in cui i bassi diventano frastornanti e avvolgenti. Il subwoofer, infine, rinforza la scena giusto nelle suddette sequenze dell'allenamento, dell'incontro, e in quelle con le ottime musiche, ma nulla più.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (8 su 10): Gli extra, disposti nel solito, spartanissimo menù Fox a scomparsa, sono abbastanza ricchi, anche se un po' ripetitivi. Si parte con la traccia di commento di Sylvester Stallone, e si continua con le featurette "Rocky Balboa: la fine del match" (27 minuti), "Abilità vs volontà: il making of di Rocky Balboa" (17 minuti), "Sul ring: riprese del combattimento finale di Rocky" (15 minuti) e "Campione Virtuale: simulare al computer il combattimento" (5 minuti). Sono inclusi, inoltre, un filmato di errori sul set (1 minuto e 30), sette scene eliminate (per un totale di 19 minuti), un finale alternativo e un easter egg che illustra il makeup dei pugili. Fra i vari contenuti, la traccia di commento è senza dubbio quello più ricco d'informazioni e testimonia quanto Stallone sia coinvolto nel film che ha scritto e diretto. Le featurette, comunque, dicono la loro grazie ai molti spaccati sulla produzione e sulla storia della saga, anche se, a lungo andare, diventano un po' ripetitive ed hanno qualche passaggio in comune. Le scene eliminate sono abbastanza pesanti e in qualche caso un po' ridicole, mentre il finale alternativo ribalta l'esito del film in un modo che l'avrebbe rovinato, nel caso fosse stato scelto. Tutti gli extra filmati, tranne la prima featurette, sono in formato HD e vantano una qualità video altissima. In particolare, le scene eliminate stupiscono per la loro definizione, anche se la mancanza delle alterazioni fotografiche usate nel film le rendono più anonime e meno incisive. Tutti gli extra, compresi la traccia di commento, sono sottotitolati anche in italiano. Per concludere, una curiosità: nella traccia di commento, Stallone cita più volte una fantomatica "director's cut" in cui saranno incluse svariate scene estese: a quando la riedizione?

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD Verdict (Bluray americano)
DVD Review (Bluray americano)
DVD Authority (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

martedì 26 febbraio 2008

Die hard - vivere o morire (Die hard 4.0)

FILM: Terzo sequel di Die Hard, "manifesto" del cinema action anni '80 targato John Mctiernan. Protagonista, il solito Bruce Willis, che nei panni del detective John McLane è impegnato a sventare la rapina d'un hacker in grado di "spegnere" il sistema informatico statunitense. Non solo brutto, il film è anche di un'inutilità sconfortante e nulla aggiunge ad una saga che aveva già detto tutto al secondo, dignitoso capitolo di Renny Harlin. La produzione è smisurata, ma la trama si scorda due ingredienti essenziali: il pathos e la levatura del "cattivone". Quest'ultimo, un esperto informatico rinnegato dal governo, ha carisma sufficiente giusto per qualche puntata de "i ragazzi del computer": inoltre, è circondato da scagnozzi ancora più anonimi, salvo la fidanzata orientale e il killer acrobata. Peccato però che la prima venga sacrificata troppo presto e il secondo sia mal sfruttato. Da principio, l'azione diverte con un duello auto/elicottero mutuato da videogame come "Grand Theft Auto", e addirittura stupisce con la successiva, folle sparatoria in ascensore. Poi però collassa nella monotonia, e dà spazio ad un cameo, di Kevin Smith, tanto ridicolo quanto "autobiografico", e catalizzatore delle innumerevoli tecno idiozie avallate dal film. La resa dei conti non ha tensione ed è preceduta da una sequenza "aviatoria" plasticosissima, ed esecrabile solo per il fatto di citare (male) quella presente in True Lies, ancora ineguagliata. La "continuity", blandissima, si limita al ripescaggio della figlia di Mclane, per farne l'ennesima figura "usa e getta" da relegare, in un ipotetico Die hard 5, al ruolo di fotografia o voce al telefono (come accaduto alla moglie in questo e nel precedente capitolo). Il personaggio di Mclane, se non altro, incarna bene l'inadeguatezza dell'eroe "vecchio stile" ad un mondo sempre più dipendente dalla tecnologia, e per questo salva la faccia. In più, simboleggia con dignità l'obsolescenza d'un genere incapace di rinnovarsi, se non disseppellendo le icone del passato.

QUALITA' VIDEO (9 su 10): Il comparto video di Die Hard 4 rivaleggia con quello delle migliori produzioni Fox e dei migliori Bluray esistenti. Punto di forza dell'immagine, compressa con algoritmo AVC Mpeg4 su un BD a doppio strato, è la definizione dei campi medi e ravvicinati, che rivela una "porosità" straordinaria (oltre che costante). Ciò è palese fin dalla sequenza dei titoli, zeppa di volti resi "taglientissimi" dalla luce di alcuni monitor per pc. Nei minuti successivi, il livello cala leggermente a causa della fotografia, abbastanza scura, per poi riesplodere, in modo definitivo, nel resto del film. Il livello di luminosità non è molto elevato, e ciò impasta alcuni campi lunghi di "transizione" (ad esempio certi totali sulla casa bianca e su Washinghton): al contrario, il contrasto è elevatissimo e rende tridimensionali sia le scene scure (il segmento che include la visita da Kevin Smith) che i moltissimi primi piani dei volti. Il nero non è sempre profondo e in qualche passaggio si mangia i dettagli (vedere ad esempio le sequenze di Washington senza elettricità): tuttavia, il "problema" è da imputare più a una scelta fotografica che non ad un limite del trasferimento. Sempre la fotografia, inoltre, è abbastanza "ruvida", anche se ciò non disturba, dato che la caratteristica accentua il senso di dettaglio e finezza della grana. I colori sono molto "torridi" nelle scene all'aperto, dominate da tonalità arancioni, mentre all'interno virano al verde o al blu, per conferire alle immagini un aspetto più "tencologico". In ogni situazione, comunque, anche le tonalità più accese sono riprodotte senza sporcature. Come accennato, la resa dei campi medi è strepitosa: in particolare, stupiscono le moltissime scene "urbane" (debordanti di dettagli delle auto, delle strade e degli edifici) e quelle con i volti delle persone. I primi piani "radiografici" non si contano e coinvolgono soprattutto Bruce Willis, via via sempre più sudato, insanguinato e sporco. Memorabili le sue inquadrature nell'auto della polizia (prima dello scontro con l'elicottero) e quelle finali, subito prima della resa dei conti. Ma stupiscono anche quelle dei vari agenti nella stazione di polizia (soprattutto il capitano dalla pelle scura) e dei cybercriminali davanti ai PC. Come ciliegina sulla torta, l'edge enhancment è quasi assente, così come lo è qualunque altro artefatto di compressione. Rispetto a Susnhine (ulteriore titolo Fox dall'ottimo video) la resa è più scporca, ma più definita, mentre rispetto a Fantastici 4 e Silver surfer (forse il miglior titolo Fox) l'immagine è più convincente sui primi piani ma inferiore nei campi lunghi. In ogni caso stiamo parlando di un Bluray con video da riferimento.

QUALITA' AUDIO (8 su 10): L'audio italiano DTS a "mezzo" bitrate (768 kbit) è nitido e pulito, ma non convince come dovrebbe, soprattutto visto il genere di film. La definizione non manca, ed è anzi elevatissima: tuttavia, la pressione sonora non è mai tale da saturare l'ambiente d'ascolto. Il volume di registrazione è insolitamente basso, mentre il mix, sebbene ricco, pulito e vivace, è un po' "ovattato". Il fronte anteriore privilegia, incredibile a dirsi, il canale centrale, mentre i diffusori laterali sembrano sempre un po' in secondo piano. Gli effetti discreti non mancano, mentre i panning non sono frequentissimi e, sebbene definiti e direzinali, suonano un po' distanti. Se non altro, le voci sul canale centrale hanno una buona presenza, mentre gli effetti, soprattutto gli spari e le esplosioni, sono molto ben dotati sia sulla gamma media che su quella bassa. Emblematica, in questo senso, la prima sparatoria nell'appartamento, zeppa di "smitragliate" con bassi degni d'un subwoofer anche nei diffusori principali e, soprattutto, sul centrale. Come anticipato, le voci sono piene e indistorte, ma suonano lievemente "strozzate", mentre gli effetti sui canali posteriori, seppur molto direzionali, non sfoggiano una dinamica da primato. Inoltre, sempre i posteriori sono impegnati molto più spesso con le musiche (pulite e mixate in maniera stravagante) che con l'ambienza, piuttosto soffusa. Nelle scene più concitate, comunque, l'impatto non manca, anche se, come già detto, l'aggressività non è memorabile: fra gli esempi più positivi si ricordano la sequenza con l'elicottero e quella con l'aereo, ma appagono anche lo scontro che culmina nella tromba dell'ascensore, forse il più ricco d'effetti e quello con il mix più elaborato. A livello di puro "rombo", il passaggio più memorabile è di sicuro l'esplosione della centrale elettrica, dove anche il subwoofer (sfruttato in maniera inspiegabilmente "discontinua") dà prova della sua esitenza. A volumi elevati, dunque, la traccia coinvolge, ma restano le perplessità per la pressione non eccezionale ed il mix un po' "distante".

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (7 e 1/2 su 10): Gli extra, organizzati in un orrendo menù a scomparsa, soddisfano soprattutto per la presenza d'un dietro le quinte lungo ben 97 minuti. Quest'ultimo è intitolato "Eroe Analogico in un mondo digitale" ed analizza ogni aspetto della produzione, soffermandosi, come prevedibile, sugli aspetti più tecnici. In particolare, sono molto interessanti gli spaccati sugli stunts, sulla computer grafica e sulla correzione digitale del colore, alla quale, forse per la prima volta, viene dedicata una trattazione rilevante. Oltre al documentario, sono presenti un'intervista di Kevin Smith a Bruce Willis lunga circa 23 minuti, un video musicale di Guyz Nite, un dietro le quinte del suddetto viedo (abbastanza inutile), un breve speciale televisivo sulla saga di Die hard, lungo circa 6 minuti, e il trailer cinematografico. Peccato per l'assenza d'una traccia di commento, anche se l'intervista a Willis sopperisce con molti aneddoti interessanti, nonostante il tono spudoratamente promozionale dell'ultima parte. Da notare che, sulla fascetta, vengono segnalati ben quattro extra non presenti sul disco, ovvero le featurette "Mondo degli hacker" e "Attacchi ai sistemi informatici", le scene tagliate o estese, e la gag reel. Tutti gli extra sono in bassa definizione (salvo il trailer, in un HD eccezionale) e sottotitolati anche in italiano. Da ribadire lo squallore del menù a scomparsa, spartano e affossato pure da uno scomodissimo indice di selezione capitoli.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Forum AV Magazine (Bluray italiano)
Forum DVD Essential (Bluray italiano)
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DVD Authority (Bluray americano)
DVD Town (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

giovedì 21 febbraio 2008

The prestige


FILM: Dramma di Christopher Nolan sull'arbitrarietà del reale, con ampi sprazzi di thriller e fantastico. Lo stesso tema veniva affrontato dal regista già nello splendido Memento e, per quanto marginalmente, addirittura in Batman Begins: tuttavia, in The Prestige trova la sua incarnazione più "scoperta" e trascinante, nonchè quella più popolare. La pellicola descrive la sfida fra due maghi impegnati a realizzare l'ambito numero del teletrasporto: entrambi riescono nell'impresa, ma sono logorati dall'idea di scoprire il trucco dell'aversario, con tragiche conseguenze. Mescolando una suggestiva ricostruzione vittoriana ad atmosfere fra gotico e barocco, Nolan trasforma l'ossessione dei protagonisti in una ricerca della "verità" quasi disperata. Quest'ultima, però, non solo è molteplice, ma inaccettabile (e quindi devastante), per il semplice fatto d'essere troppo diversa da quella immaginata. Sceneggiatura e rappresentazione scenica compiacciono le tesi del film: la prima, infatti, gioca con flashblack e flashforward, mentre la seconda sbatte in faccia l'illusione, costringendo chi guarda a riempire "osmoticamente" i vuoti (su tutti, quello fra le cabine del teletrasporto) e mettersi in gioco. Il processo (atto a sovrappore le percezioni di protagonista e spettatore) è lo stesso, geniale, utilizzato in Memento, anche se questa volta copre due personaggi ed è quindi meno immersivo. Ottimi i protagonisti Hugh Jackman e Christian Bale, criptici come da copione, ma non vanno sottovalutati Michael Caine, mentore "moralizzatore", e soprattutto David Bowie, che nei panni del fisico Tesla ricorda l'alieno di "L'uomo che cadde sulla terra". La parte "fantastica" della conclusione ricorre all'assurdo per dimostrare l'assenza di trucchi nella magia più straordinaria, ed anima così un formidabile paradosso: il medesimo per cui l'uomo sceglie di fondare le proprie certezze (o la propria fede) su fragili congetture.

QUALITA' VIDEO (8 su 10): Video, compresso in VC1, di buonissimo livello, grazie anche all'utilizzo d'un Bluray a doppio strato (nota del 2 febbraio 2009: in realtà il BD è strato singolo, scusatemi per l'errore). Le immagini (in formato 2:35:1) sono abbastanza scure e "spente" per una precisa scelta di fotografia, ma ciò non mette mai in crisi l'encoder, che svolge quasi sempre un ottimo lavoro sia sulle zone in penombra che su quelle completamente scure. In certe scene, il nero mangia qualche dettaglio, ma ciò non compromette mai l'intellegibilità del quadro. La pellicola utilizzata è in condizioni perfette, anche se, stranamente, non manca qualche scarica di spuntinature bianche. Il livello di dettaglio è mediamente alto ma ciò che convince di più è il senso di pulizia generale. In scene come quelle nella prigione, nel laboratorio di Tesla e nelle abitazioni dei maghi, i volti in primo piano sono molto "porosi" e tridimensionali, anche se non sempre taglientissimi, a casua dell'impostazione un po' "cerulea" e "diffusa" della fotografia. Al contrario, i totali ben illuminati sono sempre ultra nitidi e acquistano quell'impatto tipicamente "razor" e HD. Emblematiche, in questo senso, le due sequenze ambientate in altrettanti cimiteri, tutte le esibizioni in teatro (con i riflettori che "staccano" al massimo le figure dallo sfondo) e gli esterni del laboratorio di Tesla. Addirittura sbalordisce la sequenza con il treno in viaggio verso Colorado Springs, dal momento che mantiene una grande profondità nonostante sia immersa nella penombra. In qualche passaggio fa capolino un po' di rumore video (in particolare sui rossi), ma il suo livello non è affatto allarmante. Il contrasto è sempre eccellente e dà il meglio nelle già citate scene in teatro, mentre i colori (tendenti al blu o al rosso) sono naturali e quindi non eccessivamente caldi. In alcune sequenze con soggetti illuminati alle spalle (si veda l'ultimo dialogo fra Caine e Jackman nella villa di quest'ultimo) s'avverte una tendenza dell'immagine ad "annacquarsi" e a perdere dettaglio: ma, ancora una volta, ciò dipende dalla ripresa originaria, peraltro quasi sempre a fuoco. L'assenza totale d'edge enhancement, infine, è l'ultimo punto a favore di un'immagine forse non fra le più incisice che si ricordino, ma di certo nitida e profonda.

QUALITA' AUDIO (7,5 su 10): L'audio Dolby Digital 5.1 italiano (640 Kbit) è senza dubbio di ottima qualità ma non riesce a stupire a casusa dell'indole, piuttosto tranquilla, della pellicola. Pulizia e dettaglio sono evidenti fin dalle primissime battute e allo stesso modo è subito palese la preponderanza del canale centrale, che fa spesso da perno a tutta l'immagine sonora. Quest'ultimo riproduce in modo pieno e profondo sia gli effetti che, soprattutto le voci, in particolare quelle fuori campo. Il volume di registrazione è discreto mentre l'ampiezza del fronte anteriore è buona, anche se, come accennato, la traccia non ha modo di dimostrarlo spesso. Le musiche sono molto pulite ma non incisive: inoltre, in certe scene fanno le veci dell'ambienza, al posto d'effetti che sono confinati al canale centrale. Questo succede soprattutto in sequenze all'aperto, come quella dell'incontro fra i due illusionisti al cimitero. Il lavoro dei canali posteriori è, come intuibile, molto "subdolo", con l'eccezione di tutte le scene ambientate in teatro, ravvivate dai frequenti applausi. Altra importante eccezione è costituita dai passaggi con la macchina di Tesla (compreso quello iniziale), che fanno quasi "esplodere" la scena in un tripudio di alti cristallini e medio bassi robustissimi. Per il resto, la traccia non offre molto altro in termini di aggressività, salvo uno sparo, qualche tonfo (i coperchi delle vasche nelle scene degli affogamenti) e un paio di vetrate in frantumi. Non si registrano mai saturazioni o sbavature, anche se certe ambienze sono coperte da un fruscio ben udibile, soprattutto sui canali posteriori. Niente di grave, certo, ma in una traccia abbastanza "soffusa" come questa l'effetto è un po' "fuori luogo". Sul subwoofer c'è poco da disquisire: il suo intervento si limita a rinforzare i "boati" nelle sequenze con la macchina di Tesla.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (5 su 10): Extra ben poco esaustivi: sono presenti una featurette di 19 minuti, divisa in 6 segmenti intitolati "Destrezza di mani", "Prestidigitazione del passato", "Il labirinto", "Metafore e inganni"; "Tesla: l'uomo che ha inventato il XX secolo" e "Risonanze", più 4 gallerie fotografiche ("il film", "costumi e scenografie", "dietro le quinte" e "poster") e il trailer cinematografico. La featurette è molto superficiale ma include considerazioni (di regista, attori e troupe) abbastanza interessanti e, soprattutto "sentite". Il tono, dunque, è meno pubblicitario di quanto si potrebbe immaginare. Gli extra filmati, ad eccezione del trailer, sono presentati in HD. La qualità video della featurette (sottotitolata anche in italiano) è davvero alta e, a tratti, straordinaria, al punto da superare quella del film.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Forum DVD Essential (Bluray italiano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD Authority (Bluray americano)
DVD Verdict (Bluray americano)
AVForums (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

martedì 19 febbraio 2008

The protector - la legge del Muay thai (Tom yum goong)

FILM: Action Tailandese interpretato da Tony Jaa, esperto nell'arte marziale del Muay Thai. Come nel precedente film di Jaa, Ong Bak (di cui questo è un ideale remake), la trama è poco più d'un pretesto per mostrare le prodezze atletiche del protagonista, eseguite senza l'ausilio di cavi o effetti speciali. Il ritmo è ubriacante, mentre la violenza deborda: il tono, però, è scanzonato e a tratti quasi fiabesco, dato che insiste sulla simbiosi (spezzata) fra il personaggio di Jaa e l'animale simbolo della spiritualità tailandese: l'elefante. Il buonismo della pellicola, assieme alla netta divisione fra buoni e cattivi, richiama i film della coppia Spencer/Hill e riflette lo scontro fra tradizione "rurale" e degrado metropolitano. Certi scoppi di crudeltà, invece, rimpolpano un sostrato grottesco che fa digerire meglio quello "iperreale" su cui poggia l'azione. Singolari il prologo a bordo dei motoscafi, quasi jamesbondiano, e certi virtuosismi registici basati su camera a spalla e alterazione della profondità di campo: ma l'assurdità della sceneggiatura, che mescola goffamente comico, poliziesco e "buddy movie", rimane sconfortante. Dove però il film convince senza riserve è nelle prodigiose scene di combattimento, così elaborate da trascendere il tradizionale linguaggio cinematografico di cui il film è così carente. Fra le tante, coregorafate e interpretate dallo stesso Tony Jaa, almeno tre sono da antologia: lo scontro con la street gang, i duelli nel tempio e l'incredibile "showdown" nel ristorante, immortalato in un unico piano sequenza lungo 4 minuti. Quest'ultimo, in particolare, sembra un sofisticato omaggio alla scena finale de "L'ultimo combattimento di Chen" (nella versione, mai completata, di Bruce Lee), anche se non ne ricalca i sottintesi filosofici sul superamento di sè. Lo scontro conclusivo non è altrettanto memorabile, ma ristabilisce il legame "mistico" con la tradizione e aumenta a dismisura la "consapevolezza" del protagonista, rendendolo, come ovvio, invulnerabile.

QUALITA' VIDEO (7 e 1/2 su 10): Il master video è stato compresso in VC1 e trasferito su un Bluray a doppio strato. Le immagini, in formato 1.85:1, vantano una definizione eccellente e a tratti eccezionale, tanto che all'inizio sembra di guardare un nuovo "Apocalypto". Fin dalle prime scene, la nitidezza è ottima e il particolare taglientissimo. Per rendersene conto, basta osservare le trame della foresta e degli elefanti e, in seguito, la pulizia nella sequenza in cui Jaa s'allena sulle zanne dei pachidermi. Nei flashback del prologo (ed anche in scene successive) il contorno dell'immagine appare sfuocato in alcune riprese, anche se ciò dipende, ovviamente, da una precisa scelta stilistica. Contrasto e luminosità sono eccellenti in ogni situazione, mentre i colori sono vibranti, e davvero caldissimi. In certi passaggi sono presenti dominanti rosse, marroni, o blu ma ciò non attenua mai la tridimensionalità del quadro, che si mantiene esemplare. Anche il nero, nonostante tenda un po' a sporcarsi, è sempre profondo. Il dettaglio degli incarnati è mediamente spettacolare e sui primi piani raggiunge livelli da primato: si osservino, come esempio, le prime sequenze al mercato, o quelle con il poliziotto dal barbiere, o, ancora, quelle in cui il protagonista viagga sul taxi. La messa a fuoco della ripresa è quasi sempre perfetta, anche se in certi casi la definizione è un po' più sfumata. Ciò avviene soprattutto nei passaggi all'aperto, dove i bianchi si fanno spesso accecanti e diffusi. Negli interni la resa torna più naturale, sebbene i parametri si mantengano abbastanza "sparati". Nonostante la fotografia molto particolare, dunque, il quadro sarebbe da riferimento, non fosse per un unico, grave difetto: il rumore video. Quest'ultimo "infesta" il film dal primo all'ultimo minuto e varia, di continuo, fra livelli insignificanti e "drammatici". C'è però da dire che, che anche nei momenti peggiori, tale rumorosità non guasta la percezione di dettaglio (la quale, è bene ribadirlo, si mantiene quasi sempre strepitosa): tuttavia, la sua incostanza è davvero spiacevole. Si osservi, come esempio "perfetto", la scena del "quad", che alterna istantanee così pulite da sembrare fermi immagine, ad altre sporchissime. Nel finale, poi, tale rumore si trasforma in una neve biancastra e pulsante, e deleteria per la resa del nero. Difficile capire se questo rumore faccia parte della ripresa originaria, anche se ciò sembra probabile, visto l'utilizzo dell'efficiente algoritmo VC1, l'altissimo bitrate e l'origine parzialmente digitale del film. Per il resto, non sono presenti nè edge enhancement nè artefatti di compressione, a completare un quadro video capace di stupire, purchè se ne tolleri la rumorosità.

QUALITA' AUDIO (7 su 10): L'audio italiano Dolby Digital 5.1 (640 kbit) è abbastanza anonimo: la qualità non scende mai sotto i livelli di guardia, ben inteso, ma sia nitidezza che vivacità del mix non riescono mai a esaltare. Il volume di registrazione è nella media, mentre il fronte anteriore è abbastanza ampio e "pieno", almeno quando riproduce le musiche. Gli effetti, invece, tendono a "collassare" sul canale centrale e, addirittura, in certi passaggi mancano un po' di dinamica. E' il caso, ad esempio, delle scene con inseguimenti automibilistici, in cui lo stridere delle ruote tende alla saturazione. Lo stesso dicasi per le molte scene in cui vetri od oggetti vanno in frantumi, forse un po' troppo "brillanti" e chiassose. I panning frontali, così come gli effetti direzionali, sono comunque presenti, e in scene come quella del mercato degli elefanti, creano una discreta ambienza. Le frequenze medio basse sono buone e danno il meglio nei colpi sferrati durante i combattimenti: peccato però che, sempre nei combattimenti, gli alti non convincano allo stesso modo, essendo un po' "bruciacchiati". Sul centrale, le voci sono piene e pulite, ma forse un po' troppo in primo piano, come spesso avviene con i doppiaggi di film orientali. Inoltre, anche certi effetti, sempre sul centrale, suonano un po' artificiosi e "appiccicati" e in qualche sequenza (come quella del lunghissimo scontro nel ristorante) sono in lieve fuori sincrono. I diffusori posteriori producono una buona ambienza stereofonica ma sono avari sia d'effetti "violenti" che, soprattutto, di panning sinistra destra, con l'unica, memorabile eccezione nella scena della street gang, in cui il rombo d'un quad fa il giro dei diffusori. La poca convinzione della traccia è comunque risollevata dalla resa delle musiche, che rendono coinvolgenti le scene d'azione grazie ad ottimi bassi, un buon dettaglio e fantasiosi effetti fronte retro. Giusto un paio, infine, i momenti in cui il subwoofer riesce ad emergere in modo convincente: la corsa iniziale dei motoscafi (forse la più possente del film) e l'ultimissima sequenza con l'elicottero.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (2 su 10): Poverissimo il comparto extra, composto unicamente da sei minuti d'outtakes. Davvero un peccato, anche perchè la dicitura "Dietro le quinte", presente in fascetta, lasciava sperare in qualcosa di più. Se non altro, il disco sfoggia un bel menù principale, anche se, durante il film, è possibile richiamare solo quello a scomparsa.

link a recensioni esterne:
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Scheda del film

martedì 12 febbraio 2008

The Rock

FILM: Colossale action/thriller in cui Michael Bay rilancia la sua idea di cinema fracassone e videoclipparo, dopo la "prova generale" di Bad Boys. Il plot si basa su elementi che, in un modo o nell'altro, diverranno ricorrenti in tutte le future pellicole di Bay: ad esempio, un'apocalisse imminente (in questo caso è il lancio di gas tossici su San Francisco da parte di mercenari asserragliati ad Alcatraz), uno o più "outsider" obbligati a salvare il mondo per tornare dalla propria donna, un'interminabile fase preparatoria (spesso la più divertente), ed una frastornante, quanto bolsa risoluzione. Il tutto condito, in dosi variabili, da ironia "cheap", spirito patriottico e buonismo trasudante. Rispetto a tale formula, se non altro, The Rock include due "extra" tanto validi da renderlo il più godibile fra i film del regista di Transformers. Uno è il coprotagonista Sean Connery, ex "James Bond" imprigionato dagli americani per il furto di documenti top secret, l'altro, è il senso di spregio per un idealismo in cui non crede più nessuno, e che rende fessi o criminali, senza vie di mezzo. Fra i fessi, in particolare, c'è il comandante interpretato da Ed Harris, così ingenuo da attuare una "rapina" per beneficienza con l'aiuto di mercenari spietati. Fra i criminali, invece, ci sono i politici, così intenti a insabbiare scanadali da sottrarre la scena ai cattivi designati. Una volta tanto, le espressioni fra pesce lesso e cane bastonato del protagonista Nicholas Cage sono congeniali ai requisiti del suddetto "outsider", mentre i virtuosismi tecnici di Bay (fra cui gli sclerotizzanti "camera shaking" e i panning "a centrifuga") sono ancora sopportabili. Il meglio dell'azione, però, si concentra nella prima parte, e culmina in un inseguimento automobilistico da fine dei tempi. Il resto intrattiene ma stufa, e assume dinamiche da luna park. In più, non riesce a mantenere l'attrattiva iniziale: forse perchè la figura dello 007 ribelle di Connery (che il governo deve convincere a penetrare dentro Alcatraz) perde d'interesse una volta "domata". O forse perchè Bay non sa come riempire la durata spropositata, di questo, come di tutti i suoi film, senza ripetersi o diventare becero.

QUALITA' VIDEO (8 e 1/2 su 10): Il video di The Rock, compresso in AVC Mpeg-4 su un Bluray a doppio strato, è stupefacente, e meriterebbe la massima valutazione, non fosse per qualche limite legato sia alla fotografia del film che al trasferimento stesso. Punto di forza delle immagini è senza dubbio la definizione, che è mediamente strepitosa non solo per un film con 12 anni sulle spalle, ma anche in senso assoluto. Per la verità, le prime scene fanno temere il peggio: I loghi d'apertura e i titoli sono infatti molto cupi, spenti e impastati. Subito dopo la prima scena al cimitero, però, l'immagine "sboccia", diventando tagliente e nitida. Il livello di particolare è subito evidente nei volti degli attori, negli oggetti e nella pioggia che pervade l'inizio. Il livello del nero si dimostra fin da subito profondo, mentre il contrasto è così ben calibrato da mantenere "accese" anche le sequenze più scure, come l'incipit nella base militare. Lungo il film, la quantità di primi piani "radiografici" (concentrati nei vari briefing, nelle sequenze dell'arrivo ad Alcatraz e durante i confronti più concitati fra Ed Harris e i mercenari) non si conta: in più, tali primi piani fanno saltare spesso sulla poltrona, per quanto taglienti e tridimensionali. I totali, invece, perdono qualcosa, anche se a loro volta offrono parecchi momenti d'esaltazione. Ad esempio, è apprezzabilissimo il dettaglio degli sfondi durante la scena dell'arrivo di Connery all'hotel, o in quelle in cui i turisti entrano ad Alcatraz, dov'è possibile ammirare sia il dettaglio dei muri che quello del metallo logorato. Inoltre, colpiscono nel segno le sequenze di decollo degli elicotteri, quella del briefing degli f-18 e le panoramiche su San Francisco, durante il lancio del primo missile. Incredibile, addirittura, la resa del movimentatissimo inseguimento automobilistico, che non perde la "porosità" dei dettagli nemmeno nelle panoramiche più estreme. Come accennato sopra, però, non manca qualche difetto che smorza un po' la resa complessiva: uno è il lieve rumore video che accompagna, in modo "casuale", sia scene illuminate che altre in penombra, e che affligge in particolar modo sequenze con tinte "al neon". Ulteriore, lieve problema è la grana della pellicola, variabile di continuo fra il finissimo e l'eccessivamente "sabbioso", pur senza mai sfiorare livelli drammatici. La qualità della ripresa, inoltre, non è sempre perfetta ed alterna scene perfettamente a fuoco ad altre che o non lo sono, o sono annebbiate dai pesantissimi filtri (succede verso metà film, in dialoghi fra Cage e Connery nella sequenza del tunnel). Infine, alcune inquadrature con sovrapposizione di titoli subiscono un drastico calo di definizione, mentre in altre, molto contrastate, compare un edge enhancement non del tutto trascurabile. I colori sono abbastanza caldi, soprattutto i rossi: tuttavia il bilanciamento cromatico generale viene un po' neutralizzato dalla dominante "argentea" che permea il film, secondo una precisa scelta fotografica. Salvo l'edge enhancement e qualche sprazzo di rumore video, la compressione non deteriora mai il quadro. E, soprattutto, non intacca una definizione che si mantiene quasi sempre ultra-spettacolare, nonostante la trama un po' "sporca" della pellicola.

QUALITA' AUDIO (7 e 1/2 su 10): L'audio italiano DTS a data rate intero (1,5 mbit) è abbastanza "pieno", e fracassone almeno quanto l'indole del film. Tuttavia, la qualità del mix e della nitidezza non sono da grido al miracolo. Fin dalle prime scene, comunque, la vivacità dei fronti anteriore e posteriore è palese: su tutti i diffusori, infatti, s'alternano musiche dapprima solenni e poi incalzanti, effetti atmoserici, spari singoli e a raffica, vetri in frantumi e chi più ne ha più ne metta. Il volume di registrazione è abbastanza elevato, mentre il fronte anteriore è ampio: talvolta fin troppo, al punto che certi effetti suonano distanti, o troppo "diffusi". Se non altro, l'apporto delle frequenze medio basse è buono e si fa addirittura impressionante nel caso d'esplosioni (quella del tram) o spari (clamorosi quelli che, a missione inoltrata precedono la disattivazione del primo missile). Anche tutte le scene con voli d'elicotteri e lanci di missili sfoggiano bassi che non deludono le aspettative, così da essere le più coinvolgenti della traccia. La gamma medio alta si difende, ma non è particolarmente nitida, al punto che, a volte, diviene stridente. Indicativa, in tal senso, la sparatoria sui carrelli. Il canale centrale svolge bene il proprio compito, ma ha un tono lievemente più cupo dei frontali: ciò è evidente anche nella riproduzione delle voci, indistorte e sempre in primo piano ma un poco ruvide. Come anticipato, i posteriori sono abbastanza attivi, anche se non decisi come ci s'aspetterebbe. Gli effetti principali che riproducono sono spari, rimbalzi di proiettili e voli d'elicotteri, ma non manca qualche "boato", soprattutto nella sequenza dell'inseguimento in auto, quando i veicoli passano sulla testa dello spettatore. Gli effetti posteriori attivi (compresi i rumori "d'ufficio" nelle sequenze al chiuso e gli sfiati gassossi in quelle nei tunnel sotterranei) sono molto più numerosi dei panning, sebbene questi ultimi non manchino, in particolare durante il climax con gli F-18. In definitva, la traccia è senza dubbio potente e "spassosa", ma, come già accennato, trasmette spesso una sensazione di "fuori fuoco" o "lontananza" che, assieme alla lieve cupezza e a qualche effetto un po' "bruciacchiato", le impedisce d'essere memorabile. Per inciso, il mix in lingua originale non è tanto diverso, eppure è considerato, fin dai tempi in cui il film uscì in Laserdisc NTSC, un riferimento assoluto da tutti i recensori americani: e ciò è francamente inspiegabile.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (6 e 1/2 su 10): Gli extra di questo Bluray sono gli stessi prodotti originariamente per l'edizione americana Criterion su due DVD, e poi riciclati anche nella riedizione europea in DVD singolo. In dettaglio, includono una traccia di commento formata da interviste a regista, produttori e attori principali, un featurette di 16 minuti intitolata "i segreti di Alcaztraz", sulla storia della celebre prigione, un'intervista di 16 minuti al famoso produttore Jerry Bruckheimer, uno special di 6 minuti sui Navy Seals, lo special di 8 minuti "Hollywood Humphries and Teague", in cui due maestri d'armi spiegano gli errori più comuni che si commettono utilizzando armi da fuoco nei film, 9 minuti di spassosissimi outtakes con Ed Harris quasi sempre protagonista, un piccolo dietro le quinte di 8 minuti sulla sequenza subacquea del film, ed un ulteriore dietro le quinte, di 9 minuti, relativo a due sequenze d'azione, e focalizzato sugli inserti di grafica computerizzata. Chiudono il comparto extra 2 trailer cinematografici, 5 spot televisivi e un brevissimo inserto sull'anteprima. Purtroppo, i contenuti esplorano ben poco la lavorazione della pellicola, e sono piuttosto superficiali, oltre che brevi: alla fin fine, però, riservano qualche informazione interessante, soprattutto nel caso delle interviste e dei filmati sull'utilizzo "cinematografico" delle armi. Tutti i contributi video sono in bassa definizione e comprendono sottotitoli anche in italiano.

link a recensioni esterne:
Forum DVD Essential (Bluray italiano)
Highdefdigest (Bluray americano)
Bluray.com (Bluray americano)
AVForums (Bluray americano)
DVD Verdict (Bluray americano)
Home Theater Forum (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

domenica 10 febbraio 2008

Simpson - il film (The Simpsons movie)

FILM: A 22 anni dalla prima apparazione televisiva, i Simpson approdano al grande schermo, avvalendosi di cinemascope, un disegno più accurato e 87 minuti in cui dilatare le proprie disavventure. Come previdibile, dopo 20 stagioni sul piccolo schermo, l'originalità scarseggia, e il ritmo, che deve vedersela con la durata cinematografica, non è frizzante come nello show in tv. Tuttavia, la pellicola, firmata da David Silverman, riesce a divertire sia i fan che i novizi, senza mai trascurare la fusione di comicità "pura" ed elemento satirico che da sempre contraddistingue l'opera di Matt Groenig. Dalla sua, il film vanta svariate gag memorabili (ad esempio la corsa in skateboard di Bart) e addirittura un siparietto (quello di "Spiderpork") che è riuscito a far breccia nelle masse, tanto da trasformarsi in tormentone, suoneria per cellulari e modo di dire. Certi rimandi alla serie (con cui la pellicola si fonde egregiamente) strappano l'applauso, mentre la trovata della cupola su Springfield ha connotati fra il metafisico e il poetico: ufficialmente, infatti, la struttura serve a porre in quarantena la cittadina, a causa dell'inquinamento, ma a ben vedere la racchiude in un'ideale "snowglobe" che la preserva da un mondo ancor più inquinato da cinismo, politica e multinazionali. Certo i difetti non mancano: ad esempio, la deriva ecologista è parecchio inflazionata, mentre l'ennesima disgregazione (e riaggregazione) familiare non solo è molto trita ma un po' troppo buonista, visto che rinuncia alla fondamentale componente di rassegnazione "fantozziana". Inoltre, certi personaggi "imprescindibili", come Mr. Burns o Krusty il clown, sono relegati in minuscoli cammei. Alla fine, però, lo sfruttamento accorto del tema dell'esilio e della riconciliazione fa dimenticare questi limiti, mentre le colossali scene d'azione (in cui fa capolino pure la grafica 3D) garantiscono lo spasso. Da un film con tanta responsabilità sulle spalle, e che, inevitabilmente, contraddice lo spirito della serie TV fin dalla sua concezione, era difficile pretendere di più.

QUALITA' VIDEO (9 su 10): L'immagine in formato 2.35:1 è stata compressa, su un disco a doppio strato, con algoritmo AVC-Mpeg4, e vanta una qualità pressochè perfetta. Le differenze lampanti, rispetto agli episodi televisivi (e quindi in bassa definizione) sono due: la sottigliezza del "tratto" e il calore delle tinte. Queste ultime coprono ogni gradiente della gamma primaria e, in molti casi, bucano letteralmente lo schermo. Tale effetto è palese soprattutto nelle sequenze più scure, dove, complice anche un nero profondissimo, il colore si fa particolarmente tridimensionale. Ovviamente, però, anche le scene diurne non hanno la minima sbavatura, sebbene in tali passaggi l' "effetto wow" si riduca un po'. Fra i momenti migliori restano senza dubbio nella memoria tutta la sequenza della "cacciata" di Homer, e quindi le fasi in Alaska, senza contare i passaggi dalla sciamana "tettona". In ognuna di queste scene, la palette cromatica è un tripudio di Blu, viola, rossi ed arancioni (i "gialli" sono sottintesi), ed è messa ben in risalto da un contrasto di livello quasi "accecante", ma mai nocivo. Per un cartone "classico", il livello di dettaglio è strepitoso, ed in molte scene rivela particolari minuscoli: per rendersene conto, basta osservare i molti totali di Springfield, o delle altre location, o anche sequenze come quella del trasporto della cupola. Allo stesso modo, risaltano per la grande "sottigliezza", tipicamente HD, i passaggi in grafica tridimensionale, fra i quali spiccano quello della casa nella voraggine, e della folla che, torcie alla mano, s'appresta a linciare Homer. La compressione è inesistente, cosicchè macroblocchi, posterizzazioni o sformicolìì non fanno mai capolino nemmeno nelle molte situazioni "limite". A voler essere pignoli, però, si può notare un certo quantitativo di edge enhancement (sui contorni neri contro il bianco puro) il quale però si riduce drasticamente abbassando, senza conseguenze sul dettaglio, la nitidezza del disply. Inoltre, sempre qualche contorno può risultare un po' seghettato su televisori HD ready di grandi dimensioni: ma davvero si tratta di piccolezze che non sminuiscono una resa nel complesso grandiosa e che renderà impossibile, questo è il vero "problema", riabituarsi alla visione degli episodi televisivi.

QUALITA' AUDIO (8 su 10): L'audio italiano DTS a 768 Kbit è molto buono, ma non straordinario come l'immagine. Il volume di registrazione è altissimo, mentre il fronte anteriore è compatto e potente. Tuttavia, il centrale sembra più "impegnato" dei canali laterali, che pur offrendo soventi panning ed effetti molto direzionali, non sembrano esprimersi al meglio nei momenti in cui ce lo si aspetterebbe. Addirittura, i canali posteriori sono poco attivi e salvo qualche scena (come quella dello sgancio della cupola, della fase "onirica" con la sciamana e delle varie esplosioni) si limitano ad un'ambienza piuttosto standard. La pulizia e il dettaglio del suono sono comunque eccellenti e convincono sia sulle frequenze medio/alte che su quelle basse. Molte sono le scene dall'indole "frizzante", ed in cui la resa è particolamente tagliente, mentre un po' meno frequenti sono quelle dai bassi "tuonanti" e rinforzate dal subwoofer. Su tutte, però, sono proprio le scene ricche di bassi a colpire nel segno: ad esempio, Il lancio dei missili nel prologo, l'arrivo della cupola, la distruzione della casa di Homer, le valanghe in Alaska e, in particolare, la "conversione" del lago dopo il rilascio del silo, in cui persino i canali posteriori saturano l'ambiente. Le voci sono pulite e profonde, anche se in qualche passaggio sembrano un po' inscatolate, mentre le musiche hanno un'impronta molto ampia ed "hifi", e in più sfruttano al massimo l'ampiezza frontale. Bastino, come esempi, la sigla iniziale, e la coda dei Green day. Non si riscontra la presenza di fruscìo, salvo quello "fisiologico" che accompagna certi effetti creati in studio, che inizia e finisce insieme ad essi. In definitiva, la colonna sonora diverte e fornisce un buon compendio alle immagini, e in più è anni luce avanti a quella ascoltata negli episodi tv: tuttavia, il mix non è vivace, ampio ed "immaginifico" quanto avrebbe potuto essere.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (4 e 1/2 su 10): Gli extra, racchiusi nell'ennesimo menù a scomparsa Fox, includono due tracce di commento (una dei creatori della serie James L. Brooks e Matt Groening, degli scrittori/produttori Al Jean and Mike Scully, del regista David Silverman, e dei doppiatori americani Dan Castellaneta e Yeardley Smith, mentre l'altra sempre di Silverman più gli scrittori/produttori Mike B. Anderson, Steven Dean Moore e Rich Moore), 7 brevissime scene eliminate (5 minuti) con traccia di commento opzionale degli sceneggiatori, e tre parodie di programmi americani interpretate da Homer Simpson (4 minuti). Inoltre, sono inclusi 4 trailer cinematografici e un teaser trailer. La qualità dei contenuti è abbastanza scarsa, e la loro durata fin troppo breve. Se non altro, Tutti gli extra filmati sono in alta definizione e, come anche le tracce di commento, comprendono sottotitoli in italiano. Il film è preceduto dai trailer in alta definizione di Alvin and the Chipmunks e di Bender's Big Score, primo dei tre lungometraggi di Futurama destinati all'homevideo. La qualità video dei due trailer è eccezionale ed in particolare quello di Futurama ha una resa forse anche superiore a quella del film dei Simpson.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Forum AV Magazine (Bluray italiano)
Forum DVD Essential (Bluray italiano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD town (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

martedì 5 febbraio 2008

Predator




FILM: Pellicola avventurosa che fonde i canoni dell'action/bellico anni '80 alla fantascienza orrorifica. Il risultato è un tripudio di suspance e machismo che ne fa la miglior espressione del genere, e che colloca John McTiernan fra i più dotati artigiani del cinema d'azione ultratecnologico. il canovaccio, molto semplice, vede un gruppo di mercenari cimentarsi prima con un falso salvataggio, poi con un alieno che dà loro la caccia per sport, nel bel mezzo della foresta sudamericana. La rapidità con cui il film accumula tensione è esemplare, ed alimentata da una regia che "sorveglia" i protagonisti (attraverso gli occhi dell'alieno) e non mostra la creatura fino all'ultimo atto. Allo stesso modo, gli sfoghi d'adrenalina sono appaganti e fulminei, mentre il loro carattere varia fra il "testosteronico" nelle fasi belliche della prima parte, e il "viscerale" nella mattanza della seconda, allorchè l'elemento tecnologico viene accantonato. Stratosferico il "main cast", che nonostante la presenza d'un Arnold Schwarzenegger mai più così in parte, vede molti comprimari sgomitare per il ruolo di "capobranco". Ad essi, infatti, la sceneggiatura dedica una caratterizzazione impensabile per questo genere di film, e un carisma definito in pochi rantoli monosillabici, per lo più memorabili. Inoltre, fornisce loro irrinunciabili possibilità di riscatto "virile", al prezzo d'una corsa suicida fra gli artigli della bestia: si va dal predominio sull'elemento selvaggio, al ripristino della reputazione, fino alla classica vendetta dell'amico caduto in battaglia. Il Predator, golem di ripugnante fascinazione, è un miracolo dell'effettista Stan Winston, ma emana le suggestioni più efficaci (sul Vietnam, la minaccia invisibile e l'ostilità della natura) quand'è celato dietro effetti ottici ancora oggi all'avanguardia. La sua manifestazione definitiva, però, è soprattutto fisica, in virtù d'un duello all' "arma bianca" che impone, anche al protagonista Schwarzenegger, di regredire ai primordi. Tale regressione attribuisce un senso persino allo sterminato arsenale bellico, che annovera improbabili commistioni di m-16 e fucili a pompa, lanciagranate modificati e un cannone rotante per elicotteri, brandito "fallicamente" dall'ex-wrestler ed ex governatore del Minnesota(!) Jesse Ventura. A cotanto ormone, le musiche s'adeguano con brani vigorosi, tribali ed ansiogeni: fra i migliori mai scritti da Alan Silvestri.


QUALITA' VIDEO (7 su 10): Il video di Predator è più che sufficiente, anche se il distacco dal DVD, in termini di definizione, è palese soltanto su schermi abbastanza grandi (42/46 pollici in su). I motivi di tale, non esaltante prestazione risiedono in una fotografia molto sgranata, e nell'impiego della compressione Mpeg2, che, assieme all'utilizzo d'un supporto a strato singolo, non ha permesso alle immagini di risaltare nel miglior modo possibile, almeno in certe situazioni. Il Bluray sfrutta lo stesso master impiegato in tutte le passate edizioni homevideo e quindi si porta dietro i difetti "storici" che gli appassionati ben conoscono. Fra di essi, le spuntinature, la pasta molto "ruvida", i momenti d'occasionale piattezza e, soprattutto, un andamento estremamente discontinuo della granulosità. Quest'ultima, in particolare, è a livelli spaventosi nel logo d'apertura, anche se, subito dopo, si stabilizza su valori accetabili, seppur altalenanti. Il livello di definizione è discreto e nei passaggi con meno grana rivela un dettaglio appagante, e "inedito" a qualunque altra versione del film. Ad esempio, soddisfano fin da subito le prime scene del "briefing" e del ritrovamento dell'elicottero, senza contare quelle della ricognizione, dell'attacco al villaggio e la maggior parte dei passaggi nella foresta. Successivamente, colpiscono i primi piani di schwarzenegger, durante i suoi alterco con l'antagonista Carl Weathers, e, naturalmente, quelli del predator nelle ultime battute. In tutte queste sequenze meno aflitte da sporcizia, emergono le potenzialità del trasferimento, ovvero una buona saturazione dei colori (soprattutto i rossi e i verdi), il poco rumore video, l'assenza totale di edge enhancement ed anche la discreta nitidezza, che consente a certi dettagli d'emergere con efficacia "cinematografica". Per contro, però, le scene citate sopra sono inframezzate, quasi ininterrottamente, da altre in cui la resa peggiora: talvolta di poco, talvolta di parecchio. Nei casi migliori si nota solo un po' più di grana, mentre nei peggiori subentra anche del rumore video (accentuato dalla compressione). Inoltre, la saturazione dei colori s'affievolisce e il nero "cede", lasciando che il quadro s'impasti (anche se mai a livelli drammatici). Se non altro, il contrasto è sempre adeguato ed anche nei momenti peggiori il nero non nasconde dettagli, salvo forse nell'ultima parte, molto più scura e costellata di sequenze "morbide". Alla fine, dunque, non si può gridare al miracolo, anche se, conoscendo i limiti "storici" della fotografia originaria (sporca e sgranata ma congeniale ai contenuti) era assurdo aspettarsi di più da questo Bluray, salvo forse una compressione che compromettese meno le sequenze più "critiche".


QUALITA' AUDIO (8 su 10): L'audio inglese DTS HD Master Audio deriva dallo stesso master della prima versione americana in DVD DTS e pur non raggiungendo vette d'eccellenza assoluta riesce comunque ad essere esaltante. Per inciso, si può tranquillamente affermare che si tratta d'una delle migliori tracce mai ascoltate in un film con più di vent'anni sulle spalle. Punti di forza del mix sono il buon volume di registrazione e, in generale, la potenza del fronte anteriore. Fin dalle prime battute nello spazio, emergono con decisione la potenza e il "calore" della gamma bassa e, subito dopo, l'aggressività del canale centrale, che per tutto il film riprodurrà voci ed effetti abbastanza pieni. L'ampiezza frontale è piuttosto marcata e ciò è evidente sia nella riproduzione delle musiche (che hanno traccia sinistra e destra molto differenti) sia in quella dei suoni ambientali, soprattutto degli elicotteri e della foresta. Gli alti non sono taglientissimi, ma si difendono grazie all'ottima nitidezza e al senso di pulizia che, nonostante un certo livello di fruscìo, riescono a trasmettere. Si ascoltino, a questo proposito, la scalata all'elicottero abbattutto e, subito dopo, il ritrovamento dei cadaveri scuoiati, accompagnato da un "boato" di musica ed effetti strabiliante. La riproduzione delle voci è generalmente discreta nelle sequenze con presa diretta (preponderanti) e addirittura eccellente in quelle dove si è fatto ricorso al voice over (ad esempio il briefing). Dove però la traccia audio dà il meglio di sè e, come prevedibile, nelle scene più esplosive, come quelle dell'attacco al villaggio, della "sparatoria collettiva" dopo la morte di Blain e tutte quelle dei successivi confronti con il predator. In tali passaggi, la gamma medioalta si spinge fino a livelli sorprendenti e genera una pressione sonora in grado di saturare l'ambiente d'ascolto. Inoltre, in queste sequenze si animano anche i canali posteriori, che contribuiscono all'azione con spari e rumori dalla foresta dalla banda piuttosto estesa. Purtroppo, però, questi ultimi non presentano effetti attivi o stereofonici, anche se creano una certa ambienza grazie a un attento gioco di ritardi. Il subwoofer, infine, rinforza la gamma bassa con buona convinzione, e conferisce la classica "marcia in più" anche ai molti scoppi del confronto finale. Come ovvio, è presente anche una traccia in lingua italiana, anche se la sua resa (ascoltata per pochi minuti) non è lontanamente paragonabile a quella della versione inglese, che pertanto è straconsigliata.


QUALITA' CONTENUTI EXTRA (1 su 10): Extra quasi nulli: sono presenti solo i trailer HD di Predator, Il pianeta delle scimmie ed Eragon. Il menù a scomparsa è modellato sulla famigerata "minigun" di Jesse Ventura ed è piuttosto gradevole.


link a recensioni esterne:AfDigitale (Bluray italiano)
Forum AV Magazine (Bluray italiano)
Forum DVD Essential (Bluray inglese)
DVDActive (Bluray inglese)
Forum DVDAxtive (Bluray inglese)
DVD Heaven (Bluray tedesco)

Scheda del film
Imdb