Il film è un capolavoro assoluto. | |
Costa poco. | |
Extra molto belli ed esaustivi. | |
Digibook con ottime foto. | |
Stesso video della passata edizione. | |
Video mediocre, con DNR e poco dettaglio. | |
Pochi extra inediti. | |
Nei documentari, scene del film con video ottimo. |
FILM: Il più sconvolgente capolavoro di Stanley Kubrick: un bizzarro apologo sul libero arbitrio, e sul ruolo centrale della violenza. Tratto dal romanzo di Anthony Burgess "Arancia ad orologeria", strega lo spettatore con l'incredibile odissea di Alex, teppista londinese che prima commette ogni atrocità con i suoi compagni (o "drughi"), poi viene arrestato dal governo, e "rieducato" con un trattamento che, sopprimendo gli istinti aggressivi, lo riduce a vittima di una società prevaricatrice. Girato nel 1971, è ancora una delle esperienze più viscerali e "indefinibili" della storia del cinema: fin dal primio istante vanta un fascino surreale, e un "futurismo" così visionario da rimandare più al sogno che alla fantascienza antiutopistica. La regia, incentrata su carrelli e grandangoli, deforma gli spazi in modo inquietante, mentre la commistione di colori sgargianti, bianchi asettici e cromature sostiene un'atmosfera che ammalia e disturba insieme... come in un crepuscolo "psichedelico" della ragione. Accelerazioni e primissimi piani scardinano definitivamente il realismo, e scagliano in una dimensione in grado di accecare con la sua straordinaria bellezza estetica. La violenza, ossessiva ma funzionale al tema della libertà, è teatrale e declinata in commedia, satira, orrore, dramma, secondo un mutamento di registro con il quale è impossibile prendere confidenza. Le stravaganze dei personaggi sono altrettanto imprevedibili, mentre le contaminazioni fra cultura volgare, musica classica e slang futuristico (strepitoso l'adattamento dal libro di Burgess) aumentano il fattore straniante. In più, esulano la pellicola da ogni futuro riconoscibile, decretando un'attualità del disagio che non ha bisogno di chissà quali avvenirismi. Riuscitissimo il legame empatico fra lo spettatore ed Alex: sprigionato dall'intelligenza del personaggio, induce l'immedesimazione più "colpevole", complici ammiccamenti primordiali rappresentati, ad esempio, dall'aspetto provocante di certe vittime. La morale sul libero arbitrio è altrettanto efficace, e spinge il pubblico a "tifare" per il protagonista nonostante la sua natura malvagia: questo perchè i crimini di Alex , anche se ripugnanti, sono decisi in piena coscienza, mentre la successiva, castrante mansuetudine è il frutto di un condizionamento psicologico. Non per nulla, il ritorno di Alex alla condizione originaria appare come una guarigione, e libera lo spettatore da un'ansia dovuta alla disumanizzazione/sottomissione del personaggio. L'aderenza di Kubrick al romanzo di Burgess è quasi analitica, anche se l'omissione del capitolo finale presente nel libro (ed in cui Alex, crescendo, sceglie d'abbandonare la violenza) segna una frattura netta nella "funzione" delle due opere: laddove infatti il libro di Burgess è uno scritto catartico sulla scelta finale del bene (e concepito per esorcizzare lo stupro della moglie), il film di Kubrick è invece una riflessione sul conflitto insanabile fra natura umana e regole sociali, zeppa di frustrazione ma anche più universale. Immensa l'interpretazione del protagonista Malcolm McDowell, anche se l'attore inglese ("maledetto" come pochi nella storia del cinema) resterà intrappolato nel ruolo di Alex per tutta la sua carriera. Esemplari, infine, ricorrenza e circolarità della sceneggiatura, cioè tratti che rispecchiano la volontà kubrickiana di dubitare, anzichè "sentenziare", su una questione forse irrisolvibile. Fra l'altro, Le medesime caratteristiche strutturali, non dissimili da quelle di Shining, 2001 ed Eyes Wyde shut, lasciano allo spettatore i giusti spazi per la libera interpretazione... sempre che quest'ultimo riesca a non sentirsi come Alex nella celebre scena del "cinema".
QUALITA' VIDEO (6 su 10): Il video è identico a quello dell'edizione uscita nel 2008. Stesso transfer, stesso master, stesso encoding. All'epoca tale video poteva essere accettabile, mentre oggi appare obsoleto, soprattutto a confronto di uno perfetto come quello di Barry Lyndon. L'acquisizione è stata fatta, probabilmente, con telecinema da interpositivo: la resa è stabile (salvo qualche tremolio) ma la pellicola utilizzata è piuttosto sporca, e con spuntinature evidenti, sia nere che bianche. Sempre la pellicola ha frequenti variazioni nella temperatura del colore, ad esempio in scene come quella alla stazione di polizia. La trama dell'immagine non è mai fine e ciò dipende dall'uso del DNR, e da una compressione VC1 non trasparente. Il quadro ha una consistenza "vetrosa" e spesso le informazioni ad alta frequenza sono assenti, anche se per fortuna non si notano scie o "cerosità" tipiche del filtro antirumore. Questa carenza si ha soprattutto nei totali e nei campi medi, mai particolarmente nitidi, mentre nei primi piani la situazione migliora. Come esempio si notino quelli di Alex in casa, oppure al Korova Milk Bar, e ancora quelli alla stazione di polizia, oppure nell'ultima scena all'ospedale. Anche in questi casi, però, il microdettaglio non è quello che si aspetterebbe da una pellicola 35mm acquisita in modo "trasparente", ed anche la grana, pur visibile, tende ad essere "dissolta" e quindi non sempre naturale (senza contare che in qualche passaggio si mischia a un lieve rumore video). Almeno c'è pochissimo edge enhancement, e il nero è più che buono, proprio come il contrasto. Non c'è mai perdita di dettaglio sulle ombre, e la tridimensionalità appaga: ad esempio in scene come l'inizio, oppure in casa di Alex, nel cinema durante il trattamento, e nella "dimostrazione". I colori sono abbastanza accesi, soprattutto primari quali il rosso, e non mancano ottime istanze di arancio, viola... e soprattutto blu, il quale a volte è anche dominante (assieme al verdastro e al beige). Gli incarnati variano fra caldo e naturale, con qualche deriva verso il pallido. Ci sono alcuni "sfrigolii" nei fondali a tinte uniformi, dovuti alla compressione, e non vanno dimenticate le suddette fluttuazioni nella temperatura. Sempre la compressione produce artefatti visibili in alcuni cambi di inquadratura, e discretizzazioni attorno a luci dirette, oppure su tinte unite (soprattutto quelle beige o grigiastre). Da notare infine tre linee orizzontali sul margine superiore dell'immagine. Sono sottilissime e si vedono solo su display nei quali è disattivata la "safe zone". Va precisato che la fotografia del film è notoriamente morbida e diffusa, con frequente uso di grandangoli che producono effetti "micromosso": tuttavia ciò non giustifica quella resa vetrosa generata, evidentemente, da limiti del trasferimento e dell'encoding. Il formato video è 1.66:1, con bande nere verticali ai lati dello schermo.
Dati completi del Blu-Ray estratti con BDinfo
Screencapture Blu-Ray: full HD PNG (occhio agli spoiler!!)
Altri screencapture dopo il commento sull'audio.
QUALITA' AUDIO (5 su 10): L'audio italiano Dolby Digital 5.1 a 640 Kbit è mediocre e oltre a questo non ci sarebbe molto da aggiungere. La scena sonora si concentra sul canale centrale salvo le musiche, che invece si "aprono" sui frontali. I posteriori sono quasi muti, se si escludono qualche eco del vento nella scena iniziale ed alcuni sbuffi non meglio identificati nella seconda parte. Il centrale, su cui "collassano" voci ed effetti, ha una dinamica limitata e gracchiante. I medi si salvano ma i bassi sono inesistenti e gli alti, talvolta, vanno in saturazione. Le voci soffrono spesso di un brutto effetto "megafano" che le rende nasali e poco definite. Ciò è davvero un peccato, visto che la qualità del doppiaggio (per una volta) è davvero ottima (lo stesso Stanley Kubrick si complimentò con il direttore italiano del doppiaggio Mario Maldesi). Come se non bastasse, il volume di registrazione è basso e la dinamica degli effetti molto limitata. Le musiche rendono meglio sia del parlato che degli effetti e vantano più pienezza, oltre alla stereofonia: però sono coperte da molto fruscio e nelle scene concitate finiscono per coprire proprio il canale centrale. Fra i passaggi migliori, si ricordano giusto quelli con il sergente della prigione (dove c'è una lieve eco sui frontali) e, soprattutto, quelli nella sala di proiezione, sia per la maggior naturalezza delle voci che per la dinamica delle musiche. Per il resto c'è davvero poco da ricordare di quest'audio vetusto, anche se, va detto, la resa non è mai tanto distorta da risultare inaccettabile. L'audio inglese DTS HD MA 5.1 ha un impatto più ad "alta fedeltà", seppur non al passo coi tempi: il centrale è più definito e realistico, mentre il volume è assai più elevato. Stereofonia ed ambienza sono più presenti, mentre le voci (soprattutto qualla fuoricampo di Alex) sono calde ed abbastanza realistiche, anche se stridono sulle sibilanti. Le musiche, infine, vantano vari decibel aggiuntivi, una miglior separazione ed un'ampiezza, in gamma mediobassa, a tratti anche sorprendente. Se si ha abbastanza confidenza con l'inglese, dunque, la traccia originale dovrebbe essere favorita, complice anche un sonoro tutto in presa diretta e comunque più particolare nonostante la quasi "monofonia".
QUANTITA'/QUALITA' CONTENUTI EXTRA (8 e 1/2 su 10): Gli extra, distribuiti su due Blu-Ray, includono tutti quelli della passata edizione, assieme a due featuette inedite e al bellissimo documentario "Stanley Kubrick: A Life in Pictures", che era già stato pubblicato su DVD nel 2001. Ecco l'elenco dettagliato dei contenuti:
DISCO 1 Commento di Malcolm McDowell e dello storico Nick Redman (senza sottotitoli) Malcolm McDowell ripensa il film (HD, 11 min.) Documentario "Turning like Clockwork" (HD, 26 min.) Documentario "Still tickin'": Il ritorno di Arancia Meccanica (SD, 40 min.) "Great Bolshy Yarblockos!": la creazione di Arancia Meccanica (SD, 28 min.) Trailer cinematografico DISCO 2 Documentario "Stanley Kubrick: A Life in Pictures" (SD, 142 min.) Documentario "Oh Lucky Malcolm!" (HD, 86 min.) |
La commentary è una fucina di informazioni tecnico/artistiche: condotta dallo studioso Nick Redman, vede Malcolm McDowell sciorinare aneddoti "screen specific", ma con digressioni su ogni aspetto della lavorazione. Molto apprezzabili sono quelle su location e scene tagliate, più altre sull'uso delle musiche o della violenza, sulle scene in prigione (le più imbarazzanti da girare) e sulle differenze fra film e romanzo. Altri racconti riguardano il casting, l'uso delle luci naturali e la presunta, poca abilità di Kubrick nell'utilizzare la cinepresa a mano. Addirittura non mancano aneddoti sull'incontro fra McDowell e uno sdegnato Gene Kelly (per l'uso del brano "Singing in the rain" nella scena dello stupro) e sulla prima scena girata dall'attore, in cui viene trafitto da una siringa che lo farà saltare dal letto. Peccato per l'assenza di sottotitoli, anche se il parlato è molto comprensibile. Il documentario "Still tickin'" include interviste a critici, registi, attori e si focalizza sulla reimmissione del film in Inghilterra avvenuta nel 2006. Le opinioni sono interessanti e spaziano dal valore "iconico" di Arancia meccanica alla rappresentazione della violenza, con in più le interpretazioni fornite da giornalisti, psicologi e via discorrendo. Il documentario parla anche dei fatti di cronaca nera avvenuti, sempre in Inghilterra, dopo la prima uscita del film, e del successivo ritiro della pellicola imposto da Kubrick dopo avere ricevuto una lettera minatoria. L'inserto "Great Bolshy Yarblockos!" mostra ben poco della lavorazione, anche se include altri pareri autorevoli di grossi nomi dello spettacolo: ad esempio, dei registi Sidney Pollack, Steven Spielberg e addirittura George Lucas, anche se l'ultimo sembra un po' fuori luogo. I documentari inediti non aggiungono molto a quelli "vecchi": "Turning like clockwork" è quasi un "remake" di "Still Tickin", con qualche attualizzazione e molte opinioni di registi come Paul Greengrass e soprattutto Oliver Stone. Tema centrale è il legame (insensato) fra la violenza del film ed emulazione, con attorno le solite considerazioni di sociologi e studiosi. Il nuovo segmento con McDowell è più interessante, poichè l'attore mostra alcune bellissime foto d'epoca: inoltre l'attore racconta qualche nuovo aneddoto su Kubrick, sul titolo alternativo del film e sulla dolorosissima scena degli occhi sbarrati.
Pezzo forte del comparto extra è lunga intervista/documentario a Malcolm McDowell: in essa, l'attore rievoca la sua carriera, a partire dagli esordi teatrali e i primi film con il "mentore" Lindsay Anderson, fino a lavori "contemporanei" come Gangster n.1 ed il controverso Evilenko, thriller di David Grieco ispirato al serial killer Adrei Chikatilo. Non mancano riferimenti a titoli "cult" come l'uomo venuto dell'impossibile (sul cui set McDowell ha conosciuto Mary Steenburgen, sua prima moglie), il disprezzato Caligola ed ovviamente Arancia Meccanica. Al film di Kubrick vengono dedicati circa quindici minuti, anche se molti aneddoti sono gli stessi ascoltati nella traccia di commento. A parte i discorsi sulla filmografia, Mcdowell s'espone allo spettatore senza ipocrisie: inoltre, lascia intravedere il suo lato più "sinistro". Il documentario su Stanely Kubrick è un momumentale affresco della carriera del regista: è narrato da Tom Cruise e si snoda fra il periodo del Kubrick fotografo e la morte durante la lavorazione di Eyes Wide Shut. Il film include innumerevoli filmati d'epoca, sia famigliari che di diertro le quinte, più testimonianze di collaboratori, registi, scrittori, attori studiosi e chi più ne ha più ne metta. Non mancano contestualizzazioni storiche di ogni film, ed anche qualche polemica sulla figura un po' controversa del regista. Il taglio è delicato, e il ritmo un po' lento: ma la quantità di informazioni è eccezionale, e difficilmente potrà essere eguagliata da un altro documentario omnicomprensivo di questo tipo. La qualità video degli inseriti varia fra il discreto per quelli in bassa definizione e il molto buono per quelli in HD. Il parlato è sempre in inglese, con sottotitoli in opzionali sia in inglese che in italiano.
NOTA: la confezione è una bella "digibook" con libretto di 34 pagine, ma esiste anche la versione in custodia amaray, sempre a due dischi. In questa pagina del mio blog "Notizie Blu-Ray" potete vedere la fotogallery della digibook.
ATTENZIONE! il nuovo documentario "Turning like clockwork" include scene di Arancia meccanica con video migliore rispetto a quello del film presente sul Blu-Ray. Ecco alcune comparison dove si può vedere la differenza: in alto ci sono i frame presi dal film, e in basso gli stessi frame presi dal documentario:
Nei frame del documentario il dettaglio è superiore, e la grana finissima. Non c'è traccia di DNR, e il livello del nero è un po' più alto, con anche più particolari sulle basse luci. La resa è naturale, analogica, e non vetrosa. Infine il colore è bilanciato in modo diverso: a volte è più caldo, altre volte tende al rosso o al violaceo. Difficile dire se si tratti di un nuovo transfer della pellicola: i dati certi sono la compressione AVC anziché VC1, e la presenza delle stesse tre linee orizzontali nell'estremo superiore dell'immage. Infine l'aspect ratio è 1.85:1 anzichè 1.66:1 ma questo dipende quasi certamente da un adattamento all'aspect ratio del documentario. Naturalmente viene da chiedersi perchè Warner non abbia utilizzato questo master eccellente, invece di quello obsoleto del Blu-Ray 2008.
link a recensioni esterne:
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AF Digitale (Blu-ray italiano)
AV Magazine (Blu-ray italiano)
DVD Beaver (Blu-ray italo/americano)
Hometheaterforum.com (Blu-ray americano)
DVD Talk (Blu-ray italo/americano)
Blu-Ray.com (Blu-ray italo/americano)
Highdefdigest (Blu-ray italo/americano)
Hardware con cui vedo e ascolto i Blu-Ray (in giallo quello usato per recensire il titolo):
- DISPLAY
Panasonic plasma FULL HD 55' 3D TX-P55ST50E
Panasonic plasma FULL HD 50' TX-P50S20
Panasonic plasma FULL HD 46' TX-P46U20
Panasonic plasma HD READY 50' TH50-PV60
Panasonic plasma HD READY 42' TH42-PX7
Epson proiettore LCD FULL HD EMP TW-980
Epson proiettore LCD FULL HD EMP TW-680
LETTORI
Sony Playstation 3
Sony BDP S-500
Sony BDP S-550
Samsung BDP 1400
Samsung BDP 1500
AMPLIFICATORI + DECODER + DIFFUSORI
Onkyo TX DS-676, Jbl Tlx 500 (centrale), Jbl tlx 700 (frontali, posteriori), Jamo X5 (subwoofer attivo)
Onkyo TX DS-555, Technics Sh-500, Technics Sb-ca21 (frontali), Wharfedale Modus 3 (posteriori), infinity ref. 100 (centrale)
Sony str-db 830, sistema satelliti + subwoofer Jbl Scs 140
CUFFIE
Decoder Sony MDR-1000 + cuffie Sony MDR-XB600
Decoder + cuffie Sony MDR-6500
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