martedì 11 dicembre 2007

Hostel 2 (Hostel: part II)


FILM: Sequel/remake di Hostel, con una trama più articolata e qualche simpatico cameo, ma zeppo di limiti che lo rendono anche più stupido del prototipo. Due le differenze fondamentali dal primo Hostel: il sesso delle vittime, femminile anzichè maschile, e la "statura" dei carnefici, che da anonimi figuranti sono divenuti co-protagonisti con "motivazioni" psicologiche. Queste ultime avrebbero dovuto costituire, nelle intenzioni del regista Eli Roth, il valore aggiunto del sequel, mentre proprio la superficialità con cui sono dipanate affossa l'elemento "disturbante" della pellicola. Ne consegue che Hostel 2 soffre del medesimo difetto del precedessore, e cioè l'incapacità di "osare" e di colpire nel profondo. Certo, lo splatter è abbondante e "oltraggioso", ma viene indebolito sia da un'atmosfera poco "laida" che da una trama piena di luoghi comuni, pregiudizi e ammicammenti sessuali buoni per i quindicenni. D'altro canto, non si può negare l'efficacia d'un ritmo incalzante, e di una messinscena, basata sull'attesa e sulla minaccia, dai toni quasi iperreali. Allo stesso modo, colpisce nel segno la sequenza del "bagno di sangue", capace d'inquietare proprio per la sua cattiveria immaginifica e la costruzione psicologica un po' più abbozzata. Ma si tratta d'un "guizzo" che Roth non sa espandere oltre la sua durata, preso com'è ad intepretare il genere nella sua maniera goliardica e immatura. Ed è un peccato, dato l'indubbio interesse che suscita il materiale con cui va a confrontarsi: nello specifico, lo smercio della tortura, il ruolo della violenza nei rapporti sociali, e l'intercambiabilità di vittime e carnefici. Ben tre i camei con i "vip" del cineabis italico, a ribadire una "cultura" che Roth conosce ed apprezza, ma che non riesce a "metabolizzare": il primo di Luc Merenda (irriconoscibile), il secondo, piuttosto inutile, con Edwige Fenech, e il terzo, memorabile, di Ruggero Deodato, regista di Cannibal Holocaust che, a onor di contrappasso, si reinventa come provetto Hannibal Lecter.

QUALITA' VIDEO (7 su 10): Il video di Hostel 2 non è facile da valutare, poichè alterato sia da pesanti manipolazioni della fotografia, che da problemi di compressione. Codificate in AVC Mpeg4, e presentate nel formato cinematografico originale 2.35:1, le immagini appaiono insolitamente "estreme": per capirne al volo l'impatto, basta osservare la fascetta del disco, in cui, proprio come nel film, neri e bianchi sono "sparati" a livelli assurdi. La conseguenza è che, nelle scene scure (molto numerose), ampie porzioni d'immagine scompaiono in quelle che sembrano "macchie" d'inchiostro, mentre, in scene molto luminose, le fonti di luce "abbagliano" gli ambienti, e in qualche caso impastano il dettaglio degli incarnati. Come se non bastasse, sempre nelle scene scure è presente un rumore video che varia da lieve ad "imbarazzante". Se non altro, quest'ultimo non intacca il livello di dettaglio, che rimane sempre, e questo va sottolineato, altissimo, e degno dei migliori titoli HD. Proprio il livello di dettaglio, dunque, è il punto forte di questo trasferimento. Ciò si evince in tutte le scene mediamente illuminate e nei primi piani, dove, non a caso, si riscontrano i migliori risultati. Si osservino, ad esempio, gli interni iniziali, le sequenze sul treno, o dell'arrivo all'ostello e, ancora, le inquadrature più ravvicinate durante la festa, che sono quasi "radiografiche". Certo, va precisato che, anche nei momenti migliori, il video di Hostel mantiene un contrasto anomalo che "carica" l'immagine a livelli davvero eccessivi, e "scalda" i colori al punto che gli incarnati sono quasi sempre virati su un arancione acceso (salvo in alcuni passagi dove tale saturazione crolla improvvisamente). Sempre l'eccessivo contrasto, inoltre, finisce per "bruciare" certi totali (come quelli di Praga) che altrimenti avrebbero un qualità da materiale demo. La parte finale, che per inciso è molto scura, forinisce i risultati più altalenanti: ogni sequenza è un susseguirsi d'inquadrature dall'ottimo dettaglio, ed altre in cui il nero "divora" intere porzioni del quadro. Non si giunge mai ad un livello tale da non capire cosa accada sullo schermo, anche se non si può negare che la visione sia quantomeno faticosa. Dulcis in fundo, si registra la presenza di un lieve edge enhancement, che tuttavia non allarma. Assenti, per fortuna, macroblocchi di compressione e spuntinature della pellicola, quest'ultima in perfetto stato di conservazione.

QUALITA' AUDIO (8 e 1/2 su 10): L'audio italiano Dolby Digital 5.1 a 640 kbit è eccellente ed accompagna le immagini con grande convinzione. Il volume è sempre elevato ma nonostante questo non si registra la presenza nè di fruscio nè di distorsioni. Sul fronte anteriore il messaggio sonoro è ampio e compatto, e in grado di stupire sia per la nitidezza degli alti (taglienti ma non fastidiosi durante urla, rumori metallici, spari e musiche) che per la solidità dei medio bassi, sempre ottimi sui canali laterali. Il centrale riproduce il doppiaggio in maniera pulita e ben amalgamata agli effetti, e, per una volta, senza fastidiosi sbalzi di volume. Inoltre, partecipa con coerenza ai molti panning frontali, così ampi da estendere il suono ben oltre la posizione delle casse. Anche i canali posteriori sono sempre molto attivi e si "scatenano" soprattutto nei panning fronte retro (passaggi di veicoli e ambienza) e negli effetti attivi, molto estesi in frequenza (soprattutto verso l'alto) ed insolitamente "prolungati" (es. la moto nel preambolo iniziale). Da notare che, per sua natura, la colonna sonora del film non è particolarmente esplosiva (anche se nelle ultime battute la pellicola si fà piuttosto movimentata): tuttavia, la scena sonora è vivacissima grazie all'uso "tracotante" dell'ambienza, sempre sottile e precisissima. A tal proposito s'ascoltino le sequenze sul treno, quelle della festa, del primo omicidio, della cattura delle vittime e, come già accennato, quelle finali nella casa delle torture. Il subwfoofer non si distingue particolarmente, anche se rinforza con la giusta "spinta" i passaggi con più dinamica.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (8 e 1/2 su 10): Il comparto extra è racchiuso in un bel menù animato che si carica, non appena inserito il disco, come un programma per PC. I contenuti si aprono con due tracce di commento: una di Eli Roth, suo fratello Gabriel e Quentin Tarantino, l'altra sempre con Roth e buona parte del cast. Entrambe sono sottotitolate in italiano e rivelano non solo molti retroscena sulla pellicola, ma anche la cialtroneria dello stesso Roth, il quale si lancia in considerazioni artistiche e politiche francamente inconcepibili. A seguire, troviamo un intera sezione "dietro le quinte", la quale include il documentario di 26 minuti "The Next Level" (più simile a un diario di produzione), la featurette di 6 minuti "Effetti speciali", un inserto sul design delle location, sempre di 6 minuti, e lo special televisivo di 23 minuti "A legacy of torture". Quest'ultimo è una sorta di mega-featurette che riprende molto di quanto visto negli altri inserti. Un discorso a parte meritano le "Scene eliminate", non tanto per il loro numero (10, per una durata di circa 13 minuti) ma per la loro incredibile qualità video. Queste ultime, infatti, non solo sono presentate in HD, ma sono prive delle pesantissime alterazione di contrasto e colorimetria applicate al film, risultando più compatte, nitide e naturali. Ongnuna di esse è preceduta da un'introduzione scritta di Eli Roth. Non bastassero le tracce di commento, il menù degli extra include anche una lunga intervista radiofonica di 26 minuti a Eli Roth, che non aggiunge molto a quanto ascoltato nelle tracce di commento. Segue una gag reel raccapricciante (nel senso che impressiona, invece di divertire) e dalla qualità video HD strepitosa, proprio quella delle scene eliminate. Sono inclusi, infine, quattro trailer HD (Spiderman 3, Vacancy, Perfect Stranger e Wind Chill) ed un gioco HD interattivo denominato "Videocamere di sorveglianza". Quest'ultimo mette a disposizione una console composta da 8 schermi, con immagini provenienti da altrettante sale di tortura: al "giocatore" il compito di visualizzare (zoomandoli a pieno schermo) quelli dove avvengono le peggiori efferatezze. Carino, anche se poco longevo.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD Verdict (Bluray americano)
HomeTheaterSpot.com (Bluray americano)
AVforums (Bluray inglese)

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