mercoledì 16 aprile 2008

The host (Gwoemul - Import UK)

FILM: Monster movie coreano di matrice "ecologista", con ampie ramificazioni drammatiche e sprazzi di comicità surreale. La premessa (un mostro acquatico generato dai rifiuti tossici rapisce la figlia d'un ambulante scansafatiche) è inverosimile, ma lo svolgimento è realistico, e così "antispettacolare" da sovvertire (in modo consapevole) ogni luogo comune del genere, in particolare nella sua accezione più blockbusteriana. La regia, rigorosa e monumentale, gioca sul "controtempo" per bruciare i ritmi della suspance, e non ricorre ad artifici per nascondere la creatura, che anzi viene offerta allo spettatore con delicata insistenza. Tale procedimento, "grandangolare" e impostato sull'interazione intima fra mostro e personaggi umani, è inverso a quello "occultante" de Lo squalo, e agevola una tensione drammatica in magico equilibrio fra satira e tragedia. La prima, sottolinea un'indifferenza sociale che non è solo dell'autorità (politica, sanitaria o militare), ma anche del popolo, insofferente tanto alle cause quanto agli effetti dei disastri biologici. La seconda, invece, coinvolge i membri della famiglia protagonista (tre fratelli, il loro padre a la nipote rapita), e ne scuote i legami attraverso perdita e riscoperta non solo degli affetti, ma anche dei rapporti figlio-genitore, e delle responsabilità ad essi collegate. I temi del viaggio e dell'evasione all'autorità sono preponderanti, e sfruttati sia per dividere i personaggi (lungo un percorso anche e necessariamente personale) sia per stemperarne le sventure con allentamenti ironici inneggianti Kitano. Il finale esalta e commuove, anche se (nonostante la catarsi della sorella tiratrice con l'arco) non libera i protagonisti dai loro fantasmi, divenuti ossessioni per l'avvenire. Impagabili certe perle di nonsense (la folla che alimenta la creatura, la scena del funerale e quella dello sputo, alcuni siparietti ospedalieri), a rimarcare la "sconnessione" d'una società nel caos, e chiusa in se stessa, e impeccabili certi "screzi" fra vittime e creatura, carichi d'humor nero e macabra sottigliezza. Meno riusciti, invece, gli snodi delle sottotrame "fognarie", troppo dilatati, o diluiti da eccessive pause. Anche gli effetti speciali non sempre convincono, e in generale manca il senso di meraviglia dei concorrenti più spettacolari: ma se si tiene conto che, in The host, la creatura non è il sogno di qualche scienziato pazzo, bensì uno scomodo rigurgito "sociale", oltre che biologico, si capisce come tale carenza sia in realtà un prezioso valore aggiunto.

QUALITA' VIDEO (9 su 10): Il video 1.78:1, compresso in VC1 su disco a doppio strato, è di qualità davvero superba. Fin dalla prima inquadratura (nell'obitorio) definizione e nitidezza sono impressionanti, mentre l'impatto è taglientissimo. I colori (soprattutto il blu, in questa prima scena) si rivelano subito caldi, così come gli incarnati, mentre il nero è profondissimo. I successivi primi piani rivelano una grana molto fine che accompagnerà tutta la visione. Questa non è assolutamente fastidiosa (salvo qualche passaggio in cui aumenta un po') ed anzi rende l'immagine ancora più "cinematografica". Le sequenze luminose della prima parte s'aprono con primi piani assolutamente spettacolari, e così nitidi da rasentare i vertici del formato. La porosità della pelle, e i dettagli dei capelli sono stupefacenti, e colpiscono anche per la saturazione dei colori (il rosso e il giallo) e il senso di tridimensionalità. Anche gli scenari sullo sfondo sono iper-definiti, mentre i totali rivelano anche i particolari più minuscoli di ponti, acqua, auto e pavimentazioni delle varie location. Allo stesso modo, i dettagli del mostro sono rivelati in modo "radiografico" al punto da evidenziarne impietosamente la natura digitale e un po' "plasticosa", soprattutto quando è sovrapposto su fondali molto luminosi e ultra-definiti. Il bianco nelle scene diurne è parecchio "sparato" e a tratti si mangia qualche porzione di fondale cittadino: ciò si deve a un livello di contrasto molto spinto che comunque non guasta l'impatto, ed anzi dona un'aspetto più surreale alla vicenda. Sempre al constrasto, si deve un livello del nero fra i più profondi di sempre, e che "trionfa" nella parte centrale del film, ambientata nelle fogne. In tali passaggi (soprattutto quelli con la bambina e la creatura) la fotografia somiglia a quella di Hostel 2, con volti luminosissimi affiancati da chiazze nere in cui è impossibile distinguere qualsivoglia particolare. Ovviamente non è un difetto del trasferimento ma una precisa scelta di fotografia che comunque metterà a dura prova le "tenuta" dei neri sul proprio display. L'ultima parte del film (in particolare la sequenza dell'ospedale) presenta la manciata di primi più spettacolari in assoluto, anche se ha un livello di contrasto leggermente inferiore a quello visto al'inizio. Il finale, invece, presenta molte inquadrature in cui la grana si trasforma in un rumore video più fitto, ma comunque non allarmante (vista anche la brevità di tali passaggi). In definitiva, il video di The host sfiora livelli "demo", nonostante qualche piccolo "cedimento" (oltre a quelli citati, s'aggiungono qualche inquadratura "soft" e una spruzzatina d'edge enhancement) ponendosi ai vertici dell'esperienza HD.

QUALITA' AUDIO (8 su 10): L'audio coreano Dolby Digital 5.1 (448 kbit) è più che buono, anche se non eccezionale quanto il video. Il livello di registrazione è abbastanza alto, mentre il fronte anteriore è compatto, pulito e potente, con solo qualche incertezza sul canale centrale, soprattutto sulle voci. Nei frequenti passaggi in presa diretta, queste sono infatti un po' "contrite" e lievemente "nasali", sebbene mai particolarmente distorte. Per contro, gli effetti laterali riempiono la scena in modo convincente, e coinvolgono con panning abbastanza frequenti e situati, come immaginabile, durante tutte le apparizioni della creatura. La dinamica generale favorisce le frequenze medio alte (come spesso avviene nelle colonne sonore di titoli orientali) e spicca in modo brillante su spari, sgretolìì di vetri o simili (parecchi, all'inizio) e ovviamente sugli strani versi della creatura. In ogni caso non mancano bassi profondi e secchi (sia sul subwoofer che sui diffusori principali) con picchi evidenti soprattutto durante le varie "camminate" del mostro e nell'intenso finale. La resa delle musiche è molto "calda" e vivace: in più, vanta una rimarchevole ampiezza, come evidente nella sigla di chiusura. L'apporto dei canali posteriori è più che adeguato, e, sebbene non costante (anche perchè la parte centrale del film è abbastanza tranquilla), è ricco d'effetti attivi e di panning. Fra i momenti migliori, ci sono l'inizio al fiume, la fuga dall'ospedale e certi passaggi nelle fogne (riguardanti la bambina e la ragazza con l'arco), in cui la bestia anima piacevoli panning fronte retro. Anche l'ambienza di scene come quella nella palestra vengono comunque risolte egregiamente dai canali posteriori e testimoniano la buona precisione del mix. Rumore di fondo quasi assente e buona "presenza" complessiva, a confermare le doti d'una traccia limitata solo da una lieve, occasionale "ruvidezza" e da una non memprabile capacità di saturare l'ambiente. Presenti sul disco anche tracce audio DTS HD Master audio in inglese e coreano, oltre a quella inglese in Dolby Digital 5.1. Inclusi anche i sottotitoli opzionali in inglese.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (7 su 10): Il comparto extra, racchiuso in un menù fisso richiamabile, durante il film, anche in versione "a scomparsa", è abbastanza variegato, sebbene non molto approfondito. Fra i contenuti, spiccano innazitutto la traccia di commento del regista Bong Joon-HO, in lingua inglese senza alcunea sottotitolazione. A seguire, trova posto la sezione "Making of the Host", che include un documentario dal medesimo titolo (durata 10 min.), assieme alle featurette "Memories of the sewer" (10 min.), "Physical special effects" (5 min.) e "Storyboard" (3 min.). Nella successiva sezione "The creature", invece, sono ospitati i documentari "Designing the creature" (11 min.), "Puppet Animatronics" (7 min.), "Animating the creature" (10 min.) e "Bringing the creature to life" (21 min.). Terza ed ultima sezione presente fra gli extra, è quella dedicata al cast, ove sono incluse le featurette "The family, main cast interviews" (4 min.) e "Training the actors" (5 min.). A completare i contenuti, un filmato di scene eliminate e una gag reel (entrambi sugli 8 minuti di durata), più il trailer cinematografico originale. La qualità dei documentari è discreta, e conta sia su interviste al cast e alla troupe (soprattutto il regista) che su filmati della lavorazione. Fra questi ultimi, spiccano senza dubbio quelli dedicati alla creatura, più approfonditi e interessanti. Ma è più che discreto anche l'inserto sulle rirpese nelle fogne. Abbastanza insignificanti, invece, gag reel e scene tagliate: la prima non fa ridere (salvo forse alla fine), mentre le ultime non aggiungono nulla d'interessante all'economia del film. Gli inserti sono accompagnati da sottotitoli opzionali anche in inglese, salvo la traccia di commento, come già precisato all'inizio. I filmati sono tutti in definizione standard, ma la loro qualità video è pregevole.

link a recensioni esterne:
Highdef Digest (Bluray ameriano)
DVD Town (Bluray americano)
Upcoming discs (Bluray americano)
DVD Authority (Bluray americano)
DVD Talk (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

Nessun commento: