venerdì 30 gennaio 2009

Predator 2

FILM: Degno sequel di Predator, fantahorror di John McTiernan in cui il mercenario Arnold Schwarzenegger doveva vedersela con un ferocissimo alieno cacciatore di uomini, in mezzo alla foresta centroamericana. Questo secondo capitolo, diretto da Stephen Hopkins, ripropone l'alieno bramoso di trofei umani ma sposta l'azione dalla foresta tropicale alla Los Angeles del 1999 (scegliendo un'atmosfera solo leggermente futuristica, dato che il film è del '90). Inoltre, abbandona il taglio bellico in favore di quello poliziesco, prima di trasformarsi, come il predecessore, in un'avventura dalle tonalità fantascientifiche (ed anche molto "testosteroniche"). Protagonista assoluto è Danny Glover, che interpreta il cocciuto poliziotto Mike Harrigan, ma sono ottimi comprimari Ruben Blades, Bill Paxton e Maria Conchita Alonso, nei panni dei suoi colleghi più stretti. Nella trama, distillata da una sceneggiatura di Jim e John Thomas, la polizia di Los Angeles è alle prese con una criminalità sempre più indomabile, finché un killer dalla forza sovrannaturale inizia a sterminare i malviventi. Il detective Harrigan e i suoi uomini tentano di far luce sugli strani omicidi ma vengono minacciati da speciali agenti del governo che già conoscono la natura "particolare" del killer: quest'ultimo, infatti, è un alieno dotato di mimetizzazione, vista agli infrarossi ed armi ultratecnologiche, e a caccia d'umani per sport. I governativi, capeggiati dal possente Peter Keys (Gary Busey), vorrebbero catturare l'extraterrestre per i loro scopi militari, senza alcuna interferenza, ma Harrigan ignora ogni intimidazione e quando l'alieno uccide il suo collega "storico", inizia una personale battuta di caccia per eliminarlo. Pur non viscerale come lo splendido capostipite, Predator 2 si distingue lo stesso per il ritmo incalzante, le scene d'azione intense ed una resa dei conti che si snoda, nei meandri della città, per quasi tutta la seconda parte. Anche la regia non è elegante come quella di McTiernan ma ricorre ad un'efficace impronta fumettistica sia nelle inquadrature che nei movimenti di macchina. In più, è frenetica e fantasiosa (ma non confusionaria) e sfrutta gli occasionali inserti video per immergere nell'azione con maggiore drammaticità. Il tasso di violenza è sconcertante per una produzione hollywoodiana ma ciò che più colpisce è l'efficace trasfigurazione di Los Angeles in giungla urbana di fine ventesimo secolo. La città ritratta da Hopkins, infatti, è ferale, torrida, opprimente ed è pervasa da un cinismo che si riflette, con accenti satirici, sia nella spregiudicatezza dei media che nell'estenuante ricorso alle armi da parte d'una società divisa in "branchi". Tale rappresentazione, a cui s'aggiungono certi "tribalismi" e le commistioni di tecnologia, architetture Maya, ed elementi retrò, è il terreno ideale per un film che trae la sua energia dal ribaltamento dei ruoli di cacciatore e preda (cioè gli unici rimasti possibili) e dalla riduzione di ogni rapporto ad aggressione manesca (!). Ben tratteggiati i personaggi (almeno nei limiti del genere) con in testa il coriaceo Harrigan, l'unico che ha una motivazione più forte del codice di caccia alieno per ergersi a "re della giungla", cioè la vendetta. Eccellente, addirittura, la caratterizzazione del nuovo Predator, in cui vengono ampliate, con immenso rispetto, la mitologia e l'arsenale della creatura ideata da Stan Winston, senza che però si mostri troppo (a differenza di quanto avviene negli orrendi sequel Alien vs Predator). Gli effetti speciali, dal canto loro, non solo sono ottimi, ma fedeli al capitolo precedente sul piano grafico, cromatico e perfino sonoro. Riuscitissime, infine, le musiche di Alan Silvestri, nuove ma allo stesso tempo familiari a chi ha amato quelle del capostipite. L'atmosfera infervorata (e a volte sopra le righe), intacca un po' l'epica e lo scontro conclusivo poteva essere più esaltante: ma a far dimenticare questi limiti ci pensano citazioni una più sincera dell'altra (impagabile quella di Alien) e richiami stupefacenti al primo capitolo (anche se un paio vanno sentiti in lingua originale per essere colti). Cosa chiedere di più? Magari una rivelazione pre-finale che valga da sola il "prezzo del biglietto"? Niente paura, c'è anche quella.

QUALITA' VIDEO (7 su 10): Il video AVC MPEG 4, in formato 1.85:1, è discreto ma non eccezionale. Il master utilizzato sembra lo stesso della versione DVD (però in formato HD, ovviamente) ed è piuttosto pulito, anche se non privo di evidenti spuntinature, almeno nella prima parte. La definizione generale è buona e la natura HD del titolo evidente, soprattutto nelle scene più illuminate del primo atto: tuttavia, l'impostazione generale dell'immagine è soft, mentre la fotografia lievemente "lattiginosa" produce un certo "effetto nebbia", comunque molto d'atmosfera. Come se non bastasse, il quadro sembra alterato in modo artificiale, dal momento che si notano evidenziazioni un po' innaturali dei contorni (sia su plasma che su proiettore) e, soprattutto, tracce di filtratura DNR (anche se la fotografia "appannata" ci mette del suo). La panoramica iniziale su Los Angeles e la sparatoria che segue, mettono in evidenza una resa luminosa, pulita e abbastanza vivace e caratterizzata da tinte "torride" che investono diverse tonalità di arancione. Gli incarnati, di conseguenza, sono abbastanza caldi, così come lo sono il fuoco delle esplosioni (spettacolare quella al ralenty con l'auto della polizia) e le tonalità della visione a infrarossi del Predator. La nitidezza, sempre in queste prime fasi e poi in quelle ambientate alla stazione di polizia, è più che discreta, anche se i contorni non sono sempre precisissimi. In particolare, proprio i contorni molto contrastati presentano bordi verdi o rossi, e lo stesso vale per quelli in prossimità di aree gialle. In certi passaggi, tali bordature colorate sembrano la conseguenza di un'aberrazione ottica presente in fase di ripresa e che purtroppo accompagna tutto il film (potete osservare il difetto direttamente negli screencapture, ad esempio in questo, dove il tubo del lanciagranate appare "bordato" a sinistra di rosso e destra di verde, o, ancora, in quest'altro, bordato nell'area in basso a destra). I totali cittadini sono nitidi ma non definiti "a perdita d'occhio" ed appaiono un po' sporchi. In compenso, i medi e primi piani sui vari attori sono sempre abbastanza porosi, anche quando l'inquadratura non è perfettamente a fuoco. Su tutti, si ricordano quelli di Danny Glover e Gary Busey, durante il loro primo incontro: ma non sono male quelli iniziali sul giornalista Tony Pope e sui criminali ispanici e quindi tutti quelli sui coprotagonisti Bill Paxton e Ruben Blades. Contrasto e luminosità non sono da primato e il nero non fa gridare al miracolo quanto a tridimensionalità: tuttavia, la resa delle molte scene notturne (nelle parti centrale e finale) è sempre intellegibile e mai affetta da "schiariture" fuori luogo. Si veda, come esempio, la violentissima scena nell'attico, oppure quelle ambientate nella metropolitana, nel mattatoio e sul tetto, durante il lunghissimo inseguimento fra Harrigan e il Predator. Il livello del bianco è abbastanza alto, tanto che qualche scena luminosa appare lievemente "bruciata", mentre certe luci dirette o abbaglianti (anche quelle colorate tipo i lampeggianti della polizia o di ambulanze) appaiono molto diffuse e presentano aloni. Ciò conferma l'impostazione fotografica abbastanza "filtrata" e la trama un po' gelatinosa che a volte toglie consistenza ed incisività all'immagine. La compressione non si fa mai evidente, sebbene in svariate sezioni del film compaia una grana che degenera in rumore video. E' il caso, ad esempio, della già citata scena nel mattatoio (che però include dei bellissimi primi piani del Predator) ma si ricordano anche certe fasi inziali in interni (dopo la prima carneficina) e alcuni stralci del finale nel sottosuolo. Anche qualche scene all’aperto, comunque, non è esente da srigolii anomali, soprattutto sul bianco e sulle tonalità del cielo. Altro limite del trasferimento (comunque non gravissimo), è una certa pastosità dei dettagli in scene immerse in luci blu, arancioni o rosse: ancora una volta, viene chiamata in causa la sequenza nel mattatoio, alla quale si aggiungono quella finale e quella con Harrigan nel container degli agenti speciali, che a livello di definizione è forse la meno convincente. Rispetto alla resa video del primo film (sempre in Bluray), questa è senza dubbio più "stabile", pulita e meno afflitta da sgranature o cali fastidiosi nella temperatura del colore: a livello di definizione però, la differenza non è affatto eclatante e gli svariati difettucci (su tutti, quello dei contorni) distraggono un po'.

Screencapture Bluray: full HD high quality jpeg (occhio agli spoiler!!)

Altri screencapture dopo il commento agli extra.

QUALITA' AUDIO (7 su 10): Audio italiano DTS 5.1 (768 kbit) più che sufficiente, anche se, a conti fatti, la resa non si discosta da quella già riscontrata nelle precedenti edizioni in DVD. Il mix è abbastanza aperto sul fronte anteriore, con effetti anche molto separati (gli spari iniziali, i rumori degli elicotteri, le soggetive del Predator e tutti gli effetti pirotecnici): ma l'assenza di “spinta”, soprattutto sui bassi, è evidente e toglie coinvolgimento ad una traccia che avrebbe potuto (e dovuto) esaltare molto di più. Non che le basse frequenze siano da dimenticare, beninteso, ma sia sui canali principali che sul subwoofer (quando presente) queste peccano in profondità, suonando "roboanti" ma piatte. Come esempio, s'ascoltino le due esplosioni iniziali o gli effetti nella scena dell'attico. E ancora, certi "botti" nella sequenza in metrpolitana e quelli nella parte finale nel sottosuolo (i più fragorosi, tutto sommato). Le musiche, abbastanza in primo piano, sono comunque piacevoli e, come gli effetti, vantano un'estensione discreta sui medio alti. In più, arrivano a stupire nei passaggi "tribali", dove certe percussioni ossessive investono "fisicamente" l'ascoltatore. Il canale centrale svolge un discreto lavoro, anche se è un po' nasale e forse troppo in secondo piano rispetto ai diffusori frontali. Inoltre, presenta un certo fruscio, anche se le voci sono nitide e prive di distorsioni. I canali posteriori sono spesso relegati al ruolo d'ambienza e ciò è davvero un peccato, dal momento che, all'inizio, questi sembrano molto attivi. In realtà, non mancano passaggi un po' più vivaci (durante tutte le sparatorie, nella scena in metropolitana e in quella del mattatoio): però la sensazione è che la dinamica non sia quella d'una vera traccia 5.1 (d'altronde tale codifica non era ancora disponibile ai tempi in cui fu prodotto il film) e che la stereofonia posteriore, limitatissima, sia più che altro un'elaborata eco prodotta in studio a partire da un messaggio monofonico. Il volume di registrazione è sufficiente ma la nitidezza non molto pronunciata rende il messaggio sonoro più "chiassoso" che spettacolare ed alla lunga affatica un po' l'ascolto. Peraltro, ciò è palese fin dalla celebre sigla Fox che apre il film, un po' "distante", sporca e con qualche stridio. Tale sensazione di suono "consumato" ed un po' piatto lascia l'amaro in bocca, se si considera che il film è comunque ricchissimo d'effetti particolari (e familiari agli appassionati della serie) e che persino il primo "Predator" vantava una traccia audio italiana più "tagliente" sulle alte frequenze e "secca" sulle basse. Se non altro, ci si può consolare con la traccia inglese DTS HD MA: quest'ultima (ascoltata, a stralci, in semplice DTS 1,5 mbit) è infatti molto più potente, aperta ed alta di volume. In più, presenta bassi finalmente profondi e voci incredibilmente nitide sul canale centrale. La qualità resta comunque un gradino sotto a quella delle migliori tracce recenti ma rispetto all'audio italiano è un altro mondo.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (7 e 1/2 su 10): Gli extra sono abbastanza numerosi e di buona qualità ma provengono esclusivamente dalla special edition a doppio DVD uscita in America nel 2004 e in Italia lo scorso anno (allegata al famigerato cofanetto/testone del Predator). Ripartiti in un bel menù animato, comprendono:

Commento del Regista Stephen Hopkins

Commento dei produttori Jim e John Thomas

Documentario: I cacciatori e la preda (35 min. 41 sec.)

Sezione "Evoluzione", comprendente le featurette:

- Qualcosa sul tetto (2 min.)

- Nemico nel vicolo (3 min. 11 sec.)

- Sfida in metropolitana (1 min. 4 sec.)

Sezione "Armi preferite", comprendente le featurette:

- Guanto con coltelli (1 min. 3 sec.)

- Autodistruzione (47 sec.)

- Cannone al plasma (59 sec.)

- Lanciatore di reti (59 sec.)

- Arma intelligente (1 min. 58 sec.)

- Lancia telescopica (58 sec.)

Sezione "Elementi di Hardcore", comprendente le featurette:

- Report speciale di Hardcore: città in guerra (3 min. 17 sec.)

- Hardcore – dall'attacco al mattatoio: report speciale (3 min. 48 sec.)

Sezione "Galleria promozionale", comprendente le featurette:

- Predator va in città / 1990 (3 min. 3 sec.)

- Making of / featurette internazionale /1990 (5 min. 42 sec.)

- Realizzazione dell'ultimo cacciatore (3 min. 43 sec.)

Link a sito web 20th Century Fox

La traccia di commento di Hopkins (la sola ascoltata) è una manna per gli appassionati, anche se ha un ritmo soporifero: il regista, infatti, parla con un tono terribilmente flemmatico e per di più alterna i suoi aneddoti a pause anche abbastanza lunghe. In ogni caso, vale la pena ascoltare il suo punto di vista sul personaggio di Predator e sulla concezione della storia, oltre a molti altri particolari sul cast e sugli effetti speciali ottici. Molto piacevoli anche certi racconti sulle tecniche di ripresa e su un episodio poco bello con l'attore Ruben Blades (poi chiarito in una trasmissione televisiva), per non parlare di qualche nota sulle "comparse" del film: ad esempio, sull'esagitato sicario "wodoo" nella scena dell'attico e sulla ragazza nuda che compare nella stessa sequenza, cioè la futura pornoattrice Teri Weigel. Il documentario principale, realizzato per il DVD americano del 2004, mescola immagini d'epoca ad interviste recenti ed'è anch'esso molto bello. Certi argomenti, però, sono gli stessi della traccia di commento, anche se ad esssi s'aggiugono interviste agli attori principali (compresi Kevin Peter Hall, l'interprete del Predator, e il coprotagonista Gary Busey), ampi outtakes e dietro le quinte sugli effetti di trucco. Come prevedibile, non mancano interventi di Stan Winston, il grande effettista speciale scomparso da pochi mesi ed autore sia del "concept" che del costume di Predator. La sezione "evoluzione" include tre brevi inserti sugli effetti speciali ottici: ognuno di essi mostra la composizione d'una particolare sequenza che li include ed è parecchio interessante. Peccato però per la brevità. Le featurette della sezione sulle armi sono quasi solo "didattiche", sebbene qualche particolare non mancherà d'affascinare gli appassionati, mentre i mini documentari della galleria promozionale ripropongono molto di quanto già visto nel making of principale, però tramite gustose immagini d'epoca, dal momento che risalgono tutte al 1990. Simpatiche, infine, le featurette della sezione "Elementi di Hardcore", che in pratica ampliano alcuni degli inserti video intravisti nei notiziari del film. La seconda featurette, in particolare, merita una certa attenzione, dal momento che estende la sequenza con Harrigan al cimitero (ed è quindi una sorta di "deleted scene" mascherata). Tutti gli inserti video sono in definizione standard ed accompagnati, come anche le tracce di commento, da sottotitoli sia in inglese che in italiano.

Screencapture Bluray: full HD high quality jpeg (occhio agli spoiler!!)


link a recensioni esterne:
Forum DVD Essential (Bluray italiano)
Bluray.com (Bluray inglese)
AVForums (Bluray inglese)

Scheda del film
Imdb

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