sabato 15 marzo 2008

Le iene (Reservoir dogs)


FILM: Noir di Quentin Tarantino su lealtà e tradimento, con dialoghi folgoranti e respiro teatrale. La trama, incentrata su una rapina finita nel sangue, assume presto i contorni della tragedia, ed è supportata da una struttura "a tasselli" in cui la genesi dei personaggi (una banda di rapinatori con poliziotto infiltrato) s'alterna al loro intenso duello psicologico. La regia, costellata d'inquadrature fisse e lunghi piani sequenza, accentua a dismisura la magnitudine dei molti eccessi di violenza: alcuni improvvisi, altri "annunciati", altri ancora spiazzanti. I rapinatori (che hanno nomi di colori per mantenere l'anonimato) sono interpretati da un quintetto straordinario e rappresentano le molte facce oscure della natura umana: folle, egoista, psicopatica, meschina, codarda, ma soprattutto spietata. Fra di loro, svetta il taurifero, e più coinvolto, Harvey Keitel, anche se il duo Michael Madsen - Steve Buscemi, più indifferente, fornisce un ottimo contrappunto psicologico. il personaggio di Tim Roth, invece, scandisce con il suo dissanguamento un regresso allo state ferale in cui, complici il clima di sospetto, precipitano tutte le pedine dell'intreccio, spettatore compreso. Inoltre, sempre il suo personaggio incarna il rapporto più delicato del film e cioè quello fra realtà e finzione, così sottile da confondere l'istinto e indurlo a scegliere il ruolo che, fino a un attimo prima, era una menzogna da imparare a memoria. A questo proposito, risulta irresistibile il monologo di Roth nella scena dell'aneddoto, rappresentato in modo da sovvertire ogni regola della suspance. E allo stesso modo, sono memorabili i testi del prologo e della barzelletta, elogi al nonsense (scritti o pronunciati dallo stesso Tarantino) che diverranno una costante nelle opere successive, fino al manierismo. Sublimi i molti contrasti fra immagini e musiche (non originali), ad amplificare un senso del "fuori campo" riflesso in singole scene, e quindi in un'impalcatura filmica giocata sul prima e sul dopo, ma non sul "durante". Straordinaria, addirittura, l'ultima parte, in cui un senso morale "latente" supera di colpo la massa critica, innescando una sparatoria dove la "necessarietà" dei legami fra i protagonisti s'incrocia alla traiettoria delle pallottole. Proprio questa raffigurazione (fra le più bizzarre ed imitate nell'ultimo decennio) suggella uno spessore destinato ad essere quasi solo "formale" nelle successive pellicole di Tarantino (salvo forse in Pulp Fiction), e che dunque fa di "Le Iene" la sua opera più nobile.

QUALITA' VIDEO (7 su 10): Video 2.35:1 compresso in AVC Mpeg4 dalla qualità più che accettabile ma non certo straordinaria. La definizione è senza dubbio discreta, mentre dettaglio e contorni sono abbastanza "sottili". Tuttavia, la sensazione è che, per una precisa scelta fotografica, la "trama" dell'immagine sia un po' pastosa e lievemente "limata" sul particolare più fine. I moltissimi mezzi e primi piani sono comunque validi, e presentano sia un buon dettaglio dei visi, che una buona tridimensionalità. Come esempio, bastino il prologo nel ristorante, e quindi i flashback con i personaggi di Mr. White e Mr. Blode, dove i visi degli attori sono abbastanza taglienti (grazie alla luce diretta). I colori sono, in media, un poco "slavati" ma non spenti, come dimostrano il blu e il verde di certi passaggi all'aperto (es. la scena in cui Eddie si reca al magazzino) e soprattutto, il rosso nelle fasi "violente". Fra queste ultime, spiccano la sequenza post titoli, tutte le inquadrature di Tim Roth nel magazzino, e, soprattutto, i primi piani sul volto dell'agente torturato. Le scene nel magazzino sono coperte da una lievissima dominante verde (palese soprattutto sui bianchi), mentre quelle con i flashback nell'ufficio di Joe e nel bar tendono al rossiccio. Il contrasto è buono e spesso ottimo, anche se il livello del nero lascia alquanto a desiderare. In certi passaggi più scuri, quest'ultimo rasenta il marrone, mentre in altri, ambientati all'esterno, tende a schiarirsi, appiattendo il quadro. Cioè è evidente soprattutto nella scena del poliziotto nel bagagliaio, forse la peggioe di tutto il trasferimento. A onor del vero, va precisato come anche questa caratteristica rifletta una scelta fotografica che da sempre caratterizza la pellicola e tutte le sue incarnazioni homevideo: compresa quest'ultima, restaurata e rimasterizzata in modo da risultare più incisiva. La luminosità è nella norma ma in certi passaggi subisce flessioni tali da dare al quadro un apsetto "affievolito" e talvolta addirittura "vetroso". Non si notano artefatti di compressione, salvo una certa rumorosità nel rosso di alcuni sfondi. Anche l'edge enhancement è quasi assente e limitato a qualche contorno degli edifici e delle sagome nelle scene esterne più contrastate (es. l'inizio della scena con l' "aneddoto"). La ripresa è sempre a fuoco, mentre le condizioni della pellicola sono adeguate, con solo qualche "scarica" di spuntinature nere. In definitiva, e nonostante i lievi difetti, ci troviamo senza dubbio di fronte alla migliore incarnazione di "Le iene" in formato casalingo: tuttavia, la scarsa "aggressività" delle immagini non rende la visione troppo esaltante.

QUALITA' AUDIO (6 e 1/2 su 10): L'audio Doby Digital 5.1 (640 kbit) è abbastanza "scarico" ma presenta un mix, soprattutto delle voci, fra i più "acrobatici" che si siano mai sentiti. I dialoghi, quasi sempre puliti e indistorti, viaggiano infatti da un diffusore all'altro, con una disinvoltura che, forse, non s'era mai sentita nemmeno nelle più elaborate tracce audio americane. Il mix segue al "millimetro" la posizione degli attori nella scena e, di conseguenza, sposta le loro voci su tutti i diffusori, "spegnendoli" e "accendendoli" letteralmente. L'esperienza d'ascolto è abbastanza "singolare" e persino spettacolare: tuttavia, in certe scene distrae dall'azione. I casi più "anomali", in questo senso, sono quelli dei campo/contrcampo, in cui le voci passano dal centrale ad uno dei canali posteriori, mantenendo però un certo riverbero sul centrale e sugli altri diffusori. Per il resto, la traccia presenta un volume di registrazione medio/basso ed un livello di fruscio talvolta evidente. La resa musicale (soprattutto nella sigla e nella scena di tortura) è più che soddisfacente, soprattutto per la separazione del fronte anteriore, mentre quella degli effetti è molto disomogenea. Sui diffusori laterali e posteriori, infatti, la definizione di questi ultimi è buona (anche se i bassi latitano), mentre sul centrale tutto, salvo le voci, è ovattato, basso di volume e decisamente in secondo piano. Basti ascoltare, come esempio, la scena con Steve Buscemi che fugge per strada, inseguito dai poliziotti. Sul centrale, gli effetti della collisione con l'auto e degli spari sono quasi difficili da udire, mentre sui laterali la dinamica è quella che ci s'aspetterebbe. Ciò è davvero un peccato, visto che, in altri passaggi nel magazzino e all'aperto, la scena sonora e vivacissima, con panning (anche posteriori) di macchine, sirene e persino elicotteri, forse un po' posticci ma abbastanza immersivi. Come immaginabile, il subwoofer non rinforza più di tanto l'indole poco esuberante della traccia e non ha neppure un solo intervento "dedicato". Encomiabile la presenza di una traccia italiana PCM 5.1 (non ascoltata), mentre lo è molto meno quella d'una traccia inglese nel solo DOlby Digital 2.0. Un po'climitante anche la scelta di includere sottotitoli nela sola lingua italiana.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA: Il bel menù principale permette d'accedere a sei interviste, sette speciali su altrettanti personaggi e una videata con i "credits" del Bluray. Le interviste coivolgono Quentin Tarantino, Tim Roth, Chris Penn, Lawrence Bender (produttore), Michael Madsen e Kirk Baltz, mentre le loro durate sono, rispettivamente, di 14, 9, 7, 6, 11 e 6 minuti. Gli speciali, invece, sono dedicati a Tarantino, Lawrence Tierney, Eddie Bunker, Monte Hellman, Jack Hill, Pam Grier e Roger Corman e durano, rispettivamente, 10, 14, 8, 5, 6, 2 e 5 minuti. L'impostazione delle interviste è sempre abbastanza ironica (ad esempio quella a Chris Penn è girata come se si svolgesse su un camion che sobbalza sulle buche della strada): ma queste ultime, anche se troppo brevi, includono una buona quantità d'aneddoti e curiosità sulla lavroazione del film. Gli speciali, dal canto loro, sono piuttosto gradevoli, anche se quello di Tarantino non è altro che un'estensione della sua intervista e, allo stesso tempo, un'introduzione agli altri speciali, dedicati, in pratica, ai personaggi con più influenza sullo stile del film. Tutti gli extra sono in definizione standard e comprendono i sottotitoli in italiano.

link a recensioni esterne:
AV Magazine (Bluray italiano)
DVD Authority (Bluray americano)
DVD Town (Bluray americano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD Talk (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

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