FILM: Il quarto James Bond con Roger Moore è un'odissea scanzonata "verso l'infinito ed oltre". Diretto da Lewis Gilbert, il film è coevo di Star Wars e proprio il successo del film di Lucas ha indotto i produttori a spingere sul pedale della fantascienza, con esiti talora insoliti, talora parodistici. Lo svolgimento non differisce da quello degli episodi precedenti, ma è immerso in atmosfere avveniristiche fatte di shuttle, programmi astronautici e stazioni spaziali, in particolare una sulla quale ha luogo la canonica resa dei conti. Lo stesso cattivone viene aggiornato al contesto fantascientifico ed è un utopista che vuole cancellare l'umanità "corrotta", per rifondarla su una base orbitante. L'azione è massiccia ed alternata alle tappe-clichè di ogni film bondiano: su tutte, il briefing, l'armamento da Q, la conoscenza "formale" col cattivo, il sacrifico della Bond girl secondaria. Tuttavia, in questo episodio anche le fasi più adrenaliniche sono svilite da parentesi sopra le righe. Si pensi al "teaser" iniziale, o al famigerato inseguimento veneziano in gondola. L'idea di far tornare Jaws, sicario de "La spia che mi amava" noto per gigantismo e denti d'acciaio, è vincente, anche se la sua bizarria si è trasformata in goffaggine buonista: quasi alla Chewbacca, e cioè in linea con la "contaminazione" starwarsiana. La fase nello spazio, in particolare sulla stazione orbitante, ribadisce uno spiegamento di mezzi immenso, ed è assurda ma piacevole: Il finale col "tiro a segno", invece, non ha pathos, e sembra uscito da una brutta puntata di Buck Rogers. Ma nonostante i difetti (ed anche una spudorata ossessione "turistica") ci si sentirebbe in colpa a bocciare uno strano oggetto cinematografico come Moonraker: il ritmo è serrato e certe freddure sono memorabili, soprattutto quelle del cattivone "Drax". Le location spaziali (e non) sbalordiscono ancora oggi e Roger Moore è affascinante quanto gigione nei panni di Bond. Certo è facile capire pechè i fan di 007 considerino questo capitolo fra i peggiori, ma è altrettanto facile capire perchè, allo spettatore qualunque, Moonraker appaia come uno degli episodi più divertenti.
QUALITA' VIDEO (8 e 1/2 su 10): Il video di Moonraker, in formato 2.35:1 salvo i titoli (che sono "windowboxed" 2.20:1), è ottenuto da scansione 4K del negativo, e accurato restauro ad opera dello studio Lowwry Digital. Il risultato è eccezionale, ma un po' artificioso a causa di una ripulitura DNR che azzera la grana, e "ceronizza" qualche viso. La ripulitura è evidente nei campi medi, molto meno negli spettacolari primi piani: ma in questo caso si notano lievi scie che impastano le texture dei volti in movimento. In qualche scena compare grana congelata, o che sfrigola in modo innaturale, e ci sono aloni "sfocati" attorno a figure che si spostano, assieme a piccole distorsioni sempre della grana. Ciò avviene in scene con media luce (quelle in cui Bond si sposta nei corridoi), o in altre molto luminose, tipo il decollo del deltaplano sulla cascata. A parte gli effetti del DNR (non fra i peggiori, per fortuna), la definizione del quadro è strepitosa, e mai compromessa dalle pur frequenti sfocature laterali della ripresa anamorfica. A sbalordire sono i totali delle numerose location esotiche o urbane: si va da Venezia a Rio De Janeiro, dal Sud America allo spazio. In ognuna di queste ambientazioni le texture tracimano dallo schermo, e presentano dettagli sempre "taglienti". Inoltre la varietà, fra edifici, foreste, montagne, fiumi, laboratori, sale conferenze, ambienti astronautici, è fra la più spettacolari mai viste. Unica eccezione a tale magnificenza è il fondale nella scena al laboratiorio della dottoressa Goodhead (Lois Chiles), in cui le persiane creano un brutto effetto "interferenza". Il contrasto è ottimo, però aumentato digitalmente: ciò provoca la saturazione dei bianchi e la sparizione di dettagli nei fondali, ad esempio nelle scene brasiliane. Sempre il contrasto fa sembrare alcuni primi piani più definiti di quanto siano, forse perché c'è un lieve "boost" digitale anche della nitidezza. Il nero appaga, ma con qualche oscillazione: ad esempio si appiattisce nella scena notturna al palazzo d Drax (forse per colpa delle riprese "day for night"), mentre eccelle durante il corpo a corpo a Venezia, e poi nelle scene spaziali. Lo spessore tridimensionale del quadro stupisce in molti passaggi: fra i tanti, si può ricordare la battuta di caccia, oppure l'arrivo di Bond nel complesso di Drax, o alla stazione spaziale. Però ci sono momenti in cui sia il nero che il contrasto degradano: si tratta di scene con effetti speciali ottici, oppure girate in "backprojection", e quindi con un fisiologico decadimento della pellicola. I colori sono accesi ma non sgargianti, con primari stupendi (il verde nella foresta del Sud America, il Blu nel combattimento veneziano) e un'occasionale tendenza al marrone, ed al grigio metallico. Da segnalare la buona resa del giallo nelle tute che costellano l'ultima parte del film, e il turchese dei laser durante la battaglia spaziale. Ed è ottimo anche il rosso nell'abitacolo dello shuttle pilotato da Bond. Gli incarnati sono naturali ma a volte un po' scuri, ed assieme alla ripulitura dell'immagine trasmettono uno strano effetto "abbronzatura". La stabilità del quadro è granitica, le spuntinature assenti, anche se in qualche scena si notano lievi linee verticali. Infine non si notano artefatti di compressione, e la finezza della "trama" è quella tipica di un transfer con scansione 4k. Peccato per le manipolazioni digitali un po' troppo evidenti (DNR in primis, poi contrasto e nitidezza): altrimenti il quadro sarebbe stato perfetto.
Dati completi del Blu-Ray estratti con BDinfo
Screencapture Blu-Ray: full HD PNG (occhio agli spoiler!!)
Altri screencapture dopo il commento sull'audio.
QUALITA' AUDIO (7 su 10): L'audio italiano DTS 5.1 (768 kbit) è datato ma efficace. Fin dalla sigla con il "gun barrel logo" si avverte una certa potenza, assieme all'ampiezza del fronte anteriore. La musica ha una dinamica discreta e convince soprattutto sui mediobassi, a volte notevoli. Gli alti sono più limitati ma apprezzabili, e soprattutto non hanno distorsioni. A parte le musiche, il resto della scena sonora ha un impatto un po' ovattato, però sempre compatto e "pulito", data la quasi assenza di fruscio. Gli effetti sono ben distribuiti sui diffusori anteriori, con panning anche abbastanza pronunciati (ad esempio quelli di aerei, elicotteri o motoscafi) ma spesso un po' timidi. La dinamica è più limitata che nelle musiche, e un po' altalenante: ad esempio gli effetti fragorosi, come le esplosioni, sono poco definiti, mentre spari, tonfi o vetri in frantumi hanno una resa discreta, grazie anche al volume di registrazione elevato. Altri effetti "chiassosi", ad esempio nella scena della centrifiuga, o del carnevale di Rio, hanno una buona capacità di avvolgere, e saturano l'ambiente in modo suggestivo. Lo stesso vale per i vari rombi degli shuttle o dei motoscafi, e per il potente boato nella scena con la cascata sudamericana. Peccato giusto per qualche saturazione, comunque non grave (e comprensibile, data l'età degli elementi audio originali). Le voci si concentrano sul canale centrale ed hanno una resa buona. In particolare risaltano quelle femminili, morbide e ben definite, mentre quelle maschili sono più ruvide. La definizione è migliore rispetto agli effetti, anche se c'è uno stacco innaturale, tipico dei film doppiati, ma qui più pronunciato: come se le voci fossero incollate sul resto della colonna sonora ad un volume più alto, e poste troppo in primo piano. I canali posteriori offrono un'ambienza sufficiente, e più pronunciata nella seconda parte del film. Il volume è basso ma la dinamica discreta: inoltre ci sono vari effetti attivi e panning sinistra destra. I migliori effetti posteriori si avvertono durante gli inseguimenti acquatici, ma ce ne sono di piacevoli anche nelle scene ambientate nei laboratori, negli hangar, o, ancora, nella foresta del Sud America. Il top si raggiunge durante la sparatoria nello spazio, dove i laser rimbalzano su tutti i diffusori creando una scena sonora spettacolare. E persino sorprendente, data l'età del film. Effetti piacevoli costellano anche la successiva sparatoria nella stazione spaziale, e l'esplosione della stessa. Il subwoofer fornisce un discreto sottofondo di bassi, con in più qualche "slancio" nel caso delle esplosioni. La profondità è modesta, ma la resa abbastanza secca: proprio come quella complessiva della traccia.
Altri screencapture dopo il commento sugli extra.
QUANTITA'/QUALITA' CONTENUTI EXTRA (8 su 10): Come gli atri Blu-Ray dedicati a 007, anche Moonraker include un comparto extra gremito. La durata dei vari inserti non è da record, ma i contenuti sono molto illustrativi, e pieni di immagini d'epoca. Gli extra sono accessibili da un elegante menù animato, e includono:
Commento audio di Roger Moore. Commento audio del regista Lewis Gilbert e della troupe. Sezione "I sotterranei dell' MI6", contenente: - 007 a Rio - featurette del 1979 (1080p, 12 min. 45 sec.) - Bond 1979 (1080p, 12 min. 18 sec.) - Film prodotti da Ken Adams (SD, 12 min. 3 sec.) - Imparare la caduta libera - prove dei lanci dal cielo (SD, 3 min. 56 sec.) - Storyboard dei lanci dal cielo (SD, 1 min. 21 sec.) - Filmato del circo (SD, 1 min. 19 sec.) - Funivia - storyboard alternativo 1 (SD, 1 min. 23 sec.) - Funivia - storyboard alternativo 2 (SD, 2 min. 10 sec.) - Crediti Indice interattivo "Controllo missione". Sezione "Il dossier della missione", contenente: - Dentro Moonraker - Operazione spazio - documentario originale (1080p, 42 min. 2 sec.) - Documentario sugli effetti speciali (1080p, 19 min. 1 sec.) Sezione "Il ministero della propaganda", contenente: - Trailer di lancio - Database di immagini |
Le featurette più corte vantano interviste al produttore Albert Broccoli, agli attori Roger Moore e Lois Chiles, e ad altri membri del cast: ognuna di esse propone molte curiosità, anche se il tono è promozionale, e qualche segmento viene ripetuto. I filmati di Ken Adam sulle location sono piacevoli ma non mostrano dietro le quinte, mentre gli stralci sulla scena paracadutistica sono spettacolari. Il pezzo forte del comparto extra è il documentario da 45 minuti, il quale esamina in lungo e in largo la lavorazione di Moonraker: si parte dalla genesi del film, e le differenze col romanzo originale di Ian Flaming, per proseuire col casting, la realizzazione delle incredibili scene aeree iniziali, le location e gli effetti speciali (in particolare modellini e riprese a passaggio multiplo). Il filmato è pieno di inserti d'epoca, ed ha un ottimo ritmo: in più svela molti aneddoti piacevoli, tipo quello sulle riprese "impossibili" a Venezia, oppure sul carnevale ricostruito a Rio. In più non mancano dettagli sugli stunt più rischiosi, o su quelli non riusciti (il motoscafo nella cascata amazzonica). La featurette sugli effetti speciali riguarda l'intera saga bondiana, ed anche se piacevole è un po' raffazzonata. In compenso mostra spezzoni HD di molti film di James Bond, ed ottime interviste ai vari tecnici. Gli storyboard sono interessanti, ma visti una volta si dimenticheranno, mentre l'indice interattivo, che sembra un retaggio delle scene top dei DVD cecchigoriani, è superfluo. La qualità video dei filmati è buona e sono presenti i sottotitoli italiani e inglesi.
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