lunedì 29 dicembre 2008

30 giorni di buio (30 days of night)

FILM: Un cupo horror di vampiri e d'assedio, che riprende il miglior Carpenter senza rinunciare ad una forte personalità. Tratto dal fumetto "30 days of night", rinnega ogni sfumatura fighetta degli ultimi prodotti del genere, per trasformarsi in una parabola, sull'incombere della morte, senza fronzoli ma soprattutto senza speranza. L'ambientazione "di frontiera" ed una notte quasi perenne (il film si svolge in una cittadina vicinissima al Polo Nord) concorrono a creare un'atmosfera d'incertezza mista a deriva verso l'ignoto, mentre i vampiri fatti scatenare dalla scenggiatura (ai danni ci cittadini senza scampo) sono una metafora della morte più violenta ed incomprensibile: non a caso, infatti, questi ultimi hanno tratti di deformità irrazionale e parlano un linguaggio demoniaco. In più, sono ferali, terrificanti e distanti anni luce dalla dimensione umana, mentre le loro origini restano giustamente senza spiegazione. La regia è moderna ma non frenetica e riesce sia ad inquietare, dosando con grande saggezza il visto all'intravisto, sia a stupire con pacati virtuosismi (ad esempio la ripresa a volo d'uccello). Il ritmo, mai precipitoso, alimenta un efficace senso dell'attesa e lo splatter, da par suo, è di livello scioccante ma asservito a situazioni non meno sconvolgenti, o addirittura "scabrose". L'andamento "episodico" della parte centrale, rotto da improvvisi scoppi euforici, può sembrare raffazzonato ma invece riflette il contrasto emotivo alla base del film, cioè quello, di solito autodistruttivo, fra la ragione e l'idea d'una fine sempre più ineluttabile. Lo stesso contrasto è richiamato in certi accostamenti cromatici (il rosso del sangue contro il bianco della neve) e in una concezione del riscatto imperniata sullo scegliersi la propria morte. In tempi in cui i film sui vampiri tediano con storie d'amore, scambi di ruolo, vicende "burocratiche" o mitologiche di cui non frega nulla a nessuno, il minimalismo seminale d'un horror così senza compromessi è quasi un raggio di sole. O meglio, di buio.

QUALITA' VIDEO (9 e 1/2 su 10): Fra i primi Bluray pubblicati da Medusa, 30 giorni Buio vanta una qualità video semplicemente stupenda. Alla faccia delle ambientazioni quasi sempre notturne, infatti, la resa è brillante, nitida e dettagliatissima, anche nelle zone più scure. In particolare, la definizione sbalordisce con un impatto tagliente su fondali o oggetti, ed ultraporoso sui volti. La fotografia è volutamente "ruvida" ma ciò non guasta una resa che è quasi "frattale" su crt 32 pollici HD ready (per nitidezza del microdettaglio) ed assolutamente, meravigliosamente cinematografica su proiettore LCD, sempre HD ready. La grana della pellicola (il film è girato in 35mm e non in video) appare sempre naturale ed anche quando si fa molto evidente (scene in penombra e molto zoomate) risulta finissima. Le prime scene fra i ghiacci evidenziano contorni precisi e quasi privi d'edge enhancement, mentre i successivi totali sulla cittadina di Barrow (dove si svolge il film) sono perfettamente a fuoco e "a perdita d'occhio". Il contrasto è calibrato alla perfezione, mentre la luminosità cala un po' nelle scene centrali ambientate in interni. In ogni caso, anche in queste ultime situazioni i primi piani sui volti degli attori tolgono il fiato con uno degli effetti "radiografia" più belli mai visti in alta definizione ed una cristallinità degli occhi addirittura inedita. S'osservino, tanto per rendersene conto, sequenze come quella iniziale al bar (primi piani sui protagonisti e sul vagabondo) e tutte quelle nella prigione, con il volto del detenuto che riluccica di particolari ogni volta che è esposto alla luce diretta. La cromia del film è abbastanza desaturata, mentre un fondo "argenteo" rende l'atmosfera ancora più gelida e, in qualche modo, ancora più brillante. Tuttavia, non mancano pennellate di colore molto caldo, rappresentato ad esempio dai rossi e gli arancio di certi lampeggianti (auto della polizia o nella fabbrica), o dalle consuete dominanti turchesi o verde bottiglia. Anche certi incarnati solo piuttosto caldi, talvolta, mentre il sangue ribolle, anche se ha una tonalità molto scura. I numerosi dettagli gore risaltano in maniera perfetta (vedere scena dei cani, dove anche il pelo degli animali è reso alla perfezione), mentre nella fasi più tranquille s'apprezzano i dettagli del ghiaccio, della neve che scende e delle trame degli edifci. Certi fondali, infine, vantano una stabilità esemplare e creano uno stacco formidabile con le figure in primo piano. Come accennato, il nero non ha cedimenti e non opprime mai la visione: in più, riesce ad essere sempre profondo. A livello di compressione non si segnalano difetti, poichè anche la grana più fine è sempre perfettamente "a puntini" e non si vedono discretizzazioni nelle tinte uniformi. Si può giusto storcere un po' il naso per qualche sfrigolìo dei bianchi, o la morbidezza di certe scene sempre nella fase centrale, o, ancora, per la resa molto slavata del fuoco: ma si tratta di peli nell'uovo in un quadro che, anche nella peggior scena, svergogna il miglior filmato in definizione standard. Formato d'immagine 2:35:1, codifica VC1 e dimensione del file audio/video attorno ai 29 Gigabyte.

Screen capture Bluray: full HD high quality Jpeg:

QUALITA' AUDIO (9 su 10): L'audio italiano DTS HD MA (ascoltato in versione "core") è all'altezza del video e forse pure meglio. Da subito, infatti, avvolge l'ascoltatore con un fronte anteriore ampio e potente, ed effetti posteriori che "serpeggiano" da un diffusore all'altro con grande naturalezza. La dinamica è tagliente ma non fastidiosa, la nitidezza altissima e il basso molto esuberante anche sui diffusori principali. Il volume di registrazione è alto (anche se non da record), mentre il fruscio è contenuto, salvo in certi dialoghi dove si fa un po' presente, assieme a qualche ruvidezza. Sempre i dialoghi, comunque, sono pieni e ben intelligibili: inoltre, ed è un caso raro, stupiscono con molti panning ed una presenza insolitamente attiva sui diffusori frontali. S'ascoltino, come esempio, le prime sequenze nel bar e quelle nella prigione, e quindi la maggior parte delle scene "forti". L'ampiezza complessiva è eccellente e non manca di risaltare nei vari "botti" del film: da quello iniziale dello scavatore contro l'auto, a quelli delle esplosioni conclusive, tutti secchissimi. L'attività dei vampiri è sonorizzata in modo impeccabile, come dimostrano sia l'acutezza dei loro "sibili" (minata da saturazioni solo in una coppia di passaggi) sia il fragore degli oggetti da essi frantumati. Sempre a livello d'alte frequenze, stupiscono (o meglio, disturbano, per il loro realismo) certe grida delle vittime ed anche gli spari, senza contare gli innumerevoli colpi d'ascia, o effetti d'attrezzature "assortite" come la sega a nastro dello scavatore, o il "tritatutto" nella fabbrica. Quando presenti, le musiche suonano sempre molto calde: tuttavia, sono realmente suggestive (grazie alla secchezza dei bassi) soprattutto nella sequenza pre-finale con l'incendio. Come anticipato, i canali posteriori forniscono un avvolgimento molto "spinto" e sono ricchi d'effetti dinamici come vento, grida, echi delle musiche e "rinforzi" anche molto taglienti, ad esempio in scene come quella con la corsa dello scavatore. Molto buono, infine, il contributo del subwoofer, sempre preciso ed esuberante laddove richiesto. Da notare che, una volta tanto, la traccia italiana risulta più piacevole di quella inglese presente sul medesimo Bluray: quest'ultima, infatti, è un po' più chiusa, bassa di volume e, soprattutto, "monca" del canale posteriore sinistro (almeno nella copia testata).

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (6 su 10): Gli extra, racchiusi in un menù principale gradevole ma spartano, includono soltanto 8 brevi featurette intitolate, nell'ordine:

La pre-produzione (7 min. 36 sec.)

La scenografia (4 min. 23 sec.)

Il look (5 min. 57 sec.)

Sangue (6 min. 34 sec.)

Gli stunts (6 min. 24 sec.)

Il vampiro (5 min. 07 sec.)

Riprese notturne (5 min. 09 sec.)

Casting (8 min. 14 sec.)

Ognuna di esse prende in esame un aspetto della lavorazione del film e lo fa con un'impostazione molto ironica ma sempre puntuale. La durata d'ogni segmento è piuttosto esigua, eppure il montaggio efficace, unito alla densità d'informazioni, rende i filmati molto interessanti e di sicuro più completi di banali "spottoni" pubblicitari. In particolare, s'apprezzano le ampie parti dedicate alla preporduzione (ricche d'interviste e "scenette" che tirano in ballo il regista David Slade) e quelle sulla fotografia e la realizzazione degli effetti speciali: ma divertono anche quelle sulla costruzione della cittadina di Barrow (davvero molto interessanti) e sulle riprese notturne (a quanto pare estenuanti). Si rimpiangono una trattazione approfondita del passaggio dal fumetto al film (comunque abbastanza illustrato) e, soprattutto, l'assenza d'interviste più corpose al cast: ma certe considerazioni del regista e dell'attore Danny Huston (capo dei vampiri) compensano almeno in parte quest'ultimo deficit. Tutte le featurette sono presentate in alta definizione e vantano una qualità ottima. In più, sono accompagnate da sottotitoli in italiano.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVDfile (Bluray americano)
DVD Talk (Bluray americano)
Bluray.com (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

Thread "storico" sul forum di Nocturno
30 Days of Night di David Slade

giovedì 18 dicembre 2008

Transformers (Import Uk)

FILM: Prodotto da Steven Spielberg e diretto Da Michael Bay, un "tracimante" fantacolossal basato sui celeberrimi robot giocattolo trasformabili. Nella trama, due fazioni di Transformers in lotta (i "buoni" Autobot e i "cattivi" Decepticon) giungono sulla terra per recuperare l'artefatto da cui si sprigiona tutta la loro tecnologia e che conferisce, a chi se ne appropria, un potere senza limiti. In mezzo allo scontro finisce Sam Witwicky, adolescente in piena pubertà che possiede un cimelio (appartenuto al nonno esploratore) in cui sono nascoste le coordinate terrestri dell'artefatto. Come tutti i film di Bay, anche questo vanta uno spiegamento tecnico illimitato ed una messinscena "larger than life", credibile ed estesa "a perdita d'occhio". Inoltre, stordisce con scene d'azione straordinare ed effetti speciali, delle trasformazioni dei robot, così "sovraccarichi" da ridefinire il concetto stesso di manipolazione dell'immagine, oltre a riassumere, nelle mirabolanti contorsioni del metallo, l'inafferrabilità d'una tecnologia sempre più "aliena" e minacciosa. Tuttavia (e, di nuovo, come in tutti i film di Bay), a tanto pionierismo tecnico non corrisponde la medesima cura nella costruzione di trama e personaggi. La prima, infatti, è confusa sia sul piano narrativo (tanto da far sembrare inutile la caccia iniziale) che su quello geografico, mentre i secondi sono macchiettistici e quindi poco credibili in ogni loro dinamica. Il protagonista Sam, in particolare, irrita con atteggiamenti sempre sopra le righe e, nella sua veste di sfigato in aria di riscatto, percorre una sfilza di clichè adolescienziali che la sceneggiatura esalta in modo preoccupante e che sono tutti incentrati sull'apparenza: ad esempio, la compravendita dei voti a scuola, l'acquisto della prima auto per far colpo sulla strafiga e la di lei conquista, costruita sul nulla cosmico. Nella seconda parte l'azione è esplosiva, ultratecnologica ed anche esaltante, a tratti, ma intaccata da follie di logica (ad esempio la fuga nella città) o di montaggio e da virtuosismi troppo caotici. Come spesso avviene in questi casi, poi, la sceneggiatura è inaccurata quando tira in ballo l'informatica e insopportabilmente buonista nel ripartire fra tutti, ma proprio tutti, il trionfo finale dell'umanità "made in Usa": sul carro dei vincitori, infatti, ci sono bianchi, neri e ispanici, militari che devono riscattarsi dall'Iraq, servizi segreti, servizi ancora più segreti, l'hacker, la pinup mora, quella bionda e l'immancabile "politicone" che "scende in campo" armi in pugno (ma almeno qui non è il presidente degli Stati Uniti). Come se non bastasse, la propaganda militarista è a livelli da primato e glorifica non solo tutti i ranghi dell'esercito (dalla "manovalanza" ai capoccia) ma anche lo sterminato arsenale bellico di cui si serve. L'influenza spielberghiana, che riecheggia in scene come quella in cui i robot si nascondono a casa di Sam, o nel rapporto "esclusivo" fra sam e l'autobot Bumblebee, è comunque apprezzabie e rimanda ad un tema classico del regista di E.T., cioè l'accessibilità dell'alieno (o in generale del fantastico) solo a chi è più giovane ed innocente. Proprio quest'influenza "alta" dà senso ad un personaggio assurdo come l'agente speciale interpretato da John Turturro (rimasto "bambino" per sopportare lo stretto contatto con i robot) e rende il film, almeno nella sua parte centrale, più simile all'enorme fantasia d'un ragazzino che ha cominciato a rincorrere le donne ma non ha ancora mollato i giocattoli (ovviamente robot). Eccessivo e farsesco, cafone e senza epica, con un senso dello spettacolo da esposizione fieristica... ma simpatico, in fondo, e tutto sommato divertente. E' il cinema di Michael Bay, nella sua accezione più straripante: prendere o lasciare.

QUALITA' VIDEO (9 e 1/2 su 10): Fotografate in 2.35:1, le immagini di Transformers sono compresse su un BD-50 con algoritmo AVC Mpeg4 e fin da subito mettono in evidenza l'incredibile sottigliezza dei dettagli ambientali e della porosità dei volti. Quest'ultima, in particolare, è fra le più "microscopiche" mai apprezzate in campo HD e risalta in maniera palese anche su una "misera" tv crt HD da 32 pollici (La Philips PW9551, che potete vedere nelle foto in basso a destra). Rispetto al già ottimo DVD, con cui è stato fatto un confronto diretto, il senso di "definito e tagliente" è tale che sembra di levarsi un fondo di bottiglia dagli occhi: la nettezza dei contorni, ad esempio, è spettacolare, i particolari sono finissimi e la messa fuoco straordinaria. In più, la tridimensionalità, che pure non è aiutata dalla fotografia "torrida", raggiunge alti livelli sia nei momenti diurni che notturni. Per capirlo, basta osservare il dialogo iniziale fra i soldati in elicottero, e, quindi, il primo assalto del robot nella base militare. I totali desertici vantano una nitidezza impressionante e che quasi "flickera" per la sottigliezza (almeno su display HD ready), mentre i particolari di edifici, installazioni, automobili ed interni sono sempre perfettamente intellegibili. Difficile scegliere una sequenza emblematica di cotanto splendore, dal momento che, già nella prima mezz'ora, quasi ogni immagine lascia stupefatti: si va dai passaggi a scuola agli esterni con Sam che incontra il padre, senza dimenticare la capatina nella concessionaria Porsche, i primi momenti nelle strutture governative e la scena alla rivendita d'auto usate. La trama dell'immagine, insomma, è sempre ultrafine ma "cinematografica" (anche nella grana, molto presente) e mantiente una compattezza strepitosa. Anche le zone in ombra sono dettagliate alla perfezione, come dimostra, nella prima parte, la scena in cui Sam accompagna la coprotagonista Mikaela a casa. Il contrasto, dal canto suo, è spinto quasi al limite e nonostante all'inizio provochi qualche solarizzazione del bianco (comunque tipica della forografia di Bay) non mangia un solo pixel di dettaglio per il 99% del film. Come prevedibile, anche il nero si comporta bene, dato che è profondissimo e non cannibalizza dettaglio: tuttavia, proprio le sequenze più buie (ad esempio la parte centrale con l'arrivo degli Autobots) sono sporcate da un rumore video abbastanza evidente. Tale rumoristà si manifesta come un "nevischio" biancastro che, a volte, diventa un po' sabbioso e copre i fondali meno illuminati. Sempre queste fasi, le più delicate da valutare, presentano anche diverse inquadrature meno a fuoco, sebbene siano zeppe di medi e primi piani così definiti da lustrarsi gli occhi. Si osservino, come esempio, le scene con l'inseguimento fra Sam e Bumblebee (compresa l'appendice nella stazione di polizia), la prima trasformazione completa di Optimus Prime ed i successivi primi piani sui protagonisti, poi tutta la sequenza notturna a casa di Sam. Ancora non bastasse, si osservi attentamente la prima comparsata di John turturro (dall'arrivo a casa di Sam alla cattura di Bumblebee): sgranata, a tratti, ma con un microdettaglio che "perfora" letteralmente lo schermo. Gli incarnati sono caldissimi ed "aranciati", secondo una precisa scelta di fotografia caratterizzata anche da dominanti gialle, blu, verdastre e turchesi, mentre certe tinte "metalliche" delle carrozzerie riluccicano, senza essere rovinate da rumore o gradazioni brusche. Le scene del prefinale alla diga, sia in esterni che interni, sono altrettanto spettacolari, mentre quelle cittadine dell'ultima battaglia sono meno esaltanti, ma solo perchè parecchio movimentate. Come già accennato, la compressione non è mai un problema e l'edge enhancement è contenutissimo, nonostate i forti contrasti. Del tutto assente, vista anche la grana altalenante e la rumorosità dei passaggi sopracitati, il nefasto filtro DNR, nonostante Paramount sia incline ad usarlo (es. Face Off e Top gun, versioni americane): e ciò non è che un bene, vista la tendenza del DNR a "squagliare" il dettaglio ultrafine, assieme alla "fedeltà" dell'immagine. In conclusione, il video di Transformers è uno dei più spettacolari che si possano ammirare su Bluray, proprio com'era stato uno dei più spettacolari sul formato HDDVD. Forse non il numero uno (quale lo è?) ma di certo fra quelli da mostrare agli amici per sconvolgerli con la potenza dell'alta definizione. Un vero video "demo", insomma, i cui unici, piccolissimi problemi sono la costanza non sempre "granitica" del dettaglio ed una certa quantità di rumore video che però era anche nella ripresa originaria e che comunque non è mai troppo artificioso.

QUALITA' AUDIO (8 e 1/2 su 10): L'audio italiano in semplice Dolby Digital 5.1 (640 Kbit) non è forse taglientissimo ma è piuttosto potente, nitido ed ampio. In più (e non è poco) non infastidisce nemmeno nelle sequenze più fragorose e sfoggia un mix fra i più attivi. Il fronte anteriore è molto esteso, con una separazione spinta ma non fra le più marcate in assoluto, mentre il centrale è amalgamato perfettamente, sia per quanto riguarda il volume che per la dinamica. Quest'ultima ha un'eccellente estesione sulle frequenze medie (davvero molto secche) e si distingue per occasionali "bordate" anche nella fascia bassa. Esempi in questo senso sono la scena iniziale (con l'onda d'urto e le mitragliate del robot-elicottero) e quindi la "botta" sonica alla rivendita d'auto usate. Le voci sono potenti e, seppur non altissime di volume, ben inserite nella scena e mai soffocate dagli effetti. In più, non producono saturazioni e suonano sempre molto calde. Il volume di registrazione è buono ma il fruscio sempre contenuto, mentre la pressione sonora generata dai passaggi "forti" (innumerevoli) è esuberante e morbida. La sensazione d'avvolgimento nelle sparatorie (quelle iniziali alla base e nel deserto) è riuscitissima: i colpi sono tutti violenti, le deflagrazioni investono i diffusori con precisione millimetrica e certi "gorgoglii" delle armi più pesanti colpiscono allo stomaco, complice un subwoofer non proprio tellurico ma molto preciso. Particolarmente suggestivo, poi, è il "clanogore" durante le trasformazioni dei robot, sia per la presenza che per l'ampiezza (sentire, per credere, la prima scena con l'elicottero, la prima con Optimus e quella di Barricade sull'autostrada). Le musiche sono ben separate, calde e nitide e vantano un gran volume: tuttavia, in qualche scena sono fin troppo presenti, al punto da soffocare leggermente l'azione. Ciò accade, ad esempio durante la battaglia fra i soldati e lo scorpione robotico, anche se poi la stessa scena esalta con le esplosioni dei missili, e i colpi del mostruoso cannone 105mm montato sull'aereo da trasporto. Come prevedibile, l'attività dei canali posteriori è incessante ed è caratterizzata non solo dalla "fantasia" ma da una dinamica assolutamente pari a quella dei diffusori frontali. Fin da logo iniziale Paramount, infatti, gli effetti posteriori si scatenano con panning o effetti singoli attivi, mentre in seguito tirano vere e proprio bastonate durante le scene d'azione. Non manacano spari, scoppi, scie d'aerei o elicotteri, tutte calibrate perfettamente e mai impastate. La lunga battaglia finale è piena di passaggi da saltare sulla poltrona (e di cui è impossibile rendere conto in maniera analitica) ed effetti che risaltano in modo particolare grazie all'assenza, almeno all'inizio della battaglia, d'accompagnamento musicale. Si rimpiange, sul fronte posteriore, giusto un po' più d'ambienza nelle scene tranquille e qualche effetto "vocale": ma è l'unico reale "difetto" imputabile ad una traccia ricca ed appagante. Certo, a ben vedere (o meglio, sentire) il confronto con il Dolby True HD della versione inglese è abbastanza impietoso, visto che quest'ultimo è più definito e molto più potente. Però ci si può accontentare, tutto sommato.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (8 e 1/2): Gli extra sono ripartiti sui due Bluray che che costituiscono l'edizione e sono ricchissimi. In più, si seguono con grande piacere (quasi più del film, per inciso). Racchiusi in due bellissimi menù animati (uno a tema "Autobots" e l'altro a tema "Decepticons"), comprendono:

sul primo disco:

Traccia di commento di Michael Bay (con sottotitoli in italiano)

Modalità di visione "Transformers H.U.D." con aneddoti testuali e filmati picture in picture

Inserti BDlive accessibili tramite internet (richiedono lettore compatibile - non testati)

sul secondo disco:

Sezione "Il nostro mondo", comprendente:

- Featurette "La storia fa già scintille" (8 min. 35 sec.)

- Featurette "Alleati umani" (13 min. 12 sec.)

- Featurette "Battersi con robot giganti" (14 min. 01 sec.)

- Featurette "Battaglia terrestre" (13 min. 36 sec.)

Sezione "La loro guerra", comprendente:

- Featurette "L'ascesa dei robot" (13 min. 42 sec.)

- Featurette "Gli Autobot scendono" in pista (20 min. 02 sec.)

- Featurette "L'attacco dei Decepticon" (14 min. 35 sec.)

- Featurette "All'interno dell'Allspark" (17 min. 02 sec.)

- Inserto interattivo "L'ispettore tecnico dei Transformers"

Sezione "Ma c'è molto di più", comprendente:

- Featurette "Dalla sceneggiatura alla dune: l'attacco nel deserto di Scorponok" (8 min. 55 sec.)

- Galleria di disegni animata "I concetti" (2 min. 12 sec.)

Sottosezione trailer, comprendente:

- Trailer cinematografico 1

- Trailer cinematografico 2

- Trailer cinematografico 4

Easter egg (6 trovati ma potrebbero essercene altri):

- Easter egg 1: Bluray credits

- Easter egg 2: Fake spot del Transformer di Michael Bay

- Easter egg 3: Making of cameo Michael Bay (2 min. 24 sec.)

- Easter egg 4: Provini del cane Mojo (1 min. 19 sec.)

- Easter egg 5: Scena taglia con donna in biancheria intima (2 min. 02 sec.)

- Easter egg 6: Archivio segreto del Settore 7, comprensivo di 7 filmati amatoriali (durata totale 4 min. 8 sec.)

La traccia di commento è densissima e fornisce una marea d'aneddoti che però sono ripresi anche nei documentari. Comunque, è sempre molto interessante da seguire a lascia ben intendere quale personaggio sia Bay: un cazzone esaltato che sbruffoneggia senza però risultare antipatico (anche quando si vanta d'aver usato dei veri jet F-22, a differenza di Len Wiseman in Die hard 4). La modalità HUD è altrettanto ricca e forse ancora più piacevole, perchè sovrappone, a quasi ogni scena del film, curiosità testuali, filmati sul dietro le quinte, outtakes o interviste. Queste ultime, in particolare, coinvolgono tutto il "main" cast artistico e tecnico, compresi Shia La Beouf, Megan Fox, lo stesso Michael Bay e Kevin Dunn. Come prevedibile, aneddoti, ricordi e battute fioccano senza sosta e sono riferiti al film, ai cartoni animati dei Trasformers e persino ai fan-forum su Internet. Le featurette sono organizzate in maniera molto razionale e, sebbene non siano completissime, percorrono tutte le fasi principali della lavorazione: si va, infatti, dalla scelta di Bay come regista, alla preparazione della sceneggiatura, dal casting alle riprese, fino alla realizzazione degli effetti speciali. Come prevedibile, proprio la realizzazione degli effetti, sia grafici che pirotecnici, è messa particolarmente in risalto ed è zeppa di retroscena interessanti. Allo stesso modo, molta attenzione viene dedicata all'addestramento militare di alcuni attori (quelli che interpretano i soldati in Qatar) ed alla collaborazione dell'esercito (anche questa colma d'aneddoti e aspetti sorprendenti). La parte del leone, comunque, la fanno i filmati sulla genesi dei robot e sul loro adattamento rispetto alle versioni "giocattolo" e a cartoni animati. Molto piacevoli, in tali contributi, le notizie su veicoli e velivoli utilizzati per le trasformazioni (impagabile l'aneddoto sulla forca di Devastator): incredibili, invece, le immagini che documentano lo sforzo tecnico impiegato per animare i robot e piazzarli nelle riprese "grezze". Le varie featurette sono arricchite da una marea d'interviste a tecnici o attori e a spezzoni in cui questi scherzano e sono impegnati in scene anche piuttosto pericolose (es. Shia La Beouf sul cornicione). L'inserto interattivo consente di visualizzare i modelli 3d dei vari robot, mentre la galleria di disegni propone una serie di concept art evocativi ma poco numerosi. Fra gli easter egg, sono molto divertenti quelli col cameo di Michael Bay e con i provini al cane, mentre parecchio "stuzzicante" è quello con la scena tagliata. Una menzione d'onore, però, va all'archivio dei filmati del Settore sette (accessibile dalla schermata dei sottotitoli nel secondo disco): in essa, sono proposti dei filmati amatoriali, ovviamente falsi, in cui gente comune ha avvistato dei Transformers in giro per la città, o addirittura nelle proprie case. Tutti gli extra, salvo l'easter egg con l'archivio del Settore 7, sono in alta definizione e vantano una qualità video strepitosa. Inoltre, sono accompagnati da sottotitoli in italiano, inglese ed una caterva d'altre lingue. Anche la traccia di commento ha i medesimi sottotitoli, mentre la modalità di visione H.U.D., purtroppo, ne è del tutto priva.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Forum AV Magazine (Bluray italiano)
Forum DVD Essential (Bluray italiano)
DVDBeaver (Bluray americano)
Highdefdigest (Bluray americano)
AVS Forum (Bluray americano vs. HDDVD americano)

Scheda del film
Imdb

domenica 14 dicembre 2008

28 settimane dopo (28 weeks later)


FILM: Sequel di "28 giorni dopo" che riprende, in chiave più action, l'ambientazione "inglese" del predecessore e, soprattutto, la medesima apocalisse: un contagio virale capace di trasformare le persone in bestie rabbiose. L'inizio è suggestivo e addirittura insolito, dal momento che, al contrario di molti zombiemovie, mostra non l'apice ma gli strascichi d'una catastrofe in via d'esaurimento e il tentativo, da parte dell'esercito anglo/americano, di ripopolare le città con i pochi superstiti, dopo una sequela estenuante di controlli. La seconda parte, in cui riesplode il contagio, è invece più convenzionale ma rimane interessante grazie all'intelligenza della scenggiatura. Quest'ultima, infatti, impernia il nuovo disastro non sul solito evento "alla 11 settembre" ma sull'irresponsabilità d'un padre (interpretato da un credibilissimo Robert Carlyle) che prima tradisce la sua famiglia, poi, preso dal rimorso, tenta di ricostituirla, con esiti letteralmente apocalittici. Un approccio tanto "personale" rende l'orrore più disturbante di quanto facciano i pur ottimi effetti splatter, e riassume con efficacia il tema di fondo, cioè la ricostruzione impossibile d'una società compromessa già da tempo nei valori fondamentali. A livello d'intrattenimento, il film di Juan Carlos Fresnadillo esalta in scene come quella del bombardamento o dell'elicottero sul prato e terrorizza durante il segmento "reality" nella metropolitana. Sul versante "politico", invece, attribuisce la giusta enfasi alle sequenze con i cittadini sorvegliati e poi mitragliati dall'esercito e a quella in cui il laboratorio d'analisi viene bruciato dalle bombe: tali passaggi, infatti, ben rimarcano la follia d'un potere sospettoso di tutti ed impossibilitato (dalla sua chiusura in compartimenti stagni) a comprendere le cause della nuova infenzione. L'ottima fotografia rende la luce più spaventosa dell'oscurità (salvo nella suddetta scena della metropolitana), mentre la regia alterna con saggezza minacciose inquadrature "a mano" a totali urbani desolanti. Da metà film in poi, l'azione è massiccia, mentre la ferocia dei "trasformati", supportata da litri di sangue ed effetti più animatronici che digitali, ha connotati di lucido rancore. La rappresentazione della violenza è spettacolare ma non videoclippara, anche se mantiene la stessa irrequietudine visiva del capitolo originiario, diretto da Danny Boyle (qui produttore e regista della seconda unità). Purtroppo non tutto è impeccabile, dato che qualche snodo è frettoloso e, in generale, il viaggio dei protagonisti poco articolato: tuttavia, la lucidità dell'opera la rende fra le più adulte del genere e di sicuro anni luce avanti a "videogiochi" plasticosi come Resident Evil. Basti, a ricordarlo, la scena finale: "sfocata" e senza scampo, richiama i sogni profetici de "Il signore del male" e ribadisce la condanna degli uomini a prendere le decisioni sbagliate, anche quando moralmente giuste.

QUALITA' VIDEO (7 e 1/2 su 10): Il video AVC Mpeg4 (in formato 1.85:1 e tratto da materiali 16mm, 35mm e video HD) è molto "impostato" e congeniale al tono ruvido del film. Ciò si traduce in un'immagine discontinua, a tratti sgranatissima, slavata nei colori, piatta e dal contrasto un po' sparato. Tali caratteristiche farebbero pensare ad un video non proprio appagante: invece, la definizione comunque ottima e la resa "da pellicola" (sia su proiettore che su plasma) lo rendono tutto sommato piacevole e fedele a quanto visto al cinema. La parte iniziale nella cascina buia è senza dubbio quella con la grana più grossa e la cromia più blanda, dato che tutto tende al marrone. Subito dopo, però, l'azione si sposta nella campagna all'esterno e l'immagine si ravviva nei colori ed anche nella definizione (comunque già buonissima). I primi piani acquistano incisività e gli ambienti sono ben a fuoco, anche se ancora sporchi. Sempre in questa fase, il contrasto è alto e la luminosità anche e ciò comporta qualche sfocatura dei campi medi: tuttavia, i bianchi sono sempre ben gestiti e non ci sono bruciature sui fondali. Il meglio, in termini di resa complessiva, arriva però nelle fasi diurne ambientate a Londra, dove a colpire sono gli strepitosi totali cittadini (o "aeroportuali") ed alcuni primi piani sui protagonisti. La grana, sebbene meno spessa che all'inizio, è ancora presente ed è leggermente "polverosa", ma non nasconde (ed anzi porta con se) un microdettaglio quasi sempre finissimo. Ottima la resa di passaggi come il Check up medico dei bambini e, subito dopo, il viaggio in treno, pieno di strepitosi campi medi su sobborghi zeppi di dettagli. Un calo evidente di definzione (dovuto però all'inquadratura zoomata) si ha invece durante il drammatico racconto di Robert Carlyle ai figli: ma da lì in poi, la nitidezza del quadro si mantiente su buoni livelli e qualche volta riesce persino a stupire (eccezion fatta per la scena in metrpolitana, volutamente "amatoriale"). Ad esempio, s'osservino i primi piani di Carlyle e dei vari militari durante la seconda esplosione della pestilenza (e in particolare nella scena del "codice rosso"), o quelli sui cecchini mentre tengono d'occhio gli abitanti. E, ancora, tutte le fasi ambientate nelle varie installazioni. In queste scene, infatti, il dettaglio è sempre "poroso" e la messa fuoco ottima. Sebbene slavati, gli incarnati appaiono molto naturali, mentre gli ambienti scuri sono pervasi da occasionali dominanti blu o verdaste. La lunga fase nottura (ottenuta filtrando riprese, con camere HD, effetuate di giorno) si distingue per una pulizia molto più elevata ed una dominante verde nettissima: ma, allo stesso tempo, mette in evidenza il buon livello del nero (solo un po' rumoroso, a tratti) e un dettaglio delle zone d'ombra più che adeguato. In questa parte, inoltre, la tridimensionalità eccelle e i rossi sono molto più caldi, come dimostrano il sangue (notevole anche nella scena fra Robert Carlyle e la moglie legata) e le varie esplosioni del bombardamento. Per il resto, non si registra la presenza d'edge enhancement fastidioso e nemmeno di segni evidenti di compressione, salvo forse un paio di lievi "discretizzazioni" nel cielo. Qualche panoramica notturna, infine, è un po' "affogata", e presenta un rumore video "oltre misura": ma è davvero poca cosa per compromettere l'impressione più che discreta sul video. In ogni caso, meglio mettere in guardia i patiti della pulizia e naturalezza a ogni costo: certe sgranature/rumorosità, assieme a qualche "slavatura" del nero, potrebbero essere intollerabili. D'altronde, lo stile visivo del film è questo e il Bluray la ripropone fedelmente.

QUALITA' AUDIO (8 e 1/2 su 10): L'audio è buono e di certo più "stabile" dell'immagine. Presentato in DTS 768 kbit, ha un volume molto alto e, fin dalle prime battute, un fronte anteriore potentissimo e compatto. Il centrale è forse un po' più basso dei laterali ma, in compenso, vanta un'ottima chiarezza nel riprodurre le voci. In più, è molto profondo, produce bassi poderosi e non è appannato da distorsioni nelle moltissime scene con i ruggiti degli "zombie" (compresa quella del sogno). I frontali, dal canto loro, dimostrano spesso un'indipendenza nettissima, sia con panning molto ampi che, soprattutto, con effetti singoli suggestivi. Alcuni esempi si hanno fin dal prologo nella cascina ma ce ne sono altri durante alcune fasi al laboratorio e nei molti "scoppi" di violenza. La definizione dei medioalti è evidente, durante la prima parte, in tutti i passaggi dell'elicottero e quindi nella scena del caos nei sotterranei. A livello di dinamica e "fantasia" del mix, si ha un vero picco durante la strage dei civili, dove gli spari risuonano prima sul centrale, accompagnati da musiche potenti e secchissime, poi anche sugli altri diffusori, con dispendio di panning ed effetti attivi. Sempre le musiche, accompagnano con decisione vari altri momenti drammatici, risultando sempre ben in primo piano e caratterizzate da effetti anche sui canali posteriori. La scena del bombardamento mette in evidenza l'estensione in gamma bassa dei canali principali e l'indole roboante (anche se non fra le più telluriche) del subwoofer. In più, conferma la pulizia della registrazione anche nelle scene fragorose e l'apporto abbastanza "vivace", seppur non sempre solidissimo, del fronte posteriore. Quest'ultimo, infatti, pecca un po' in ambienza, anche se non manca di stupire con effetti d'una certa consistenza. Ad esempio, si ricordano certi panning degli aerei, o quelli dell'elicottero (scena "a rasoterra" e vari passaggi sulla città), o ancora, le grida dei mostri negli ambienti chiusi, le scie nella sequenza con i lanciafiamme e le esplosioni durante l'inseguimento in auto. Il fruscio è basso anche nelle poche fasi silenziose e preannuncia con efficacia certe sequenze shock (la già citata scena del sogno), mentre il calore della traccia è quello tipico del DTS, sebbene non il migliore percepito in questo tipo di tracce (ad es. Xmen 3). In definitva, l'audio si difende bene e pur non essendo fra i più impressionanti, eccelle in potenza e avvolgimento: inoltre, e non è poco, rimane morbido anche durante i passaggi potenzialmente più "stridenti".

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (6 su 10): Gli extra sono vari ma un po' modesti e di carattere fortemente promozionale. Racchiusi in un menù principale fisso (ma disponibile anche in versione "a scomparsa") includono:

Commento audio del regista Juan Carlos Fresnadillo e del produttore Enrique Lòpez-Lavigne

Inserto 28 giorni dopo - le conseguenze: fase 1 "sviluppo" (7 min. 34 sec.)

Inserto 28 giorni dopo - le conseguenze: fase 3 "strage" (4 min. 44 sec.)

2 scene tagliate con traccia di commento opzionale (5 min. 14 sec.)

Featurette "Codice rosso: realizzazione di 28 giorni dopo" (13 min. 6 sec.)

Featurette "L'infetto" (6 min. 57 sec.)

Featurette "Entrare in azione" (7 min. 13 sec.)

Sezione trailer comprendende i trailer di:

- 28 settimane dopo

- 28 giorni dopo

- Sunshine

- I Fantastici 4 e Silver Surfer

- Pathfinder

- Die hard: vivere o morire

La featurette sul dietro le quinte è più che altro un grosso spot del film e non approfondisce alcun aspetto della pur interessantissima lavorazione. Tuttavia, include svariate interviste in cui Danny Boyle illustra la sua partecipazione al progetto (molto più attiva di quanto si potrebbe immaginare). Inoltre, presenta anche inserti apprezzabili di regista e produttore, più qualche bell'outtake delle riprese più impegnative. Le altre due featurette prendono in esame gli effetti splatter e le acrobazione e sono senza dubbio le più interessanti del pacchetto: in esse, infatti, è possibile ammirare la realizzazione di molti trucchi animatronici, oltre agli effetti pirotecnici in scene come quella della strage o dell'inseguimento in auto. Le scene eliminate sono poco significative, mentre gli inserti dal titolo "Le conseguenze" sono artwork animati tratti dai fumetti sull'universo di 28 giorni dopo. Lo stile è piacevole (sebbene molto statico) ma le storie, soprattutto del primo, sono poco interessanti, oltre che brevi. Non per nulla, Il tutto sembra pensato più che altro per reclamizzare gli albi cartacei, pubblicati anche in Italia. Tutti i filmati sono in bassa definizione (qualità discreta), salvo i trailer, che sono invece presentati in HD. Sono inclusi i sottotitoli sia italiani che inglesi, anche per la traccia di commento.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Forum AV Magazine (Bluray italiano)
Forum DVD Essential (Bluray italiano)
DVD Talk (Bluray italiano)
Highdefdigest (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb