lunedì 6 ottobre 2008

Jumper

FILM: Action fantasy in cui Hayden Christensen (nei panni del giovane David Rice) può teletrasportarsi ovunque con la sola forza del pensiero. Sulle sue tracce, un agente della misteriosa agenzia "paladin", che s'occupa d'eliminare tutti i "saltatori" (o "Jumper", come sono chiamati in gergo) prima che usino il loro superpotere a scopo malvagio. La premessa, abbastanza stimolante, è da cinecomic (senza però un fumetto di riferimento) mentre la realizzazione guarda più al teen movie. I protagonisti, infatti, sono quasi tutti giovani patinati ed anche le "questioni" con cui devono confrontarsi (genitori assenti, angherie dei bulli, fighettine da conquistare) sono quelle tipiche delle fiction per ragazzi. In quest'ottica, la stessa abilità del teletrasporto sembra la metafora ironica dell'immaturità giovanile, visto che è usata per ottenere una vita "ultra cool" senza sacrifci e, soprattutto, fuggire dalle situazioni problematiche. L'approfondimento psicologico, comunque, è nullo ma ancor più grave è la totale mancanza di "contesto", a fronte di qualche vago indizio sulle origini dei personaggi (forse molto antiche) e sul funzionamento del teletrasporto. In più, i buchi di sceneggiatura sono enormi, tanto che, ad esempio, si stenta a capire il perchè i jumper debbano essere uccisi preventivamente: infatti non si citano precedenti "storici" e gli stessi jumper sembrano immuni alla fascinazione per il male, nonostante la loro onnipotenza. Almeno la tecnica convince, grazie ai suggestivi effetti speciali e alle molte location da cartolina (comprese Roma e la Cecenia, ache se quest'ultima è devastata dalla guerra). Inoltre, il ritmo vivace, unito ai combattimenti fantasiosi, fa scorrere il film in un lampo, mentre le possibilità suggerite dal teletrasporto sono affascinanti. Però tutto si ferma alla teoria più innocua ed alla fine sembra d'aver assistito ad un lussuoso, quanto vigliacco spin-off della serie tv "Heroes". Straniante il cameo di Diane Lane (nella scena ambientata a Roma l'attrice è completamente fuori posto) mentre Samuel Jackson interpreta un supercattivo, in aria di fanatismo religioso, che sembra la brutta copia del suo killer in Pulp fiction. Passabile, ma risaputo, il mentore-canaglia di Jamie Bell, ex bambino prodigio al suo terzo rulo importante dopo quelli in Billy Elliot e King kong. Attenzione al piccolo "twist" conclusivo, che fa presagire un sequel con più potenzialità dell'originale.

QUALITA' VIDEO (9 e 1/2 su 10): Vibrante, saturo e tridimensionale: così si può sintetizzare un comparto video minato solo da qualche lieve discontinuità nella nitidezza ed una rumorosità di poco conto in certi passaggi con luce media. Ospitata su un BD 50, l'immagine 2:35:1 del film è compressa con algoritmo VC1 e fin da subito ammalia con tinte molto cariche sul rosso ma prive di sbavature. I primi piani del "prologo" mettono subito in evidenza la splendida porosità dei volti, oltre alla vivacità del croma e la nitidezza degli sfondi. A questo proposito, s'osservi il primo balzo del protagonista David Rice, che culmina in una biblioteca zeppa di libri coloratissimi e di cui è possibile distinguere ogni costina. In seguito, sono gli esterni e gli interni cittadini a dominare la scena, con in testa l'appartamento di David, ancora una volta zeppo di dettagli e, soprattutto, di colori sgargiantissimi. Il livello di contrasto è sempre ottimo ed assieme ad un nero profondissimo (ma non "cannibalizzatore" di dettaglio) ravviva come non mai le scene più scure. In testa ci sono quelle nel "covo" egiziano ma stupiscono anche quelle notturne a Roma (es. all'uscita della stazione di polizia). Sempre a Roma, fra l'altro, risaltano in modo impressionante sia i totali sulla città che quelli sull'interno del colosseo, dove oltre alla risoluzione tagliente s'aggiunge un verde compattissimo. Il culmine di saturazione, profondità e dettaglio del quadro viene però raggiunto nella parte notturna ambientata in Giappone, la quale, per finezza di particolari, rivaleggia con le analoghe scene viste sull'HDDVD di Fast and Furious: Tokyo Drift. Le location interne forse non sono suggestive come quelle esterne e in qualche caso appaiono lievemente più impastate: tuttavia, anche queste danno grande risalto ai particolari ed includono alcuni dei migliori primi piani sui volti. Fra i tanti, risaltano quelli su Samuel Jackson (scena della banca e dell'interrogatorio) e su Hayden Christensen (al bar, all'aeroporto e alla stazione di polizia). Meno appaganti sono invece quelli sulla coprotagonista Rachel Bilson, che in qualche caso sono o sfuocati, o smerigliati per far apparire meno porosa la pelle dell'attrice. Ma a parte queste imperfezioni, il video di Jumper tocca livelli come non se vedevano, in casa Fox, dai tempi dei Fantastici 4 e Silver Surfer: certo l'impostazione è molto più vivace (e in un certo senso artificiosa) ma il risultato altrettanto spettacolare.

QUALITA' AUDIO (8 su 10): L'audio italiano DTS 768 kbit è "tuonante" ma non stratosferico quanto l'immagine. Il motivo non è tanto la mancanza di dinamica o definizione, quanto un mix forse non "sconvolgente" nei passaggi più fragorosi. Il primo aspetto che colpisce della trccia sono le musiche, che fin dai titoli di testa suonano calde, molto separate sui frontali e piuttosto "seccche". Poi è la volta delle voci, che (salvo quella un po' "inscatolata" di Samuel Jackson) sono pulitissime, piene e naturali. Inoltre, sempre le voci sono localizzate perfettamente sul canale centrale ed hanno un volume perfettamente in linea con quello degli effetti. Il fronte anteriore è compatto e definito e da subito offre molti panning laterali, in particolare del traffico delle auto (nelle prime scene), poi di vari altri effetti dirompenti durante il prologo. La dinamica appaga sia sugli alti (taglienti ma non fastidiosi) che sulle frequenze mediobasse, pur senza toccare vette da primato. Il subwoofer rinforza con decisione diversi momenti "cloù" (l'irruzione in bibioteca, la battaglia nell'appartamento, e quello a colpi d'autoveicoli), per poi scatenarsi nel "prefinale" subacqueo. Inoltre, interviene con grande sicurezza durante ogni "balzo" dei Jummper, moltiplicando il coinvolgimento. Quanto ai posteriori, la loro ambienza risulta senza dubbio apprezzabile, anche se ci si sarebbe aspettati una maggior quantità d'effetti attivi e indipendenti. Non che questi manchino, comunque, come dimostrano i panning nella battaglia del colosseo, o nella parentesi giapponese, senza contare gli spari e le cannonate durante la capatina in Cecenia. Analogamente, divertono certe eco delle scariche elettriche (emesse dai bastoni dei "paladin") ed altri effetti come quelli dei cavi d'acciaio (usati sempre dai "paladin") in cui talvolta rimangono intrappolati i Jumper. Tuttavia, in queste situazioni, come nelle altre sopradescritte, i posteriori non hanno quella "decisione" capace di renderli presenti quanto i frontali. Non per niente, il confronto con la traccia inglese (DTS HDMA ascoltata in DTS semplice) fa emergere una maggiore dinamica proprio dei canali posterioti, oltre ad un'apertura più accentuata degli altri diffusori. Alla fine non si resta delusi ma, anche considerando il video da "top del top", il risultato poteva essere migliore.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (7 e 1/2 su 10): Gli extra sono parecchi e raccolti in un bel menù fisso che ha per sfondo la cartina della terra. In dettaglio, questi comprendono:

Traccia di commento del regista Doug Liman, degli sceneggiatori e dei produttori.

Inserto "David's Story - romanzo illustrato animato" (8 min.)

Modalità picture in picture "Saltando per il mondo", comprensivo di 18 mini - featurette accessibili durante il film.

Versione non picture in picture dell'inserto "Saltando per il mondo", comprendendente le 18 featurette divise, in base alla località a cui si riferiscono, come segue:

- Tihuana (1 clip, 2 min. 8 sec.)

- Michigan (1 clip, 2 min. 11 sec.)

- New York (5 clip, 8 min. 17 sec.)

- Londra (1 clip, 23 sec.)

- Roma (2 clip, 6 min. 52 sec.)

- Deserto del Sahara (1 clip, 5 min. 18 sec.)

- Giza (2 clip, 2 min. 40 sec.)

- Antartide (1 clip, 2 min. 8 sec.)

- Cecenia (1 clip, 2 min. 8 sec.)

- Dubai (1 clip, 2 min. 8 sec.)

- Toyo (2 clip, 4 min. 26 sec.)

Documentario "Esposizione di Jumper di Doug Liman" (35 min. 34 sec.)

Featurette "Come far saltare un attore nello spazio?" (7 min. 36 sec.)

Featurette "Dal romanzo al film: passato, presente e futuro di Jumper" (8 min. 8 sec.)

6 scene eliminate (11 min. 17 sec.)

Inserto "Previsualizzazione" (4 min. 34 sec.)

Le micro-featurette della modalità picture in picture sono abbastanza interessanti ma molto brevi: meglio rivolgersi al "documentario", che però consiste soprattutto in un colage di lunghi outtakes ed interviste semiserie. Purtroppo, manca uno sguardo d'insieme sulla lavorazione, ed anche se divertenti, i molti cazzeggi della troupe sui luoghi delle riprese finiscono per stancare. Le featurette sugli effetti speciali e sul passaggio dal film al romanzo sono forse le più interessanti, dato che, nonostante la brevità, mettono ben a fuoco l'argomento e includono diverse considerazioni piacevoli sia sull'approccio di Liman agli effetti speciali, sia sulle differenze fra il film e il romanzo da cui è tratto. Il "prologo" animato è abbastanza carino ma molto spartano, mentre le scene eliminate forniscono un po' più di quel "contesto" che tanto manca al film. Infatti viene da chiedersi perchè siano state eliminate, anche se la loro inclusione non avrebbe giovato in maniera drastica. Salvo le featurette picture in picture, tutti i filmati sono in alta definizione e vantano una qualità ottima. In particolare, risalta quella del documentario principale, che vanta spezzoni ultra nitidi. Tutti gli extra, compresa la traccia di commento, includono sottotitoli anche in italiano e inglese.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Movieplayer.it (Bluray italiano)
Forum AV Magazine (Bluray italiano)
Forum DVD Essential (Bluray inglese)
Highdefdigest (Bluray americano)
AVS Forum (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

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