martedì 22 giugno 2010

Atto di forza (Total recall)



FILM: Fan­ta-ac­tion di Paul Ve­rhoe­ven, trat­to da Phi­lip K. Dick e con Ar­nold Sch­war­zeng­ger nei pan­ni d'un ope­ra­rio che si sco­pre agen­te se­gre­to, e fi­ni­sce a com­bat­te­re su mar­te: an­che se for­se è so­lo un so­gno. Tra­boc­ca d'azio­ne, vio­len­za "na­tu­ra­le" ed ef­fet­ti spe­cia­li straor­di­na­ri, seb­be­ne vec­chio sti­le. Inol­tre, co­niu­ga il te­ma dell' "in­ne­sto" mne­mo­ni­co al­la fi­si­cità bar­ba­ri­ca di Sch­war­ze­neg­ger, con in mez­zo la tru­cu­len­za del re­gi­sta olan­de­se di Ro­bo­cop, ol­tre al­le sue at­mo­sfe­re mar­zia­li, la mi­so­gi­nia ed un cer­to gu­sto per gli stra­vol­gi­men­ti del­la car­ne. La tra­ma "esi­sten­zia­li­sta", gio­ca­ta sul­la ri­cer­ca dell'iden­tità per­du­ta, è mol­to av­vin­cen­te: in più, esal­ta le scel­te di Sch­war­zy ma al­la fi­ne non chia­ri­sce se la sua epo­pea sia sta­ta ve­ra o im­ma­gi­na­ria. In que­sto mo­do ci gua­da­gna l'am­bi­guità, as­sie­me all'idea "dic­kia­na" per cui tut­to è il­lu­so­rio, tran­ne le azio­ni che de­fi­ni­sco­no l'uo­mo. Az­zec­ca­to il ri­cor­so a olo­gram­mi, ca­muf­fa­men­ti, e mu­tan­ti na­sco­sti, a sot­to­li­nea­re l'inaf­fer­ra­bi­lità del rea­le, ed ef­fi­ca­ci, nel­lo stes­so sen­so, cer­te "in­si­sten­ze" su­gli spec­chi, o sui pan­nel­li elet­tro­ni­ci (ad esem­pio il "bo­dy scan­ner"). Stre­pi­to­si, ad­di­rit­tu­ra, gli sce­na­ri ur­ba­ni, an­che se quel­li mar­zia­ni han­no la me­glio per il no­te­vo­le ca­ri­co evo­ca­ti­vo: in par­ti­co­la­re, le strut­tu­re alie­ne ri­man­da­no al­la squa­dra­tez­za me­ga­li­ti­ca de "Il pia­ne­ta pro­bi­to", e tra­smet­to­no un'im­po­nen­te sug­ge­stio­ne ar­cheo­lo­gi­ca. Nel ca­st, mol­ti abi­tuè del ci­ne­ma ame­ri­ca­no di Ve­rhoe­ven, co­me ad esem­pio Ron­ny Cox e Mi­chael Iron­si­de (spie­ta­to e pas­sio­na­le). An­che se su tut­ti svet­ta una Sha­ron Sto­ne più se­du­cen­te e dop­pio­gio­chi­sta che mai: ar­che­ti­po per­fet­to del suo per­so­nag­gio in Ba­sic In­stinct.





QUALITA' VIDEO (8 su 10): Vi­deo 1.85:1, com­pres­so in AVC Mpe­g4, di fat­tu­ra buo­na ma non ot­ti­ma. Pur­trop­po, l'im­ma­gi­ne è sta­ta ri­pu­li­ta con il DNR, fil­tro an­ti­ru­mo­re che ha pro­dot­to va­ri ef­fet­ti col­la­te­ra­li, ov­ve­ro con­ge­la­men­to del­la gra­na, scie in­na­tu­ra­li ed at­te­nua­zio­ne di quel bel­lis­si­mo ef­fet­to pel­li­co­la che il Blu­ray ga­ran­ti­sce. Per for­tu­na, e no­no­stan­te qual­che det­ta­glio sme­ri­glia­to sem­pre dal DNR, la re­sa fi­na­le re­sta buo­na gra­zie all'ec­cel­len­za de­gli al­tri pa­ra­me­tri, a co­min­cia­re dal­la de­fi­ni­zio­ne. Que­st'ul­ti­ma è dav­ve­ro al­ta ed ha ca­li evi­den­ti so­lo in sce­ne con ef­fet­ti spe­cia­li ot­ti­ci. I det­ta­gli di vi­si e in­ter­ni so­no sot­ti­lis­si­mi e so­sten­go­no una "tra­ma" mol­to de­fi­ni­ta. In par­ti­co­la­re, cer­ti pri­mi pia­ni su Sch­war­ze­neg­ger so­no ec­ce­zio­na­li, e lo stes­so va­le per quel­li su Sha­ron Sto­ne e Mi­chael Iron­si­de. La ni­ti­dez­za è qua­si sem­pre al­tis­si­ma e va­lo­riz­za mol­to le tra­me dei ve­sti­ti, o de­gli edi­fi­ci, so­prat­tut­to quel­li "fu­tu­ri­sti­ci". An­che gli og­get­ti più ba­na­li de­gli sfon­di, però, bu­ca­no spes­so lo scher­mo, sen­za con­ta­re gli sce­na­ri di Mar­te, in cui roc­ce, tu­bi, la­mie­re, in­se­gne e mac­chi­na­ri d'ogni ti­po so­no sem­pre fa­vo­lo­si. Co­me la de­fi­ni­zio­ne, an­che i co­lo­ri so­no ec­cel­len­ti e sor­pren­do­no sia per vi­va­cità che per in­ten­sità. Pre­val­go­no il ros­so ac­ce­so e l'aran­cio­ne, ma non man­ca­no spraz­zi di blu e ver­de pri­ma­ri. Gli in­car­na­ti so­no mol­to in­ten­si ma non in­na­tu­ra­li, men­tre il gri­gio de­gli sfon­di ur­ba­ni è com­pat­to, e pia­ce­vol­men­te "ve­la­to" di do­mi­nan­ti ver­da­stre o blu. La cro­mia de­gra­da in mo­do evi­den­te sem­pre nel­le sce­ne con ef­fet­ti spe­cia­li ot­ti­ci, an­che se, co­me nel ca­so del­la de­fi­ni­zio­ne, si trat­ta d'un li­mi­te del gi­ra­to. Il li­vel­lo di con­tra­sto è ec­ce­zio­na­le, ed as­sie­me ad un ne­ro pro­fon­do ma non "can­ni­ba­liz­za­to­re" (sal­vo in un pa­io di sce­ne a ca­sa si Sch­war­ze­neg­ger) con­fe­ri­sco­no una tri­di­men­sio­na­lità in­cre­di­bi­le. Sia le sce­ne in pie­no gior­no che quel­le nel buio qua­si to­ta­le van­ta­no una pro­fon­dità mol­to ac­cen­tua­ta, ed at­to­ri che stac­ca­no in mo­do net­tis­si­mo da­gli sfon­di. Co­me esem­pi, ba­sta os­ser­va­re le sce­ne con gli spo­sta­men­ti di Sch­war­zy nel­la pri­ma par­te, op­pu­re tut­te quel­le nell'ho­tel mar­zia­no, e quin­di il pre-fi­na­le nel­la mi­nie­ra/na­scon­di­glio dei mu­tan­ti. A ben ve­de­re, qual­che bian­co si bru­cia nei pas­sag­gi più lu­mi­no­si: ma il "di­fet­to" è di po­co con­to e sem­bra ere­di­ta­to dal­la fo­to­gra­fia del film. La pel­li­co­la uti­liz­za­ta per il tra­sfe­ri­me­no (su BD 50) ha po­che spun­ti­na­tu­re e scor­re in mo­do sta­bi­le, sen­za con­ta­re che sem­bra qua­si nuo­va. A li­vel­lo di com­pres­sio­ne (e sal­vo il DNR di cui s'è det­to), non si no­ta­no pro­ble­mi. Non ci so­no trac­ce di ed­ge en­han­ce­ment, o qua­dret­ta­tu­re, e le di­scre­tiz­za­zio­ni non fan­no ca­po­li­no nem­me­no nei pas­sag­gi con i ros­si sa­tu­ri di Mar­te. Re­sta­no però i pro­ble­mi pro­vo­ca­ti dal DNR, evi­den­ti (an­che su pic­co­lo scher­mo) so­prat­tut­to nei mo­vi­men­ti di ma­chi­na: in que­sti ca­si, in­fat­ti, la gra­na, che già ap­pa­re con­ge­la­ta e sme­ri­glia­ta, si "dis­sol­ve" in un am­mas­so neb­bio­so, e per nul­la "film-li­ke". Su scher­mi fi­no a 50 pol­li­ci, l'ef­fet­to è tol­le­ra­bi­le, ma su pro­iet­to­re di­ven­ta mol­to pro­ble­ma­ti­co. Dav­ve­ro un pec­ca­to, per­chè sen­za que­sto di­fet­to il vi­deo sa­reb­be sta­to da ri­fe­ri­men­to



Grafico Bitrate (cliccare sopra per ingrandirlo):



Occupazione video: 26,4 Gigabyte - Bitrate video 17,7 Mbit


Screencapture Blu-Ray: full HD PNG (occhio agli spoiler!!)



QUALITA' AUDIO (7 su 10): L'au­dio ita­lia­no DTS HD Ma­ster Au­dio (ascol­ta­to in DTS) è di­scre­to. Co­me pre­ve­bi­le, il mix ri­sen­te dell'età, ed in­fat­ti suo­na un po' "sca­ri­co", al­me­no sui dif­fu­so­ri prin­ci­pa­li. Inol­tre non è mol­to ni­ti­do sul­le al­te fre­quen­ze, in par­ti­co­la­re du­ran­te le mu­si­che. L'am­piez­za ed il sen­so d'av­vol­gi­men­to, co­mun­que, so­no pia­ce­vo­li e nel­le sce­ne d'azio­ne il "pun­ch" è qua­si sem­pre ap­pa­gan­te. La se­pa­ra­zio­ne dei ca­na­li fron­ta­li è buo­na ed esal­ta gli ef­fet­ti del­le sce­ne più o me­no con­ci­ta­te. Fra le tan­te, quel­le con gli spo­sta­men­ti nel traf­fi­co di Sch­war­zy, o per­si­no la pri­ma se­quen­za al can­tie­re. Ed an­co­ra, le in­nu­me­re­vo­li spa­ra­to­rie, sen­za con­ta­re gli in­se­gui­men­ti in au­to, che so­no rav­vi­va­ti da pan­ning e "bot­ti" d'ogni ti­po. Sem­pre sui fron­ta­li, le fre­quen­ze me­die so­no ab­ba­stan­za pie­ne, an­che se la re­sa re­sta un po' "ovat­ta­ta" a cau­sa del po­co slan­cio de­gli al­ti. Il cen­tra­le è ben amal­ga­ma­to per quan­to ri­guar­da gli ef­fet­ti (a vol­te an­che mol­to fra­go­ro­si), men­tre stac­ca un po' sul­le vo­ci, che so­no più bas­se ed in­sca­to­la­te di tut­to il re­sto. Inol­tre, sem­pre le vo­ci (so­prat­tut­to quel­le ma­schi­li) pre­sen­ta­no evi­den­ti asprez­ze in sce­ne con le gri­da. I ca­na­li po­ste­rio­ri non so­no mol­to at­ti­vi e più che al­tro fan­no "eco" ai fron­ta­li. Non man­ca però qual­che sce­na do­ve si "ri­sve­glia­no", co­me ad esem­pio nell'ar­ri­vo del­lo shut­tle su Mar­te, du­ran­te lo scop­pio del ve­tro nel­lo spa­zio­por­to, e lun­go il pre­fi­na­le nel­le mi­nie­re. An­che in que­sti ca­si però, si trat­ta più di "boa­ti" che d'ef­fet­ti ste­reo­fo­ni­ci e pre­ci­si. Il vo­lu­me di re­gi­stra­zi­ne è nel­la me­dia, men­tre un cer­to fru­scio con­tri­bui­sce a sve­la­re l'età del­la trac­cia. Il su­b­woo­fer è mol­to ar­zil­lo ed in pa­rec­chie se­quen­ze sop­pe­ri­sce ai li­mi­ti del­la di­na­mi­ca sui ca­na­li prin­ci­pa­li. I suoi in­te­ven­ti so­no in­fat­ti nu­me­ro­si ed esu­be­ran­ti: ino­tre sot­to­li­nea­no gli spa­ri (pe­ral­tro mol­to "ca­ri­chi" an­che sul cen­tra­le), le esplo­sio­ni (no­te­vo­le quel­la del "John­ny Cab") e gli even­ti "tel­lu­ri­ci" in ge­ne­re. Fi­no a sca­te­nar­si nel­la sce­na fi­na­le su mar­te, e, po­co pri­ma, du­ran­te il duel­lo fra Sch­war­zy e il mu­tan­te che gui­da l'esca­va­tri­ce. Pec­ca­to giu­sto per una cer­ta "du­rez­za", e a vol­te in­va­den­za dei col­pi più po­ten­ti. Co­me an­ti­ci­pa­to, le mu­si­che non so­no mol­to pu­li­te, ed in al­cu­ne se­ne d'azio­ne fi­ni­sco­no un po' trop­po in se­con­do pia­no. Però man­ten­go­no una buo­na se­pa­ra­zio­ne e, du­ran­te i ti­to­li, han­no una pre­sen­za ac­cet­ta­bi­le, sem­pre gra­zie all'ap­por­to del su­b­woo­fer. In ge­ne­ra­le, sem­bra che la di­na­mi­ca mi­glio­ri un po' nel­la se­con­da par­te del film e che il vo­lu­me au­men­ti. For­se il me­ri­to va al­la mag­gior pre­sen­za di ar­mi "pe­san­ti" e con­ge­gni ti­po le esca­va­tri­ci, il cui ef­fet­to è fra i più sug­ge­sti­vi. Nel fi­na­le, tut­ta­via, c'è un in­spie­ga­bi­le er­ro­re di mis­sag­gio: so­no in­fat­ti as­sen­ti le gri­da e i ran­to­li dei pro­ta­go­ni­sti Ar­nold Sch­war­ze­neg­ger, Ron­ny Cox e Ra­chel Ti­co­tin. Per es­se­re più pre­ci­si, du­ran­te la sce­na (lun­ga qua­si tre mi­nu­ti) in cui i tre ca­do­no sul­la su­per­fi­cie di Mar­te e re­sta­no senz'aria.



Screencapture Blu-Ray: full HD PNG (occhio agli spoiler!!)















Confronto DVD - Bluray dopo il commento sugli extra.


QUALITA' CONTENUTI EXTRA (4 su 10): Co­me ex­tra, rac­chiu­si in un bel menù ani­ma­to, so­no in­clu­si so­lo il do­cu­men­ta­rio "Mo­dels & Ske­le­tons: The Spe­cial Ef­fec­ts of To­tal Re­call" e due te­st per la ca­li­bra­zi­ne au­dio/vi­deo dell'im­pian­to. Il do­cu­men­ta­rio, che du­ra cir­ca 23 mi­nu­ti, si sof­fer­ma su­gli ef­fet­ti spe­cia­li di Mar­te e sull'ani­ma­zio­ne de­gli sche­le­tri nel bo­dy scan­ner. Ad il­lu­strar­li, con do­vi­zia di par­ti­co­la­ri, i ri­spet­ti­vi rea­liz­za­to­ri, in­ter­vi­sta­ti per l'in­te­ra du­ra­ta dell'in­ser­to. I par­ti­co­la­ri for­ni­ti so­no mol­ti ed in­te­res­san­ti, an­che se so­no più "sto­ri­ci" che te­ni­ci, al­me­no nel­la pri­ma par­te de­di­ca­ta agli am­bien­ti mar­zia­ni (me­glio, in­ve­ce, nel seg­men­to de­di­ca­to agli "sche­le­tri"). Ci so­no an­che va­ri aned­do­ti pia­ce­vo­li su Ar­nold Sch­war­ze­neg­ger e sul­la car­rie­ra de­gli ef­fet­ti­sti spe­cia­li, an­che se al­la fi­ne la bre­vità pe­sa. So­prat­tut­to, se si pen­sa che il film tra­boc­ca di cen­ti­na­ia d'al­tri ef­fet­ti spe­cia­li (ad esem­pio quel­li ani­ma­tro­ni­ci) di cui in que­sto con­tri­bu­to non vie­ne da­to con­to. La qua­lità vi­deo dell'in­ser­to, pre­sen­ta­to in HD, è mol­to buo­na nel ca­so del­le in­ter­vi­ste, e suf­fi­cien­te du­ran­te i fil­ma­ti d'epo­ca. So­no in­clu­si i sot­to­ti­to­li an­che in ita­lia­no.



Confronto DVD - Blu-Ray: full HD PNG (occhio agli spoiler!!)



link a recensioni esterne:
Scheda del film:
Hardware con cui vedo e ascolto i Blu-Ray (in giallo quello usato per recensire il titolo):
    DISPLAY
    Panasonic plasma FULL HD 55' 3D TX-P55ST50E
    Panasonic plasma FULL HD 50' TX-P50S20
    Panasonic plasma FULL HD 46' TX-P46U20
    Panasonic plasma HD READY 50' TH50-PV60
    Panasonic plasma HD READY 42' TH42-PX7
    Epson proiettore LCD FULL HD EMP TW-980
    Epson proiettore LCD FULL HD EMP TW-680

    LETTORI
    Sony Playstation 3
    Sony BDP S-500
    Sony BDP S-550
    Samsung BDP 1400
    Samsung BDP 1500

    AMPLIFICATORI + DECODER + DIFFUSORI
    Onkyo TX DS-676, Jbl Tlx 500 (centrale), Jbl tlx 700 (frontali, posteriori), Jamo X5 (subwoofer attivo)
    Onkyo TX DS-555, Technics Sh-500, Technics Sb-ca21 (frontali), Wharfedale Modus 3 (posteriori), infinity ref. 100 (centrale)
    Sony str-db 830, sistema satelliti + subwoofer Jbl Scs 140

    CUFFIE
    Decoder Sony MDR-1000 + cuffie Sony MDR-XB600
    Decoder + cuffie Sony MDR-6500