FILM: Il settimo film su Star Trek segna il passaggio di testimone fra il capitano della serie televisiva "classica" James T. Kirk (William Shatner), e quello della serie "Next Generation", Jean Luc Picard (Patrick Stewart). Nella trama, Picard deve vedersela con il Nexus, stringa d'energia cosmica che racchiude una dimensione d'eterna beatudine, e, soprattutto, con Tolian Soran, un folle scienziato che sta cercando di penetrare nel Nexus, facendo esplodere interi sistemi solari per deviarne la traiettoria. Ad aiutare Picard, almeno nella fase più critica degli eventi, c'è però il leggendario capitano James T. Kirk, risucchiato dal Nexus otto decenni prima, e creduto morto. Celebrativo e solenne, il film di David Carson ha il pregio di giungere all'essenza dei personaggi trekkiani (sia vecchi che nuovi) senza restare invischiato in una "mitologia" intricata, ed è quindi molto accessibile. Inoltre, evita didascalismi e mantiene un taglio "emotivo" capace di commuovere. Ad esempio, quando introduce i membri della Next Generation come navigatori settecenteschi (cogliendo in pieno lo spirito dell'opera originale di Gene Roddenberry), o quando mette il capitano Picard di fronte alla tragedia familiare, anzichè alla solita minaccia aliena. Ed ancora, quando fa scoprire a Data, l'androide, le emozioni più umane ed incontrollabili (anche se questo tema è un po' trito). Ovviamente, e trattandosi di Star Trek, avventura spaziale ed "investigazione" non mancano, mentre la componente esplorativa latita: più che un limite, però, quest'ultimo aspetto è la discriminante di un film incentrato sul viaggio interiore anzichè galattico, e dove l'ennesimo pianeta da visitare è barattato con una riflessione struggente sul tempo e sulle scelte passate. Ciò è ovvio fin dal bellissimo prologo, poi dai riferimenti continui agli orologi, senza contare l'ossessione del "cattivo" (il solito, giogionesco Malcolm McDowell) per l'eternità. Allo stesso modo, la sceneggiatura gioca sul conflitto fra scelte e rimpianti dei capitani (che hanno preferito la vita spaziale alla famiglia) e si risolve, con la parte nel Nexus, riaffermando proprio il valore delle scelte, e l'importanza d'assaporare un presente irripetibile, anziché un'illusione eterna. L'immancabile scontro finale, che qui sancisce il passaggio di consegne fra Kirk e Picard, avviene "in sordina" e lontano dai riflettori, eppure è azzeccato, perché accomiata il vecchio capitano con insospettabile pudicizia: ovvero, rispettando una condizione interiore, di eroe al crepuscolo, necessariamente "privata" ed accessibile solo a chi, come l' "erede" Picard, ne afferra i risvolti più intimi. La regia delicata non stordisce con virtuosismi fuori luogo: inoltre, lavora di sottrazione nei momenti cruciali ed evoca invece di mostrare (la scena con Kirk nel Nexus, malinconica e "stralunata"). Gli strepitosi effetti speciali della ILM, invece, mischiano con sapienza il digitale e l'analogico, mentre le musiche di Dennis McCarthy sono fra le più coinvolgenti della storia trekkiana, se non altro per la capacità di commuovere in poche note. Certo non mancano forzature ed errori di continuità, e l'equipaggio della Next Generation, salvo Data, ha poco spazio su schermo: ma considerate la profondità e l'onesta emozionale delle tematiche (oltre alla loro "indipendenza" dal contesto fantascientifico), tali difetti passano in secondo piano. E di sicuro non intaccano quello che resta il capitolo più particolare e meditativo della saga.
QUALITA' VIDEO (8 su 10): L'immagine AVC Mpeg4 (in formato originale 2.35:1) ha una qualità media assai elevata, anche se non eccezionale: le caratteristiche che più stupiscono, fin dall'apertura, sono compattezza del quadro e qualità dei colori. La prima viene esaltata dalla notevole pulizia, mentre i secondi sfoggiano una saturazione eccellente e priva di rumorosità. In particolare, i primari (rossi in testa) risaltano come non mai, ed assieme ad incarnati molto caldi creano un caleidoscopio cromatico che quasi "ipnotizza" per vivacità. Ciò determina una resa spettacolare di scene come l'antefatto (dove spiccano divise, plance, luci, ed effetti cosmici), o le successive esplorazioni effettuate dai membri della "Next Generation". Senza contare le parti nella nave Klingon, o quelle nel Nexus. A ben vedere, una lieve domninante verde condiziona la resa di certi fondali e delle tonalità giallastre, a tratti: ma per fortuna, l'entità del problema (peraltro assente nella versione DVD) non allarma. Il contrasto, ben calibrato e senza eccessi, contribuisce anch'esso alla riuscita del quadro, mentre il nero ha una profondità ed un dettaglio record. La tridimensionalità, quindi, è molto accentuata e giova all'impatto delle scene scure: ad esempio, quella di Kirk durante "l'intervento" sul deflettore, oppure tutta la scena sull'osservatorio orbitante. Ed ancora (manco a dirlo) le varie sequenze nello spazio, oltre a tutte quelle nelle cabine dell'Enterprise. La definizione è per lo più notevole, soprattutto per un titolo con quindici anni sulle spalle, e restituisce un quadro tagliente in svariati primi piani: su tutti, quelli nel già citato "prologo" (ed in particolare nella scena con il dialogo sul "siluro") e molti fra quelli dell'Androide Data (scene all'osservatorio, del chip emozionale e della sala cartografica). Anche certi totali stupiscono per "sottigliezza" (gli "establishing shot" sulle varie navi, le scene con la foresta attorno alla casa di Kirk e quelle con l'ambiente roccioso dell'ultima parte), mentre molti piani medi, assieme a qualche altro primo piano, sono meno convincenti, soprattutto su grandi schermi. Tali inquadrature hanno una nitidezza inferiore e quindi meno dettaglio. Inoltre, il "texture" ha una consistenza meno naturale, ed appare come "appannato", facendo sembrare le riprese "digitali" anzichè su pellicola, e squagliando un po' il dettaglio in fasi con media luce. Ciò accade, ad esempio, in qualche scena del "prologo", e quindi durante la presentazione del nuovo euipaggio nel ponte ologrammi. Altre inquadrature "pastose" si susseguono nel primo dialogo fra Picard e lo scienziato Soran e in quello sempre fra Picard e Deanna Troy, mentre veri e propri crolli di definizione (comunque brevi), si hanno nella scena con lo schianto della "sezione a disco", nell'ultima parte della sequenza a cavallo (con Picard e Kirk) e in varie fasi del confronto fra Picard e Soran sulla collina rocciosa. La ragione di questi cali di qualità è da attribuirsi, in prima istanza, a limiti della ripresa originaria, che effettuata in Panavision anamorfico, non ha forse la "microanaliticità" riscontrtabile in titoli più recenti, ed anzi conferisce quell'occasionale aspetto "sfocato" (o "pastoso"). Ma a metterci del suo è anche un certo quantitativo di DNR (attenuazione digitale del rumore) che, pur non eccessivo, resta ben percettibile, almeno su schermi sopra i 50 pollici. Tale DNR si nota, ad sempio, sugli sfondi chiari ed uniformi o, ancora, sul fumo, sulle strutture naturali (le montagne rocciose del finale) e quindi su alcuni volti che appaiono "impomatati", e senza porosità microfine. In certe scene, poi, la grana si "congela", o s'aggiorna ad una frequenza minore di quella delle immagini, creando scie. E in qualche altro passggio, addirittura, sempre la grana appare e "scompare" magicamente, forse per l'intervento "tardivo" dell'algoritmo di pulitura (si osservi con attenzione la scena in cui Kirk esce dalla stalla con il cavallo). Come già detto, comunque, l'attenuazione digitale del rumore non comporta danni troppo gravi all'immagine, anche se il suo uso, sempre deprecabile, rende meno naturale (o "analogica") buona parte del film. A livello di conservazione, la pellicola è in un uno stato quasi miracoloso, ed è segnata solo da qualche spuntinatura. Inoltre, il quadro vanta una stabilità esemplare, e che (come osservato dagli esperti di alcuni forum) fa suppore un telecinema avvenuto da negativo. La compressione, dal canto, suo è praticamente invisibile e non va mai in crisi nemmeno in scene "ostiche" come quella del ponte cartografico (memorabile per profondità) e quelle sullo sparviero Klingon, sempre compatte e sfumatissime nonostante le luci diffuse. Ad essere pignoli, si segnalano giusto un paio di discretizzazioni durante i "collassi" delle stelle, e su una parete dell'Enterprise B nel prologo: ma è poca cosa rispetto alla resa d'un video purtroppo non "cinematografico" al 100% (siamo dalle parti più di Zodiac o Speed Racer che di un film in pellicola) ma dall'impatto spettacolare.
































Altri screencapture dopo il commento sull'audio.
QUALITA' AUDIO (8 e 1/2 su 10): L'audio italiano è in semplice Dolby Digital 5.1 a 640 kbit ma risulta comunque piacevole e coinvolgente. La traccia è registrata ad un volume discreto, ha una buona dinamica e non è afflitta da distorsioni, o fruscii eccessivi. Il fronte anteriore è compatto e fa perno su un centrale che convince negli effetti e riproduce le voci (soprattutto femminili) con apprezzabile calore. Fin da subito, la scena sonora è ricca d'ambienza, anche se, nelle scene più tranquille (sia all'inizio che in seguito), precisione e presenza non sono memorabili: gli effetti laterali, infatti, deludono un po', soprattutto perchè non generano panning troppo ampil. Inoltre, anche i canali posteriori sono incerti (almeno all'inizio) e poco presenti dove invece la loro attività avrebbe giovato. Ciò si può notare nelle battute iniziali e quindi nei vari intermezzi sulla nuova Enterprise, come anche nella parte finale sulla collina rocciosa, dove l'ambienza è distante. Gli effetti "violenti", ed in generale i frastuoni delle scene d'azione, sono invece più riusciti e saturano l'ambiente con grande disinvoltura. Inoltre, rinvigoriscono i posteriori con panning spettacolori ed effetti attivi potenstissimi, anche se un po' diffusi. Per renderesene conto, basta ascoltare il primo "faccia a faccia" dell'Enterprise con il Nexus, in cui i boati della stringa squotono tutti i diffusori, o lo scontro sull'osservatorio, zeppo di "phaserate" (fronte-retro) molto brillanti ma senza asprezze. Ed ancora, risaltano il primo approccio dello sparviero Klingon, e i vari duelli, con spari e scoppi assortiti, del gran finale. Menzione d'onore va senza dubbio all'ultimo "boato", che è molto pieno e definito, e si "diffonde" in modo suggestivo dai frontali ai posteriori. E una seconda menzione d'onore va alla resa dei bassi sul subwoofer, che è potente, "secca" e pulitissima, e così forte da imporre una cauta regolazione del diffusore prima d'iniziare l'ascolto. A giovare particolarmente di questa caratteristica sono gli effetti "cosmici" tipo quelli della stringa energetica (le cui bordate saturano l'ambiente come nulla fosse) e delle implosioni stellari (sorde ed inquietanti). Ma non sono da meno gli effetti nelle scene dello scontro con la nave Klingon e dello schianto sul pianeta, dove un sottofondo "tellurico" si protrae ininterrottamente per vari minuti, senza alcun cedimento. Le musiche hanno una buona resa, soprattutto grazie all'ottima separazione, ed alla pienezza dei mediobassi. Inoltre, sempre le musiche vantano un buon calore e, come nella sigla di testa, il giusto livello di eco nei canali posteriori. Anche le melodie più tenui forniscono un accompagnamento caldo ed abbastanza definito, mentre i brani durante le scene concitate suonano un po' troppo in secondo piano. Un ascolto attento, rivela anche l'occasionale prevalenza delle musiche sul diffusore anteriore sinistro, sebbene questa lieve anomalia non risulti mai fastidiosa. Confrontato con il Dolby True HD inglese (che oltretutto non presenta lo sbilanciamento appena citato), il Dolby Digital 5.1 della traccia italiana è ovviamente meno definito, e forse un po' più basso di volume. Inoltre, ha un'ambienza meno realistica, e voci più più "staccate" dal resto: tuttavia, e nel complesso, la resa resta dignitosa, ed anche se con meno "convizione" nei diffusori principali, riesce a produrre un buonissimo compendio per le immagini.










































Altri screencapture dopo il commento agli extra.
QUALITA' CONTENUTI EXTRA (8 e 1/2 su 10): Gli extra, ospitati sullo stesso BD50 del film, provengono quasi tutti dalla passata edizione speciale su doppio DVD, salvo alcuni inserti inediti. Abbastanza vari, ed interessantissimi, sono distribuiti nel bel menù animato del disco, ed includono:
Traccia di commento del regista David Carson e dello scrittore Manny Coto (con sottotitoli anche in italiano)
Traccia di commento di Brannon Braga e Ronald D. Moore (con sottotitoli anche in italiano) Inserto interattivo Bibliocomputer (solo in lingua inglese) Sezione "Produzione", comprendente le featurette: - Unire due leggende (25 min. SD) - Cartografia stellare: creare l'illusione (9 min. 23 sec. SD) - Strani nuovi mondi: la valle del fuoco (22 min. 42 sec. SD) - Musicando Star Trek (8 min. 57 sec. HD) Sezione "Effetti visivi", comprendente le featurette: - Dentro la ILM: i modelli e le miniature (9 min. 39 sec. SD) - La distruzione dell'Enterprise (10 min. 44 sec.) Sezione "Decostruzione tecnica", comprendente le featurette: - Titoli principali (3 min. 32 sec. SD) - La stringa del Nexus (7 min. 8 sec. SD) - La sequenza della distruzione della sezione a disco (4 min. 50 sec. SD) Sezione "L'universo di Star Trek", comprendente le featurette: - Un tributo a Matt Jeffries (19 min. 38 sec. SD) - La linea ereditiera dell'Enterprise (12 min. 49 sec. SD) - L'album di famiglia del capitano Picard (7 min. 5 sec.) - Creare le armi del XXIV secolo (13 min. 48 sec. SD) - Flashback sul designer di T.N.G. Andrew Probert (5 min. 4 sec.) - Cartografia stellare sulla terra (7 min. 39 sec. HD) - Brent Spiner: Data e oltre (10 min. 21 sec. HD) - Tavola rotonda Trek: Generazioni (12 min. 23 sec. HD) - Accademia della flotta stellare - sezione scientifica 007: trilitio (3 min. 6 sec. HD) Sezione "Scene inedite" comprendente: - Paracadutismo orbitale (5 min. 48 sec. SD) - La passeggiata sulla passerella (2 min. 22 sec. SD) - Natale in casa Picard (11 min. 48 sec. SD) - Finale alternativo (13 min. 58 sec.) Sezione archivi comprendente: - Sezione storyboard comprendente: - - L'enterprise B - - La promessa di Warf - - I due capitani - Galleria di produzione Sezione "trailers" comprendente: - trailer cinematografico 1 (HD) - trailer cinematografico 2 (HD) |
La traccia di commento di David Carson e Manny Coto (l'unica ascoltata) è piacevole ma abbastanza superflua: i ricordi di Carson, infatti, sono annebbiati, e riguardano più che altro gli attori (es. l'abilità di Shatner come cavallerizzo), alcune tecniche di ripresa e, soprattutto, i temi chiave del film (compresi certi richiami a Dickens e, incredibile, al naufragio del Titanic). Il ritmo del discorso è sostenuto, e il tono colloquiale, ma alla fine le considerazioni che restano impresse sono poche, e riguardano più che altro l'idea di progetti come una serie TV dedicata esclusivamente ai Klingon. Le molte featurette, invece, parlano sia del film che dell'universo trekkiano in generale, e sono varie, anche se slegate fra loro. Quelle sul film risultano piacevoli, e tutto sommato forniscono una panoramica esaustiva sulla lavorazione. Come prevedibile, ad essere sviscerati sono gli effetti speciali, soprattutto quelli più tradizionali fatti con i modellini, ma non mancano alcuni interessanti "highlights" sugli effetti digitali. Il tutto, con dovizia di spiegazioni molto chiare anche per un profano, e con immagini sempre illuminanti. Buon risalto è dato anche alla costruzione di set come quello della sala cartografica, e a oggetti di scena, con in testa l'album fotografico di Picard (analizzato in ogni sua parte): ma ci sono anche numerose informazioni su armi e tecnologie varie. La parte più "attoriale" della lavorazione viene trattata nella prima (e più lunga featurette), e nella terza: in esse, abbondano le interviste al cast della "Next Generation", a partire da Patrick Stewart, e in più ci sono anche interventi di William Shatner (che sembra avere le lacrime agli occhi), James Dohan (Scotty), e Walter Koenig (Chekov), assieme a regista e sceneggiatori vari. In particolare, colpiscono certe considerazioni di Stewart, che ha molto ben chiari i temi del film (cosa non sempre scontata), e toccano il cuore anche gli interventi delle "vecchie glorie", in cui trapela molta malinconia. Larga parte di queste due featurette è dedicata anche alle difficili riprese nella valle del fuoco (area rocciosa vicino a Los Angeles) e persino ai "reshot" eseguiti, sempre in quella zona, dopo gli esiti un po' deludenti dei test screening. Molti, e piacevoli, in generale, gli aneddoti su attori e produzione, e sorprendente il racconto di com'è nata la sincera amicizia che lega i "capitani" Stewart e Shatner. La feturette sull'androide Data è gradevole, ed in essa l'attore Brent Spiner (che ricorda Harry Potter) racconta come abbia ottenuto il celebre ruolo: tuttavia, l'inserto è troppo breve. Stesso discorso vale per la featurette sulla tavola rotonda, dove peraltro si confrontano dei veri "geek" da competizione. Le scene eliminate sono proposte in forma molto "grezza", ma accompagnate da ottime introduzioni che ne spiegano la genesi ed il motivo della loro eliminazione: fra le quattro proposte, risaltano l'inizio ed il filnale alternativi, entrambi davvero goffi, malriusciti e, per fortuna, rigirati ex novo. Degli extra sull'universo di Star Trek, sono molto piacevoli i tributi ai designer Matt Jeffries e Andrew Probert (zeppi di bellissimi disegni e progetti dell'Enterprise) ed anche quello al creatore di coltelli (un abilissimo artigiano con una vera "fissazione" per la materia). L'inserto sulla cartografia stellare, invece, è piuttosto inutile, mentre il filmato sul trilitio (minerale fittizio usato nel film) addirittura ridicolo. L'inserto interattivo "bibliocomputer" sovrappone alle immagini del film una console in perfetto stile "plancia di Star Trek". Da quest'ultima, si può accedere ad una serie di definizioni inerenti a ciò che appare sullo schermo. L'aggiornamento è rapidissimo, tanto che certe voci sono cliccabili solo per una manciata di secondi: ma per ovviare a quest'inconveniente è disponibile un indice di tutte le definizioni presenti. Nel complesso, tale inserto è accattivamente ma abbastanza inutile, poichè fornisce nozioni o banali a da veri "nerd". E comunque molto brevi. La qualità video degli extra in bassa definizione è nella media, mentre quella degli inserti HD è ottima. Sono presenti i sottotitoli in varie lingue, fra cui l'italiano e l'inglese (mentre il "bibliocomputer" e solo in inglese). Da notare, infine, che gli inserti, salvo le tracce di commento e il bibliocomputer, sono accessibili solo dal menù principale, e non da quello a scomparsa richiamabile durante il film.
link a recensioni esterne:
-
Forum AV Magazine (Bluray italiano)
Bluray.com (Bluray americano)
DVD Verdict (Bluray americano)
DVD Town (Bluray americano)
AVS Forum (Bluray americano)
Hardware con cui vedo e ascolto i Blu-Ray (in giallo quello usato per recensire il titolo):
- DISPLAY
Panasonic plasma FULL HD 55' 3D TX-P55ST50E
Panasonic plasma FULL HD 50' TX-P50S20
Panasonic plasma FULL HD 46' TX-P46U20
Panasonic plasma HD READY 50' TH50-PV60
Panasonic plasma HD READY 42' TH42-PX7
Epson proiettore LCD FULL HD EMP TW-980
Epson proiettore LCD FULL HD EMP TW-680
LETTORI
Sony Playstation 3
Sony BDP S-500
Sony BDP S-550
Samsung BDP 1400
Samsung BDP 1500
AMPLIFICATORI + DECODER + DIFFUSORI
Onkyo TX DS-676, Jbl Tlx 500 (centrale), Jbl tlx 700 (frontali, posteriori), Jamo X5 (subwoofer attivo)
Onkyo TX DS-555, Technics Sh-500, Technics Sb-ca21 (frontali), Wharfedale Modus 3 (posteriori), infinity ref. 100 (centrale)
Sony str-db 830, sistema satelliti + subwoofer Jbl Scs 140
CUFFIE
Decoder Sony MDR-1000 + cuffie Sony MDR-XB600
Decoder + cuffie Sony MDR-6500
Decoder + cuffie 5.1 Sharkoon X-Tatic Digital
Nessun commento:
Posta un commento