domenica 27 aprile 2008

La mosca (The fly)


FILM: Fantahorror di David Cronenberg sulla metamorfosi. Come nell'originale del 1958, la premessa vede uno scienzato fondere accidentalmente la sua struttura molecolare a quella d'una mosca, dopo il primo viaggio nel teletrasporto da lui concepito: ma laddove il film di Kurt Neumann era un monito sui pericoli della scienza e la spietatezza della natura, questo è un dramma sul decadimento dei rapporti umani, in particolare quelli d'amore. "confinato" e inesorabile, costruisce impeccabilmente la love story fra lo scienziato protagonista Seth Brundle e la reporter che ne documenta l'opera, per poi disfarla secondo un processo in cui la mutazione della carne è preceduta dal degenerare dei sentimenti. La trasformazione fisica di Brundle, sbattuta in faccia allo spettatore con una drammaticità immune al ridicolo, è resa splendidamente dagli effetti speciali di Shonagh Jabour, anche se il cambiamento interiore disturba molto più di quello fisico, per il suo legame, tragico e tutto umano, con la gelosia. Proprio la gelosia, infatti, spinge Brundle al fatale teletrasbordo, e una volta "somatizzata" come mosca, ne tramuta il genio in superomismo da riversare sul mondo, a partire dalla donna amata. Fra le pellicole più razionali di Cronenberg (se si escludono i noir recenti) è comunque una di quelle più teoriche: ad esempio, la storia d'amore fra i protagonisti è così intensa da trascendere l'elemento orrorifico, ma allo stesso tempo converge verso una poetica, dell' "assimilazione", magmatica ed estrema. E ancora, l'innesto horror contagia l'impianto drammatico, ma non ne snatura l'essenza, come dimostra la bellissima scena del teletrasporto che, restituendoci un Brundle all'apprenza intatto, sottolinea la centralità d'un mutamento anche e soprattutto "interiore". Per Jeff Goldblum, sexy e bizzarro, quello di Seth Brundle è il ruolo della vita, ma anche Gena Davis, nei panni dell'innamorata, fornisce un'interpretazione commovente, e in grado di nobilitare il film oltre ogni aspettativa. Assieme a Scanners e Videodrome, potrebbe costituire un ideale trittico sulla "nuova carne", declinato, all'insegna del disfacimento, in chiave politica, mediatica e scientifica.

QUALITA' VIDEO (6 e 1/2 su 10): Il video 1.85:1 compresso in AVC mpeg4 è sufficiente e, considerata l'orgine della pellicola, anche qualcosa in più. La definizione complessiva è sempre discreta, e cede più che altro in qualche inquadratura sfuocata. I colori solo abbastanza pastellosi (almeno all'inizio), ma non troppo carichi, tanto che in qualche scena appaiono slavati. Le frequenti tonalità turchesi o verdastre sono comunque abbastanza calde e rese senza particolari "sporcature". La nitidezza complessiva è buona, ed accentuata dal fatto che la pellicola è in condizioni tutto sommato eccellenti, priva com'è di sporcizia e di spuntinature. I moltissimi primi piani sulla coppia Goldblum / Davis sono abbastanza deludenti nella prima scena al convegno, ma poi acquistano una certa porosità che li rende abbastanza piacevoli, soprattutto nelle sequenze più tragiche della sconda parte. Anche certi esterni del laboratorio mettono in risalto una buona "sottigliezza" dei particolari, mentre il primo totale sul palazzo in cui lavora la Davis riesce addirittura a stupire. Purtroppo la resa del nero è abbastanza "sbiadita" e "rossiccia", e pur non compromettendo i dettagli scuri, leva ulteriore profondità al quadro nelle scene meno illuminate. Inoltre, sempre il nero produce qualche rumorosità che, sebbene non eccessiva, aumenta il senso di "ruvidezza" d'alcuni passaggi. Anche il contrasto non è purtroppo all'altezza, e contribuisce alla sensazione di trasferimento "vecchio" e un po' inconsistente. In ogni caso, la differenza rispetto al dvd è, almeno su schermi da 42 pollici in su, sempre ovvia, e addirittura lampante nei passaggi in cui Brundle è al culmine della trasformazione, con i dettagli del suo (formidabile) make up sempre evidenti e abbastanza ripugnanti. Se a questo s'aggiungono la totale assenza d'artefatti di compressione e d'edge enhancement, si può anche rimanere abbastanza soddisfatti della resa complessiva. Certo è che, nonostante i limiti "intrinseci" della pellicola originale e l'impatto non tagliente (ma comunque "sottile") delle immagini, "La mosca" non s'era mai visto così bene su uno schermo casalingo.

QUALITA' AUDIO (4 e 1/2 su 10): L'audio italiano DTS a 768 kbit è davvero "vecchio" e mediocre, e in nessun passaggio fornisce un coinvolgimento adeguato alla drammaticità delle immagini. I limiti principali risiedono soprattutto nella mancanza di dinamica, saldamente ancorata sulle frequenze medie, e all'estensione scarsissima del fronte anteriore. Quest'ultimo "collassa" sul canale centrale anche nelle situazioni più "movimentate" ed offre panning davvero limitati, e a volte appena percettibili. Come il resto dell'audio, le voci sono davvero poco nitide e non convincono sia per la poca pienezza che per la scarza brillantezza, dovuta alla mancanza degli alti. Inoltre, sempre le voci subiscono "appannamenti" che ne offuscano ancora di più la dinamica, come se, durante l'ascolto, qualcuno giocherellasse con il comando "treble" dell'amplificatore. Se non altro, la piattezza degli alti limita parecchio anche il fruscio di fondo, anche se, nel contesto, si tratta d'una consolazione davvero magra. Come immaginabile, l'apporto del subwoofer è inesistente (salvo forse durante i viaggi nelle telecapsule), mentre i posteriori sottolineano i momenti più rumorosi con un' "ambienza" resa più stereofonica da un particolare gioco di ritardi. Ma anche questa caratteristica è poca cosa. Come al solito, in questi casi, la resa della traccia in lingua originale sta su ben altro livello e, seppure non memorabile, vanta una buona ampiezza sul fronte anteriore, alti molto più definiti ed un centrale ben integrato nella scena sonora.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (9 su 10): Il comparto extra offre gli stessi contributi della favolosa edizione a doppio DVD, ed è pertanto straordinario. In più, include alcuni inserti esclusivi della versione Bluray, anche se di poco conto. In dettaglio, trovano posto:

Traccia di commento di David Cronenberg.

Traccia testuale in italiano sulle curiosità.

Ricerca della scene tramite indice dei termini.

Selezione personale delle scene.

Gioco "Ammazza la mosca".

Sezione "Documentario", comprendente:

- Documentario Fear of the flesh (diviso nei segmenti "Larva", "Pupa" e "Metamorfosi", per una durata complessiva di 2 ore e 16 minuti)

- Featurette Il museo di storia naturale di Seth Brundle (12 min.)

Sezione "Scene tagliate", comprendente:

- Seconda intervista (2 min.)

- Monkey cat (7 min.)

- Butterfly baby (2 min. 30 sec.)

- 2 scene estese (6 min.)

- Storyboard e sceneggiatura della scena "Brundlemosca vs barbona"

Sezione "Provini cinematografici", comprendente:

- Trattamento titoli (2 min.)

- Effetti luce capsula (2 min.)

- Trucco di Brundlemosca (2 min.)

- Esplosione insetto (2 min.)

- "Cronenmosca" (2 min.)

Sezione "Gli scritti", comprendente:

- Novella originale di George Langellan

- Sceneggiatura

- Rielaborazioni di David Cronenberg

- Articoli di riviste

Sezione "Trailer e spot TV", comprendente:

- Anteprima de "La mosca"

- 3 spot TV

- trailer "La mosca"

- Trailer "La mosca 2"

- Trailer "L'esperimento del Dottor K"

- Trailer "La vendetta del Dottor K"

Sezione "Galleria foto", comprendente:

- Pubblicità

- Dietro le quinte

- Arte concettuale

Piatto forte del comparto è, come ovvio, il monumentale documentario "Fear of the flesh": zeepo di aneddoti e filmati sia attuali che d'epoca sul dietro le quinte, costituisce una visione imprescendibile per qualunque fan del film, e anche di Cronenberg in generale. In esso, vengono sviscerati tutte le fasi della produzione, con una dovizia di dettagli quasi esagerata ma mai noiosa o ripetitiva. Naturalmente non mancano interviste al cast tecnico e artistico, oltre ad un marea di notizie anche sull'originale "L'esperimento del Dr. k", dal quale vengono accuratamente sottolineate le differenze. Per inciso, un documentario di tale portata (paragonabile solo a quelli realizzati per la saga di Alien, Blade Runner e il Gladiatore) costituisce da solo un reparto extra da valutazione massima, e dimostra una voltà di più come questo tipo di contributo sia il più interessante e "di sostanza", alla faccia delle stupidaggini interattive che la tecnologia "Next gen" tanto si sforza di promuovere. Non male anche le scene tagliate, fra le quali si distingue quella, incredibile e raccappricciante, della scimmia-gatto. La featurette fornisce una bella panoramica su maschere e miniature usate come effetti speciali, mentre i "provini" includono svariati test del makeup, delle luci e dei trucchi ottici e per quanto brevi sono anch'essi molto piacevoli. esaustivi anche gallerie e materiali scritti, mentre le tracce di commento e testuale forniscono un'ulteriore miniera di notizie, sebbene alcune si sovrappongano a quanto già appreso nel documentario. Il gioco (che si svolge lungo il film) è una stupidaggine, mentre una qualche utilità possono averla la selezione personale dei contributi (che consente di "spuntare" gli extra da vedere uno di seguito all'altro) e l'indicizzazione dei termini. Gli extra filmati sono in bassa definizione, ma di buonissima qualità video, mentre tutti gli inserti includono anche sottotitoli in italiano. Tremendo l'authoring del disco, che su PS3 non permette di tornare al menù (solo a scomparsa) una volta avviato un qualunque extra: sarà necessario utilizzare il salto della traccia e addirittura, nel caso del gioco interattivo, riavviare il disco. Nonostante tali difetti, comunque, il comparto extra di questo disco resta fra i più esaurienti e sostanziosi mai visti.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Forum AV Magazine (Bluray italiano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD Authorithy (Bluray americano)
DVD Talk (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

domenica 20 aprile 2008

Il tesoro dell'Amazzonia (The rundown - Welcome to the jungle)

FILM: Quanto di più vicino a una versione americana dei film con Bud Spencer e Terence Hill: Il tesoro dell'Amazzonia è un action/comedy "spavalda" e divertentissima, ricca di personaggi sopra le righe e scene d'azione mirabolanti, oltre a "risse" fra le più spettacolari dell'ultimo decennio. L'ex wrestler The Rock è protagonista nei panni d'un bounty hunter con passione culinaria (sogna d'aprire un ristorante), mentre Sean William Scott è il fugiasco a cui da la caccia fin nell'Amazzonia, fra guerriglieri pazzi, scimmie eccitate, miraggi d'un tesoro leggendario (da cui il titolo) e un losco cercatore d'oro che ha schiavizzato i locali. Il ritmo è forsennato, e il montaggio così energico da rendere travolgenti tutti i passaggi concitati (fra cui spiccano la scazzottata nel bar, quella con i ribelli e il finale). The rock è indistruttibile come da copione ma rispetto ad altri "golem" cinematografici (compresi Vin Diesel e lo stesso Schwarzenegger, con cui c'è un ideale passaggio di consegne durante l'incipit) vanta tratti umani ed autoironici insospettabili. Inoltre, è fisicamente più atletico, e la "disillusione" del suo personaggio, che ha il cuore tenero ma non intende cambiare il mondo, rende più sopportabile le consuete idiozie della "relief comica" William Scott. Il tono è eccessivo e "cartoonesco" (come dimostra la scena dei frutti allucinogeni) ma l'atmosfera risulta meno stupida del previsto, pervasa com'è dall'idea che i rapporti umani si basino prima di tutto sullo sfruttamento altrui, ed il perseguimento dei propri fini. Anche la digressione "archeologica", con più suspance dei due Tomb Raider, colpisce nel segno, mentre certi rimandi western rasentano la finezza. Il falso moralismo sull'uso delle armi, poi, sa di frecciata all'action politically correct e, con spudoratezza testosteronica, carica la mega-sparatoria finale di connotati quasi "orgasmici". Christopher Walken, nei panni dello sfruttatore "imperialista", è infine la ciliegina sulla torta: giogioneggia fino all'ultimo, e conferma la capacità del film di giocare con il genere, e rinverdirne i fasti... anche letteralmente, vista l'ambientazione.

QUALITA' VIDEO (8 e 1/2 su 10): L'immagine 2.35:1 è compressa in AVC Mpeg4 su un Bluray a doppio strato, e vanta una qualità più che buona. L'inizio nella discoteca è spettacolare e mostra fin da subito un'ottima definizione ed una nitidezza elevata anche se non da record. Contrasto e livello del nero sono abbastanza "spinti" ma non eccessivi, così da conferire un senso di grande tridimensionalità senza però "falsare" i colori. Questi ultimi, fra l'altro, sono abbastanza caldi e, sempre nella prima parte del film, riempiono lo schermo con intense tonalità viola, fucsia o blu. Non appena l'azione si sposta in Amazzonia, la fotografia del film diventa ancora più "torrida" e, soprattutto, "polverosa" (ma non sgranata), tanto da far sembrare la nitidezza un po' più bassa che all'inizio. Ciò accade soprattutto nelle sequenze ambientate al bar e alla roccaforte del cattivone, nelle quali anche i colori sono più desaturati, e il bianco tende a mangiarsi qualche particolare dei fondali. Tuttavia, anche in questi frangenti la definizione rimane alta e "sottile", come dimostrano i molti primi piani sui vari attori, in particolare quelli ravvicinatissimi di Christopher Walken. Molto buona la resa delle panoramiche sulla foresta e spettacolari quelle sulla cava, dov'è possibile distinguere ogni singola persona impegnata nell'estrazione dell'oro. Validissimi anche gli innumerevoli totali e campi medi dei protagonisti nella jungla, afflitti soltanto da una quantità di "fuori fuoco" abbastanza elevata nella parte centrale. La tenuta delle scene più scure (durante il recupero del "tesoro" e subito dopo) è granitica, con solo qualche dettaglio dei fondali perso in un nero profondo, mentre la parte finale stupisce per brillantezza e occasionale pulizia (da record nei ralenty durante la scena dell'esplosione). Nonostante l'alto livello di saturazione del colore, non si registra la presenza di rumorosità, e in generale la compressione non affligge l'immagine, salvo in due inquadrature nella scena della grotta, dove il fondale si riempie di blocchi e solarizzazioni. Quasi del tutto assente l'edge enhancement, a confermare la non elevatissima nitidezza d'un video comunque piacevolissimo, e che segna uno stacco netto dalla controparte in DVD.

QUALITA' AUDIO (9 e 1/2 su 10): L'audio Dolby True HD italiano è superlativo. All'inizio il volume sembra basso, ma la scena in discoteca smentisce subito quest'impressione e in più rivela le doti d'ampiezza e dinamica della traccia. Il fronte anteriore è sia compatto che definito, e satura l'ambiente con una potenza esemplare. Gli alti sono brillanti ma non fastidiosi e, soprattutto, mai sovrastati da fruscii, mentre la resa delle musiche è potente e molto in primo piano, in particolare quando l'azione si sposta nella giungla. Ottimo il canale centrale, in cui le voci doppiate suonano piene, pulite e indistorte senza mai sembrare più basse degli altri effetti. Inoltre, sempre il centrale si comporta egregiamente anche con spari, pugni, scoppi o frustate, riprodotti sempre con un'aggressività congeniale al tono del film. Come accennato, la dinamica generale è potentissima: in particolare si distinguono, per secchezza, le frequenze medio basse, capaci di rendere oltre modo appaganti tutte le scene d'azione, a partire da quella in discoteca, passando per il primo volo in aereo, la caduta nel burrone, o la scazzottata al bar. In passaggi come la lotta con i ribelli, poi, la "violenza" di certi effetti tocca l'apoteosi, con "frustate" capaci di spostare il divano persino dai canali posteriori. Fuori parametro, poi, la resa della sequenza con il crollo della grotta, graziata dagli effetti "tellurici" più prolungati, secchi, e potenti (ma senza un filo di saturazione) mai sentiti nella storia dell'audio multicanale. Attivissima anche tutta la sparatoria finale, che riassume e conferma non solo la potenza, ma la vivacità d'un mix che sfrutta con eccezionale senso di tridimensioalità i canali posteriori. Questi ultimi, infatti, sono ricchi di panning fronte retro / sinistra destra, ed effetti attivi dalla dinamica analoga a quella dei canali frontali. Quasi inutile citare l'esuberanza del subwoofer, sebbene la traccia sia così potente da "colpire basso" anche senza il suo apporto. In definitiva, ci starebbe la valutazione piena, non fosse per qualche incertezza del volume nella parte centrale del film.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (7 su 10): Gli extra, racchiusi in un bel menù animato, includono tutti i materiali già presenti nella passata edizione DVD, assieme ad altri contenuti inediti. In dettaglio, trovano posto:

Traccia di commento del regista Peter Berg e di alcuni membri del cast

Traccia di commento dei produttori

Sezione "filmati vari" comprendente le featurette:

- Rombo nella giungla (11 min.)

- Amazzonia stile hawaiano (5 min.)

- Fame di distruzione (8 min.)

- Il tesoro dell'Amazzonia incensurato: un "rockumentario" (6 min.)

- Distruggendo la città (4 min.)

- Il mondo di Walken (6 min.)

Scene eliminate (14 minuti)

Inserto "Jungle vision", che consiste in 17 micro featurette sulla lavorazione del film (durata totale 17 minuti circa)

- Trailer "Prossimamente in Bluray"

Le featurette "regolari" sono abbastanza interessanti ed approfondiscono svariati aspetti della produzione. In particolare, colpiscono i retroscena dei molti combattimenti realizzati con i cavi e la ricostruzione certosina del villaggio amazzonico a Los Angeles. L'inserto sulle scimmie, invece, è inutile, e fin troppo lungo, anche se piuttosto divertente. Le scene eliminate sono discrete, ma la loro esclusione appare sensata, poichè avrebbero appesantito il ritmo e sbilanciato i toni verso una serietà eccessiva. Buone, infine, le microfeaturette, che sebbene troppo brevi forniscono qualche dettaglio in più su effetti speciali e tecniche di regia. Da notare come tre di queste featurette fossero già presenti fra gli extra del DVD sotto forma di extra nascosti (o "easter egg"). Tutti i filmati sono in bassa definizione: la qualità video, comunque, è buona, salvo quella delle scene eliminate. Presenti sottotitoli anche in italiano, sia per gli inserti filmati che per le tracce di commento.

link a recensioni esterne:
Forum AV Magazine (Bluray italiano)
Forum Bluray.com (Bluray inglese)
AVS Forum (Bluray tedesco)

Scheda del film
Imdb

mercoledì 16 aprile 2008

The host (Gwoemul - Import UK)

FILM: Monster movie coreano di matrice "ecologista", con ampie ramificazioni drammatiche e sprazzi di comicità surreale. La premessa (un mostro acquatico generato dai rifiuti tossici rapisce la figlia d'un ambulante scansafatiche) è inverosimile, ma lo svolgimento è realistico, e così "antispettacolare" da sovvertire (in modo consapevole) ogni luogo comune del genere, in particolare nella sua accezione più blockbusteriana. La regia, rigorosa e monumentale, gioca sul "controtempo" per bruciare i ritmi della suspance, e non ricorre ad artifici per nascondere la creatura, che anzi viene offerta allo spettatore con delicata insistenza. Tale procedimento, "grandangolare" e impostato sull'interazione intima fra mostro e personaggi umani, è inverso a quello "occultante" de Lo squalo, e agevola una tensione drammatica in magico equilibrio fra satira e tragedia. La prima, sottolinea un'indifferenza sociale che non è solo dell'autorità (politica, sanitaria o militare), ma anche del popolo, insofferente tanto alle cause quanto agli effetti dei disastri biologici. La seconda, invece, coinvolge i membri della famiglia protagonista (tre fratelli, il loro padre a la nipote rapita), e ne scuote i legami attraverso perdita e riscoperta non solo degli affetti, ma anche dei rapporti figlio-genitore, e delle responsabilità ad essi collegate. I temi del viaggio e dell'evasione all'autorità sono preponderanti, e sfruttati sia per dividere i personaggi (lungo un percorso anche e necessariamente personale) sia per stemperarne le sventure con allentamenti ironici inneggianti Kitano. Il finale esalta e commuove, anche se (nonostante la catarsi della sorella tiratrice con l'arco) non libera i protagonisti dai loro fantasmi, divenuti ossessioni per l'avvenire. Impagabili certe perle di nonsense (la folla che alimenta la creatura, la scena del funerale e quella dello sputo, alcuni siparietti ospedalieri), a rimarcare la "sconnessione" d'una società nel caos, e chiusa in se stessa, e impeccabili certi "screzi" fra vittime e creatura, carichi d'humor nero e macabra sottigliezza. Meno riusciti, invece, gli snodi delle sottotrame "fognarie", troppo dilatati, o diluiti da eccessive pause. Anche gli effetti speciali non sempre convincono, e in generale manca il senso di meraviglia dei concorrenti più spettacolari: ma se si tiene conto che, in The host, la creatura non è il sogno di qualche scienziato pazzo, bensì uno scomodo rigurgito "sociale", oltre che biologico, si capisce come tale carenza sia in realtà un prezioso valore aggiunto.

QUALITA' VIDEO (9 su 10): Il video 1.78:1, compresso in VC1 su disco a doppio strato, è di qualità davvero superba. Fin dalla prima inquadratura (nell'obitorio) definizione e nitidezza sono impressionanti, mentre l'impatto è taglientissimo. I colori (soprattutto il blu, in questa prima scena) si rivelano subito caldi, così come gli incarnati, mentre il nero è profondissimo. I successivi primi piani rivelano una grana molto fine che accompagnerà tutta la visione. Questa non è assolutamente fastidiosa (salvo qualche passaggio in cui aumenta un po') ed anzi rende l'immagine ancora più "cinematografica". Le sequenze luminose della prima parte s'aprono con primi piani assolutamente spettacolari, e così nitidi da rasentare i vertici del formato. La porosità della pelle, e i dettagli dei capelli sono stupefacenti, e colpiscono anche per la saturazione dei colori (il rosso e il giallo) e il senso di tridimensionalità. Anche gli scenari sullo sfondo sono iper-definiti, mentre i totali rivelano anche i particolari più minuscoli di ponti, acqua, auto e pavimentazioni delle varie location. Allo stesso modo, i dettagli del mostro sono rivelati in modo "radiografico" al punto da evidenziarne impietosamente la natura digitale e un po' "plasticosa", soprattutto quando è sovrapposto su fondali molto luminosi e ultra-definiti. Il bianco nelle scene diurne è parecchio "sparato" e a tratti si mangia qualche porzione di fondale cittadino: ciò si deve a un livello di contrasto molto spinto che comunque non guasta l'impatto, ed anzi dona un'aspetto più surreale alla vicenda. Sempre al constrasto, si deve un livello del nero fra i più profondi di sempre, e che "trionfa" nella parte centrale del film, ambientata nelle fogne. In tali passaggi (soprattutto quelli con la bambina e la creatura) la fotografia somiglia a quella di Hostel 2, con volti luminosissimi affiancati da chiazze nere in cui è impossibile distinguere qualsivoglia particolare. Ovviamente non è un difetto del trasferimento ma una precisa scelta di fotografia che comunque metterà a dura prova le "tenuta" dei neri sul proprio display. L'ultima parte del film (in particolare la sequenza dell'ospedale) presenta la manciata di primi più spettacolari in assoluto, anche se ha un livello di contrasto leggermente inferiore a quello visto al'inizio. Il finale, invece, presenta molte inquadrature in cui la grana si trasforma in un rumore video più fitto, ma comunque non allarmante (vista anche la brevità di tali passaggi). In definitiva, il video di The host sfiora livelli "demo", nonostante qualche piccolo "cedimento" (oltre a quelli citati, s'aggiungono qualche inquadratura "soft" e una spruzzatina d'edge enhancement) ponendosi ai vertici dell'esperienza HD.

QUALITA' AUDIO (8 su 10): L'audio coreano Dolby Digital 5.1 (448 kbit) è più che buono, anche se non eccezionale quanto il video. Il livello di registrazione è abbastanza alto, mentre il fronte anteriore è compatto, pulito e potente, con solo qualche incertezza sul canale centrale, soprattutto sulle voci. Nei frequenti passaggi in presa diretta, queste sono infatti un po' "contrite" e lievemente "nasali", sebbene mai particolarmente distorte. Per contro, gli effetti laterali riempiono la scena in modo convincente, e coinvolgono con panning abbastanza frequenti e situati, come immaginabile, durante tutte le apparizioni della creatura. La dinamica generale favorisce le frequenze medio alte (come spesso avviene nelle colonne sonore di titoli orientali) e spicca in modo brillante su spari, sgretolìì di vetri o simili (parecchi, all'inizio) e ovviamente sugli strani versi della creatura. In ogni caso non mancano bassi profondi e secchi (sia sul subwoofer che sui diffusori principali) con picchi evidenti soprattutto durante le varie "camminate" del mostro e nell'intenso finale. La resa delle musiche è molto "calda" e vivace: in più, vanta una rimarchevole ampiezza, come evidente nella sigla di chiusura. L'apporto dei canali posteriori è più che adeguato, e, sebbene non costante (anche perchè la parte centrale del film è abbastanza tranquilla), è ricco d'effetti attivi e di panning. Fra i momenti migliori, ci sono l'inizio al fiume, la fuga dall'ospedale e certi passaggi nelle fogne (riguardanti la bambina e la ragazza con l'arco), in cui la bestia anima piacevoli panning fronte retro. Anche l'ambienza di scene come quella nella palestra vengono comunque risolte egregiamente dai canali posteriori e testimoniano la buona precisione del mix. Rumore di fondo quasi assente e buona "presenza" complessiva, a confermare le doti d'una traccia limitata solo da una lieve, occasionale "ruvidezza" e da una non memprabile capacità di saturare l'ambiente. Presenti sul disco anche tracce audio DTS HD Master audio in inglese e coreano, oltre a quella inglese in Dolby Digital 5.1. Inclusi anche i sottotitoli opzionali in inglese.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (7 su 10): Il comparto extra, racchiuso in un menù fisso richiamabile, durante il film, anche in versione "a scomparsa", è abbastanza variegato, sebbene non molto approfondito. Fra i contenuti, spiccano innazitutto la traccia di commento del regista Bong Joon-HO, in lingua inglese senza alcunea sottotitolazione. A seguire, trova posto la sezione "Making of the Host", che include un documentario dal medesimo titolo (durata 10 min.), assieme alle featurette "Memories of the sewer" (10 min.), "Physical special effects" (5 min.) e "Storyboard" (3 min.). Nella successiva sezione "The creature", invece, sono ospitati i documentari "Designing the creature" (11 min.), "Puppet Animatronics" (7 min.), "Animating the creature" (10 min.) e "Bringing the creature to life" (21 min.). Terza ed ultima sezione presente fra gli extra, è quella dedicata al cast, ove sono incluse le featurette "The family, main cast interviews" (4 min.) e "Training the actors" (5 min.). A completare i contenuti, un filmato di scene eliminate e una gag reel (entrambi sugli 8 minuti di durata), più il trailer cinematografico originale. La qualità dei documentari è discreta, e conta sia su interviste al cast e alla troupe (soprattutto il regista) che su filmati della lavorazione. Fra questi ultimi, spiccano senza dubbio quelli dedicati alla creatura, più approfonditi e interessanti. Ma è più che discreto anche l'inserto sulle rirpese nelle fogne. Abbastanza insignificanti, invece, gag reel e scene tagliate: la prima non fa ridere (salvo forse alla fine), mentre le ultime non aggiungono nulla d'interessante all'economia del film. Gli inserti sono accompagnati da sottotitoli opzionali anche in inglese, salvo la traccia di commento, come già precisato all'inizio. I filmati sono tutti in definizione standard, ma la loro qualità video è pregevole.

link a recensioni esterne:
Highdef Digest (Bluray ameriano)
DVD Town (Bluray americano)
Upcoming discs (Bluray americano)
DVD Authority (Bluray americano)
DVD Talk (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

domenica 13 aprile 2008

Il 6° giorno (The 6th day)

FILM: Fanta thriller di Roger Spottiswoode in cui un magnate della genetica sfrutta la clonazione umana (proibitissima e punita con la morte) per estendere la sua esistenza di malefatte basate su corruzione politica e omicidi. A contrastarlo, un pilota d'elicotteri (schwarzenegger) che deve vedersela sia con i killer dello spietato affarista, che con una misteriosa replica di se stesso. Ambientato in futuro intriso di "virtuale" e comandi a distanza, banalizza il tema della clonazione in modo ultra didascalico, e plagia "Atto di forza" per forma e temi dickiani (disumanizzazione, ego, memoria). L'idea iniziale, di poter duplicare non solo una persona, ma anche i suoi ricordi, è affascinante, e sembra preludere a un'analisi "deduttiva" della coscienza e del suo rapporto con l'identità: ma lo spunto è affogato prima da una contraddizione assurda e macroscopica (per cui la coscienza stessa si trasmetterebbe assieme a dna e memoria), poi da una svolta buonista che evita ogni indagine sulla natura del "clonato", pur "benedicendolo", quasi senza motivo. Passabili, ma molto ordinarie, le scene d'azione, mentre è imperdonabile la goffaggine d'uno Schwarzenegger che, anche da sdoppiato, non raggiunge la capacità recitativa d'un attore singolo. L'umorismo, zeppo di freddure fuori bersaglio, sottrae ulteriore credibilità all'insieme, mentre la regia non solo è anonima (per quanto rigorosa), ma ricorre a intermezzi dall'impronta televisiva atroce. Sempre la regia, inoltre, non sa gestire passaggi fondamentali come l'omicidio iniziale sulla neve (rabberciato con un'insensata soggettiva "mnemonica", e non più chiarito), nonchè lo svelamento-shock del "prefinale", già ovvio dopo i primi 20 minuti. La "sottotrama" con Robert Duvall, scienziato che comprende l'egoismo insito nella clonazione dei propri cari, trasmette una digitosa pietà, ma introduce l'elemento del "timer biologico", che farà rabbrividire i fan di Blade Runner. Di passabile, restano i bellissimi "aeroelicotteri" di chiara ispirazione "maskiana" (John Badham ci avrebbe imbastito il sequel di Tuono Blu) e la bambola "simpal", che dovrebbe rappresentare la finzione "tradizionale" ed è invece spaventosa e grottesca. Occhio anche alla scena col risveglio della killer femmina (che clonata, appare diversissima dall'originale per mancanza di trucco, tinture a amnenicoli vari): nel contesto, vanta un'ironia quasi geniale, seppur involontaria.

QUALITA' VIDEO (8 su 10): L'immagine 2.35:1 compressa in AVC mpeg4 è molto buona, soprattutto per un titolo di catalogo di 8 anni fa, e segna senza dubbio uno stacco nettissimo con il rispettivo DVD. Le immagini mostrano, fin dall'inizio, un buon dettaglio e un'eccellente "sottiglienza", oltre ad una piacevole tridimensionalità. Fin dalla scena iniziale nello stadio, i colori appaiono sgargianti e molto caldi, con un ottimo risalto di verde, rosso e giallo. Anche luminosità e contrasto danno subito prova delle loro potenzialità, dimostrandosi più che adeguati, come evidente nelle successive scene notturne. Gli incarnati sono abbastanza nitidi, anche se la loro porosità non è di quelle maggiormente "razor". Nei primi piani, inoltre, sempre gli incarnati tendono a mostrare qualche chiazza di colore fucsia o verdastra piuttosto pronunciata e ciò li rende molto innaturali, a tratti. Per accorgersene, basta osservare il volto di Schwarzenegger nelle sequenze a casa, in quelle nell'agenzia di volo e quindi alla stazione di polizia. Se non altro, proprio certi primi piani dell'attore sono fra i più definiti del trasferimento e rivelano parecchi dettagli. In linea di massima, i totali sono ben definiti e "HD", con le trame degli alberi, o delle case, sempre ben delineate e "a fuoco". Inoltre appaga il dettaglio dei monti nella parte iniziale, e la densità di particolari in scene come quella del centro commerciale o tutte quelle ambientate nella sala della clonazione, e, ancora, il finale sul tetto del grattacielo. Allo stesso modo, risulta molto piacevole il dettaglio sulle silhouette degli "aeroeliccoteri", anche se, per contro, la loro sovrimpressione digitale nella scena viene rivelata in maniera impietosa. I livello del nero è variabile e in certe scene (su tutte, quella dell'inseguimento notturno, dell'uscita dal fiume e certe panoramiche notturne sulla città) è fin troppo pronunciato, al punto che, purtroppo, i dettagli affogano in chiazze scurissime. La fotografia del film alterna immagini molto pulite, ma più pastose e "cariche" di colore (tanto da mostrare dominanti "parziali" di blu, verde o fucsia), ad altre un po' più slavate, "schiarite", e caratterizzate da una rumorosità del nero evidente, anche se non fastidiosa. Ma nonostante questi piccoli sbalzi (e la sensazione di un'immagine parecchio "processata" a livello cromatico) la resa resta valida e mai inficiata da sfocature, instabilità o spuntinature della pellicola. L'edge enhancement è quasi assente, mentre la compressione non dà problemi, salvo -forse- qualche rarissima posterizzazione granulosa.

QUALITA' AUDIO (6 e 1/2 su 10): Audio italiano Dolby True HD abbastanza deludente. La resa non è pessima (ci mancherebbe, in un film così recente) ma svariate carenze impediscono a questa traccia di fornire un coinvolgimento memorabile. E ciò è particolarmente grave se si considera l'impostazione fracassona e spettacolare del film. Il volume di registrazione è abbastanza basso, in particolare sul canale centrale, che oltretutto suona abbastanza "scarico" sia nel riprodurre le voci, comunque indistorte, che gli effetti. Il fronte anteriore è compatto e pulito, anche se la sensazione è che il suono sia un po' "fuori fuoco" e distante. Ciò è evidente fin dalle scene iniziali nello stadio, ma anche in seguito la situazione non cambia. Ovviamente non mancano panning d'ogni tipo (auto, elicotteri, persone) sebbene questi tendano a collassare sul centrale. In certi passaggi, inoltre, gli effetti sui canali laterali producono un brutto riverbero dall'effetto "acqua scrosciante", indice d'una compressione poco accurata. La dinamica generale è discreta, ma nelle scene d'azione (ad esempio l'inseguimento notturno) questa non "satura" l'ambiente come ci s'aspetterebbe. Il problema, oltre al basso volume, è la poca decisione delle frequenze medio basse e in generale una poca coordinazione del mix (comunque ricco di effetti posteriori). Va un po' meglio nelle sequenze con gli elicotteri (i vari decolli, il volo nel canyon e lo scontro finale) ma, ancora una volta, l'impatto è discreto e nulla più. Buona la resa delle musice, soprattutto durante i titoli, e ben presenti i canali posteriori, i quali sfoggiano molti panning fronte retro associati agli spari delle "pistole laser". Paradossalmente, però, proprio i canali posteriori sono spesso più "violenti" di quelli frontali, sbilanciando il fronte sonoro dietro lo spettatore. Il subwoofer contribuisce con qualche colpo, soprattutto nelle scene con gli elicotteri e negli scoppi finali: ma il suo intervento non risolleva il giudizio su una traccia troppo "contrita" e nemmeno paragonabile a quella Dolby True HD inglese, su un altro pianeta per volume, definizione e dinamica.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (7 su 10): Il comparto extra, racchiuso in un bel menù fisso, è piuttosto ricco ed avrebbe raggiunto l'eccellenza se solo avesse incluso una traccia di commento e qualche scena eliminata, purtroppo assenti. I contenuti comprendono innanzitutto una featurette dal titolo "Il futuro è alle porte" (16 min.): di stampo promozionale è comunque carina e include interviste a buona parte del cast tacnico ed artistico, oltre a parecchie "ciance" sui problemi morali legati alla clonazione. Di seguito, sono proposti gli animatics di due scene "La montagna" (3 min.) e "il tetto" (4 min.). L'inserto principale, però, è costituito dal documentario "Sul set di: Il sesto giorno", il quale si compone si nove featurette indipendenti (e visibili separatamente o assieme) dedicate a tutti gli aspetti della lavorazione. Nell'ordine, troviamo "Un altro modo per volare" (4 min.), "In cerca di Simpal Cindy" (8 min.), "L'arte della caccia" (6 min.), "Oltre la scogliera" (4 min.), "La ragazza virtuale" (5 min.), "Nella vasca" (7 min.), "Caduta libera" (3 min.), "Detonazione" (4 min.) e "Valorizzazione del look" (8 min.). Nonostante la loro brevità, tali segmenti danno una visione molto approfondità degli effetti speciali e degli stunt più complessi, testimoniando efficacemente anche la scala della produzione, davvero colossale. I rimanenti extra includono 3 confronti fra storyboard e scena ultimata (per un totale di circa 8 minuti), le informazioni commerciali e lo spot della Re-pet usati nel film (totale 3 minuti e mezzo), e i trailer di Spiderman 3, incontri ravvicinati del terzo tipo e "prosimamente in Bluray". Tutti i filmati sono in bassa definizione (ma la qualità è buona) e comprensivi di sottotitoli anche in italiano.

link a recensioni esterne:
Highdefdigest (Bluray americano)
Home Theater Spot (Bluray americano)
DVD Authority (Bluray americano)
Blu-ray.com (Bluray americano)
AV Forum (Bluray inglese)

Scheda del film
Imdb

martedì 8 aprile 2008

X-Men 3 - conflitto finale (X-Men: the last stand)

FILM: Terzo cinecomic sugli X-men, supereroi Marvel simbolo della "diversità" in ogni sua coniugazione fisica o razziale. Questa volta, i mutanti "buoni" capeggiati da Charles Xavier (Patrick Stewart) devono vedersela non solo con le rispettive nemesi al soldo di Magneto (Ian McKellen) ma con umani che hanno scoperto come sopprimere i loro poteri, in nome d'una dubbia integrazione. Il cast artistico è pressochè invariato, mentre al timone non c'è più Bryan Singer, qui sostituito da Brett Ratner. I nuovi mutanti introdotti sono parecchi, forse troppi, con la conseguenza che il loro arco narrativo si riduce a "teaser" privi di reale approfondimento psicologico, anche se molto evocativi. Rispetto ai primi due film, inoltre, manca il tocco autoriale di Singer, e la sua furbizia "visuale" nel tratteggiare le contraddizioni del pregiudizio, e l'ambiguo rapporto fra assimilazione e cancellazione del "diverso". Ma laddove il film pecca in raffinatezza, ci guadagna in impetuosità, finendo per essere il capitolo più energico e spettacolare della saga. Già dal "falso" flashforward iniziale (che quasi cita Terminator), l'azione è infatti potente e sorretta non solo da effetti speciali convincenti, ma da un respiro finalmente epico, come dimostra anche l'attacco sul Golden Gate, colossale, catastrofico e capace di colpire basso. La sceneggiatura, più "pratica" che "teorica", non scorda i comunque molti sottintesi sull'emarginazione e la lotta per i diritti, anche se, attraverso il personaggio di Fenice (Famkee Jensen), preferisce concentrarsi sul tratto umano più congeniale all'indole furiosa della pellicola, e cioè l'inconscio. Quest'ultimo, oscuro, incontrollabile, e amorale, è ritratto come il più distruttivo dei poteri, eppure le catastrofi che provoca affascinano per il senso di libertà e travalicazione d'ogni etica o schieramento. Finale giustamente tragico non solo per le morti di questo o quel personaggio (comunque sorprendenti), ma proprio per la necessità di sacrificare l'inconscio (e le passioni con esso) ai fini della sopravvivenza. Difficile stabilire se sia l'episodio migliore della saga: la mancanza di "coesione" è una spina nel fianco, mentre personaggi chiave come Mistica, Rogue e Ciclope sono trattati con troppa sufficienza. Tuttavia, questo X-men (che riassume la sua natura nella scena, impagabile, in cui Vinnie Jones sfonda muri a testate) vince a mani basse quanto a spettacolo e dosaggio del crescendo, e si pone come un ottimo complemento ai più riflessivi (ma irrisolti) capitoli Singeriani.

QUALITA' VIDEO (9 su 10): La qualità video di questo disco sarebbe stratosferica, non fosse per un unico "difetto" di fotografia che accompagna tutta la visione: si tratta della grana, lievemente "ruvida" e sempre presente in scene non molto illuminate. Nulla di terribile, sia chiaro, ma abbastanza per impedire ad un quadro video comunque splendido, e "HD" dal primo all'ultimo fotogramma, di essere anche perfetto. L'algoritmo di compressione utilizzato è l'AVC MPEG-4, mentre il supporto è un Bluray a singolo strato da 25 GB. La ripresa, effettuata in super 35mm, è quasi sempre a fuoco, mentre la pellicola è in ottimo stato di conservazione, con forse qualche spuntinatura di cui però è difficile ricordarsi. Il livello elevatissimo di definizione è "ovvio" fin dalle scene iniziali, salvo forse nei primi piani degli attori Patrick Stewart e Ian Mckellan, che però sono volutamente "ammorbiditi" per creare un effetto ringiovanente. I totali in esterni (vari e numerosi) sono sempre taglientissimi e sbalordiscono in tutte la panoramiche (o i totali) su paesaggi cittadini, montani o "forestali". I dettagli (di case, palazzi, auto, alberi, fogliame e volti) sono quai sempre precisi e "vibranti", ed enfatizzati da un contrasto piuttosto "sparato" ma che non provoca squilibri cromatici, e non brucia il bianco (salvo forse nel flashback iniziale). La nitidezza del quadro è esemplare nonostante la grana di cui s'è già accennato, e soprattutto è sempre costante, a differenza di quanto avviene in riprese anamorfiche Panavision. Eccellente la resa del nero, che non mangia mai dettagli e dona un senso di tridimensionalità esemplare, anche e soprattutto nelle scene al chiuso (quelle nella scuola dei mutanti o nel centro di comando dell'esercito). Nonostante l'impostazione un po' "glaciale" e virata lievemente al blu, I colori sono sempre molto caldi, come dimostrano le tonalità di personaggi come Mistica o Beast, la compattezza degli incarnati e, ancora, il verde delle sequenze nella foresta o l'arancio nelle esplosioni. I primi piani vantano una porosità eccellente e, in molti casi sono "radiografici", come ad esemprio quelli sull'attore nero Bill Duke nella sala comando, o quelli del padre di Angel nella sua ultima sequenza sul tetto della fortezza. Inoltre, sempre i primi piani mantengono un'ottima brillantezza, e non s'impastano nemmeno quando sono in penombra, sempre per merito dell'ottimo contrasto. L'edge enhancement è scarso nonostante l'estrema nitidezza del quadro (per inciso molto simile, come aspetto, a quello de "I fantastici 4 e Silver Surfer), mentre è impossibile (almeno su 50 pollici) scorgere un qualsivoglia artefatto di compressione. Fra i problemi del video restano la suddetta granulosità (comunque assai preferibile ad una pulizia "fasulla" ottenuta con algoritmi DNR "ammazza-dettaglio") e una manciata di scene più mordibe, come ad esempio quella al lago, avvolta in una nebbia sporca e fittissima. Ma davvero si tratta di poca cosa, rispetto alla bellezza d'un video che sfiora livelli demo.

QUALITA' AUDIO (9 e 1/2 su 10): L'audio italiano DTS (755 kbit) è strepitoso e fornisce un compendio adeguato alla potenza delle immagini. Il volume di registrazione non è fra i più "spropositati" ma dinamica, pulizia, definizione e senso di "avvolgimento" sono fra i migliori mai sentiti su un Bluray Fox. Fin dalle prime battute stupisce la "presenza" e la pienezza del canale centrale. Quest'ultimo riproduce voci molto piene, profonde e pulite, salvo in qualche "transizione" leggermente inscatolata. Gli effetti non sono da meno e, sempre sul centrale, vantano mediobassi secchi e profondi. Ciò è evidente fin dal flashback (con le macchine che cadono in strada) e, subito dopo, nella battaglia del flasforward, ricca d'esplosioni. I canali laterali coinvolgono con una pressione eccezionale, ed alti cristallini ma non fastidiosi. Molto calda la resa delle musiche e precisissimi i panning, caratterizzati (ad esempio nella scena con l'interrogatorio di mistica) da effetti "violenti" ma mai fastidiosi, come da prerogativa della codifica DTS. In linea di massima, la pulizia della traccia è esemplare, anche se in scene con soli dialoghi è possibile avvertire un lievissimo ronzio derivante dalla sovrapposizione delle voci italiane. I canali posteriori lavorano in maniera continuativa sia con l'ambienza che con effetti attivi, potenti (e definiti) quanto quelli sui frontali. Come immaginabile, sono presenti panning sia fronte retro che sinistra destra, a seguire senza sosta gli spostamenti di qualunque fonte sonora nella scena. Stupefacenti, addirittura, gli effetti "vocali" nelle scene in cui Fenice "chiama" telepaticamente Ciclope (a inizio film), il professor Xavier e Wolverine, così separati e definiti da sembrare un test dell'impianto audio. Il subwoofer accompagna le sequenze più fragorose con effetti tellurici, anche se tutti i canali principali si difendono bene con bassi a loro volta potentissimi e "grandi". Da ricordare, a parte l'attacco inziale (davvero stupefacente), anche la scena della liberazione di Mistica, il duello in casa di Jean e tutta la battaglia finale, dove oltre ai bassi si scatenano, con potenza e calore, anche tutte le altre frequenze. Menzione d'onore, infine alla scena con Juggernaut "spaccamuri", per uno degli effetti "sismici" fra i più secchi ed esaltanti.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (5 su 10): Gli extra, racchiusi nel solito menù a scomparsa Fox (peraltro un po' lento e scattoso) includono una traccia di commento del regista Brett Ratner e degli sceneggiatori, una seconda traccia di commento dei produttori, 9 scene eliminate e 3 finali alternativi con traccia opzionale di commento (per un totale di circa 9 minuti), una traccia testuale sulle curiosità e infine il trailer del film, oltre a quelli di Fantastici quattro e Silver Surfer, La leggenda degli uomini straordinari e l'alba del giorno dopo. Le scene eliminate (doppiate addirittura in italiano) sono abbastanza insignificanti, salvo forse il combattimento esteso fra Juggernaut e Wolverine, che include alcune aggiunte notevoli. L'inserto testuale è invece molto grazioso, visto che è bello a vedersi e incude una marea di piccole informazioni sul film e sul fumetto: tuttavia, le finestrine colorate in cui appare il testo rendono la lettura un po' difficoltosa. Tutti gli inserti filmati sono proposti in alta definizione, (qualità ottima) e sono sottotitolati, così come le tracce di commento, anche in italiano.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD Talk (Bluray americano)
DVD Authority (Bluray americano)
DVD Town (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

sabato 5 aprile 2008

Tomb raider - la culla della vita (Lara Croft tomb raider: the cradle of life)

FILM: Sequel di Tomb Raider, action/adventure con Angelina Jolie tratto da un'ormai storica serie di videogames. Questa volta, la sexy archeologa Lara Croft (protagonista di giochi e film) cerca un artefatto in grado (si dice) di distruggere il mondo, per metterlo al sicuro prima che cada nella mani d'un supercriminale deciso a rivenderlo come arma. Se possibile, il film è ancora più insulso e videoclipparo del predecessore, a causa d'una trama assurda, personaggi mal sviluppati e scene d'azione banalissime. La regia di Jean De Bont (Speed, Twister) avrebbe dovuto garantire un alto tasso adrenalinico, mentre salvo un paio d'eccezioni (il lancio dal grattacielo e qualche acrobazia) anima sequenze caotiche o prive d'emotività, e in qualche caso (il duello con le spade nella caverna) addirittura goffe. Certe soluzioni tecniche, poi, lasciano senza parole per l'impronta dilettantesca: su tutte, i ralenty "a scatti" (che affliggevano anche il capostipite) e certi inserti in computer grafica, soprattutto nelle carrellate, plasticosissimi e incollati con lo sputo. La sceneggiatura (di Steve De souza, lo stesso dei Die Hard), non riesce ad insinuarsi fra le innumerevoli panoramiche da "club Med" e, quando ci prova, saccheggia a piene mani da I predatori dell'arca perduta, da cui vengono l'artefatto "apocalittico", la sifda governo-cattivoni per accaparrarselo e il "tira e molla" sentimentale della coppia protagonista (la Jolie e Gerard BUtler, lo "sborone" di 300). L'intreccio mescola impunemente mitologia, fantascienza e tanta tecnologia figa (compresa quella della protagonista) senza giustificarne le interazioni, mentre il cattivo ha un piacevole sapore jamesbondiano, sebbene sia privo sia del cervello che del "fisico" per competere anche con il peggiore fra i "ceffi" della nota saga spionistica. Il prefinale sembra una scena scartata de "Il signore degli anelli" (fra impropabili tribù e golem invisibili) e, come se non bastase, la resa dei conti prende una piega tragica non solo improbabile, ma superficiale, fuori tempo e fuori film: in una parola, ridicola. Di tutta l'operazione (un megaspot al videogioco, a Hong Kong e agli sport estremi) si salvano la bellezza d'una Jolie pre-anoressia e qualche scorretteza prontamente rinnegata nell'ultima scena, dove si vuol far credere che la presunta saggezza di Lara Croft prevalga sulla voglia di conoscere i segreti più intimi (e devastanti) dell'universo. Dopo la visione, sciacquarsi la coscienza con una maratona dei tre Indiana Jones.

QUALITA' VIDEO (8 e 1/2 su 10): Video 2.35:1 (compresso in AVC MPeg4) raffinatissimo: il senso di pulizia è davvero esemplare, mentre, fin dalle prime scene in Grecia, la sensazione di "sottigliezza" è molto marcata. Da subito emergono un'ottima luminosità e la "delicatezza" dell'impostazione fotografica, che punta spesso su filtri che "sfumano" l'immagine (soprattutto i primi piani della Jolie), senza però ammorbidire i dettagli. Il prologo sott'acqua mette in evidenza sia la compattezza delle dominanti (in questo caso azzurrognole), sia l'ottima resa delle scene scure, che vantano neri profondi e una buona tridimensionalità. I molti totali "aerei" sono quasi sempre spettacolari, anche se rivelano la presenza di computer grafica (quando utilizzata) in maniera persino imbarazzante: in ogni caso, colpiscono per bellezza quelli sulla casa di Lara, Su Shangai, Hong Kong, sulla muraglia cinese e quelli finali sui paesaggi africani. I colori sono discretamente carichi, ma un po' "falsati" da una dominante rossa che si fa notare parecchio nelle scene scure. Si tratta senza dubbio d'una precisa scelta fotografica, anche se in alcuni casi questa "accende" un po' troppo gli incarnati. Eccezionale, comunque, la vivacità della palette cromatica nella scena a Shangai con l'elicottero, ravvivata da luci e insegne di ogni tipo. Come anticipato, la nitidezza del quadro è mediamente alta e in certi passaggi mostra una porosità dei volti spettacolare, unita ad una trama (di muri, pietre o strutture di metallo) davvero iperdifinita. Per accorgersene, basta osservare scene come quella della prigione, dell'arrivo alla muraglia cinese, la parte "africana" e ancora gli ultimi primi piani di protagonisti nel finale "tragico", fra i più "radiografici" del trasferimento. Purtroppo, però, non mancano notevoli momenti di flessione in cui il quadro sembra perdere quella "marcia in più" dei passaggi sopracitati, talvolta anche nei campo-controcampo di singole scene. In tali momenti cede soprattutto il contrasto (già non molto elevato nel resto del film) con la conseguenza che certi dettagli (soprattutto dei volti non illuminati direttamente) s'impastino, pur senza sparire, mentre tutto il quadro s'affievolisce. L'effetto non è allarmante ma abbastnaza marcato e frequente da impedire al video di raggiungere una valutazione fra le più elevevate in assoluto. Inoltre, il bianco virato al verde d'alcuni passaggi (nella scena di tiro al bersaglio e negli esterni di Hong kong) è un po' troppo psichedelico e quasi fastidioso per quanto innaturalale. Per il resto, è praticamente impossibile scorgere artefatti di compressione (salvo lievi rumorosità del rosso e del blu nelle scene scure), mentre l'edge enhancement, vista anche l'impostazione un po' "sfumata" del quadro, è pressochè assente.

QUALITA' AUDIO (8 e 1/2 su 10): L'audio italiano Dolby Digital 5.1 (640 Kbit) è molto energico e si distingue per due caratterisiche: la potenza dei bassi e la vivacità del mix. La prima sfiora livelli davvero sismici sia sui canali principali che sul subwoofer, tanto da indurre a calibrare attentamente il volume. La seconda, invece, si traduce in interventi dei canali posteriori pressochè continui e piuttosto coinvolgenti. Fin dalle prime battute in Grecia, il fronte anteriore rivela la sua ampiezza prima grazie agli effetti della frana, poi con le musiche, pulite e abbastanza potenti. Subito dopo, la sequenza sottomarina propone un "tripudio sonoro" che rivela definitivamente le caratteristiche dinamiche della traccia: alti definiti ma non fastidiosi, medi corposi e bassi molto "secchi", oltre che profondi, come accennato all'inizio. Il volume di registrazione e buono, mentre il fruscio è quasi sempre assente (anche perchè le scene silenziose dove questo potrebbe emergere sono davvero poche). Il canale centrale, però, poteva essere sfruttato un po' meglio: la riproduzione delle voci è fedele e indistorta ma il volume è un po' più basso dei canali laterali. Inoltre (e questo è il problema più grave) in certe scene d'azione gli effetti hanno una timbrica diversa rispetto a quella degli altri canali e sono troppo in secondo piano. Per fortuna quest'ultima "anomalia", che crea un vero e proprio "buco" nel fronte anteriore, è presente in poche scene, come ad esempio quella della sparatoria nottutna a Shangai. Laddove il centrale non convince appieno, comunque, i canali posteriori stupiscono con un lavoro incessante ed una dinamica all'altezza di quella dei frontali. Come esempio, bastino la sequenze dell'arrivo in "mini-aereo", o quella in moto sulla muraglia cinese, o ancora la sparatoria nel palazzo di Hong Kong, la sequenza della foresta pietrificata e tutto il finale. In queste situazioni abbondano panning ed effetti attivi, ma lo stesso avviene anche in scene "minori", dove l'ambienza è sempre presente. Peccato solo che, in alcuni casi, il mix tenda ad essere un po' "disortinato", e sparga ovunque effetti che dovrebbero restare confinati ad un solo diffusore. Nel complesso la traccia rimane comunque godibilissima e "violenta", anche se un po' più di "rigore" (ed anche una maggiore "messa a fuoco" di certe sequenze) non avrebbe guastato. Presente sul disco anche l'audio italiano PCM 5.1.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (6 e 1/2 su 10): Gli extra, racchiusi in un menù fisso abbastanza bello e "tecnologico", includono le featurette "Il training" (9 min.), "Gli stuntmen" (11 min.), "I mezzi di trasporto e le armi" (4 min. 30 sec.), "Effetti speciali" (11 min.) e "Lo scoring" (5 min.), più 9 scene eliminate (durata totale 12 min.), il provino dell'attore Gerard Butler (4 min.), i video musicali dei Korn e dei Davey Brothers (durata totale (7 min. 30 sec.), i trailer cinematografici italiano ed inglese, e una schermata con i credits del Bluray. C'è anche una traccia di commento del regista Jean DeBont, accessibile però solo dalla selezione delle lingue audio e non dal menù degli extra. Le featurette sono discrete e ribadiscono soprattutto il duro lavoro dela Jolie, impegnata sul set in molte acrobazie senza controfigure. Nel complesso, il tono dei filmati è abbastanza sbrigativo e promozionale, anche se non mancano momenti abbastanza interessanti, come i retroscena del lancio con la "tuta aerea" (compiuto da due folli svedesi inventori dell'oggetto, per ben 28 volte) e della sequenza sottomarina in computer grafica. Passabili le scene eliminate e banalotta la traccia di commento (ascoltata a tratti), se non altro abbastanza ricca di note tecniche. Tutti i filmati sono in bassa definizione e di qualità mediocre, ed accompagnati (come il film e la traccia di commento) da sottotitoli opzionali solo in italiano.

link a recensioni esterne:
Forum AV Magazine (Bluray italiano)
DVD Forum at (Bluray tedesco)
AVS Forum (Bluray tedesco)

Scheda del film
Imdb

giovedì 3 aprile 2008

Gattaca - la porta dell'universo (Gattaca)

FILM: Dramma fantascientifico sul conflitto fra natura umana e perfezione genetica. Raffinato e asettico, ritrae una società in cui le persone concepite in provetta (dopo accurate modifiche al DNA) godono di tutti i privilegi culturali, politici ed economici, a discapito di chi è nato in modo tradizionale. Fra questi ultimi, c'è il protagonista Vincent Freeman (Ethan Hawk), giovane manovale che, per diventare astronauta, compra l'identità d'un campione di nuoto concepito in vitro (Jude Law), e rimasto paralizzato dopo un misterioso incidente automobilistico. Come prevedibile, i riferimenti all'ingengneria genetica e alle implicazioni morali del procedimento, sono innumerevoli, anche se tali spunti fanno solo da sfondo ad una storia focalizzata più sulla lotta contro il pregiudizio, e l'affermazione su un destino scritto addirittura nelle cellule. Ad arricchire la formula, il contesto da fantascienza antiutopistica, l'intrigante narrazione in flashback e una simbiosi,fra Freeman e il suo fornitore d'identità, non morbosa ma inscindibile, e basata sull'emblematico scambio d'emozioni con residui o fluidi corporei (utilizzati come "firma" genetica). Elegantissimo il "look" anni '20 e molto evocativo il tratto minimalista e un po' bizzarro della tecnologia, a sottolineare la disumanizzazione d'un mondo che fa della perfezione il punto di partenza, e non un obiettivo. L'ampia venatura noir, invece, indebolisce il pur bel film di Andrew Niccol per due motivi: si risolve in modo "commerciale" (oltre che repentino), e conferma un buonismo in cui, purtroppo, annegano tutti gli spunti sul rapporto fra libero arbitrio e condizionamento genetico. La potenza dei molti contrasti (come fra volontà e destino o anima e corpo) riesce comunque a prevalere, ed è ben supportata sia dall'ossessione dell'autorità per i "curriculum" (così marcata da impedire il riconoscimento fotografico d'un individuo), sia da efficaci metafore su libertà dello spirito e transitorietà del corpo, come quella insita nelle scene di nuoto. La storia d'amore, fra il protagonista e la scienzata interpretata da Uma Thurman, riafferma un'empatia stimolata più dal "difetto" che dalla qualità e pertanto non introduce romanticherie inutili. La chiusura, infine, è liberatoria ma non lesina inquietudini: la rotta per il viaggio spaziale, ad esempio, è programmata quasi quanto le catene di DNA artificiali (e fra le due c'è anche una somiglianza "geometrica"), mentre la soluzione a cui ricorre il "doppio" del protagonista pone inquietanti interrogativi sul significato di libertà, pur evitando il nichilismo.

QUALITA' VIDEO (8 e 1/2 su 10): Il video, compresso in AVC-Mpeg4 su un Bluray doppio strato, è bellissimo e pur non toccando vette assolute garantisce un'esperienza di visione analoga a quella del cinema. Per un film del 1997, poi, il risultato è addirittura superbo, sia per quanto riguarda la pulizia del master che per la definizione generale. Quest'ultima s'attesta su livelli sempre alti e garantisce la tipica "sottigliezza" di dettaglio dei trasferimenti HD. L'inizio, a dir la verità, non è dei migliori, anche se ciò è dovuto alla presenza dei titoli di testa, i quali coprono l'immagine con una patina "morbida" e un po' rumorosa. Sequenza titoli a parte, comunque, il video presenta una nitidezza eccellente e, soprattutto, un'ottima sensazione di profondità. A testimoniarlo, le prime sequenze nella scuola d'astronauti e, quindi, nella casa di Freeman. I primi piani sono compatti e ben delineati, e sebbene la loro porosità non sia esasperata, l'impatto si mantiene davvero piacevole. Succesivamente, danno buona prova anche le scene del flashback, e in particolare quelle di nuoto, dove (come al solito in un buon trasferimento) la trama dell'acqua è così sottile da uscire dallo schermo. Il livello del nero è appagante e non nasconde mai dettagli (salvo forse in un paio di scene molto scure), mentre il contrasto è ben calibrato, anche se, per una precisa impostazione fotografica, brucia un po' i bianchi (provocando un lieve sfrigolìo). I colori, lievemente "argentati", sono comunque caldi, e addirittura accesissimi nel caso delle tonalità primarie. Alcune scene (quelle del nuoto in flashback) sono coperte da una dominante verde "alla Matrix", anche se qui l'effetto appiattisce un po' la resa. In altri passaggi (soprattutto nella scuola e nel tunnel della scena finale) emergono viola, gialli e turchesi non solo spettacolari, ma capaci di creare un constrasto, con bianchi pulitissimi, davvero unico e, in un certo senso, "clinico". Il rosso, comunque, non è da meno, e in uno dei totali sulla casa di Freeman (nella seconda parte del film) lascia addirittura a bocca aperta. Strepitosa la palette cromatica anche nella scena della galleria, già fra le migliori del trasferimento per profondità e definizione. Va un po' meno bene il blu, rumoroso nelle scene in cui Ethan hawk "sfrega" via i suoi residui: ma è un difetto di poco conto. La qualità della ripresa è sempre ottima e non porge il fianco a sfocature o instabilità di sorta, mentre è presente un po' d'edge enhancement nelle linee più sottili. D'altra parte la nitidiezza, in scene come quella del concerto e in tutte quelle nella sala dei computer, è così pronunciata da rendere l'artefatto assolutamente tollerabile.

QUALITA' AUDIO (8 su 10): L'audio italiano Dolby True HD è ampio e nitido, anche se la pulizia non è da primato. Inoltre, la colonna sonora del film è abbastanza "tranquilla" e ciò riduce i momenti più spettacolari ad una manciata. Il volume di registrazione è buono, mentre la separazione frontale è marcata a sufficienza. L'estensione delle alte frequenze è più che adeguata, mentre i bassi colpiscono soprattutto durante la scena dei titoli, zeppa di botti da "subwoofer" anche nei canali posteriori. la stessa scena iniziale, però, mette in evidenza una lieve sporcizia che accompagna i momenti più fragorosi, assieme ad un fruscio che si fa abbastanza prominente nelle scene tranquille. Il canale centrale riproduce voci molto "realistiche" e ben inserite nella scena. In particolare (e come spesso avviene in questi casi) soddisfa la resa della voce fuori campo di Ethan Hawk, presente nei flashback e molto piena, pulita, ed indistorta. La resa delle musiche è abbastanza calda e in qualche caso surclassa quella degli effetti per la sensazione di presenza. Questi ultimi però, riescono a prendersi una rivincita nelle sequenze più "sonorizzate" del film, come ad esempio quella del concerto (conclusa da un coinvolgente scroscio di applausi) e, soprattutto, quella dell'attraversamento della strada, non di molto successiva. In tale scena, si scatenano sia i panning frontali che quelli posteriori, provocati dai minacciosi passaggi della auto. Peccato solo che proprio i canali posteriori pecchino un po' in dinamica, soprattutto verso il basso. Inoltre, sempre i posteriori sono poco presenti lungo il resto del film, limitandosi ad una discreta ambienza (buona nelle scene del nuoto). Il subwoofer, infine, è piuttosto "timido" nei suoi interventi, al punto da sonorizzare troppo poco anche scene "sullo sfondo", come quelle in cui decollano i missili.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (5 e 1/2 su 10): Gli extra, racchiusi in un menù fisso e dal look "asettico" quanto quello del film, includono il nuovo documentario "Dietro le quinte di Gattaca" (22 minuti), le featurette "DNA e clonazione" (15 minuti) e "filmato orginale" (ovvero la featurette presente sulla prima edizione in DVD, lunga 7 minuti), più 6 scene eliminate (per un totale di 6 minuti). Chiudono il comparto un divertente outtake (30 secondi) e il trailer di Incontri ravvicinati del terzo tipo. La featurette d'epoca è insignificante, dato che il suo contenuto è molto superficiale e pubblicitario. L'inserto sul Dna (narrato da Gore Vidal e incentrato sulla clonazione e sulle cellule staminali) è invece "tecnico" e interessante, anche se, a parte l'argomento, non ha nulla a che vedere con il film. Il nuovo documentario è senza dubbio il più inerente alla pellicola, ed è composto soprattutto da interviste odierne al cast tecnico ed artisitco (compresi Ethan Hawke e Jude Law). Purtroppo, però, non include immagini sulla lavorazione, di fatto quasi assenti dal comparto extra. Le scene eliminate sono discrete ma non molto significative ed oltretutto guastate da una qualità video tremenda. Il dietro le quinte è presentato in HD 1080i, mentre gli altri inserti sono in bassa definizione, salvo il trailer. Tutti i filmati includono sottotitoli anche in italiano.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Forum DVD Essential (Bluray italiano)
DVD File (Bluray americano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD Authority (Bluray americano)

Scheda del film