martedì 9 settembre 2008

Interceptor: Il guerriero della strada (Mad Max 2: The Road Warrior)

FILM: Sequel di Mad Max, diretto sempre da George Miller e con Mel Gibson nel ruolo di protagonista. Ambientato, ancora una volta, in Australia, trae le fila da una catastrofe nucleare e narra la lo scontro fra gli abitanti d'una fortezza-raffineria e l'orda di barbari che li assedia senza sosta, per sterminarli e impadronirsi della loro preziosissima benzina. In mezzo al conflitto finisce Mad Max, combattente senza bandiera che, indotto prima dal miraggio del carburante, poi dai suoi ideali, aiuta gli asserragliati del forte a scappare verso una nuova patria. Rispetto al capitolo originale, che vantava una straniante commistione fra poliziesco e road movie, questo vira al fantasy post apocalittico, risultando meno affascinante. Tuttavia, schiettezza della storia e carisma dei personaggi, uniti alle ampiezze del deserto australiano, ne fanno un sequel anche più godibile del predecessore. Fra rimandi western (L'assedio, la frontiera, l'assalto al convoglio) e un'estetica "medievale", la pellicola è imperniata sulla lotta contro la tirannia ed una schiavitù che, prima ancora d'essere "sociale", è soprattutto psicologica. Buonismi e scontatezze, però, non eccedono ed anzi lasciano il posto ad un pessimismo esistenziale che riecheggia ben oltre il lieto (ma incerto) epilogo: la sceneggiatura, infatti, ritrae un mondo postatomico in cui la civilizzazione è ancora subordinata all'accumulo di ricchezza e la sconfitta del male non porta alcun beneficio se non la possibilità di fuggire verso l’ignoto. Il senso di crudezza, assieme alle molte bizzarrie e alla cura per i dettagli, mantiene un'atmosfera ruvida quanto evocativa e dona credibilità ai personaggi, anche quando presentano tratti o demenziali (il pilota di girocottero, il bambino selvaggio) o sopra le righe (il capo dei "barbari" e il suo secondo). Il Mad Max di Gibson è una canaglia alla Han Solo, anche se più ambiguo e quindi più in linea con l'atmosfera leggendaria ma "antifiabesca" stabilita fin nella bellissima introduzione. Magnifiche tutte le sequenze stradali: dal primo rasoterra, che scartavetra la visuale dello spettatore, fino all'assalto della cisterna, culmine d'un modo brutale d'intendere l'azione che ha influenzato due decenni di cinema. Emblematico, invece, il prefinale con la scoperta della sabbia, in cui si riafferma la centralità dell'opportunismo anche fra chi si proclama "civilizzato".

QUALITA' VIDEO (8 su 10): Sebbene proponga un film con ventisette anni sulle spalle, il Bluray di Interceptor vanta immagini di buonissimo livello e così "fini" da mettere in imbarazzo la resa di certe produzioni attuali. Per la verità, i primi minuti "riassuntivi" in formato 1.33:1 non promettono nulla di buono, dato che la definizione è bassa e i colori sono slavati: ma non appena il quadro passa al 2:35:1, l'immagine si fa tagliente e il dettaglio sottilissimo. Gli sfondi e i particolari delle auto vantano una trama molto accentuata, mentre i volti sfoggiano la "porosità" tipica dell'alta definizione. Anche il senso di tridimensionalità è molto alto e, per una volta, la patina "cerulea" che affligge molti trasferimenti Warner è pressoché assente. Eccellenti i primi piani iniziali su Mel Gibson e, subito dopo, quelli sul pilota di girocottero. Allo stesso modo, si distinguono i totali desertici e tutti quelli che "contornano" le varie sequenze ambientate nella fortezza-raffineria. Fra questi ultimi, entusiasmano quelli durante la scena in cui gli "Homungus" propongono la tregua, zeppi d'automobili e persone sullo sfondo perfettamente distinguibili. E sempre a livello di definizione, appaga il dettaglio sul bimbo primitivo, sul cane di Mad Max, sui rottami delle auto, sull'asfalto e su tutte le strutture che costellano il deserto (anch'esso vibrante di particolari come rocce e sabbia). I colori non sono mai sgargianti ma sempre molto naturali, con in testa gli incarnati e il bellissimo azzurro del cielo. Fa eccezione solo l'arancio, durante le varie scene con fiammate o esplosioni. Molto buono il livello di contrasto, mentre la luminosità è, in qualche caso, un po' troppo elevata, come testimonia anche il livello del nero non bassissimo nelle sequenze notturne (comunque poche). In compenso, sempre il nero non nasconde mai dettagli, anche se, nelle suddette scene buie (soprattutto quella durante il viaggio di Max con il carburante) fa capolino una forte grana mista a rumore video. Sempre la grana, questa volta finissima, compare in molte scene con media luce: ma si tratta d'una precisa caratteristica della pellicola che non solo accentua il senso di definizione ma attribuisce al quadro un impatto ancora più cinematografico. Per quanto scritto fino ad ora, questo video meriterebbe una valutazione prossima ai vertici: ma alcuni difetti (oltre al già citato rumore durante le fasi notturne) abbassano inesorabilmente la valutazione. Ad esempio, in molte scene prossime ad una dissolvenza, o al cambio di bobina, la definizione cala parecchio, mentre l'equilibrio cromatico si altera. In altri passaggi, invece, la ripresa s'incupisce impastando un po' i volti, mentre in qualche totale la messa a fuoco non è del tutto uniforme a causa del formato anamorfico Panavision. Infine, le sequenze più scure hanno un nero incostante (e chiazzato di blu), mentre quelle più illuminate mettono in evidenza un livello non trascurabile d'edge enhancement. Senza tali difetti, il video compresso in VC1 avrebbe raggiunto livelli di riferuimento: ma anche così è bellissimo da vedere e dimostra l'indiscutibile validità dell'alta definizione quando opera su film "vecchi". Inutile dire che la distanza dal pur buon DVD è siderale.

QUALITA' AUDIO (4 e 1/2 su 10): Con l'audio italiano Dolby Digital 2.0 le cose vanno (purtroppo) molto meno bene che con il video: alla faccia della stereofonia "dichiarata" sulla copertina, infatti, il suono proviene esclusivamente dal canale centrale ed è abbastanza chiuso, ovattato e stridente. Il volume di registrazione non è male, per la verità, e la gamma medio bassa si difende, anche se, per il resto, la definizione è carente e, soprattutto nelle scene più rumorose, il messaggio sonoro è confuso, come tipico di colonne sonore tanto vecchie e non restaurate. Le voci sono spesso coperte da saturazioni ed hanno un impatto a volte nasale ed altre volte "scarico". Si salvano giusto quella di Max, molto più nitida ed in primo piano, e quella del pilota di girocottero (peraltro di Claudio Sorrentino, cioè colui che sarebbe divenuto il doppiatore "ufficiale" di Mel Gibson). Come prevedibile, i rombi delle auto, gli spari e le esplosioni non convincono minimamente, cosicché il bellissimo inseguimento finale perde un po' del suo coinvolgimento. A questo punto, meglio rivolgersi alla traccia inglese Dolby Digital 5.1, che, pur non avendo un mix paragonabile a quelli moderni, sta su un altro pianeta per dinamica, separazione e nitidezza. In particolare, vale la pena confrontate tutte le sequenze con esplosioni e con i passaggi delle auto: ma la differenza è palese anche in tutte le scene dov'è presente il girocottero. Da notare infine che, verso metà film, la traccia italiana presenta un breve (ma evidentissimo) fuori sincrono dell’audio, con addirittura una battuta mancante.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (4 e 1/2 su 10): Gli extra si limitano ad un'introduzione del critico americano Leonard Maltin, una traccia di commento del regista Geroge Miller e del direttore della fotografia Dean Semler (non ascoltata) ed un trailer del film in alta definizione (ma di qualità mediocre). L'introduzione, completa di qualche aneddoto, è interessante ma troppo breve. Presenti sottotitoli in italiano e inglese ma non per la traccia di commento, come da pessima consuetudine Warner. Il menù e disponibile sia in versione fissa che a scomparsa.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Forum DVD Essential (Bluray italiano)
DVD Talk (Bluray americano)
DVD Town (Bluray americano)
UpcomingDiscs.com (Bluray americano)
Scheda del film
Imdb

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