martedì 8 aprile 2008

X-Men 3 - conflitto finale (X-Men: the last stand)

FILM: Terzo cinecomic sugli X-men, supereroi Marvel simbolo della "diversità" in ogni sua coniugazione fisica o razziale. Questa volta, i mutanti "buoni" capeggiati da Charles Xavier (Patrick Stewart) devono vedersela non solo con le rispettive nemesi al soldo di Magneto (Ian McKellen) ma con umani che hanno scoperto come sopprimere i loro poteri, in nome d'una dubbia integrazione. Il cast artistico è pressochè invariato, mentre al timone non c'è più Bryan Singer, qui sostituito da Brett Ratner. I nuovi mutanti introdotti sono parecchi, forse troppi, con la conseguenza che il loro arco narrativo si riduce a "teaser" privi di reale approfondimento psicologico, anche se molto evocativi. Rispetto ai primi due film, inoltre, manca il tocco autoriale di Singer, e la sua furbizia "visuale" nel tratteggiare le contraddizioni del pregiudizio, e l'ambiguo rapporto fra assimilazione e cancellazione del "diverso". Ma laddove il film pecca in raffinatezza, ci guadagna in impetuosità, finendo per essere il capitolo più energico e spettacolare della saga. Già dal "falso" flashforward iniziale (che quasi cita Terminator), l'azione è infatti potente e sorretta non solo da effetti speciali convincenti, ma da un respiro finalmente epico, come dimostra anche l'attacco sul Golden Gate, colossale, catastrofico e capace di colpire basso. La sceneggiatura, più "pratica" che "teorica", non scorda i comunque molti sottintesi sull'emarginazione e la lotta per i diritti, anche se, attraverso il personaggio di Fenice (Famkee Jensen), preferisce concentrarsi sul tratto umano più congeniale all'indole furiosa della pellicola, e cioè l'inconscio. Quest'ultimo, oscuro, incontrollabile, e amorale, è ritratto come il più distruttivo dei poteri, eppure le catastrofi che provoca affascinano per il senso di libertà e travalicazione d'ogni etica o schieramento. Finale giustamente tragico non solo per le morti di questo o quel personaggio (comunque sorprendenti), ma proprio per la necessità di sacrificare l'inconscio (e le passioni con esso) ai fini della sopravvivenza. Difficile stabilire se sia l'episodio migliore della saga: la mancanza di "coesione" è una spina nel fianco, mentre personaggi chiave come Mistica, Rogue e Ciclope sono trattati con troppa sufficienza. Tuttavia, questo X-men (che riassume la sua natura nella scena, impagabile, in cui Vinnie Jones sfonda muri a testate) vince a mani basse quanto a spettacolo e dosaggio del crescendo, e si pone come un ottimo complemento ai più riflessivi (ma irrisolti) capitoli Singeriani.

QUALITA' VIDEO (9 su 10): La qualità video di questo disco sarebbe stratosferica, non fosse per un unico "difetto" di fotografia che accompagna tutta la visione: si tratta della grana, lievemente "ruvida" e sempre presente in scene non molto illuminate. Nulla di terribile, sia chiaro, ma abbastanza per impedire ad un quadro video comunque splendido, e "HD" dal primo all'ultimo fotogramma, di essere anche perfetto. L'algoritmo di compressione utilizzato è l'AVC MPEG-4, mentre il supporto è un Bluray a singolo strato da 25 GB. La ripresa, effettuata in super 35mm, è quasi sempre a fuoco, mentre la pellicola è in ottimo stato di conservazione, con forse qualche spuntinatura di cui però è difficile ricordarsi. Il livello elevatissimo di definizione è "ovvio" fin dalle scene iniziali, salvo forse nei primi piani degli attori Patrick Stewart e Ian Mckellan, che però sono volutamente "ammorbiditi" per creare un effetto ringiovanente. I totali in esterni (vari e numerosi) sono sempre taglientissimi e sbalordiscono in tutte la panoramiche (o i totali) su paesaggi cittadini, montani o "forestali". I dettagli (di case, palazzi, auto, alberi, fogliame e volti) sono quai sempre precisi e "vibranti", ed enfatizzati da un contrasto piuttosto "sparato" ma che non provoca squilibri cromatici, e non brucia il bianco (salvo forse nel flashback iniziale). La nitidezza del quadro è esemplare nonostante la grana di cui s'è già accennato, e soprattutto è sempre costante, a differenza di quanto avviene in riprese anamorfiche Panavision. Eccellente la resa del nero, che non mangia mai dettagli e dona un senso di tridimensionalità esemplare, anche e soprattutto nelle scene al chiuso (quelle nella scuola dei mutanti o nel centro di comando dell'esercito). Nonostante l'impostazione un po' "glaciale" e virata lievemente al blu, I colori sono sempre molto caldi, come dimostrano le tonalità di personaggi come Mistica o Beast, la compattezza degli incarnati e, ancora, il verde delle sequenze nella foresta o l'arancio nelle esplosioni. I primi piani vantano una porosità eccellente e, in molti casi sono "radiografici", come ad esemprio quelli sull'attore nero Bill Duke nella sala comando, o quelli del padre di Angel nella sua ultima sequenza sul tetto della fortezza. Inoltre, sempre i primi piani mantengono un'ottima brillantezza, e non s'impastano nemmeno quando sono in penombra, sempre per merito dell'ottimo contrasto. L'edge enhancement è scarso nonostante l'estrema nitidezza del quadro (per inciso molto simile, come aspetto, a quello de "I fantastici 4 e Silver Surfer), mentre è impossibile (almeno su 50 pollici) scorgere un qualsivoglia artefatto di compressione. Fra i problemi del video restano la suddetta granulosità (comunque assai preferibile ad una pulizia "fasulla" ottenuta con algoritmi DNR "ammazza-dettaglio") e una manciata di scene più mordibe, come ad esempio quella al lago, avvolta in una nebbia sporca e fittissima. Ma davvero si tratta di poca cosa, rispetto alla bellezza d'un video che sfiora livelli demo.

QUALITA' AUDIO (9 e 1/2 su 10): L'audio italiano DTS (755 kbit) è strepitoso e fornisce un compendio adeguato alla potenza delle immagini. Il volume di registrazione non è fra i più "spropositati" ma dinamica, pulizia, definizione e senso di "avvolgimento" sono fra i migliori mai sentiti su un Bluray Fox. Fin dalle prime battute stupisce la "presenza" e la pienezza del canale centrale. Quest'ultimo riproduce voci molto piene, profonde e pulite, salvo in qualche "transizione" leggermente inscatolata. Gli effetti non sono da meno e, sempre sul centrale, vantano mediobassi secchi e profondi. Ciò è evidente fin dal flashback (con le macchine che cadono in strada) e, subito dopo, nella battaglia del flasforward, ricca d'esplosioni. I canali laterali coinvolgono con una pressione eccezionale, ed alti cristallini ma non fastidiosi. Molto calda la resa delle musiche e precisissimi i panning, caratterizzati (ad esempio nella scena con l'interrogatorio di mistica) da effetti "violenti" ma mai fastidiosi, come da prerogativa della codifica DTS. In linea di massima, la pulizia della traccia è esemplare, anche se in scene con soli dialoghi è possibile avvertire un lievissimo ronzio derivante dalla sovrapposizione delle voci italiane. I canali posteriori lavorano in maniera continuativa sia con l'ambienza che con effetti attivi, potenti (e definiti) quanto quelli sui frontali. Come immaginabile, sono presenti panning sia fronte retro che sinistra destra, a seguire senza sosta gli spostamenti di qualunque fonte sonora nella scena. Stupefacenti, addirittura, gli effetti "vocali" nelle scene in cui Fenice "chiama" telepaticamente Ciclope (a inizio film), il professor Xavier e Wolverine, così separati e definiti da sembrare un test dell'impianto audio. Il subwoofer accompagna le sequenze più fragorose con effetti tellurici, anche se tutti i canali principali si difendono bene con bassi a loro volta potentissimi e "grandi". Da ricordare, a parte l'attacco inziale (davvero stupefacente), anche la scena della liberazione di Mistica, il duello in casa di Jean e tutta la battaglia finale, dove oltre ai bassi si scatenano, con potenza e calore, anche tutte le altre frequenze. Menzione d'onore, infine alla scena con Juggernaut "spaccamuri", per uno degli effetti "sismici" fra i più secchi ed esaltanti.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (5 su 10): Gli extra, racchiusi nel solito menù a scomparsa Fox (peraltro un po' lento e scattoso) includono una traccia di commento del regista Brett Ratner e degli sceneggiatori, una seconda traccia di commento dei produttori, 9 scene eliminate e 3 finali alternativi con traccia opzionale di commento (per un totale di circa 9 minuti), una traccia testuale sulle curiosità e infine il trailer del film, oltre a quelli di Fantastici quattro e Silver Surfer, La leggenda degli uomini straordinari e l'alba del giorno dopo. Le scene eliminate (doppiate addirittura in italiano) sono abbastanza insignificanti, salvo forse il combattimento esteso fra Juggernaut e Wolverine, che include alcune aggiunte notevoli. L'inserto testuale è invece molto grazioso, visto che è bello a vedersi e incude una marea di piccole informazioni sul film e sul fumetto: tuttavia, le finestrine colorate in cui appare il testo rendono la lettura un po' difficoltosa. Tutti gli inserti filmati sono proposti in alta definizione, (qualità ottima) e sono sottotitolati, così come le tracce di commento, anche in italiano.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD Talk (Bluray americano)
DVD Authority (Bluray americano)
DVD Town (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

sabato 5 aprile 2008

Tomb raider - la culla della vita (Lara Croft tomb raider: the cradle of life)

FILM: Sequel di Tomb Raider, action/adventure con Angelina Jolie tratto da un'ormai storica serie di videogames. Questa volta, la sexy archeologa Lara Croft (protagonista di giochi e film) cerca un artefatto in grado (si dice) di distruggere il mondo, per metterlo al sicuro prima che cada nella mani d'un supercriminale deciso a rivenderlo come arma. Se possibile, il film è ancora più insulso e videoclipparo del predecessore, a causa d'una trama assurda, personaggi mal sviluppati e scene d'azione banalissime. La regia di Jean De Bont (Speed, Twister) avrebbe dovuto garantire un alto tasso adrenalinico, mentre salvo un paio d'eccezioni (il lancio dal grattacielo e qualche acrobazia) anima sequenze caotiche o prive d'emotività, e in qualche caso (il duello con le spade nella caverna) addirittura goffe. Certe soluzioni tecniche, poi, lasciano senza parole per l'impronta dilettantesca: su tutte, i ralenty "a scatti" (che affliggevano anche il capostipite) e certi inserti in computer grafica, soprattutto nelle carrellate, plasticosissimi e incollati con lo sputo. La sceneggiatura (di Steve De souza, lo stesso dei Die Hard), non riesce ad insinuarsi fra le innumerevoli panoramiche da "club Med" e, quando ci prova, saccheggia a piene mani da I predatori dell'arca perduta, da cui vengono l'artefatto "apocalittico", la sifda governo-cattivoni per accaparrarselo e il "tira e molla" sentimentale della coppia protagonista (la Jolie e Gerard BUtler, lo "sborone" di 300). L'intreccio mescola impunemente mitologia, fantascienza e tanta tecnologia figa (compresa quella della protagonista) senza giustificarne le interazioni, mentre il cattivo ha un piacevole sapore jamesbondiano, sebbene sia privo sia del cervello che del "fisico" per competere anche con il peggiore fra i "ceffi" della nota saga spionistica. Il prefinale sembra una scena scartata de "Il signore degli anelli" (fra impropabili tribù e golem invisibili) e, come se non bastase, la resa dei conti prende una piega tragica non solo improbabile, ma superficiale, fuori tempo e fuori film: in una parola, ridicola. Di tutta l'operazione (un megaspot al videogioco, a Hong Kong e agli sport estremi) si salvano la bellezza d'una Jolie pre-anoressia e qualche scorretteza prontamente rinnegata nell'ultima scena, dove si vuol far credere che la presunta saggezza di Lara Croft prevalga sulla voglia di conoscere i segreti più intimi (e devastanti) dell'universo. Dopo la visione, sciacquarsi la coscienza con una maratona dei tre Indiana Jones.

QUALITA' VIDEO (8 e 1/2 su 10): Video 2.35:1 (compresso in AVC MPeg4) raffinatissimo: il senso di pulizia è davvero esemplare, mentre, fin dalle prime scene in Grecia, la sensazione di "sottigliezza" è molto marcata. Da subito emergono un'ottima luminosità e la "delicatezza" dell'impostazione fotografica, che punta spesso su filtri che "sfumano" l'immagine (soprattutto i primi piani della Jolie), senza però ammorbidire i dettagli. Il prologo sott'acqua mette in evidenza sia la compattezza delle dominanti (in questo caso azzurrognole), sia l'ottima resa delle scene scure, che vantano neri profondi e una buona tridimensionalità. I molti totali "aerei" sono quasi sempre spettacolari, anche se rivelano la presenza di computer grafica (quando utilizzata) in maniera persino imbarazzante: in ogni caso, colpiscono per bellezza quelli sulla casa di Lara, Su Shangai, Hong Kong, sulla muraglia cinese e quelli finali sui paesaggi africani. I colori sono discretamente carichi, ma un po' "falsati" da una dominante rossa che si fa notare parecchio nelle scene scure. Si tratta senza dubbio d'una precisa scelta fotografica, anche se in alcuni casi questa "accende" un po' troppo gli incarnati. Eccezionale, comunque, la vivacità della palette cromatica nella scena a Shangai con l'elicottero, ravvivata da luci e insegne di ogni tipo. Come anticipato, la nitidezza del quadro è mediamente alta e in certi passaggi mostra una porosità dei volti spettacolare, unita ad una trama (di muri, pietre o strutture di metallo) davvero iperdifinita. Per accorgersene, basta osservare scene come quella della prigione, dell'arrivo alla muraglia cinese, la parte "africana" e ancora gli ultimi primi piani di protagonisti nel finale "tragico", fra i più "radiografici" del trasferimento. Purtroppo, però, non mancano notevoli momenti di flessione in cui il quadro sembra perdere quella "marcia in più" dei passaggi sopracitati, talvolta anche nei campo-controcampo di singole scene. In tali momenti cede soprattutto il contrasto (già non molto elevato nel resto del film) con la conseguenza che certi dettagli (soprattutto dei volti non illuminati direttamente) s'impastino, pur senza sparire, mentre tutto il quadro s'affievolisce. L'effetto non è allarmante ma abbastnaza marcato e frequente da impedire al video di raggiungere una valutazione fra le più elevevate in assoluto. Inoltre, il bianco virato al verde d'alcuni passaggi (nella scena di tiro al bersaglio e negli esterni di Hong kong) è un po' troppo psichedelico e quasi fastidioso per quanto innaturalale. Per il resto, è praticamente impossibile scorgere artefatti di compressione (salvo lievi rumorosità del rosso e del blu nelle scene scure), mentre l'edge enhancement, vista anche l'impostazione un po' "sfumata" del quadro, è pressochè assente.

QUALITA' AUDIO (8 e 1/2 su 10): L'audio italiano Dolby Digital 5.1 (640 Kbit) è molto energico e si distingue per due caratterisiche: la potenza dei bassi e la vivacità del mix. La prima sfiora livelli davvero sismici sia sui canali principali che sul subwoofer, tanto da indurre a calibrare attentamente il volume. La seconda, invece, si traduce in interventi dei canali posteriori pressochè continui e piuttosto coinvolgenti. Fin dalle prime battute in Grecia, il fronte anteriore rivela la sua ampiezza prima grazie agli effetti della frana, poi con le musiche, pulite e abbastanza potenti. Subito dopo, la sequenza sottomarina propone un "tripudio sonoro" che rivela definitivamente le caratteristiche dinamiche della traccia: alti definiti ma non fastidiosi, medi corposi e bassi molto "secchi", oltre che profondi, come accennato all'inizio. Il volume di registrazione e buono, mentre il fruscio è quasi sempre assente (anche perchè le scene silenziose dove questo potrebbe emergere sono davvero poche). Il canale centrale, però, poteva essere sfruttato un po' meglio: la riproduzione delle voci è fedele e indistorta ma il volume è un po' più basso dei canali laterali. Inoltre (e questo è il problema più grave) in certe scene d'azione gli effetti hanno una timbrica diversa rispetto a quella degli altri canali e sono troppo in secondo piano. Per fortuna quest'ultima "anomalia", che crea un vero e proprio "buco" nel fronte anteriore, è presente in poche scene, come ad esempio quella della sparatoria nottutna a Shangai. Laddove il centrale non convince appieno, comunque, i canali posteriori stupiscono con un lavoro incessante ed una dinamica all'altezza di quella dei frontali. Come esempio, bastino la sequenze dell'arrivo in "mini-aereo", o quella in moto sulla muraglia cinese, o ancora la sparatoria nel palazzo di Hong Kong, la sequenza della foresta pietrificata e tutto il finale. In queste situazioni abbondano panning ed effetti attivi, ma lo stesso avviene anche in scene "minori", dove l'ambienza è sempre presente. Peccato solo che, in alcuni casi, il mix tenda ad essere un po' "disortinato", e sparga ovunque effetti che dovrebbero restare confinati ad un solo diffusore. Nel complesso la traccia rimane comunque godibilissima e "violenta", anche se un po' più di "rigore" (ed anche una maggiore "messa a fuoco" di certe sequenze) non avrebbe guastato. Presente sul disco anche l'audio italiano PCM 5.1.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (6 e 1/2 su 10): Gli extra, racchiusi in un menù fisso abbastanza bello e "tecnologico", includono le featurette "Il training" (9 min.), "Gli stuntmen" (11 min.), "I mezzi di trasporto e le armi" (4 min. 30 sec.), "Effetti speciali" (11 min.) e "Lo scoring" (5 min.), più 9 scene eliminate (durata totale 12 min.), il provino dell'attore Gerard Butler (4 min.), i video musicali dei Korn e dei Davey Brothers (durata totale (7 min. 30 sec.), i trailer cinematografici italiano ed inglese, e una schermata con i credits del Bluray. C'è anche una traccia di commento del regista Jean DeBont, accessibile però solo dalla selezione delle lingue audio e non dal menù degli extra. Le featurette sono discrete e ribadiscono soprattutto il duro lavoro dela Jolie, impegnata sul set in molte acrobazie senza controfigure. Nel complesso, il tono dei filmati è abbastanza sbrigativo e promozionale, anche se non mancano momenti abbastanza interessanti, come i retroscena del lancio con la "tuta aerea" (compiuto da due folli svedesi inventori dell'oggetto, per ben 28 volte) e della sequenza sottomarina in computer grafica. Passabili le scene eliminate e banalotta la traccia di commento (ascoltata a tratti), se non altro abbastanza ricca di note tecniche. Tutti i filmati sono in bassa definizione e di qualità mediocre, ed accompagnati (come il film e la traccia di commento) da sottotitoli opzionali solo in italiano.

link a recensioni esterne:
Forum AV Magazine (Bluray italiano)
DVD Forum at (Bluray tedesco)
AVS Forum (Bluray tedesco)

Scheda del film
Imdb

giovedì 3 aprile 2008

Gattaca - la porta dell'universo (Gattaca)

FILM: Dramma fantascientifico sul conflitto fra natura umana e perfezione genetica. Raffinato e asettico, ritrae una società in cui le persone concepite in provetta (dopo accurate modifiche al DNA) godono di tutti i privilegi culturali, politici ed economici, a discapito di chi è nato in modo tradizionale. Fra questi ultimi, c'è il protagonista Vincent Freeman (Ethan Hawk), giovane manovale che, per diventare astronauta, compra l'identità d'un campione di nuoto concepito in vitro (Jude Law), e rimasto paralizzato dopo un misterioso incidente automobilistico. Come prevedibile, i riferimenti all'ingengneria genetica e alle implicazioni morali del procedimento, sono innumerevoli, anche se tali spunti fanno solo da sfondo ad una storia focalizzata più sulla lotta contro il pregiudizio, e l'affermazione su un destino scritto addirittura nelle cellule. Ad arricchire la formula, il contesto da fantascienza antiutopistica, l'intrigante narrazione in flashback e una simbiosi,fra Freeman e il suo fornitore d'identità, non morbosa ma inscindibile, e basata sull'emblematico scambio d'emozioni con residui o fluidi corporei (utilizzati come "firma" genetica). Elegantissimo il "look" anni '20 e molto evocativo il tratto minimalista e un po' bizzarro della tecnologia, a sottolineare la disumanizzazione d'un mondo che fa della perfezione il punto di partenza, e non un obiettivo. L'ampia venatura noir, invece, indebolisce il pur bel film di Andrew Niccol per due motivi: si risolve in modo "commerciale" (oltre che repentino), e conferma un buonismo in cui, purtroppo, annegano tutti gli spunti sul rapporto fra libero arbitrio e condizionamento genetico. La potenza dei molti contrasti (come fra volontà e destino o anima e corpo) riesce comunque a prevalere, ed è ben supportata sia dall'ossessione dell'autorità per i "curriculum" (così marcata da impedire il riconoscimento fotografico d'un individuo), sia da efficaci metafore su libertà dello spirito e transitorietà del corpo, come quella insita nelle scene di nuoto. La storia d'amore, fra il protagonista e la scienzata interpretata da Uma Thurman, riafferma un'empatia stimolata più dal "difetto" che dalla qualità e pertanto non introduce romanticherie inutili. La chiusura, infine, è liberatoria ma non lesina inquietudini: la rotta per il viaggio spaziale, ad esempio, è programmata quasi quanto le catene di DNA artificiali (e fra le due c'è anche una somiglianza "geometrica"), mentre la soluzione a cui ricorre il "doppio" del protagonista pone inquietanti interrogativi sul significato di libertà, pur evitando il nichilismo.

QUALITA' VIDEO (8 e 1/2 su 10): Il video, compresso in AVC-Mpeg4 su un Bluray doppio strato, è bellissimo e pur non toccando vette assolute garantisce un'esperienza di visione analoga a quella del cinema. Per un film del 1997, poi, il risultato è addirittura superbo, sia per quanto riguarda la pulizia del master che per la definizione generale. Quest'ultima s'attesta su livelli sempre alti e garantisce la tipica "sottigliezza" di dettaglio dei trasferimenti HD. L'inizio, a dir la verità, non è dei migliori, anche se ciò è dovuto alla presenza dei titoli di testa, i quali coprono l'immagine con una patina "morbida" e un po' rumorosa. Sequenza titoli a parte, comunque, il video presenta una nitidezza eccellente e, soprattutto, un'ottima sensazione di profondità. A testimoniarlo, le prime sequenze nella scuola d'astronauti e, quindi, nella casa di Freeman. I primi piani sono compatti e ben delineati, e sebbene la loro porosità non sia esasperata, l'impatto si mantiene davvero piacevole. Succesivamente, danno buona prova anche le scene del flashback, e in particolare quelle di nuoto, dove (come al solito in un buon trasferimento) la trama dell'acqua è così sottile da uscire dallo schermo. Il livello del nero è appagante e non nasconde mai dettagli (salvo forse in un paio di scene molto scure), mentre il contrasto è ben calibrato, anche se, per una precisa impostazione fotografica, brucia un po' i bianchi (provocando un lieve sfrigolìo). I colori, lievemente "argentati", sono comunque caldi, e addirittura accesissimi nel caso delle tonalità primarie. Alcune scene (quelle del nuoto in flashback) sono coperte da una dominante verde "alla Matrix", anche se qui l'effetto appiattisce un po' la resa. In altri passaggi (soprattutto nella scuola e nel tunnel della scena finale) emergono viola, gialli e turchesi non solo spettacolari, ma capaci di creare un constrasto, con bianchi pulitissimi, davvero unico e, in un certo senso, "clinico". Il rosso, comunque, non è da meno, e in uno dei totali sulla casa di Freeman (nella seconda parte del film) lascia addirittura a bocca aperta. Strepitosa la palette cromatica anche nella scena della galleria, già fra le migliori del trasferimento per profondità e definizione. Va un po' meno bene il blu, rumoroso nelle scene in cui Ethan hawk "sfrega" via i suoi residui: ma è un difetto di poco conto. La qualità della ripresa è sempre ottima e non porge il fianco a sfocature o instabilità di sorta, mentre è presente un po' d'edge enhancement nelle linee più sottili. D'altra parte la nitidiezza, in scene come quella del concerto e in tutte quelle nella sala dei computer, è così pronunciata da rendere l'artefatto assolutamente tollerabile.

QUALITA' AUDIO (8 su 10): L'audio italiano Dolby True HD è ampio e nitido, anche se la pulizia non è da primato. Inoltre, la colonna sonora del film è abbastanza "tranquilla" e ciò riduce i momenti più spettacolari ad una manciata. Il volume di registrazione è buono, mentre la separazione frontale è marcata a sufficienza. L'estensione delle alte frequenze è più che adeguata, mentre i bassi colpiscono soprattutto durante la scena dei titoli, zeppa di botti da "subwoofer" anche nei canali posteriori. la stessa scena iniziale, però, mette in evidenza una lieve sporcizia che accompagna i momenti più fragorosi, assieme ad un fruscio che si fa abbastanza prominente nelle scene tranquille. Il canale centrale riproduce voci molto "realistiche" e ben inserite nella scena. In particolare (e come spesso avviene in questi casi) soddisfa la resa della voce fuori campo di Ethan Hawk, presente nei flashback e molto piena, pulita, ed indistorta. La resa delle musiche è abbastanza calda e in qualche caso surclassa quella degli effetti per la sensazione di presenza. Questi ultimi però, riescono a prendersi una rivincita nelle sequenze più "sonorizzate" del film, come ad esempio quella del concerto (conclusa da un coinvolgente scroscio di applausi) e, soprattutto, quella dell'attraversamento della strada, non di molto successiva. In tale scena, si scatenano sia i panning frontali che quelli posteriori, provocati dai minacciosi passaggi della auto. Peccato solo che proprio i canali posteriori pecchino un po' in dinamica, soprattutto verso il basso. Inoltre, sempre i posteriori sono poco presenti lungo il resto del film, limitandosi ad una discreta ambienza (buona nelle scene del nuoto). Il subwoofer, infine, è piuttosto "timido" nei suoi interventi, al punto da sonorizzare troppo poco anche scene "sullo sfondo", come quelle in cui decollano i missili.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (5 e 1/2 su 10): Gli extra, racchiusi in un menù fisso e dal look "asettico" quanto quello del film, includono il nuovo documentario "Dietro le quinte di Gattaca" (22 minuti), le featurette "DNA e clonazione" (15 minuti) e "filmato orginale" (ovvero la featurette presente sulla prima edizione in DVD, lunga 7 minuti), più 6 scene eliminate (per un totale di 6 minuti). Chiudono il comparto un divertente outtake (30 secondi) e il trailer di Incontri ravvicinati del terzo tipo. La featurette d'epoca è insignificante, dato che il suo contenuto è molto superficiale e pubblicitario. L'inserto sul Dna (narrato da Gore Vidal e incentrato sulla clonazione e sulle cellule staminali) è invece "tecnico" e interessante, anche se, a parte l'argomento, non ha nulla a che vedere con il film. Il nuovo documentario è senza dubbio il più inerente alla pellicola, ed è composto soprattutto da interviste odierne al cast tecnico ed artisitco (compresi Ethan Hawke e Jude Law). Purtroppo, però, non include immagini sulla lavorazione, di fatto quasi assenti dal comparto extra. Le scene eliminate sono discrete ma non molto significative ed oltretutto guastate da una qualità video tremenda. Il dietro le quinte è presentato in HD 1080i, mentre gli altri inserti sono in bassa definizione, salvo il trailer. Tutti i filmati includono sottotitoli anche in italiano.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Forum DVD Essential (Bluray italiano)
DVD File (Bluray americano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD Authority (Bluray americano)

Scheda del film