venerdì 29 febbraio 2008

Rocky Balboa

FILM: Sesto capitolo della più celebre saga pugilistica cinematografica, diretto e interpretaro da Sylvester Stallone. Delicato e intimista, rinnega la pur spassosa cafonaggine dei precedenti sequel per recuperare le atmosfere "sub urbane" del capostipite, con una sincerità ben superiore ad ogni intento commerciale. Per quanto improbabile e frettolosa, la trama è adatta al respiro crepuscolare, ed è cucita addosso al volto, bolso e gonfio, di Stallone. La sceneggiatura recupera pedissequamente certi snodi della mitologia rockyana (il nero da sconfiggere, la fiducia ritrovata, l'allenamento) ma riesce a non essere banale: forse perchè il fulcro della pellicola, più compatta, asciutta e "navigata" delle precedenti, non è il mero trionfo fisico, intriso di retorica, ma il coraggio (e la necessità) d'assecondare le proprie passioni fino all'ultimo. La regia, elegante e rigorosa, sorregge un tono "meditativo", e in bilico fra il ricordo malinconico (la "via crucis" delle location storiche) ed una presa di coscienza quasi "autobiografica" del protagonista. Tale consapevolezza (del tramonto della propria icona ma anche dell'impossibilità di sfuggire alla propria natura), trasforma il film in un'elegia dell'ostinazione a combattere, soprattutto in un mondo (e, di riflesso, in un tipo di cinema) che ha scordato i suoi miti e che non ha saputo crearne di nuovi. Brillante la transizione, nel match conclusivo, dalla pellicola a una ripresa digitale quasi documentaristica, a sottolinare come la resa dei conti non sia più con l'avversario imbattibile, ma con la realtà. Commoventi, invece, gli addii al pubblico e alla moglie Adriana (morta di cancro), diretti con sorprendente senso pudico. I personaggi del figlio di Rocky (che considera il padre un dinosauro) e dello Zio Paulie (senza ambizioni) forniscono il giusto fattore di "contrasto" ma sono un po' patetici, mentre la nuova presenza femminile viene relegata al ruolo di "amica", in barba ai clichè più triti. Quanto a Stallone, il suo Balboa evita i machismi ma preserva una dignità da asceta "bisontiforme", ribadendo di voler chiudere, e non scimmiottare, un percorso in cui certi traguardi sono irripetibili.

QUALITA' VIDEO (9 su 10): Il video 1.85:1 di questo Bluray ha una resa semplicemente splendida e ciò stupisce, visto che, nonostante l'impego d'un BD a doppio strato, l'algoritmo usato per la compressine è l'obsoleto Mpeg2. La fotografia del film è molto particolare ma non "estrema" come ad esempio in Hostel 2, cosicchè i benefici, in termini di definizione, superano di gran lunga gli "effetti caollaterali". Partendo proprio dalla definizione, il livello di dettaglio sbalordisce, immediatamente, sia negli incarnati che negli sfondi. Il viso di Stallone è un groviglio di "striature" così poroso da uscire dallo schermo, mentre i particolari dei fondali (gli alberi del cimitero e i giardini del vicinato di Rocky) sono taglientissimi e compatti, senza la minima seghettatura. I dettagli, poi, sono incredibilmente accentuati dalla luce diretta, abbagliante e "trasversale", tanto che, in certe inquadrature, la trama diventa super-cristallina. Il livello di contrasto è quasi "al limite" per una precisa scelta fotografica volta a evidenzare gli stacchi fra zone luminose e buie, e questo accende i bianchi fin quasi alla "bruciatura". Per fortuna, però, questi non ingoiano mai gli sfondi o i dettagli in primo piano (salvo forse nella prima scena fra Rocky e suo figlio, comunque buona). L'ottimo dosaggio della luminosità (assieme al contrasto spinto ma non "fuori scala") rende molto brillanti anche le scene scure, dove il nero resta profondo senza mangiarsi nemmeno un pixel, segnando, in questo senso, un vero e proprio record. La pasta dell'immagine è sporcata da una grana abbastanza "ruvidà" ma congeniale al tono della pellicola. In certi passaggi con medie luci (nel ristorante, nella sala della commissione sportiva nel bar, e nel camioncino di Rocky) tale grana aumenta un po', anche se non è mai fastidiosa: primo, perchè non intacca il dettaglio, secondo, perchè è finissima e trasmette comunque un senso d'"esapserazione" del particolare come solo in HD può esserci. Caldi e compatti i colori, che sfoggiano splendide tonalità di rosso e una frequente dominante turchese fra le più belle mai viste. Quest'ultima raffredda molto la fotografia, ma non spegne affatto le altre tonalità, come dimostrano, ad esempio, sia le scene con i quarteri degradati di filadelfia, che quelle al ristorante (in particolare il primo piano dell'enorme quadro nella parete di fondo). La qualità complessiva, dunque, sarebbe già ottima ma nel finale schizza addirittura "fuori parametro" grazie alle riprese in video HD dell'incontro. Queste ultime sfoggiano una pulizia sconvolgente e una profondità notevole. La definizione, già altissima nella parte in pellicola, si fa qui "radiografica" e durante il match rivela dettagli impensabili sulla pelle dei due avversari. Eccellenti anche i colori, i quali, salvo in qualche totale un po' "seppiato" (come tipico di certe rirpese digitali) o sovresposto, sono caldi e compatti. Anche gli occasionali passaggi in bianco e nero tolgono il fiato, mentre i primi piani dei volti (fin da prima dell'incontro) rasentano una nitidezza "Apocalyptica" (cioè analoga a quella, a tratti sconvoglente, del Bluray di Apocalypto). Assenti edge enhancement e artefatti, a conferma d'una qualità video meravigliosa e inficiata solo dalla pastosità di qualche scena buia.

QUALITA' AUDIO (8 su 10): L'audio italiano DTS (768 kbit) non appaga come il video ma accompagna il film in maniera più che adeguata. La colonna sonora ha poca verve ma ciò è da imputare quasi solo alla "tranquillità" del film e non certo a mancanze del mix, che anzi convince in tutti reparti. il volume di registrazione è discreto e, anche se impone d'alzare il volume un po' più del solito, non introduce fruscio. Il fronte anteriore è ampio ma non ha molte occasioni d'esprimersi, soprattutto nella prima parte: giusto un po' d'ambienza, qualche panning e le musiche. Queste ultime, comunque, sono davvero nitide e ben riprodotte ed esaltano fin dalla sequenza iniziale. Durante l'allenamento e l'incontro a Las Vegas, poi, il loro volume si fa addirittura altissimo, portando il coinvolgimento a mille. Il canale centrale è pulito e indistorto, e riproduce voci un po' "rauche" ma sempre molto piene. In qualche passaggio come quello del ristorante, però, gli effetti interferiscono con le voci, tanto da rendere incomprensibili alcune parole. Nulla di grave comunque, soprattutto se si tiene conto che, sempre nelle scena al ristorante, ci sono alcuni degli effetti frontali più aperti. I canali posteriori, dopo qualche panning all'inizio, sono abbastanza tranquilli per tutto il film, mentre nel finale si animano con urla e applausi della folla, fuochi d'artificio e ambienza delle musiche. La nitidezza generale del suono è sempre ottima ma la gamma medio-bassa emergere solo nella scena dell'allenamento, in cui bilanceri e barili vari cadono in terra. Durante l'incontro, gli urti dei colpi sono abbastanza "scarichi", anche se ciò è dovuta a una precisa scelta di missaggio improntata al realismo. Fanno però eccezione i momenti "onirici", in cui i bassi diventano frastornanti e avvolgenti. Il subwoofer, infine, rinforza la scena giusto nelle suddette sequenze dell'allenamento, dell'incontro, e in quelle con le ottime musiche, ma nulla più.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (8 su 10): Gli extra, disposti nel solito, spartanissimo menù Fox a scomparsa, sono abbastanza ricchi, anche se un po' ripetitivi. Si parte con la traccia di commento di Sylvester Stallone, e si continua con le featurette "Rocky Balboa: la fine del match" (27 minuti), "Abilità vs volontà: il making of di Rocky Balboa" (17 minuti), "Sul ring: riprese del combattimento finale di Rocky" (15 minuti) e "Campione Virtuale: simulare al computer il combattimento" (5 minuti). Sono inclusi, inoltre, un filmato di errori sul set (1 minuto e 30), sette scene eliminate (per un totale di 19 minuti), un finale alternativo e un easter egg che illustra il makeup dei pugili. Fra i vari contenuti, la traccia di commento è senza dubbio quello più ricco d'informazioni e testimonia quanto Stallone sia coinvolto nel film che ha scritto e diretto. Le featurette, comunque, dicono la loro grazie ai molti spaccati sulla produzione e sulla storia della saga, anche se, a lungo andare, diventano un po' ripetitive ed hanno qualche passaggio in comune. Le scene eliminate sono abbastanza pesanti e in qualche caso un po' ridicole, mentre il finale alternativo ribalta l'esito del film in un modo che l'avrebbe rovinato, nel caso fosse stato scelto. Tutti gli extra filmati, tranne la prima featurette, sono in formato HD e vantano una qualità video altissima. In particolare, le scene eliminate stupiscono per la loro definizione, anche se la mancanza delle alterazioni fotografiche usate nel film le rendono più anonime e meno incisive. Tutti gli extra, compresi la traccia di commento, sono sottotitolati anche in italiano. Per concludere, una curiosità: nella traccia di commento, Stallone cita più volte una fantomatica "director's cut" in cui saranno incluse svariate scene estese: a quando la riedizione?

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD Verdict (Bluray americano)
DVD Review (Bluray americano)
DVD Authority (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

martedì 26 febbraio 2008

Die hard - vivere o morire (Die hard 4.0)

FILM: Terzo sequel di Die Hard, "manifesto" del cinema action anni '80 targato John Mctiernan. Protagonista, il solito Bruce Willis, che nei panni del detective John McLane è impegnato a sventare la rapina d'un hacker in grado di "spegnere" il sistema informatico statunitense. Non solo brutto, il film è anche di un'inutilità sconfortante e nulla aggiunge ad una saga che aveva già detto tutto al secondo, dignitoso capitolo di Renny Harlin. La produzione è smisurata, ma la trama si scorda due ingredienti essenziali: il pathos e la levatura del "cattivone". Quest'ultimo, un esperto informatico rinnegato dal governo, ha carisma sufficiente giusto per qualche puntata de "i ragazzi del computer": inoltre, è circondato da scagnozzi ancora più anonimi, salvo la fidanzata orientale e il killer acrobata. Peccato però che la prima venga sacrificata troppo presto e il secondo sia mal sfruttato. Da principio, l'azione diverte con un duello auto/elicottero mutuato da videogame come "Grand Theft Auto", e addirittura stupisce con la successiva, folle sparatoria in ascensore. Poi però collassa nella monotonia, e dà spazio ad un cameo, di Kevin Smith, tanto ridicolo quanto "autobiografico", e catalizzatore delle innumerevoli tecno idiozie avallate dal film. La resa dei conti non ha tensione ed è preceduta da una sequenza "aviatoria" plasticosissima, ed esecrabile solo per il fatto di citare (male) quella presente in True Lies, ancora ineguagliata. La "continuity", blandissima, si limita al ripescaggio della figlia di Mclane, per farne l'ennesima figura "usa e getta" da relegare, in un ipotetico Die hard 5, al ruolo di fotografia o voce al telefono (come accaduto alla moglie in questo e nel precedente capitolo). Il personaggio di Mclane, se non altro, incarna bene l'inadeguatezza dell'eroe "vecchio stile" ad un mondo sempre più dipendente dalla tecnologia, e per questo salva la faccia. In più, simboleggia con dignità l'obsolescenza d'un genere incapace di rinnovarsi, se non disseppellendo le icone del passato.

QUALITA' VIDEO (9 su 10): Il comparto video di Die Hard 4 rivaleggia con quello delle migliori produzioni Fox e dei migliori Bluray esistenti. Punto di forza dell'immagine, compressa con algoritmo AVC Mpeg4 su un BD a doppio strato, è la definizione dei campi medi e ravvicinati, che rivela una "porosità" straordinaria (oltre che costante). Ciò è palese fin dalla sequenza dei titoli, zeppa di volti resi "taglientissimi" dalla luce di alcuni monitor per pc. Nei minuti successivi, il livello cala leggermente a causa della fotografia, abbastanza scura, per poi riesplodere, in modo definitivo, nel resto del film. Il livello di luminosità non è molto elevato, e ciò impasta alcuni campi lunghi di "transizione" (ad esempio certi totali sulla casa bianca e su Washinghton): al contrario, il contrasto è elevatissimo e rende tridimensionali sia le scene scure (il segmento che include la visita da Kevin Smith) che i moltissimi primi piani dei volti. Il nero non è sempre profondo e in qualche passaggio si mangia i dettagli (vedere ad esempio le sequenze di Washington senza elettricità): tuttavia, il "problema" è da imputare più a una scelta fotografica che non ad un limite del trasferimento. Sempre la fotografia, inoltre, è abbastanza "ruvida", anche se ciò non disturba, dato che la caratteristica accentua il senso di dettaglio e finezza della grana. I colori sono molto "torridi" nelle scene all'aperto, dominate da tonalità arancioni, mentre all'interno virano al verde o al blu, per conferire alle immagini un aspetto più "tencologico". In ogni situazione, comunque, anche le tonalità più accese sono riprodotte senza sporcature. Come accennato, la resa dei campi medi è strepitosa: in particolare, stupiscono le moltissime scene "urbane" (debordanti di dettagli delle auto, delle strade e degli edifici) e quelle con i volti delle persone. I primi piani "radiografici" non si contano e coinvolgono soprattutto Bruce Willis, via via sempre più sudato, insanguinato e sporco. Memorabili le sue inquadrature nell'auto della polizia (prima dello scontro con l'elicottero) e quelle finali, subito prima della resa dei conti. Ma stupiscono anche quelle dei vari agenti nella stazione di polizia (soprattutto il capitano dalla pelle scura) e dei cybercriminali davanti ai PC. Come ciliegina sulla torta, l'edge enhancment è quasi assente, così come lo è qualunque altro artefatto di compressione. Rispetto a Susnhine (ulteriore titolo Fox dall'ottimo video) la resa è più scporca, ma più definita, mentre rispetto a Fantastici 4 e Silver surfer (forse il miglior titolo Fox) l'immagine è più convincente sui primi piani ma inferiore nei campi lunghi. In ogni caso stiamo parlando di un Bluray con video da riferimento.

QUALITA' AUDIO (8 su 10): L'audio italiano DTS a "mezzo" bitrate (768 kbit) è nitido e pulito, ma non convince come dovrebbe, soprattutto visto il genere di film. La definizione non manca, ed è anzi elevatissima: tuttavia, la pressione sonora non è mai tale da saturare l'ambiente d'ascolto. Il volume di registrazione è insolitamente basso, mentre il mix, sebbene ricco, pulito e vivace, è un po' "ovattato". Il fronte anteriore privilegia, incredibile a dirsi, il canale centrale, mentre i diffusori laterali sembrano sempre un po' in secondo piano. Gli effetti discreti non mancano, mentre i panning non sono frequentissimi e, sebbene definiti e direzinali, suonano un po' distanti. Se non altro, le voci sul canale centrale hanno una buona presenza, mentre gli effetti, soprattutto gli spari e le esplosioni, sono molto ben dotati sia sulla gamma media che su quella bassa. Emblematica, in questo senso, la prima sparatoria nell'appartamento, zeppa di "smitragliate" con bassi degni d'un subwoofer anche nei diffusori principali e, soprattutto, sul centrale. Come anticipato, le voci sono piene e indistorte, ma suonano lievemente "strozzate", mentre gli effetti sui canali posteriori, seppur molto direzionali, non sfoggiano una dinamica da primato. Inoltre, sempre i posteriori sono impegnati molto più spesso con le musiche (pulite e mixate in maniera stravagante) che con l'ambienza, piuttosto soffusa. Nelle scene più concitate, comunque, l'impatto non manca, anche se, come già detto, l'aggressività non è memorabile: fra gli esempi più positivi si ricordano la sequenza con l'elicottero e quella con l'aereo, ma appagono anche lo scontro che culmina nella tromba dell'ascensore, forse il più ricco d'effetti e quello con il mix più elaborato. A livello di puro "rombo", il passaggio più memorabile è di sicuro l'esplosione della centrale elettrica, dove anche il subwoofer (sfruttato in maniera inspiegabilmente "discontinua") dà prova della sua esitenza. A volumi elevati, dunque, la traccia coinvolge, ma restano le perplessità per la pressione non eccezionale ed il mix un po' "distante".

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (7 e 1/2 su 10): Gli extra, organizzati in un orrendo menù a scomparsa, soddisfano soprattutto per la presenza d'un dietro le quinte lungo ben 97 minuti. Quest'ultimo è intitolato "Eroe Analogico in un mondo digitale" ed analizza ogni aspetto della produzione, soffermandosi, come prevedibile, sugli aspetti più tecnici. In particolare, sono molto interessanti gli spaccati sugli stunts, sulla computer grafica e sulla correzione digitale del colore, alla quale, forse per la prima volta, viene dedicata una trattazione rilevante. Oltre al documentario, sono presenti un'intervista di Kevin Smith a Bruce Willis lunga circa 23 minuti, un video musicale di Guyz Nite, un dietro le quinte del suddetto viedo (abbastanza inutile), un breve speciale televisivo sulla saga di Die hard, lungo circa 6 minuti, e il trailer cinematografico. Peccato per l'assenza d'una traccia di commento, anche se l'intervista a Willis sopperisce con molti aneddoti interessanti, nonostante il tono spudoratamente promozionale dell'ultima parte. Da notare che, sulla fascetta, vengono segnalati ben quattro extra non presenti sul disco, ovvero le featurette "Mondo degli hacker" e "Attacchi ai sistemi informatici", le scene tagliate o estese, e la gag reel. Tutti gli extra sono in bassa definizione (salvo il trailer, in un HD eccezionale) e sottotitolati anche in italiano. Da ribadire lo squallore del menù a scomparsa, spartano e affossato pure da uno scomodissimo indice di selezione capitoli.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Forum AV Magazine (Bluray italiano)
Forum DVD Essential (Bluray italiano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD Authority (Bluray americano)
DVD Town (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

giovedì 21 febbraio 2008

The prestige


FILM: Dramma di Christopher Nolan sull'arbitrarietà del reale, con ampi sprazzi di thriller e fantastico. Lo stesso tema veniva affrontato dal regista già nello splendido Memento e, per quanto marginalmente, addirittura in Batman Begins: tuttavia, in The Prestige trova la sua incarnazione più "scoperta" e trascinante, nonchè quella più popolare. La pellicola descrive la sfida fra due maghi impegnati a realizzare l'ambito numero del teletrasporto: entrambi riescono nell'impresa, ma sono logorati dall'idea di scoprire il trucco dell'aversario, con tragiche conseguenze. Mescolando una suggestiva ricostruzione vittoriana ad atmosfere fra gotico e barocco, Nolan trasforma l'ossessione dei protagonisti in una ricerca della "verità" quasi disperata. Quest'ultima, però, non solo è molteplice, ma inaccettabile (e quindi devastante), per il semplice fatto d'essere troppo diversa da quella immaginata. Sceneggiatura e rappresentazione scenica compiacciono le tesi del film: la prima, infatti, gioca con flashblack e flashforward, mentre la seconda sbatte in faccia l'illusione, costringendo chi guarda a riempire "osmoticamente" i vuoti (su tutti, quello fra le cabine del teletrasporto) e mettersi in gioco. Il processo (atto a sovrappore le percezioni di protagonista e spettatore) è lo stesso, geniale, utilizzato in Memento, anche se questa volta copre due personaggi ed è quindi meno immersivo. Ottimi i protagonisti Hugh Jackman e Christian Bale, criptici come da copione, ma non vanno sottovalutati Michael Caine, mentore "moralizzatore", e soprattutto David Bowie, che nei panni del fisico Tesla ricorda l'alieno di "L'uomo che cadde sulla terra". La parte "fantastica" della conclusione ricorre all'assurdo per dimostrare l'assenza di trucchi nella magia più straordinaria, ed anima così un formidabile paradosso: il medesimo per cui l'uomo sceglie di fondare le proprie certezze (o la propria fede) su fragili congetture.

QUALITA' VIDEO (8 su 10): Video, compresso in VC1, di buonissimo livello, grazie anche all'utilizzo d'un Bluray a doppio strato (nota del 2 febbraio 2009: in realtà il BD è strato singolo, scusatemi per l'errore). Le immagini (in formato 2:35:1) sono abbastanza scure e "spente" per una precisa scelta di fotografia, ma ciò non mette mai in crisi l'encoder, che svolge quasi sempre un ottimo lavoro sia sulle zone in penombra che su quelle completamente scure. In certe scene, il nero mangia qualche dettaglio, ma ciò non compromette mai l'intellegibilità del quadro. La pellicola utilizzata è in condizioni perfette, anche se, stranamente, non manca qualche scarica di spuntinature bianche. Il livello di dettaglio è mediamente alto ma ciò che convince di più è il senso di pulizia generale. In scene come quelle nella prigione, nel laboratorio di Tesla e nelle abitazioni dei maghi, i volti in primo piano sono molto "porosi" e tridimensionali, anche se non sempre taglientissimi, a casua dell'impostazione un po' "cerulea" e "diffusa" della fotografia. Al contrario, i totali ben illuminati sono sempre ultra nitidi e acquistano quell'impatto tipicamente "razor" e HD. Emblematiche, in questo senso, le due sequenze ambientate in altrettanti cimiteri, tutte le esibizioni in teatro (con i riflettori che "staccano" al massimo le figure dallo sfondo) e gli esterni del laboratorio di Tesla. Addirittura sbalordisce la sequenza con il treno in viaggio verso Colorado Springs, dal momento che mantiene una grande profondità nonostante sia immersa nella penombra. In qualche passaggio fa capolino un po' di rumore video (in particolare sui rossi), ma il suo livello non è affatto allarmante. Il contrasto è sempre eccellente e dà il meglio nelle già citate scene in teatro, mentre i colori (tendenti al blu o al rosso) sono naturali e quindi non eccessivamente caldi. In alcune sequenze con soggetti illuminati alle spalle (si veda l'ultimo dialogo fra Caine e Jackman nella villa di quest'ultimo) s'avverte una tendenza dell'immagine ad "annacquarsi" e a perdere dettaglio: ma, ancora una volta, ciò dipende dalla ripresa originaria, peraltro quasi sempre a fuoco. L'assenza totale d'edge enhancement, infine, è l'ultimo punto a favore di un'immagine forse non fra le più incisice che si ricordino, ma di certo nitida e profonda.

QUALITA' AUDIO (7,5 su 10): L'audio Dolby Digital 5.1 italiano (640 Kbit) è senza dubbio di ottima qualità ma non riesce a stupire a casusa dell'indole, piuttosto tranquilla, della pellicola. Pulizia e dettaglio sono evidenti fin dalle primissime battute e allo stesso modo è subito palese la preponderanza del canale centrale, che fa spesso da perno a tutta l'immagine sonora. Quest'ultimo riproduce in modo pieno e profondo sia gli effetti che, soprattutto le voci, in particolare quelle fuori campo. Il volume di registrazione è discreto mentre l'ampiezza del fronte anteriore è buona, anche se, come accennato, la traccia non ha modo di dimostrarlo spesso. Le musiche sono molto pulite ma non incisive: inoltre, in certe scene fanno le veci dell'ambienza, al posto d'effetti che sono confinati al canale centrale. Questo succede soprattutto in sequenze all'aperto, come quella dell'incontro fra i due illusionisti al cimitero. Il lavoro dei canali posteriori è, come intuibile, molto "subdolo", con l'eccezione di tutte le scene ambientate in teatro, ravvivate dai frequenti applausi. Altra importante eccezione è costituita dai passaggi con la macchina di Tesla (compreso quello iniziale), che fanno quasi "esplodere" la scena in un tripudio di alti cristallini e medio bassi robustissimi. Per il resto, la traccia non offre molto altro in termini di aggressività, salvo uno sparo, qualche tonfo (i coperchi delle vasche nelle scene degli affogamenti) e un paio di vetrate in frantumi. Non si registrano mai saturazioni o sbavature, anche se certe ambienze sono coperte da un fruscio ben udibile, soprattutto sui canali posteriori. Niente di grave, certo, ma in una traccia abbastanza "soffusa" come questa l'effetto è un po' "fuori luogo". Sul subwoofer c'è poco da disquisire: il suo intervento si limita a rinforzare i "boati" nelle sequenze con la macchina di Tesla.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (5 su 10): Extra ben poco esaustivi: sono presenti una featurette di 19 minuti, divisa in 6 segmenti intitolati "Destrezza di mani", "Prestidigitazione del passato", "Il labirinto", "Metafore e inganni"; "Tesla: l'uomo che ha inventato il XX secolo" e "Risonanze", più 4 gallerie fotografiche ("il film", "costumi e scenografie", "dietro le quinte" e "poster") e il trailer cinematografico. La featurette è molto superficiale ma include considerazioni (di regista, attori e troupe) abbastanza interessanti e, soprattutto "sentite". Il tono, dunque, è meno pubblicitario di quanto si potrebbe immaginare. Gli extra filmati, ad eccezione del trailer, sono presentati in HD. La qualità video della featurette (sottotitolata anche in italiano) è davvero alta e, a tratti, straordinaria, al punto da superare quella del film.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)
Forum DVD Essential (Bluray italiano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD Authority (Bluray americano)
DVD Verdict (Bluray americano)
AVForums (Bluray americano)

Scheda del film
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