lunedì 14 luglio 2008

Il mio nome è Nessuno

FILM: Western di Tonino Valerii sul “passaggio generazionale”, interpretato da Peter Fonda e Terence Hill. Il primo è un famoso pistolero della vecchia guardia in procinto di ritirarsi, il secondo, invece, è un giovane cowboy deciso a fargli compiere un’ultima impresa che lo consacri alla storia e cioè affrontare, da solo, il mucchio selvaggio, gruppo composto da 150 feroci banditi a cavallo. Epico e crepuscolare, vanta molti tratti tipici del cinema di Sergio Leone, qui nelle vesti di soggettista e sceneggiatore. Su tutti, il senso di disincanto e corruzione che pervadono il “nuovo mondo”: ma ci sono anche il tema del viaggio, del “passaggio di consegne” e della morte, assieme a stilemi più tecnici come la dilatazione temporale, l’uso “drammatico” dei primi piani, l’esaltazione della staticità e il cinismo “aforistico” dei dialoghi. Nonostante la malinconia che lo attraversa, il film è però leggero e divertente e include molte gag nelle quali si richiamano, quasi citandole, le pellicole di Trinità: memorabili, fra le tante, quelle del “tiro alla birra”, del grillo e soprattutto degli sganassoni velocizzati, la cui demenzialità nulla toglie al registro drammatico ed anzi accentua un iperrealismo che, come testimoniano anche vari passaggi della fase “circense”, rimanda ad una visionarietà “felliniana”. Come prevedibile, il rapporto “contrastato” fra Hill e Fonda sorregge tutto il film, dato che non solo è un ottimo esempio d’amicizia virile ma riassume bene il carattere transitorio e profondamente personale della sceneggiatura. Inoltre, funziona su più livelli grazie alla caratterizzazione “sfuggente” di Hill (incentrata su pochi dialoghi, presenza defilata e uso massiccio di specchi o immagini riflesse): “Nessuno”, infatti, sembra spesso una voce nella coscienza del più smaliziato Fonda, mentre, nell’ultima parte, sottintende perfettamente l’impulso d’una nuova generazione a costruire miti da superare, in maniera persino un po’ ambigua. L’azione non tracima ma conta su sparatorie dalla proverbiale tensione leoniana, ed uno scontro (quello super-spettacolare fra Fonda e il mucchio selvaggio) che ribadisce il simbolismo “epitomiale” della pellicola. Il monologo conclusivo di Fonda andrebbe fatto studiare a scuola: è sentito e commovente, e con un segmento, sulla “spiegazione della barzelletta”, da antologia di Spoon River in versione ironica. Non ingannino certi “singhiozzi” di montaggio, o la frammentarietà della narrazione: entrambi concorrono a sfumare un affresco, sul mutamento dei tempi, così impalpabile da sembrare la pagina d’un libro mentre è sfogliata dal vento.

QUALITA' VIDEO (7 su 10): L’immagine 2.35:1 compressa in AVC (su BD a strato singolo) è più che discreta e garantisce una fruizione molto “cinematografica” del film. Definizione e nitidezza, decisamente superiori a quelle della versione su DVD, sono sempre al livello che ci s’aspetterebbe da un titolo HD e, pur non sfiorando le vette del supporto, garantiscono una buona resa sui totali (“sottili” e a volte persino taglienti) e sui primi piani (abbastanza porosi). Il livello di contrasto, pur con qualche sbalzo, è sempre adeguato e conferisce una profondità soddisfacente. Discreto anche il livello del nero, soprattutto in scene in esterni, mentre in quelle al chiuso quest’ultimo si fa leggermente più opaco e nasconde qualche dettaglio. Fortunatamente, l’immagine non sembra alterata da filtri digitali, in particolare il deleterio DNR (digital noise reduction): la trama della pellicola originaria, quindi, è conservata perfettamente e con essa anche il dettaglio più fine di deserti, vallate polverose e volti. Proprio il dettaglio, fra l’altro, emerge in modo convincente in quasi tutte le scene in esterno (i passaggi al circo e nella cittadina in generale, i vari duelli, il pre-finale sul treno) ma non mancano interni altrettanto convincenti (nel bar, nella sala biliardo) e primi piani assolutamente spettacolari sia su Terence Hill che su Peter Fonda, e su qualche altro comprimario. In linea di massima, la compressione non è mai un problema, mentre la pellicola presenta vari difetti che impediscono al comparto video di conseguire una valutazione più alta: innanzitutto, sono evidenti alcune scariche di graffi o spuntinature. Inoltre, la grana di certe scene tende ad ingrossarsi e con essa si alterano anche colore e contrasto, con un effetto di “solarizzazione”. Come se non bastasse, sempre la pellicola presenta degli occasionali “sbandieramenti” sia nella parte superiore che inferiore del quadro: non frequentissimi ma a volte un po’ fastidiosi. La qualità della ripresa (in Panavision anamorfico, accompagnato dal tipico, lievissimo effetto di sfocatura nei totali ampi) è più che sufficiente, anche se la differenza di definizione, in riprese effettuate da lontano ma con forte zoom, è fin troppo palese. In tutti quasi casi, il dettaglio s’ammorbidisce e con esso anche la luminosità e il contrasto. Contenuta, tutto sommato, la presenza di edge enhancement, a riprova della scarsa (o comunque non distruttiva) manipolazione digitale del master, e molto naturale, nonostante qualche “sbiadimento”, la resa dei colori, con in testa le sfumature di giallo ed arancione che ricoprono sia deserti che incarnati. In definitiva, il quadro video non sbalordisce ma nemmeno delude, ed anzi, per un film con 35 anni sulle spalle (e non certo realizzato con mezzi “hollywoodiani”) appaga le aspettative con una resa assolutamente “inedita”… e che farà saltare di gioia gli appassionati.

QUALITA' AUDIO (4 e 1/2 su 10): L’audio italiano mono DTS a 384 Kbit (downscale da DTS HD Master audio) è sufficiente ma abbastanza limitato. La fascetta parla di restauro e rimasterizzazione ma, alla prova dei fatti, quel che si sente è una forte enfatizzazione delle frequenze medio alte. In qualche passaggio, tale processo rende le voci (riprodotte sul centrale come il resto dell’audio) piuttosto definite ma in compenso introduce una quantità di fruscio a volte davvero esagerata. Inoltre sempre stesse voci, così enfatizzate sugli alti, finiscono per “staccare” un po’ troppo rispetto agli effetti, solitamente più ovattati. Il volume di registrazione ha diversi sbalzi ma in generale è piuttosto debole, mentre i bassi sono abbastanza scarichi, salvo nella manciata di scene più esplosive del film: ma non ci s’aspetti nulla di esaltante. Si registra anche qualche lieve salto dell’audio, assieme a lievi asincronie che però sembrano dipendere unicamente dal doppiaggio. Numerose, purtroppo, anche le saturazioni, presenti in tutte le scene più chiassose: se non altro, però, queste non sono troppo fastidiose, almeno nell’economia d’una traccia dalle pretese così basse. Il Bluray mette a disposizione anche la traccia italiana originale non restaurata (sempre DTS), la quale, in fin dei conti, si rivela superiore a quella “nuova” per due ragioni: non presenta enfatizzazioni innaturali (anche se la resa è lievemente più “cupa”) ed ha molto meno fruscio. L’esperienza d’ascolto, in questo caso, risulta più uniforme e molto più fedele alla resa “cinematografica” della traccia su pellicola.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (6 e 1/2 su 10): Gli extra, purtroppo, si limitano al comunque bellissimo documentario su Sergio Leone “I sogni nel mirino” (55 min.), più i trailer HD di Alpha Dog, Un ponte per Terabithia e Per qualche dollaro in più, oltre ai crediti del Bluray. Il documentario ripercorre la carriera di Leone in maniera essenziale ma molto sentita e, soprattutto, è arricchito da testimonianze di personaggi come i figli, la moglie, il musicista Ennio Morricone, il direttore della fotografia Tonino Delli Colli, ed altri “allievi” del maestro come anche Carlo Verdone. Ovviamente non mancano tante immagini di repertorio con interviste al regista e ad attori del calibro di Clint Eastwood, Robert Deniro ed Eli Wallach. La trattazione dell’opera leoniana è più nelle corde del ricordo malinconico ma non per questo risulta meno appagante e commovente, soprattutto quando dipana aneddoti persino sulle abitudini culinarie del maestro. Come chicca finale, non mancano alcuni accenni all’ormai leggendario “C’era una volta in Russia”, film che leone avrebbe realizzato dopo C’era una volta in America. Il documentario è presentato in bassa definizione ed ha una qualità video altalenante (dati i moltissimi filmati di repertorio). I trailer, invece, sono in altra definizione e vantano un video eccelso. Gli extra sono racchiusi in un bel menù fisso a tema col film e disponibile anche in modalità “a scomparsa”.

link a recensioni esterne:
AfDigitale (Bluray italiano)

Scheda del film
Imdb

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Grazie mille!
ho trovato la tua recensione molto completa e utile. Soprattutto l'analisi qualitativa del remaster in blu-ray.

DartBadio ha detto...

Grazie dei complimenti!! :) mi fa piacere poter aiutare gli appassionati dell'alta definizione: è uno degli scopi che si prefigge il blog. Purtroppo nelle ultime settimane non ho inserito nuove recensioni, causa ferie e upgrade vari dei miei impianti. Però se tutto va bene ricomncerò già da questa sera (o al massimo domani) con Batman Begins!

Unknown ha detto...

Ciao DB,

stavo proprio cercando una recensione sulla qualita' audio/video del film. Grazie. Ed ero proprio curioso se, su BD, fossero spariti quei fotogrammi a cui probabilmente alludi tu quando dici "solarizzazione" (scena del biliardo) e quel fruscio che ho scoperto esserci nell'ultima versione del dvd che ho comprato (il primo dvd, devo accertarmene, credo non abbia fruscio, il secondo si', quello che contiene "il libretto"). Avrai capito che adoro il film. Morale: ero incerto se comprarlo ma dalla tua analisi direi di si', considerando che privilegio la parte video. Guardero' sul tuo sito se hai visionato "Per qualche doll...", "Il Buono, il Brut..." e "C'era una.. West", di Leone, sempreche' siano in BD. Ti rileggero' volentieri, ora che ti ho scoperto, dato che oramai (plasma acquistato) mi interessano solo i BD.

Andrea

ps visioni anche film su richesta di noi altri ?

DartBadio ha detto...

Ciao!! Scusa se ti rispondo solo ora ma questo tuo commento mi era proprio sfuggito. In più, ultimamente sto faticando un sacco per trasferire gli screencapture dei Bluray, e farli di qualità ancora più alta! Ormai credo sia inutile riparlarti della qualità AV di il mio nome è nessuno, dato che avrai già visto e rivisto il Bluray (peraltro buonissimo). Quanto agli Western, sappi che li posseggo tutti (quelli usciti, ovviamente), e che in futuro conto di recensirli. In particolare vorrei dedicarmi a "il buono, il brut..:", ma l'idea di dover scrivere la rece artistica di un tale capolavoro m'intimidisce ;) cioè, cosa scrivi di un film come questo senza ribadire tutti i già ben noti pregi??. Lo stesso vale per un pugno di dollari. Ma vabbè, tenterò ugualmente ;)

Andrea ha detto...

Grande DB ! Io non voglio rappresentare l'appassionato medio ma dico la mia (con una punta di presunzione che sia di validita' generale): la recensione che a me interessa non e' tanto sul film (penso che tu intenda questa come recensione artistica) ma tecnica, cioe' audio e video. Mi piace sapere se la copia di un film che a me piace (per svariati personali motivi che possono non coincidere con la critica del film) sia ben fatta dal punto di vista tecnico.

DartBadio ha detto...

Naturalmente il tuo punto di vista è più che sensato. E legittimo. Però, come appassionato di cinema, io tengo a postare recensioni "complete" sotto tutti i punti di vista ;)

Anche quello "artistico", quindi, perchè sennò mi sembrerebbero un po' troppo "fredde" e tecniche.

Comunque, sul Il Buono il brutto e il cattivo ti posso anticipare che ho entrambe le versioni uscite, cioè MGM americana e MHE italiana, e che, fra le due, quest'ultima ha la qualità video migliore!

A risentirci e grazie mille per il tuo intervento!!

paolo roberto ha detto...

Ciao DartBadio
ho visionato il film giorni fa dopo aver letto la tua recensione e mi ha lasciato davvero senza parole questo Bray.
Sopratutto i colori che sono favolosi.
Anche la qualita' video e davvero buona a parte in qualche frangente con quei problemi di sbandieramento come dicevi nella recensione.
Personalmente sul lato audio non disponendo di un impianto e andando con solo la tv ho trovato inferiore il sonoro,rispetto a Il buono il brutto il cattivo.
Complimenti per la tua recensione
a quando la rece Il buono il brutto il cattivo e per un pungo di dollari?
saluti paolo

DartBadio ha detto...

Grazie anche a te per i complimenti!!

Al momento sto finendo la rece di "Martyrs": poi mi metterò su "Il Buono il brutto e il cattivo" e "Per un pungo di dollari".

paolo roberto ha detto...

ciao aspetto le tue recensioni allora!
Cmq ancora complimenti per il tuo sito le tue postazioni e collezioni
davvero favolose.
paolo