lunedì 29 settembre 2008

Doomsday (Import Usa)

FILM: Fantaapocalittico ispirato a vari classici del genere, a partire da 1997 Fuga da New York e Mad Max 2. Dal capolavoro di John Carpenter vengono la poliziotta protagonista e, soprattutto, il muro "fortificato" (che separa l'Inghiltera da una Scozia appestata dal micidale virus "reaper"), mentre dal gioiello di George Miller sono importati lo scenario barbarico e l'inseguimento conclusivo. Innumerevoli sono anche i richiami espliciti all'horror moderno, gli omaggi all'action americano anni '90 e addirittura le strizzate d'occhio al cinema bis italiano, in particolare quello postatomico di Ruggero Deodato, Enzo Castellari e Sergio Martino. Il risultato della mistura, a firma Neil Marshall, è un divertissement cinefilo dai toni abbastanza seriosi e, soprattutto, mai sopra le righe nonostante le molte escursioni nel folle e nel grottesco. Fra i punti di forza della pellicola (che scorre veloce grazie a un montaggio frenetico ma "classico") lo sprezzante cinismo, e l'ennesima rappresentazione "distopica" della società futura, qui piagata da epidemie, sovrappopolamento e ossessione dei governanti per le "barricate". Azzeccati sono anche la crudezza, il gusto per il caos e uno splatter in parte disturbante e in parte liberatorio ma sempre molto spinto. Sull'altro piatto della bilancia, però, pesano la discontinuità tecnica (soprattutto per quanto riguarda l'utilizzo delle musiche) e una narrazione efficace a livello "episodico" ma minata da cambi di registro stravaganti. Si veda, ad esempio, la parentesi nel castello "medievale", adatta a sottolineare un regresso anche "cronologico" dell'uomo (oltre alla sua fissa per gli arginamenti) ma troppo scollegata da tutto il resto. Sempre questa "schizofrenia" del racconto, inoltre, fa si che certi personaggi siano irrisolti, ed altri ancora dimenticati, oppure eliminati troppo presto (su tutti, il "re" interpretato da Malcolm McDowell e la compagna del capo punk). Per fortuna, a salvare la baracca ci pensa la splendida protagonista Rhona Mitra, con la sua aria da cerbiatta unita a maniere da Sarah Connor, e lo stesso fa il sapore nostaglico dell'operazione: ma si spera che, dopo il compitino in cui ribadisce d'aver studiato i classici, il regista di The Descent torni alle opere in cui dimostra anche d'averli capiti.

QUALITA' VIDEO (9 su 10): Primo titolo recente di Universal in Bluray, Doomsday ha una qualità video molto "cinematografica" e in grado di soddisfare anche i palati più esigenti. Il codec utilizzato è il VC1, mentre il supporto è un BD da "soli" 25 gygabyte, comunque sufficiente per contenere immagini 2.35:1 affilate, tridimensionali e mai soggette a problemi. Le prime scene scure del prologo mettono subito in evidenza la profondità del nero e, allo stesso tempo, la perfetta visibilità dei dettagli nelle zone in ombra. La luminosità, sia nelle prime fasi che in seguito, è invece un po' meno spinta, anche se ciò dipende da una precisa scelta fotografica che punta a rendere le ambientazioni stranianti. Il livello generale di nitidezza è altissimo e sebbene l'inquadratura non sia sempre a fuoco (soprattutto sui primi piani), la porosità dei volti tocca livelli esaltanti. Come esempio, si osservino le inquadrature di Rhona Mitra e del suo superiore Bob Hoskins durante il viaggio in auto, o, ancora, i visi dei vari funzionari durante i briefing nella sala conferenze. Per non parlare della scena in cui, sempre Rhona Mitra, inserisce l'occhio bionico, che tocca vette oltre il "radiografico". Impressionante anche la nitidezza dei fondali (con in testa una panoramica iniziale su Londra da togliere il fiato) e la complessità delle trame su edifici, automobili, ornamenti (dal vestiario ai tatuaggi dei punk) e persino degli effetti gore. Buoni i colori, abbastanza freddi (e virati al bluastro per 3/4 di film) ma con i primari in grande evidenza, a partire dal rosso nella ricostruzione grafica iniziale. Gli incarnati sono quasi sempre naturali, salvo in qualche passaggio dove assumono tonalità giallastre e slavate. Il contrasto, nella norma per quasi tutto il film, subisce una forte impennata nell'ultima parte ed oltre a far "accendere" alcune tinte (l'azzurro del cielo, l'arancio delle esplosioni) introduce una bruciatura del bianco che si mangia qualche dettaglio e rende il quadro molto "torrido". La resa è forse meno appagante rispetto all'inizio ma anche in questo caso si tratta d'una impostazione fotografica voluta e che ricalca quella "schizofrenica" dello script. Inesistenti edge enhancement e segni di compressione, mentre in qualche sequenza scura c'è una lieve rumorosità che discende dalla grana della pellicola.

QUALITA' AUDIO (9 su 10): L'audio inglese DTS HDMA (ascoltato in DTS semplice) è ampio, potente e molto vivace. Il volume di registrazione è alto e, fin dalle prime scene, tutti i diffusori producono effetti "secchi" e ben distribuiti. A dominare sono spari e grida, ma non mancano i classici panning fronte-retro degli elicotteri. In seguito la scena si calma, per poi riesplodere nelle successive fasi d'azione, a partire dall'imboscata notturna. Il fruscio assente rende la colonna sonora più suggestiva, mentre la definizione strepitosa degli alti dona la tipica sensazione di suono "fuori dai diffusori". A differenza di altre colonne sonore più "sguaiate", però, questa riesce a non essere fastidiosa anche nelle fasi più chiassose. Il canale centrale è molto realistico, grazie ai bassi potenti e alle voci pulitissime. Queste ultime sono forse un po' deboli di volume (tanto che, in un paio d'occasioni, i "botti" coprono i dialoghi) ma sempre morbidissime e ben inserite nella scena. Inoltre non producono saturazioni. Le musiche nella prima parte sono calde, ben separate e prominenti: in particolare, si ricordano quelle iniziali (simil-1997 fuga da New York) e quelle durante la festa dei punk. Nella seconda parte, invece, l'accompagnamento musicale è un po' più in sottofondo (ed anche parecchio inadeguato, anche se questo non riguarda la qualità tecnica). L'apporto del subwoofer è impressionante e sottolinea con scosse telluriche (ma ben controllate) ogni colpo o deflagrazione: basti ascoltare i ribaltamenti dei mezzi blindati, o, ancora, l'esplosione nel castello medievale. Sempre il subwoofer, inoltre, fornisce uno spettacolare rinforzo ai colpi delle armi da fuoco (es. il fucile e la pistola della protagonista nell'introduzione). Come prevedibile, i posteiori animano la scena con una marea d'effetti, soprattutto d'ambienza. Non mancano, però, anche effetti attivi molto coinvolgenti, come quelli durante il temporale dell'inizio (un classico dell'audio multicanale) oppure le varie smitragliate lungo tutto il film. Restano nella memoria anche certi panning delle auto nel finale ed eco molto definite nelle principali scene di massa. Peccato solo che alcune scene non godano della ricchezza sonora che ci si sarebbe aspettati (ad esempio la già citata festa punk) e che, in linea di massina, il mix sia piuttosto canonico: altrimenti questa traccia avrebbe meritato il massimo dei voti.

QUALITA' CONTENUTI EXTRA (5 su 10): A parte la normale traccia di commento del regista, accessibile dal menù principale, gli altri extra indispettiscono. La colpa è del famigerato "U-control", sistema che Universal utilizza nei suoi dischi e che consente l'accesso ai contenuti solo mentre si sta guardando il film. Nel caso di Doomsday, l'attivazione di tale modalità U-control permette d'accedere a tre tipi d'inserti, denominati rispettivamente "Reaper files", "Tech specs", e "Picture in picture", e selezionabili, durante il film, tramite bottoni che s'attivano in momenti prestabiliti. Il primo inserto (sempre accessibile perchè sempre uguale) consiste in una serie di schede su peronaggi, ambienti e "mitologia" del film ed una volta attivato si sovrappone alle immagini come una sorta di "schedario interattivo". Il secondo, invece, è un bellissima (quanto inutile) sovrimpressione incentrata su armi e mezzi, mentre l'ultimo fa comparire, ovviamente in modalità picture in picture, una featurette "a tema" con le scene del film che si stanno guardando. Le featurette (dotate di sottotitoli opzionali) sono otto ma la durata totale è abbastanza esigua. Inoltre, la loro fruizione è davvero troppo frustrante, causa dimensioni lillipuziane dei riquadri picture in picture. Come contentino, il menù di selezione scene permette d'accedere alle parti del film che contengono extra, e di scegliere quale fra i tre tipi d'inserto attivare: ma anche così, la tanto decantata "esperienza U-control" resta scomodissima. Pertanto ci s'augura che Universal abbandoni questa implementazione degli extra ("figa" quanto si vuole ma ostica) o che almeno consenta d'accedere ai contenuti filmati anche tramite un banalissimo ma ben più funzionale elenco.

link a recensioni esterne:
Forum AV Magazine (Bluray americano)
DVD Town (Bluray americano)
Highdefdigest (Bluray americano)
DVD Authority (Bluray americano)

Scheda del film
Imdb

3 commenti:

Anonimo ha detto...

"dal capolavoro di John Carpenter vengono la poliziotta protagonista (...)" ... E io che pensavo che il protagonista fosse Jena Plissken... se ne scoprono sempre di nuove..

DartBadio ha detto...

Appunto. La protagonista di Doomsday m'è sembrata in tutto e per tutto una versione femminile di Jena. Cioè.. c'ha pure l'occhio bendato, più esplicito di così...

Forse potevo essere più preciso ma anche così mi sembra evidente che mi stia riferendo ad una somiglianza fra i personaggi.

Anonimo ha detto...

Beh, in effetti era un bel po' oscuro per chi come me non ha visto Doomsday ... Diciamo che grammaticalmente non era il massimo.. ;-P