Video strepitoso, anche se molto "digitale" | |
Audio italiano DTS spettacolare. | |
Qualche extra piacevole. | |
Film deludente. | |
Gli extra migliori sono nell'edizione 3D. | |
Alcune voci del doppiaggio italiano sono tremende. |
FILM: Dio ci odia, e non è nemmeno dio, ma un culturista di ceramica (o borghiano, per chi conosce Star Trek). Ed è pure è morto. Anzi, è vivo e vuole morti noi: forse perchè gli abbiamo rubato la scintilla della vita? Ma è davvero la scintilla della vita, o un'arma tipo olio nero di X-files? Con questa mitologia nerd, Ridley Scott torna alla fantascienza classica, e ai suoi temi “bladerunneriani”: origine dell'uomo, rapporto col creatore e natura del creatore (o del "creato", che alla fine è lo stesso). Ma invece della poesia visuale di Blade Runner, ci sono le elucubrazioni dello sceneggiatore lostiano Damon Lindelof: cioè il profeta dell'enigma fine a se stesso, e di "spaccaquindici" narrativi buoni per sequel, prequel e spin-off. Lo stesso Prometheus nasce come prequel di Alien (o meglio, NON prequel), anche se alla fine è quasi un remake. Stesse situazioni, stessi ambienti, e l'ennesima eroina da battaglia. Ma il tutto è edulcorato, anzi, adulterato, da un profluvio di ambizioni filosofiche risolte nel nulla. O in questioni di cui importa poco o nulla, tipo una genealogia aliena da schemini su Internet. E rivisitazioni più contorte che irrisolte di certi miti greci (indovinare quali...) La regia è sicura, e lo scenario stupendo: ma la narrazione è letargica, e dopo un buon inizio smette di appassionare. Mancano mistero, straniameno, ed efficaci sinstesi visuali delle tematiche. In compenso abbondano snodi o implausibili o presi da una sci-fi di più basso rango (la contaminazione tramite bevuta... come in Leviathan). Addirittura, il pretesto di base dell' "andiamo a conoscere dio" è lo stesso di Star Trek V, con l'aggravante del “to be continued” lindelofiano (cioè se avremo tempo, voglia e nuovi enigmi da moltiplicare). I troppi personaggi confermano una tendenza all'accumulo preventivo, e quelli più interessanti come l'androide David, e il magnate Weyland, si perdono in “briefing” sul senso della vita... meglio se eterna, senza una vera riflessione. Persino il design ha qualche caduta inspiegabile (le ciabatte infradito, i "termos" alieni, il simil cobra, il "polipo", il makeup di Weyland stile soliti idioti) e quando funziona è perchè si rifà ad Alien. E non aiuta un tema musicale didascalico fin nella scena d'apertura (cioè poco prima del brutto virtuosismo in CG con la ricomposizione del DNA). La tendenza a spiegare l'inspiegabile, anzichè suggerirlo, è cronica, e ben riassunta nella location dello “Space jockey” (la celebre sala di pilotaggio aliena): inquietante e “fossilizzata” in Alien, qui è riempita di congegni e luci troppo familiari, e sembra l'attrazione di un Luna Park. Più spettacolare ma meno evocativa. Viceversa, all'inizio appare vuota, ed anche questo “status” riflette la condizione del film. Cioè un bel contenitore non si sa di cosa. Quanto al casco apribile dell'"ingegnere" (ai tempi di Alien era un semplice ma spaventoso teschio) pare il manifesto della narrazione "a matrioska" di Lindelof: ricorsiva, “traditrice”, banalizzante. E che dal grande si schiude sul minuscolo. Ma in effetti lo dice anche David: "big things have small beginnings"...
QUALITA' VIDEO (9 e 1/2 su 10): Video 2:35:1, compresso AVC, da riferimento assoluto, almeno per una produzione digitale. Il master viene dai dati della telecamera Red Epic con cui il film è girato: non ci sono stati passaggi su pellicola e questo garantisce un quadro stabile, "nuovo", e senza spuntinature. La grana è inesistente, mentre il rumore video si manifesta in pochissime scene scure (e senza effetti fastidiosi). La pulizia è impressionante, e la nitidezza altissima, almeno sugli innumerevoli totali. I paesaggi alieni (ma anche scozzesi, all'inizio del film), sbalordiscono per la finezza dei dettagli, mentre gli interni della "Prometheus" sono "taglienti", e con trame che esaltano arredi e strumentazioni. I piani medi sono altrettanto spettacolari, grazie a contorni netti e figure umane molto ben definite: in più vantano una resa "oltre lo schermo" di apparecchiature elettroniche, veicoli e tute spaziali (soprattutto i caschi). Altrettanto "staccati" appaiono diagrammi, o schemi al computer, e menzione a parte meritano gli effetti "particellari" degli ologrammi alieni, e del planetario. I primi piani sono convincenti ma mostrano texture facciali non sempre al top e con la resa un po' "pastosa" tipica delle telecamere Red. I primi piani su di Charlize Theron, ad esempio, sono molto "algidi", idem quelli su Noomi Rapace, mentre certe inquadrature di David / Michael Fassbender hanno un impatto elettronico. A volte la stessa pastosità degli incarnati pervade l'intera immagine, e la rende setosa, con una lievissima patina bianca: ma anche in questo caso si tratta di un effetto della ripresa con telecamere Red. E in generale, della inferiore "matericità" di un filmato digitale rispetto ad uno su pellicola. A compensare questo limite c'è una tridimensionalità favolosa nelle scene scure, assieme al nero profondo ma definito, e un contrasto ottimo. In più c'è una brillantezza spettacolare di quasi ogni situazione, però senza bruciature sulle alti luci. Ciò è evidente in ogni scena "spaziale", poi in tutte quelle ambientate nelle caverne aliene, per non parlare della sequenza in cui l'"ingegnere" avvia l'astronave, dopo essersi chiuso nell'armatura. I colori sono freddi, con buona saturazione e prevalenza di blu, grigio e giallo (più un bellissimo turchese/ciano). Molto piacevoli sono gli sprazzi di rosso scuro, ad esempio negli inserti sulle tutte, oppure di rosso vivo nel caso dei sensori volanti, e ancora, di arancio nelle fiammate, e verde nei diagrammi. Infine gli incarnati sono naturali, e ben sfumati anche nelle situazioni difficili. La compressione è trasparente: non c'è il minimo rumore sui contorni ed è impossibile scorgere squadrettature anche in superfici uniformi, oppure fumose. L'unica trama visibile è quella elettronica del video originario, sia su grandi schermi, sia al fermo immagine. Le discretizzazioni si limitano a qualche contorno sulle luci delle torce, mentre non ci sono aliasing, o filtrature nefaste. Da segnalare una piccola anomalia a circa 48 min. e 55 sec., lungo tutta la scena in cui David parla a Weyalnd con il caschetto: ad un'osservazione attenta, si nota una lievissima interferenza orizzontale che, con tutta probabilità, risiede nella ripresa originaria, oppure si è generata in post produzione.
Dati completi del Blu-Ray estratti con BDinfo
Screencapture Blu-Ray: Full HD PNG (occhio agli spoiler!!)
Altri screencapture dopo il commento sull'audio.
QUALITA' AUDIO (9 e 1/2 su 10): Audio italiano pregevole, in DTS 5.1 a 768 kbit. Il senso di definizione è impressionante, e la dinamica sfiora livelli record, in particolare sui medio bassi. Il merito va all'alto volume e all'assenza di distorsioni, ma anche (e soprattutto), ad uno dei sound design più curati degli ultimi tempi. Almeno in un film di fantascienza. La qualità del missaggio è maniacale, e colloca in modo preciso una valanga interminabile di effetti: tanto da rendere più godibili le scene "tranquille" rispetto alle (poche) più movimentate. Fin da principio, gli effetti ambientali avvolgono il punto d'ascolto, e sono sia ampi che molto cristallini. Il fronte anteriore è compatto, e appaga già nella scena iniziale del "sacrificio". inoltre è subito accompagnato da una serie fittissima di effetti posteriori. Questi ultimi sono molto aggressivi, e a volte così "netti" da far saltare sulla poltrona. I panning frontali abbondano, e nelle scene sull'astronave Prometheus includono gli innumerevoli effetti dei computer di bordo, oppure i boati dei motori, interni o esterni. Particolarmente riuscito è proprio lo sfrigolìo dei reattori esterni, secchissimo e molto nitido. Oltre ai panning, abbondano ambienze suggestive, ad esempio di ologrammi, interruttori, o anche di una semplice porta che si apre. Ogni minimo rumore è definito e incredibilmente preciso: inoltre non è sovrastato dalle musiche, che comunque sono più potenti della media, e sempre chiare. Il centrale è integrato perfettamente: non si avvertono stacchi, e gli effetti hanno mediobassi degni di un subwoofer. In particolare stupiscono i rumori atmosferici del satellite LV-223, soprattutto i tuoni, ma lo stesso vale per gli spari e le fiammate durante l'assalto di Fiefield. E ancora, i sibili delle rampe, i motori dei veicoli e un'infinità di "crepitii" nelle scene dentro la "piramide". Quanto alle voci doppiate, la loro timbrica è in linea col resto, ed è sia piena che setosa. Non c'è distorsione anche nelle scene "forti", e la resa è molto piena, ma mai troppo in primo piano. Inoltre l'ambienza è precisa, con eco suggestive anche negli altri diffusori. Peccato giusto per il doppiaggio, quasi inascoltabile, dei protagonisti Halloway e Shaw. Dei posteriori si è già accennato, ma è da ribadire l'apporto quasi costante: dai piccoli effetti a quelli più dirompenti, la definizione è spettacolare. Come se non bastasse, i panning sinistra destra, o fronte retro, accompagnano qualsiasi elemento della scena con precisione "millimetrica". Impossibile citare tutti gli interventi, ma di certo restano nella memoria quelli durante la tempesta di silicio, oppure durante le scansioni dei sensori volanti, e tutti i piccoli movimenti sull'astronave, o nelle varie caverne, e infine nella sala di pilotaggio aliena (durante la scena del "planetario"). Formidabili anche gli interventi in sequenze di "media intensità", tipo quella dell'autopsia o dell'aborto, o persino in passaggi banali come quello in cui David gira per l'astronave in bicicletta. Il subwoofer fa da ciliegina sulla torta: la sua dinamica è imponente ma precisa, e il suo apporto esalta al massimo i boati di sottofondo, gli scoppi e persino le musiche. Apporti record anche nello scontro fra le astronavi, anche se questa sequenza ha un impatto un po' più "soffocato" di altre, ed effetti che si attivano e svaniscono in modo troppo repentino. Ma nonostante questa piccola "caduta", la traccia resta spettacolosa, e appaga anche senza avvalersi della codifica loseless.
QUANTITA'/QUALITA' CONTENUTI EXTRA (6 e 1/2 su 10): L'edizione 2D a un disco (qui recensita) include solo pochi extra. Purtroppo, manca il Blu-Ray presente solo nella versione 3D, e contenente, fra gli altri bonus, un documentario di quattro ore molto più interessante del film. I contenuti della versione 2D sono accessibili dal menù principale animato, oppure da quello popup, e includono:
Traccia di commento del regista Ridley Scott (sott. ITA)
Traccia di commento degli sceneggiatori John Spaihts e Damon Lindelof (sott. ITA) Scene eliminate, estese, o alternative, con il commento opzionale del montatore Pietro Scalia e del supervisore agli effetti visivi Richard Stammers (HD, 37 min., sott. ITA): - "L'arrivo degli ingegneri" (2 min. 45 sec.) - "E' giunto il momento" (1 min. 7 sec.) - "Il nostro primo alieno" (51 sec.) - "Pelle" (51 sec.) - "Non siamo più soli" (1 min. 32 sec.) - "Estranei di letto" (3 min. 11 sec.) - "Holloway si abbandona" (1 min. 35 sec.) - "L'obiettivo di David" (31 sec.) - "Janek informa Vickers" (3 min. 43 sec.) - "Un re ha il suo regno" (3 min. 56 sec.) - "Fifield attacca" (2 min. 14 sec.) - "Parla l'ingegnere" (4 min. 23 sec.) - "Scontro finale" (5 min. 51 sec.) - "Paradiso" (5 min. 29 sec.) Gli schedari di Peter Weyland (HD, 18 min. 57 sec., sott. ITA), comprende: - "Elizabeth Shaw - ripresa quiet eye"(2 min. 37 sec.) - "Buon compleanno, David" (2 min. 28 sec.) - "Trasmissione sulla Prometheus" (7 min. 8 sec.) - "La conferenza TED, 2023" (6 min. 58 sec.) |
Le commentary sono piacevoli ma non svelano niente di eccezionale. Anzi, ascoltando quella di Ridley Scott si ha l'impressione che lo stesso regista non abbia ben chiari certi aspetti di una trama ancora in "divenire". Comunque la sua traccia è ricca di informazioni su regia, design, personaggi (il collegamento fra David e Lawrence D'Arabia), e varie idee scartate o modificate. Molti anche i passaggi in cui Scott accosta il film ad Alien o Blade runner, e fra una descrizione e l'altra abbondano dettagli "mitologici", scientifici o filosofici. Anche la traccia degli sceneggiatori non svela molto, ma è più interessante perchè spiega tutte le modifiche alla trama apportate da David Lindelof sulla prima bozza di John Spaiths. I cambiamenti, alla storia o al montaggio, sono importanti, e sia Lindelof che Spaiths descrivono scene che poi non sono state girate (ad esempio quella con Guy Pierce visitato da David in un mondo olografico). Ampi scambi sono dedicati ai personaggi, al design delle creature e delle navi (giudicate da Spaiths troppo piene di dettagli). E infine c'è qualche considerazione sulla funzionalità del 3D usato nelle riprese. Le scene eliminate sono forse il contenuto centrale, ed hanno un video quasi identico a quello del film. Alcune ampliano sequenze già esistenti, con elementi in più che però contraddicono la narrazione. Altre, tipo quella della "pelle", esplorano idee poi abbandonate. I tanto sbandierati inizio e finale alternativi aggiungono ben poco, ed è una fortuna che siano stati ridotti perchè didascalici. Pedanti anche le scene con i dialoghi fra Charlize Theron e Idris Elba, e quella con la storiella della Rapace, mentre è molto bello, ma implausibile, il confronto "extended" sempre fra la Rapace e l'ingegnere. E' consigliato l'ascolto della traccia di commento opzionale di Pietro Scalia, ricca di informazioni sull'eliminazione delle scene. Gli archivi di Peter Weyland sono un contenuto prettamente "mitologico", e danno qualche informazione in più sul magnate interpretato da Guy Pierce e sui personaggi della dottoressa Shaw e dell'androide David. Ogni filmato ha una sua impostazione: dallo spot pubblicitario alla megaconferenza/show stile Microsoft, passando per l'intervista di lavoro con integrato test della personalità, e filmato "promo" tipo quello sulla sonda spaziale Voyager. Il "promo" (destinato agli "ingegneri" e in parte visibile nel film) è la clip più particolare, e include filmati rappresentativi del pianeta Terra e della razza umana, più spezzoni in cui i vari membri della Prometheus si addestrano. Per alcuni secondi si scorgono anche dei formidabili velivoli futuristici che però non appaiono nel film. Da notare che ogni filmato comprende un'introduzione-commento dello stesso Peter Weyland, e forse proprio tali scritti includono i dettagli più clamorosi sul background della storia. Uno riguarda la rivalità fra Weyland e L'Eldon Tyrrell di Blade Runner. L'altro, anche più notevole, si riferisce al pianeta dove di svolge Alien, LV-426, a quanto pare già individuato dalla Weyland dopo l'intercettazione di un misterioso, e debolissimo segnale. Il commento scritto specifica anche che l'androide David è stato informato della scoperta, e dovrà... indagare. Tutti i contenuti filmati sono in HD, includono sottotitoli italiani, ed hanno una qualità video strepitosa.
link a recensioni esterne:
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DVD.Forumcommuity.net (Blu-Ray italiano)
DVDWeb.IT (Blu-Ray italiano)
Forum AV Magazine (Blu-Ray italiano)
Forum DVD Essential (Blu-Ray italiano)
Blu-Ray.com (Blu-Ray americano)
DVD Active (Blu-Ray americano)
High-Def Digest (Blu-Ray americano)
DVD File (Blu-Ray americano)
Hardware con cui vedo e ascolto i Blu-Ray (in giallo quello usato per recensire il titolo):
- DISPLAY
Panasonic plasma FULL HD 55' 3D TX-P55ST50E
Panasonic plasma FULL HD 50' TX-P50S20
Panasonic plasma FULL HD 46' TX-P46U20
Panasonic plasma HD READY 50' TH50-PV60
Panasonic plasma HD READY 42' TH42-PX7
Epson proiettore LCD FULL HD EMP TW-980
Epson proiettore LCD FULL HD EMP TW-680
LETTORI
Sony Playstation 3
Sony BDP S-500
Sony BDP S-550
Samsung BDP 1400
Samsung BDP 1500
AMPLIFICATORI + DECODER + DIFFUSORI
Onkyo TX DS-676, Jbl Tlx 500 (centrale), Jbl tlx 700 (frontali, posteriori), Jamo X5 (subwoofer attivo)
Onkyo TX DS-555, Technics Sh-500, Technics Sb-ca21 (frontali), Wharfedale Modus 3 (posteriori), infinity ref. 100 (centrale)
Sony str-db 830, sistema satelliti + subwoofer Jbl Scs 140
CUFFIE
Decoder Sony MDR-1000 + cuffie Sony MDR-XB600
Decoder + cuffie Sony MDR-6500
3 commenti:
Mi chiedevo come mai non hai optato per l'acquisto della versione 3D, che era l'unica che ti avrebbe permesso di beneficiare del disco bonus e dello strepitoso documentario "Gli Dei Furiosi". Per il resto, come al solito, recensione coi fiocchi !
In realtà ho anche la versione 3D, però è quella inglese senz'audio italiano ;)
Beh... il disco bonus e' MULTI-EU, quindi anche in UK ha i sottotitoli ita :)
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